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Turismo sostenibile: ecologico, culturale, e accessibile

L’estate si avvicina, e i resort montani e costieri si preparano ad accogliere numerosi turisti che riprendono a viaggiare ora che la pandemia sembra essersi tranquillizzata. Il bacino mediterraneo si anima di crociere, le autostrade di macchine, le spiagge di bagnanti e i rifugi di escursionisti. Niente si può togliere a questi periodi di relax, tuttavia anche il turismo ha un grande impatto sull’ambiente, e i termini “turismo sostenibile”, “slow tourism", o “turismo green” sono sempre più utilizzati nel nostro vocabolario.

Il turismo sostenibile, opposto al turismo di massa nelle grandi destinazioni, è ancora relativamente poco praticato, anche se sta prendendo piede grazie a più informazione e a iniziative sia a livello nazionale sia a livello Europeo. Tre sono in particolare le direzioni in cui si sviluppano tali progetti:

Eco-turismo

L’eco-turismo si incentra sulla visita di ambienti naturali o poco conosciuti con lo scopo di sostenere la loro salvaguardia, tramite il pagamento di un biglietto d’entrata, donazioni, soggiorni in alloggi amministrati da proprietari del luogo e non dediti al turismo di massa, acquisto di prodotti locali, e in cui i visitatori hanno l’opportunità di imparare dalla loro esperienza. L’obiettivo principale dell’eco-turismo è quello di offrire itinerari che si discostano da quelli tracciati abitualmente, nonché di scoprire le comunità locali, il valore dell’artigianato, e di dare sostegno a operatori turistici che non sono inclusi nei “grandi network” frequentati dalle masse. Il focus non è tanto sul profitto quanto sulla conservazione, la costruzione e mantenimento della comunità, e sulla cooperazione tra visitatori, enti e attività commerciali locali, istituzioni, e operatori turistici. Il profitto è visto come strumento per continuare a garantire esperienze di qualità.

Una delle iniziative più sviluppate è MEET, una rete turistica che include aree protette e che coinvolge partner dall’Italia al Libano, passando per Spagna, Albania, Croazia, Grecia, Francia, e Tunisia. Recentemente, MEET ha anche iniziato a collaborare con la sezione del WWF “Travel”, in modo da presentare migliori esperienze sostenibili e responsabili.

Valorizzazione del patrimonio culturale

Il turismo culturale è legato all’apprezzamento dell’identità di una nazione o di un luogo. La cultura è una delle ragioni principali per andare in vacanza, tuttavia spesso si trasforma in una visita non pensata al museo più conosciuto, con lunghe file e tour affrettati. Renderlo sostenibile significa esaltare l'importanza di luoghi più nascosti, di portare all’apprezzamento di elementi costitutivi della cultura ma non così immediati, e di informare i visitatori sulla storia e il contesto delle attrazioni visitate. Un altro obiettivo del turismo culturale sostenibile è assicurare che la cultura non abbia stagione, ciò significa che i luoghi significativi di un Paese siano aperti durante l’anno e che siano presentati adeguatamente nel corso di ogni stagione. Spesso, inoltre, iniziative di turismo culturale sono parte di progetti internazionali, in modo che i turisti possano visitare più città che condividono la stessa storia: per esempio, cammini tra la storia dell’Impero Romano, o percorsi di guerra.

A livello europeo il maggiore promotore di iniziative che hanno a che fare con il turismo culturale è ECTN (European Cultural Tourism Network), una rete che raccoglie istituzioni e operatori nel settore e che promuove lo scambio di pratiche e conoscenze in modo da favorire la cooperazione tra enti culturali e turistici in diversi Paesi, e la nascita di nuovi progetti.

Turismo accessibile

Il turismo accessibile nasce come promozione di uguaglianza nel settore turistico, garantendo le condizioni per la partecipazione ai viaggi a tutte le persone interessate, indipendentemente da differenze in termini di disabilità, età, o altri tipi di limiti. Il focus delle pratiche di turismo accessibile è soddisfare la domanda di esperienze nel caso in cui i visitatori non si sentano “all’altezza”. Una sfida in particolare nel settore è rendere accessibili gli spazi naturali, parchi, foreste, aree marittime e montane. Mentre le città possono essere adattate più facilmente a certe esigenze, modificare la natura non è solo più difficile, ma spesso anche poco etico e con il rischio di compromettere la sua conservazione e biodiversità. In generale, le iniziative in questo campo si concentrano nella creazione di mappe che visualizzano percorsi alternativi, nel sostegno alle imprese turistiche locali per rinnovare i loro locali e renderli accessibili, nella creazione di esperienze immersive (ma digitali), e, dacché è ancora poco sviluppato, nell’organizzazione di network ed eventi formativi.

Un progetto di buona pratica è Appennini For All, che offre tour in montagna per disabili: da una parte, grazie al lavoro di operatori e guide con conoscenze specifiche e capaci di organizzare pernottamenti in strutture agibili a tutti e percorsi praticabili, e, dall’altra, attraverso l’uso di carrozzine “da montagna” con motori e caratteristiche che permettono loro di affrontare percorsi in salita, sconnessi e sterrati.

Fonti:


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  • L'Autore

    Nadia Dalla Gasperina

    Nadia Dalla Gasperina è studentessa di scienze politiche all’Università di Bologna, dove si occupa di Balcani. Il suo interesse per la diplomazia, le relazioni internazionali, e l’azione civile l’hanno portata a collaborare con diverse associazioni e organizzazioni in Italia e all’estero. Scrive ora nella sezione Ambiente e Sviluppo di MI Post.

Categorie

Temi Ambiente e Sviluppo


Tag

turismo turismo sostenibile viaggi Ambiente sostenibilità Cultura impatto ambientale

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