Europa di qua, Europa di là… ma qui come stiamo messi? Qual è il riflesso che le tanto agognate elezioni europee proiettano sull’Italia?
Sì, perché le summenzionate elezioni non sono una realtà a sé stante: esse si incastrano nei grovigli del consenso e delle alleanze anche a livello locale. Un filo rosso abbraccia tutto ciò che gravita attorno al tema “politica” e fa in modo che le decisioni prese dai governi siano interconnesse e non prese a prescindere da questo o da quell’altro argomento.
Detto questo, il fermento è grande e palpabile. Lo si percepisce nello scontro famelico che sta dilaniando la maggioranza di governo. La Lega di Matteo Salvini è in testa ai sondaggi con il 32%, quello che solo un anno addietro apparteneva ai 5Stelle, i quali - ora - sembrano intenzionati a boicottare l’alleato, girando il coltello nella piaga Siri (il sottosegretario alle infrastrutture leghista indagato per corruzione).
Dietro i fasti delle elezioni europee aleggia dunque lo spettro delle elezioni anticipate italiane, che potrebbe portare alla cristallizzazione di una maggioranza di centrodestra, con Lega, Forza Italia e Fratelli d’Italia. In virtù di questa previsione, dai palazzi di potere trapelano voci di un possibile contatto tra 5Stelle e Partito Democratico che vada a bilanciare l’influenza degli avversari.
In alternativa, l’esecutivo potrebbe rimanere il medesimo, sicché la politica interna non vada a guastare troppo le modificazioni degli assetti comunitari che saranno necessarie dopo le elezioni. In questo caso, gli elettori potrebbero tranquillamente passare l’estate in spiaggia e recuperare la loro attenzione per i primi di settembre.
Trattasi comunque di astrazioni, sulle quali si potrà speculare con maggiore certezza una volta che, il 27 di maggio, saranno chiari gli schieramenti vincenti.
A cura di Giada Pagnoni
Redazione