Il recente conflitto in Ucraina ha portato alla ribalta l’acronimo SBU (Sluzhba Bespeky Ukrayiny), in riferimento alle attività d’intelligence poste in essere dal governo di Kiev, ma cosa sappiamo di preciso relativamente agli apparati di informazione e sicurezza dell’Ucraina?
Per spiegare al meglio come opera lo SBU, com’è organizzato e quali fini persegue, bisogna fare un passo indietro di oltre trent’anni, precisamente a settembre del 1991, allorquando a seguito dello scioglimento dell'Unione Sovietica, l'Ucraina in qualità di Stato indipendente avvertì la necessità di riformare il proprio sistema di sicurezza nazionale. Subito dopo la dichiarazione d’indipendenza, il Parlamento ucraino, dopo aver deliberato lo scioglimento del Comitato di Sicurezza dello Stato della Repubblica Socialista Sovietica dell'Ucraina (KBG/RSS Ukraine), adottò contestualmente un provvedimento istitutivo del Sluzhba Bespeky Ukrayiny, o semplicemente SBU, che di fatto altro non era che il successore del ramo ucraino del KGB sovietico. Il passaggio fu talmente repentino, che la nuova organizzazione mantenne gran parte delle precedenti strutture, quasi tutto il personale di nazionalità ucraina, molti dei quali provenivano dalla 5^ direzione del KGB e addirittura per quattro mesi lo stesso direttore, il generale Nikolai Golushko, ultimo capo del KGB Ucraino e primo direttore dello SBU, trasferitosi poi in Russia, dove prese servizio nel FSB, dirigendo tra l’altro il controspionaggio nel biennio 1993-1994.
Per dare un segno di forte rottura col passato, evidenziando l’inizio di un nuovo corso democratico e più trasparente, il 25 marzo 1992, il Parlamento dell'Ucraina approvò la legge sul “Security Service dell'Ucraina”, che di fatto inquadrava l’operato dei funzionari dello SBU, contrariamente a quanto accadeva in era sovietica, in un quadro giuridico-normativo esplicito e di diritto, che sanciva oltretutto i limiti normativi e gli ambiti d’impiego estesi non solo alle attività d’intelligence, ma anche ad altre attività come il segreto di Stato, la lotta al crimine organizzato e alla corruzione. Dal punto di vista strutturale, sin dall’inizio lo SBU mantenne grossomodo l’organizzazione del predecessore sovietico, differenziandosi però relativamente a due precise articolazioni, ossia il Dipartimento delle Guardie di frontiera e il Dipartimento per la sicurezza degli alti funzionari dello Stato, in quanto diventarono da subito istituzioni indipendenti; nulla invece cambiò in merito alle operazioni speciali sotto il controllo dell’intelligence, infatti l’unità Alpha - anch’essa ripresa dal predecessore - rimase sotto il diretto controllo dell’intelligence con basi in ogni provincia ucraina. Per tutto il corso degli anni ’90, lo SBU operò in stretto contatto con la Russia, sostenendo gran parte delle decisioni di politica estera ed interna adottate da Mosca, pur mantenendo del tutto indipendente il suo operato a tutela degli interessi dell’Ucraina.
Con l’avvento del nuovo millennio, l’inizio dei primi episodi terroristici, ma soprattutto per la necessità di modernizzare l’intero apparato d’intelligence del Paese, per renderlo più aderente alle nuove necessità del Paese, il 22 marzo 2001, il presidente dell’Ucraina emanò una nuova legge sui Servizi d’intelligence, che andava ad implementare ed in parte a sostituire l’intero apparato normativo adottato nel 1992. Nel 2004, rifacendosi alla maggior parte degli apparati d’intelligence esteri, il Dipartimento d’Intelligence dello SBU, per meglio organizzare le attività in Patria, ma soprattutto all’estero, istituì una nuova agenzia, totalmente indipendente chiamata “Foreign Intelligence Service of Ukraine”, nota anche come FIS, responsabile in via esclusiva di tutte le attività di spionaggio all’estero, nonché della sicurezza esterna del Paese. Il 7 novembre 2005, fu la volta anche di un terzo Servizio, il Derzhspetszvyazok, ossia il "Servizio Statale dell'Ucraina per le Comunicazioni speciali e la protezione delle informazioni", noto anche come "StateSpecCom", istituito dal Presidente dell'Ucraina, sostituendo il posto di uno dei dipartimenti della SBU e rendendolo di fatto un’agenzia autonoma, simile nelle funzioni alla NSA statunitense. Contemporaneamente il Dipartimento per la sicurezza degli alti funzionari dello Stato, sin dal 1992 una direzione autonoma, già ex 9^ Direzione del KGB ucraino, fu assorbita dallo SBU, divenendo una sua articolazione.
Attualmente la struttura dello SBU, articolata su una Direzione Centrale e in vari Uffici territoriali, opera sotto la diretta direzione del Presidente dell’Ucraina, che ne coordina e controlla le attività di tutte le articolazioni dello SBU. La Direzione Centrale dello SBU, responsabile della sicurezza nazionale, è articolata su diversi Dipartimenti e Direzioni, tra i quali: controspionaggio; controspionaggio economico; antiterrorismo; supporto informativo e direzione delle operazioni; telecomunicazioni; analisi e previsioni; lotta alla corruzione e al crimine organizzato; segreti di Stato; affari giuridici. Con una struttura di tale portata, che conta oltre 30.000 agenti, lo SBU è attualmente in grado di espletare diversi compiti previsti dalla legge sull’intelligence, ossia: la protezione della sovranità dello Stato, del sistema costituzionale, dell'integrità territoriale, delle capacità economiche, scientifiche e tecniche dell'Ucraina, dei diritti dei cittadini rispetto ad attività di spionaggio di organismi di intelligence stranieri, così come qualunque altra violazione da parte di organizzazioni, gruppi o individui singoli.
Thomas Saintclaire
Tom Saintclaire