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Turismo sostenibile

Una consapevolezza necessaria

La maggior parte di noi ha viaggiato per turismo almeno una volta nella vita e la nostra attenzione resta solitamente focalizzata sull’obiettivo del viaggio: sia esso la cultura, il puro divertimento o il semplice relax. In un’ottica olistica l’essere umano è uno dei tanti elementi che compone l’ecosistema, eppure è ancora molto diffusa la presunzione di credere che il rapporto tra uomo e natura sia di tipo gerarchico, come se noi fossimo all’apice di una piramide che vede tutti gli altri esseri ai piani inferiori. Quando parliamo di turismo non facciamo molto caso all’impatto che questo fenomeno millenario ha sulle risorse finite della Terra e sulle opere frutto del lavoro e del genio umano. Quindi, iniziare ad abbandonare la visione egocentrica che spesso abbiamo potrebbe essere la base per ripensare il turismo in chiave sostenibile. L’Organizzazione Mondiale del Turismo delle Nazioni Unite definisce sostenibile quel “Turismo che tiene in piena considerazione i suoi attuali e futuri impatti economici, sociali, ambientali, indirizzando i bisogni dei visitatori, dell’industria, dell’ambiente e delle comunità ospitanti”.

Nell’ambito degli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile dell’Agenda 2030, il numero dodici si occupa del consumo e della produzione responsabili attraverso la definizione di strategie per rendere i processi circolari e resilienti. In particolare, il meccanismo di implementazione dell’Obiettivo 12 è stato denominato “One Planet Network”, il quale prevede sei programmi: “Turismo Sostenibile” è uno di essi.

Per poter raggiungere i risultati auspicati entro il 2030 è necessaria l’effettiva attivazione e partecipazione di tutti gli stakeholder coinvolti nel comparto turistico; un settore collocato nell’ambito dei servizi ma che genera ricchezza anche nella produzione di beni di consumo, e per questo voce importante del Prodotto Interno Lordo di molte aree del mondo. Allo stesso tempo, la sfida decisiva riguarda un cambiamento di paradigma ed una rivoluzione culturale che ci permettano di vedere con occhi completamente diversi il modo di essere turisti, operatori, ospiti e ospitanti. 

Un esempio interessante, sotto questo aspetto, può essere rappresentato dal turismo di massa che caratterizza tantissimi luoghi attrattivi. Da molti decenni il turismo è valutato con un parametro essenzialmente economico, mentre altri aspetti, che vanno oltre la logica del profitto, sono ancora troppo poco considerati. Per questi motivi, il turismo sostenibile ha assoluto bisogno della convergenza tra buone politiche pubbliche e lungimiranti strategie private per monitorare l’efficienza di tutte le risorse turistiche al fine di rendere la filiera sostenibile per operatori, visitatori, comunità di accoglienza, ambiente. Lo stesso “Rapporto sui modelli di consumo e produzione sostenibili nelle politiche del turismo”, indica le aree tematiche più importanti prese in considerazione da molte nazioni nelle loro politiche pubbliche in materia turistica: condizioni di lavoro, parità di genere, accessibilità per tutti, efficienza delle risorse, ricerca di materiali locali, buona amministrazione, gestione del rischio e della sicurezza, potenziamento istituzionale, connettività e assistenza per il visto (visa), tecnologia e innovazione, mobilità nel luogo di destinazione, conservazione della biodiversità, statistiche e monitoraggio dell’impatto, inclusione delle comunità locali, conservazione del patrimonio culturale, alloggi e strutture, standard di qualità, sviluppo produttivo e diversificazione, occupazione, marketing e promozione, investimenti e sviluppo delle risorse umane.

Le cronache recenti ribadiscono come esistano aree in cui lo squilibrio fra ambiente (inteso a 360°) e turismo (come propulsore economico) è ancora molto profondo. In una città come Venezia, ad esempio, è da anni aperta la discussione che riguarda il suo degrado per effetto di un turismo molto invasivo e poco sostenibile dovuto al grande numero di visitatori che ogni anno invadono uno dei luoghi più affascinanti ed evocativi del mondo. Lo studio di un gruppo di ricercatori internazionali, guidato dall’Istituto di Scienze Marine del CNR e dall’Università Ca’ Foscari di Venezia, ha prodotto un articolo pubblicato nel 2017 sulla rivista “PLOSONE”. Il risultato di queste ricerche mette in luce il livello di erosione delle aree presenti ai margini del canale Malamocco-Marghera dovuto principalmente all’azione delle onde prodotte dal passaggio delle navi di grosso tonnellaggio, in prevalenza commerciali. Allo stesso tempo, bisogna tenere in alta considerazione anche l’impatto delle grandi navi da crociera, un problema che è tornato alla ribalta delle cronache dopo due incidenti ravvicinati nel tempo (giugno e luglio 2019) accaduti nel Canale della Giudecca e nel Bacino di San Marco. Questi incidenti hanno spinto alcuni attivisti ad unirsi per portare avanti la battaglia contro il turismo selvaggio. Allargando la prospettiva all’intera laguna, la ricerca del CNR spiega come ogni anno oltre 30 000 metri cubi di suolo e fondale vengano sottratti dai margini del canale e da aree protette per la conservazione della fauna quali una delle “casse di colmata”, dove è stato stimato un arretramento medio della linea di costa di 3-4 metri all’anno. Dal 1974 al 2015 si osserva una consistente perdita di habitat con oltre 1 milione di metri cubi di sedimento eroso su un fronte di soli 2 km del canale.

Un turismo consapevole è dunque possibile solo se ogni attore interpreta bene la sua parte: sotto questo aspetto le istituzioni e le scelte strategiche dei governi e delle amministrazioni locali giocano un ruolo fondamentale. Altrettanto determinanti sono le nostre azioni e le nostre scelte come turisti e come addetti ai lavori per fare la differenza. Potremo essere disposti, in un futuro poco lontano, a vivere in modo diverso i luoghi altri ed evitare di ricadere nella logica del turismo compulsivo che molto spesso ci porta ad essere comuni consumatori di spazi di cui postiamo mille foto sui social, ma dei quali non abbiamo percepito l’essenza umana e l’equilibrio ecologico.

A cura di Nico Delfine

Fonti utilizzate:

- https://journals.plos.org/plos...
- https://sdt.unwto.org/resource...
- http://sdt.unwto.org/


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    Redazione

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Temi Ambiente e Sviluppo Cultura Imprenditoria Tecnologia ed Innovazione Agenda 2030 Consumo e produzione responsabili


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#turismosostenibile #consapevolezza #ecosistema #progettosustainablelife #SDG12 #MondoInternazionale

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