Uomini abusati: un tabù del nostro tempo

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  Redazione
  10 gennaio 2019
  2 minuti, 30 secondi

Il tema dello stupro maschile e’ un argomento poco conosciuto e ancora troppo poco trattato. Tuttavia le ultime vicende di cronaca iniziano a portare alla luce anche questo problema che, pur essendo meno diffuso rispetto a quello della violenza sessuale sulle donne, va comunque affrontato e riconosciuto. La prima cosa che dobbiamo tenere a mente quando parliamo di questi episodi e’ che presentano una dinamica diversa da quella dello stupro ai danni di una donna: il fattore culturale.

A causa del pensiero maschilista che da sempre permea la nostra società, un uomo che non vuole fare sesso con una donna viene considerato effeminato, gay e poco virile. L’uomo infatti deve essere “cacciatore”, non tirarsi mai indietro davanti a una possibile partner sessuale, perche’ infondo “dai sono maschi!”. Quante volte abbiamo sentito questa frase per giustificare ogni comportamento becero, sessista, senza pudore di un uomo? Forse troppe. Tuttavia nei casi di violenza sessuale su un uomo, questa concezione del mondo sembra rivoltarglisi contro: il maschio non viene creduto, si sminuisce cio’ che gli e’ accaduto, e se denuncia spesso si sente ridere dietro da chi non prende sul serio la vicenda.

Questi sono alcuni dei motivi per cui si sa veramente poco riguardo la violenza sessuale (e non) sugli uomini: c’e’ sempre forte in loro la paura di non essere creduti, di essere derisi. Parlando di stupro e molestie statisticamente i sex offender degli uomini sono nella maggior parte dei casi altri uomini, sebbene ci siano comunque donne che attuano queste violenze nei confronti del genere opposto. E’ piu’ frequente che gli abusanti siano di sesso maschile piuttosto che femminile.

Tuttavia spesso non si riesce a comprendere come fisiologicamente possa avvenire una violenza sessuale ai danni di un uomo. Per prima cosa e’ necessario sfatare il mito riguardo al fatto che un’erezione e un’eiaculazione possano avvenire solo e unicamente a causa dell’eccitazione e del piacere. Queste reazioni fisiologiche non sono sempre sintomo di consensualità: alcuni studi (come Coolen et al., 2004; Giuliano, Clement, 2005) hanno dimostrato che possono avvenire anche in situazioni di stress estremo e in situazioni non consensuali. Inoltre, quando parliamo di “abuso sessuale” e’ necessario intendere ogni atto sessuale eseguito sotto minaccia, senza l’accordo delle due parti, a sorpresa.

Quello che dovremmo capire piu’ di ogni altra cosa tuttavia, e’ che la violenza sessuale non e’ semplicemente un atto legato all’incapacità di contenere i propri istinti, ma e’ un atto volto a stabilire una gerarchia di potere, che sia tra superiore e subalterno al lavoro, che sia tra partner in una coppia, che sia tra conoscenti. Allora, se iniziassimo a tenere in considerazione questo, potremmo capire meglio anche come mai e’ possibile che una donna pratichi violenza sessuale su un uomo, potremmo iniziare a smetterla di ridere sotto i baffi quando sentiamo parlare di giovani che dicono di essere stati molestati.

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Parità di genere

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