Teoria dello scambio ecologicamente ineguale

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  Redazione
  04 febbraio 2023
  3 minuti, 43 secondi

A cura di Jawad Arif

Quando visitiamo alcuni Paesi definiti a basso reddito, possiamo notare facilmente come ci sia un'attenzione di alcune persone ai rifiuti, specialmente verso la plastica, la quale viene raccolta per strada o raccolta direttamente dai bidoni. Per queste persone la plastica è una risorsa primaria. A livello personale, si può portare la plastica nei punti di raccolta dove si riceve un compenso a peso o a pezzo. Questo accade principalmente per bottiglie di vetro e plastica.

Possiamo dare un volto a questo tipo di iniziativa parlando di Plastic Bank, un'organizzazione che incentiva la raccolta di plastica. Con questo sistema le persone possono acquistare prodotti di prima necessità, in negozi selezionati, utilizzando come moneta di scambio la plastica raccolta. Questo sistema nasce per contrastare la povertà e incentivare la raccolta della plastica.

Negli ultimi cinquant’anni, la produzione globale di plastica è aumentata costantemente.

I Paesi ad alto reddito sono quelli che ne producono la maggiore quantità, ma per vari motivi il riciclo, in questi Paesi, ha un costo molto alto rispetto alla lavorazione della materia prima vergine.

Non parliamo solo di business per industrie del riciclo, ma concentriamoci sul sostentamento di singoli individui e delle famiglie.

C’è uno studio approfondito sulla teoria dello scambio ecologicamente ineguale svolto da due ricercatori, Jennifer E. Givens e Yikang Bai, che fornisce una spiegazione riguardo al valore della plastica per i Paesi in via di sviluppo.

Quindi cosa accade?

I rifiuti di plastica vengono spediti in nazioni a basso reddito, dove vengono trasformati nuovamente. Queste nazioni non hanno regolamentazioni specifiche sul riciclo o sullo smaltimento di rifiuti in genere e lo sfruttamento dell’energia necessaria e l’impatto ambientale, per ridare vita alla plastica, ha un costo di gran lunga inferiore.

Questi Paesi a basso reddito eseguono processi di produzione ad alto consumo energetico per i Paesi sviluppati. Questi processi di produzione spesso consumano enormi risorse naturali e causano notevoli danni ambientali, quindi i Paesi meno sviluppati si trovano spesso ad affrontare maggiori livelli di degrado ambientale.

Mentre i Paesi a basso reddito devono spesso affrontare grandi impatti ambientali in seguito alle lavorazioni della plastica, i Paesi sviluppati godono dei benefici del commercio e del consumo senza subire danni di questo tipo.

I Paesi sviluppati investono ingenti somme nelle industrie ad alta intensità energetica nei Paesi meno sviluppati. In tal modo, esternalizzano i costi ambientali ai Paesi meno sviluppati, il che ci fa capire che il sistema mondiale crea disuguaglianza ambientale tra i Paesi.

È chiaro che i Paesi che importano rifiuti di plastica, stanno importando danni ambientali. Nonostante questo, l’analisi dei ricercatori dimostra come il commercio di rifiuti di plastica abbia una relazione diversa con il livello di sviluppo economico dei Paesi ad alto reddito e dei Paesi a basso reddito.

L’esportazione di rifiuti di plastica è negativamente associata al PIL pro capite per i Paesi ad alto reddito. Questo ci fa capire che il commercio di rifiuti di plastica non aumenta la crescita economica nei Paesi ad alto reddito.

Diverso è invece per l’importazione di rifiuti di plastica nei Paesi a basso reddito, dove il valore commerciale di queste importazioni è associato positivamente al PIL pro capite.

Questo indica che l'importazione di rifiuti di plastica è positivamente associata allo sviluppo economico, il che suggerisce che i rifiuti di plastica, sebbene siano causa di danni ambientali, sono anche una risorsa preziosa per i Paesi che li importano.

L’analisi dei ricercatori evidenzia la necessità di ampliare la nostra prospettiva quando si parla di commercio globale dei rifiuti di plastica. I risultati mostrano che esiste un mercato legittimo per i rifiuti di plastica, specialmente nei Paesi a basso reddito.

Ora abbiamo un quadro generale per comprendere meglio la teoria dello scambio ecologicamente ineguale nel contesto del commercio globale di rifiuti di plastica.

Per cercare di portare equilibrio nel mondo e diminuire il divario tra Paesi sviluppati e Paesi in via di sviluppo è stata creata la Plastic Waste Partnership, con lo scopo di migliorare e promuovere la gestione dei rifiuti a livello globale.

Fonti consultate per la stesura del post:

http://jwsr.pitt.edu/ojs/jwsr/...

https://www.eso.it/gogreen-newsletter-302/l-africa-invasa-dalla-plastica

https://formiche.net/2021/03/inquinamento-plastica-studio-usa-paesi-sviluppo/

https://www.renewablematter.eu/articoli/article/rifiuti-in-plastica-dalla-convenzione-di-basilea-stop-allexport-nei-paesi-in-via-di-sviluppo

https://ilsalvagente.it/2020/12/30/103204/

https://lecopost.it/cambiamento-climatico/inquinamento/plastica-invade-lafrica-attualita/

https://www.onb.it/2021/06/12/i-rifiuti-di-plastica-possono-fornire-un-vantaggio-economico-per-i-paesi-a-basso-reddito/

https://www.henkel.it/press-and-media/comunicati-stampa/2019-01-16-henkel-tra-i-fondatori-della-nuova-iniziativa-globale-alliance-to-end-plastic-waste-902448

https://endplasticwaste.org/

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