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Russia e Cina nell'area MENA: tra presenza militare e penetrazione economica

Nell’ultima decade, altre due grandi potenze hanno lavorato alacremente per aumentare la propria influenza nella regione. Tramite strategie differenti Cina e Russia provano a riempire il vuoto lasciato dal graduale disimpegno americano, in maniera da diventare stakeholder politici imprescindibili per le dinamiche regionali. 

L’impegno russo ha sperimentato un salto di qualità con l’intervento militare diretto per mantenere il dittatore siriano al potere, nonché con l’ampio utilizzo di truppe mercenarie nel conflitto civile che dilania la Libia dai tempi delle Primavere Arabe. La Cina invece persegue un cammino improntato ad approfondire la penetrazione economica e commerciale dialogando con tutti gli attori regionali.

Vediamo quindi quali sono le strategie e gli strumenti adoperati da queste due grandi potenze per aumentare la propria influenza nella regione.

La strategia russa: tra hard power e diplomazia

Negli ultimi anni Mosca non ha avuto remore nello sfruttare lo strumento militare per preservare le proprie aree di influenza e crearsi nuovi spazi di manovra. Nell’impossibilità di sfruttare il soft power economico, dato il perenne stato precario della propria economia, la Russia ha portato avanti una politica di potenza tramite un uso chirurgico dello strumento militare, affiancato a iniziative diplomatiche volte a mantenere buoni rapporti con la maggior parte dei principali attori regionali.

Nel 2015 Mosca ha aperto una base militare aerea a sud-ovest della città portuale di Latakia, in Siria. Tramite questo nuovo asset è stata in grado di portare a compimento numerosi strike contro l’ISIS e contro le forze ribelli avversarie di Assad. In Siria sono state dispiegate anche forze terrestri per monitorare la tregua lungo le aree di confine nelle zone contese tra i territori curdi e la Turchia.

Nel conflitto libico, Mosca è intervenuta inviando consiglieri militari e unità mercenarie del gruppo Wagner a sostegno dell’esercito del generale Khalifa Haftar, uomo forte della Cirenaica.

Anche dopo la conclusione del conflitto armeno-azero, Mosca ha inviato unità di peacekeeping nelle zone rimaste sotto controllo armeno nel Nagorno Karabakh, riuscendo quindi ad aumentare il proprio peso nelle dinamiche politiche del Caucaso.

Uno storico alleato di Mosca in Medio Oriente è la Repubblica Islamica iraniana, con la quale i rapporti non sono però inossidabili come potrebbero sembrare. La Russia ha come priorità il mantenimento della Siria come Stato vassallo, mentre Teheran prova da anni a crearsi una zona di influenza tra il Libano e l’Iraq. Queste due prerogative strategiche non sono sempre facilmente armonizzabili. Infatti, Mosca nell’ultimo periodo ha cercato anche una sponda indiretta con Israele per limitare l’espansionismo iraniano in Siria.

Con gli altri paesi arabi, invece, Mosca ha utilizzato un approccio pragmatico provando a cooperare con i paesi del Golfo riguardo le questioni petrolifere e tentando di stringere legami politici attraverso gli accordi di vendita degli armamenti. I maggiori clienti russi nella regione sono l’Egitto e l’Algeria, ma Mosca tenta insistentemente di proporsi come fornitore anche ai paesi arabi del Golfo, i quali però devono ponderare le proprie necessità nel settore della difesa con la minaccia posta dal principale alleato russo nella regione: l’Iran.

La strategia cinese: “business first” e soft power commerciale

Pechino nell’ultima decade ha optato per un approccio dialogante con i diversi attori regionali, nella prospettiva di trovare terreno fertile per la propria proiezione economica. Il gigante asiatico persegue una graduale strategia di inserimento nella regione attraverso accordi commercialiinvestimenti in settori strategici.

La Cina ha come obiettivo quello di controllare gli snodi del commercio marittimo i cui flussi collegano il Mediterraneo al Mare Cinese Meridionale. Nel Mediterraneo orientale i cinesi controllano o operano in ormai molti porti, tra i quali quello di Tripoli in Libano, quelli israeliani di Haifa ed Ashdod e le compagnie cinesi del settore sono presenti anche in numerosi porti egiziani. In seguito agli avvenimenti drammatici nel porto di Beirut, la Cina si è fatta avanti in vista della ricostruzione del sito, intento che ha destato le preoccupazioni da parte di altri attori come la Francia e la Turchia.

Nel marzo del 2021 Pechino ha siglato un imponente accordo di cooperazione economica con l’Iran, potenzialmente uno dei più ampi mercati della regione. I cinesi si offrono come alternativa all’Occidente per sollevare l’economia disastrata della potenza persiana.

Recentemente la Siria ha invece siglato un Memorandum of Understanding per agganciare il paese alla Belt Road Initiative. Agli inizi di gennaio, invece, alcuni ministri degli esteri del Consiglio di Cooperazione del Golfo si sono recati in Cina per avviare un percorso di approfondimento dei legami economici tra Pechino e i membri dell’organizzazione.

Fonti consultate per il presente articolo: 

https://www.al-monitor.com/ori... 

https://www.mei.edu/publicatio... 

https://www.al-monitor.com/ori... 


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  • L'Autore

    Michele Magistretti

    Mi chiamo Michele Magistretti, classe 1997, nato a Milano ma residente a Buccinasco.

    Dopo aver ottenuto il diploma di maturità linguista al liceo civico Alessandro Manzoni, ho conseguito la laurea triennale in Scienze Politiche presso l'Università Statale di Milano dove attualmente frequento il corso magistrale di Relazioni Internazionali. Appassionato di Storia fin da bambino ho maturato negli anni una passione per la Geopolitica e le Relazioni Internazionali.

    In Mondo Internazionale ricopro il ruolo di relatore nel progetto di "Framing the World", nel quale mi occupo della sezione MENA.

    My name is Michele Magistretti, born in 1997 in Milan but resident in Buccinasco.

    After obtaining a high school diploma in linguistics at the Alessandro Manzoni civic high school, I took a three-year degree in Political Science at the State University of Milan, where I am currently attending the master's course in International Relations. Passionate about history since I was a child, over the years I have developed a passion for Geopolitics and International Relations.

    At Mondo Internazionale I am an author in the "Framing the World" report, in which I write about the MENA section.


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Dal Mondo Medio Oriente & Nord Africa Framing the World


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#russia #cina #china #middle east #Medio Oriente #geopolitics #geopolitica

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