Ucraina nuovo membro dell'Ue: utopia o realtà?

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  Sofia Termentini
  24 giugno 2022
  4 minuti, 45 secondi

L’entrata dell’Ucraina nell’Unione Europea è sempre stato un sogno utopico che, per la prima volta, ha subito uno sviluppo notevole. La commissione ha approvato lo “status” di candidato, anche se questo non si traduce direttamente in diritto di adesione all’Ue, basti pensare alla Turchia candidata dal 1999 ma non ancora membro. Apparentemente è un grande passo, sinonimo di progresso e inclusione, ma in realtà è un gesto politico rivolto alla Russia e una dimostrazione di difesa nei confronti dell’Ucraina. Infatti, Kiev non ha tutte le carte in regola e la stessa Von Der Leyen ha affermato che “manca del lavoro da fare”. La verifica dei requisiti è stata rimandata proprio perché l’Ucraina non ha ancora raggiunto determinati obiettivi nel settore dei diritti fondamentali e dello stato di diritto. Inoltre, la lotta alla corruzione è un problema che richiede di essere risolto con nuovi approcci e soluzioni. Per questo motivo, Bruxelles ha vincolato il suo si a una serie di riforme per rafforzare le mancanze del paese. Perciò, l’entrata dipenderà dagli sforzi del paese in futuro, che confermeranno o meno la loro volontà di far parte del “sogno europeo”. Nel frattempo, il presidente Zelenski si ritiene contento del traguardo raggiunto, con la consapevolezza che è solo un primo passo. L’adesione dell’Ucraina, presenta gravi problemi e svantaggi per la sicurezza europea. Lo status di paese candidato assegnato a Kiev è più un gesto simbolico, perché le procedure per far sì che l’Ucraina entri a far parte dell’Ue sono lunghe, soprattutto da un punto di vista burocratico. Inoltre, l'Ue non può fare favoritismi, nonostante lo stato di emergenza, perché paesi come Albania, Macedonia del Nord, Montenegro e Serbia hanno ottenuto lo status di paese candidato un decennio fa e ancora stanno attendendo, perciò tale decisione le si ritorcerebbe contro. I paesi del blocco balcanico sono circondati dall’Ue e a 23 anni dalla fine delle guerre jugoslave, ma a prescindere da ciò, i problemi per aderire definitivamente all’Ue persistono; l’Ucraina, con il triplo della popolazione, dell’estensione geografica, una guerra devastante iniziata nel 2022, un confine con la Russia e l’eredità disastrosa socioeconomica sovietica non potrà che avere più difficoltà. Ciò dimostra che l’Ucraina è un passo troppo lungo per l’Ue in termini di capacità politica, istituzionale ed economica. Le conseguenze potrebbero essere un forte squilibrio, a causa dello spostamento del baricentro verso est, e il controllo delle politiche europee da parte della Russia. Putin non si è mostrato preoccupato alla notizia, in quanto considera l’Europa una colonia statunitense perché priva di sovranità e di capacità di sanzionare. Secondo il presidente, la guerra contro l’Ucraina è un modo per avere un confronto con l’occidente, che la Russia spera di dividere. Infatti, Putin crede che l’entrata dell’Ucraina indebolirà l’Ue, a causa della sua incapacità di sostenere una guerra, fino a comportarne la sua disintegrazione. Queste affermazioni nascondono in realtà il timore russo, di un contagio democratico che indebolisca il suo regime, proprio perché il Cremlino è consapevole dell'importanza delle relazioni fra Kiev e Ue. D’altro canto, Mario Draghi, sostenitore dell’entrata dell’Ucraina, ha sottolineato come l’Ue deve essere pronta a trasformarsi "in una potenza internazionale" e a saper reagire non più solo con procedure formali, ma con azioni concrete in caso di guerra. Contrariamente, le conseguenze potrebbero essere irreparabili, come uno sfaldamento interno, una vittoria della Russia e un indebolimento dell’Ucraina. Non bisogna sottovalutare che l’entrata dell’Ucraina, con parte del territorio sotto occupazione russa, porterebbe gli stati membri Ue ad essere parte di un conflitto contro una delle potenze più forti di oggi, pronta a qualsiasi azione per raggiungere i suoi obiettivi. Se quest’ultima decidesse di andare in guerra contro l’Ucraina, gli stati membri, a seguito dell’impegno politico, assunto con l’articolo 42, devono essere pronti a scendere in campo, perché nel caso contrario la coesione e la stabilità ne risentirebbero. In riferimento alla guerra in corso, candidare Kiev all’Ue ostacola l’ottenimento di una tregua, poiché la Russia, pur di non osservare un Ucraina neutrale e di fare accordi sui territori occupati, opterebbe per un’offensiva militare. Inoltre, esporre un paese come l’Ucraina al processo di adesione comporta la pressione della Russia ai negoziati, in quanto occupa parte del territorio. Se ad esempio il Cremlino decidesse di sferrare molti attacchi contro l’Ucraina, l’Ue si troverebbe di fronte una scelta: difendere l’Ucraina e allargarsi oppure fermare il processo di adesione, lasciando trasparire come la Russia sia influente, nell’estensione dell’Unione, con l’utilizzo della forza. Allo stesso tempo la guerra in Ucraina ha dato l’opportunità di rilanciare il piano di allargamento in Europa. Infatti, anche Moldavia e Georgia hanno presentato richieste di adesione all’Ue dopo l’invasione russa in Ucraina. La tentazione di sottrarre altri paesi alla Russia è forte, ma purtroppo bisogna tener conto dei requisiti che questi paesi ad oggi non rispettano. Le scelte dell’Unione Europea modificano i confini futuri del continente, la relazione con la Russia e lo stato di sicurezza. Bisogna agire e non rimanere indifferenti di fronte a ciò che accade, con la consapevolezza che determinate decisioni hanno un peso. L’esito di queste prese di posizioni comporterà una chiara divisione tra parte del mondo democratica e autoritaria.

Dassù, Marta. 2022. "Se la storia spinge l'Ucraina nell'Unione europea." La Repubblica, 18 giugno 2022.
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Marrone, Alessandro. 2022. "Pericoli e svantaggi dell'adesione ucraina all'Ue." Affari Internazionali, 16 giugno 2022. https://www.affarinternazional...

Tito, Claudio. 2022. "Ucraina nell'Ue, sì della commissione. ma servono riforme su corruzione e magistratura." La Repubblica, 17 giugno 2022. https://www.repubblica.it/este...

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L'Autore

Sofia Termentini

Sofia Termentini, class 2000, is a student of a Master’s triple degree in International Management-MIEX program. She is interested in international relations that keeps alive the world,especially the economic dimemsion and she has always been interested in the area of China. In the context of Mondo Internazionale she holds the position of Junior Researcher MI G.E.O. - Economic Area.

Sofia Termentini, classe 2000, è una studentessa del Master’s triple degree in International Management-programma MIEX.

Interessata alle relazioni internazionali, in particolare alla dimensione economica e da sempre appassionata all’area della Cina. All'interno di Mondo Internazionale ricopre la carica di Junior Researcher MI G.E.O. - Area Economia.

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