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Disturbi dello Spettro dell’Autismo: domande e risposte

RAISE

Cos’è l’autismo?

Il Disturbo dello Spettro Autistico (Autism Spectrum Disorder, ASD, APA 2013), meglio conosciuto come autismo, è un disturbo del Neurosviluppo i cui sintomi si manifestano precocemente e permangono per tutto il corso della vita.

La parola autismo etimologicamente deriva dal greco αὐτός (autos) «stesso», ovvero «se stesso», termine coniato all’inizio del Novecento dallo psichiatra psicodinamico svizzero Eugen Bleuler. L’origine etimologica del termine rimanda alla caratteristica di autoreferenzialità e alle difficoltà comunicative e sociali tipicamente riscontrate in questo disturbo.

Quali sono le caratteristiche tipiche di un soggetto con autismo?

Il disturbo può manifestarsi in maniera assai diversa tra un soggetto e l’altro, ma perché si possa parlare di autismo è necessaria la presenza combinata di due fattori conosciuti con il nome di “diade sintomatologica”:
- Deficit nella comunicazione (sia linguaggio verbale che non verbale) e nell’interazione sociale (capacità di interagire socialmente con gli altri);
- Repertorio ristretto di attività, interessi e comportamenti che risultano ripetitivi e stereotipati. (DSM 5, 2013)

La compromissione più evidente nell’autismo riguarda il patrimonio innato di abilità con cui ogni essere umano, al di là di qualsiasi differenza etnica e culturale, riesce ad entrare in contatto con gli altri, ad intuirne bisogni, stati d’animo, aspettative. Spesso le persone con un autismo definito “ad alto funzionamento” (quindi con un’intelligenza pari o superiore alla norma e un buon livello linguistico) si definiscono “extraterrestri”, proprio per il senso di estraneità e di disorientamento che il mondo basato sulla neurotipicità provoca in loro. Questa estrema difficoltà di lettura del contesto sociale porta i soggetti con autismo a sperimentare una forte confusione, che viene contenuta e gestita tramite la ripetizione immutabile di comportamenti e routines quotidiane. Ciò spiega il motivo per cui essi siano particolarmente sensibili al manifestarsi di un imprevisto o ad un cambiamento inaspettato della vita quotidiana.

Perché si parla di SPETTRO autistico?

La scelta di utilizzare il termine "spettro" deriva dal fatto che le manifestazioni dell’autismo possono essere molto varie e differenziate. Esistono vari livelli di gravità, e compromissione (ad esempio in molti casi i soggetti autistici possono presentare un ritardo mentale). Si utilizza, quindi, un’unica etichetta diagnostica per riferirsi a manifestazioni differenti: il DSM 5, infatti, sotto la definizione di Disturbi dello Spettro dell’Autismo include anche la Sindrome di Asperger e il Disturbo disintegrativo dell’infanzia.

Quali sono le cause dell’autismo?

Le cause dell’autismo sono ancora oggetto di indagine, in quanto ad oggi si ritiene che non si possa identificare un singolo fattore all’origine di tutte le diverse forme di autismo.

A differenza di quanto si pensava nel passato, ad oggi è ormai chiaro che la causa non sia la deprivazione emotiva o particolari modalità di accudimento, benché gli aspetti educativi possano poi incidere in maniera sostanziale sul comportamento. Al contrario, vi è una forte evidenza che le cause siano da ricercare all’interno di una varietà di fattori neurobiologici e ambientali.

Studi recenti confermano il ruolo di una predisposizione genetica: in particolare si pensa che siano molteplici i geni che, interagendo tra di loro e con fattori ambientali, siano la causa dell’autismo (Persico & Napolioni, 2013).

Quante sono le persone affette da autismo in Italia?

Purtroppo non abbiamo dati certi sul numero di persone con autismo in Italia, dal momento che esistono pochissimi dati pubblici in merito. Secondo l’Osservatorio Nazionale Autismo, che fa capo all’Istituto Superiore di Sanità, si stima che in Italia l’Autismo colpisca 1 bambino ogni 77 e questo numero appare in progressivo aumento per l’intreccio di diversi fattori: l’aumentata consapevolezza della popolazione, il cambiamento dei criteri diagnostici, l’introduzione di strategie di screening e individuazione precoce che consentono la diagnosi anche di manifestazioni lievi che in passato non erano individuabili.


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  • L'Autore

    Sara Bergamini

    Sara Bergamini è psicologa, iscritta all'Albo degli Psicologi della Lombardia.

    È membro di Mondo Internazionale dal gennaio 2020. Attualmente collabora con il team del progetto TrattaMi Bene occupandosi di tematiche relative all'età evolutiva.

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