Nuoto,
danza, corso di lingua cinese, corso di scacchi, arrampicata, judo,
corso di fumetto, batteria... e lo sci nel weekend dove lo mettiamo? Quanti sono gli
impegni che ogni settimana tengono occupati i bambini?
Negli ultimi anni gli studiosi del comportamento hanno rilevato una difficile realtà che i più piccoli stanno vivendo: non hanno più tempo per svagarsi in libertà.
Dopo la scuola e i compiti, i bambini di oggigiorno devono partecipare alle numerose attività extrascolastiche alle quali i genitori li iscrivono; queste ultime li impegnano quotidianamente fino a quando, a pomeriggio inoltrato, possono rincasare.
Per i genitori questi tanti appuntamenti settimanali possono essere visti come forme di affetto; iscrivono alle attività i loro "piccoli di casa" per far sì che non gli manchi nulla. Talvolta, invece, gli impegni extrascolastici servono a colmare l'assenza della figura stessa del genitore, troppo impegnato nel lavoro. I numerosi impegni magari possono anche essere motivati dalla volontà di dare ai figli più strumenti possibili per affrontare il futuro in modo vincente, per essere competitivi nel mondo del lavoro, il quale richiede sempre maggiori competenze.
Per i bambini, però, queste numerose attività richiedono una notevole dose di energia e attenzione; proprio per questo, nel lungo periodo possono creare eccessiva stanchezza e stress.
Sicuramente offrire degli stimoli fin da piccoli può essere importante per lo sviluppo cognitivo ed affettivo di un bambino, come sostenuto spesso da esperti psicologi, ma se si eccede possono insorgere aspetti negativi. Infatti, sovraccaricare di stimoli i bambini può essere controproducente.
Gli studiosi stanno notando che i bambini troppo impegnati rischiano di diventare insicuri e confusi, dimostrando di avere bassa autostima, in quanto si sentono inadeguati rispetto alle aspettative dei genitori, che vorrebbero vederli eccellere in tutte le numerose attività. Inoltre, rischiano di diventare poco autonomi e fantasiosi, dato che sono costantemente abituati a vivere momenti organizzati per loro da altre persone, venendo a mancare il momento in cui, in autonomia, scelgono come divertirsi inventando giochi creativi.
Per cui, i momenti liberi che possono essere visti dai genitori come noiosi per i bambini, sono invece potenti mezzi di crescita e autoformazione, Soprattutto per lo sviluppo della creatività e della personalità, che può formarsi così in modo equilibrato e sereno. È nel pieno diritto di un bambino poter vivere un'infanzia leggera e di svago, dettata da tempi lenti, nei quali però ha la possibilità di scoprire se stesso e il mondo che lo circonda, senza fretta e senza ansie, imparando a capire quali sono i propri interessi. Anche la noia, quindi, educa.
Un buon genitore dovrebbe lasciare i propri figli liberi di sperimentare e di trovare, da soli, antidoti alla noia. Questo permetterà ai bambini di imparare a gestirsi in autonomia e riempire il tempo che hanno a disposizione con attività che gli piacciono davvero, e non con quelle che piacciono a mamma o papà.
Il tempo per diventare madrelingua cinese, battere il record del mondo di stile libero o entrare a far parte di una squadra di NBA nella vita dei bambini non mancherà, ma l'infanzia è una e dura solo pochi anni, presto saranno adolescenti in preda agli ormoni e non avranno più voglia di immaginasi un mondo di principi e principesse.
I bambini non devono essere delle piccole copie di adulti stressati e frustrati, loro hanno il diritto alla noia!
Per approfondire l'argomento si possono consultare le fonti.
- FONTI
https://www.psicologiacontemporanea.it/blog/bambini-troppo-impegnati-attivita/
https://www.ilgiardinopedagogico.it/casa/il-diritto-alla-noia
Sofia Perinetti
Sofia Perinetti è laureata in magistrale in Scienze Internazionali e della Cooperazione, ha approfondito nella sua carriera universitaria e post il lato delle relazioni internazionali che concerne la cooperazione internazionale come strumento di aiuto e sostegno verso paesi terzi.
E' interessata sin dai primi anni di università alla tutela dei diritti umani e per questo in Mondo Internazionale è presente nel team di Diritti Umani come vice dello Chief Editor, è inoltre presente nel team di grant-management ed infine di GEO. Questi tre team le permettono di esprimere a pieno gli interessi sociali e culturali che la contraddistinguono.
Sofia Perinetti has a degree in International and Cooperation Sciences, she has deepened in her university career and post the side of international relations that concerns international cooperation as an instrument of aid and support to third countries.
Since the first years of university she has been interested in the protection of human rights and for this reason in Mondo Internazionale she is present in the Human Rights team as deputy to the Chief Editor, she is also present in the grant-management team and finally in GEO. These three teams allow her to fully express the social and cultural interests that distinguish her.