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Questo mese in Europa

Europa rosso scura, ma diminuiscono le restrizioni e crolla la fiducia nel green pass

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La mappa dell’ECDC – Centro Europeo per la Prevenzione e il Controllo delle Malattie – mostra in data 27 gennaio l’Europa interamente rosso scura, cioè con un altissimo tasso di contagi. Ciò testimonia l’inarrestabile diffusione della variante Omicron, che ha scavalcato tutte le restrizioni adottate dagli stati. Questo ha suscitato dubbi nella popolazione e diviso i governi sulla gestione della pandemia, tant’è che diversi stati hanno allentato le restrizioni al loro interno, talvolta nella convinzione di aver superato il picco dei contagi di questa ondata. È ben noto che la variante è poco pericolosa e che i vaccini contribuiscono alla diminuzione dei casi in ospedale, ma l’impossibilità di gestire la pandemia ha portato diversi governi a mettere in dubbio anche l’utilità del green pass. Infatti, per entrare in quasi tutti i paesi europei è necessario ormai sottoporsi a un test anti-Covid, anche se si è vaccinati, e il Regno Unito ha persino revocato l’obbligo del pass nei locali al chiuso.

Ucraina e Russia: la tensione diplomatica dal punto di vista europeo

La minaccia di un conflitto armato tra Russia e Ucraina è stata oggetto di diversi vertici internazionali, tra i quali quelli della Nato, ma anche delle Nazioni Unite e dei paesi dell'Osce. Il ruolo dell’Unione Europea è passato in secondo piano, mostrando anche la sua fragilità nel raccogliere gli interessi comuni in politica estera. L’azione europea consiste soprattutto in dichiarazioni di solidarietà. La Germania è intervenuta rapidamente: il 14 gennaio proprio a Kiev la Ministra degli Esteri Annalena Baerbock ha avvertito il Cremlino di “gravi conseguenze” in merito al raggruppamento di unità dell’esercito russo al confine ucraino. L’Alto Rappresentante per la Politica Estera e di Sicurezza Comune, Josep Borrell, è intervenuto dopo essersi consultato informalmente con i ventisette ministri degli esteri, affermando la solidarietà nei confronti dell’Ucraina, invitando la Russia a evitare l’escalation e indicando l’importanza di mantenere l’ordine e la sicurezza nel continente europeo. Macron ha deciso di inaugurare il mandato semestrale della Francia alla presidenza del Consiglio dell’Ue dialogando direttamente con Putin, ribadendo l’intenzione di mantenere il fronte europeo unito sulla questione ucraina. L’escalation non si è però placata e il Consiglio dei ministri degli esteri ha minacciato la Russia di imporre “sanzioni mai viste prima”, mentre la Commissione propone un pacchetto finanziario di 1,2 miliardi di euro a sostegno dell’Ucraina. Dall’altra parte, il Consiglio ha suggerito agli Stati Uniti di non sbilanciarsi con avvertimenti e minacce, soprattutto dopo l’evacuazione del personale diplomatico da Kiev, che ha alzato la tensione con Mosca. Putin non ha esitato a rispondere a Bruxelles, vietando l’accesso al paese a diversi funzionari diplomatici accusati di “aver promosso politiche antirusse”.

Europa verde: a che punto siamo?

All’inizio dell'anno la Commissione Europea ha proposto di aggiungere nel piano di investimenti sull’energia rinnovabile previsti per il 2023 anche la produzione di gas e di energia nucleare. La notizia ha suscitato dubbi, polemiche e divisioni. La commissaria competente, McGuinness, a febbraio fornirà ulteriori delucidazioni sui criteri entro i quali la produzione di gas e di energia nucleare potrà essere considerata sostenibile. La proposta, poi, sarà inviata al Consiglio e al Parlamento, che avranno 4 mesi di tempo per approvarla. Lo sforzo sulle tematiche ambientali non sembra essere comunque condiviso da tutti gli stati. La Polonia è stata sanzionata il 10 novembre scorso con una multa di mezzo milione di euro al giorno per una miniera di lignite. A due mesi dalla sentenza della Corte di Giustizia, Varsavia non ha ancora pagato, ritenendo illegittimo l’intervento dell’Unione Europea sulla questione. La miniera è ancora aperta e il governo non sembra affatto intenzionato a chiuderla, vista la sua importanza strategica – produce l’8% di energia elettrica del paese. All’inadempimento del pagamento della multa seguirà la procedura di compensazione, le cui modalità sono ancora da definire, attraverso la quale l’Unione Europea tratterrà dalla Polonia la somma dovuta.

Il Parlamento Europeo vota la protezione della privacy degli utenti online

Il Parlamento Europeo ha votato a favore di un emendamento al Digital Services Act che riguarda il trattamento dei dati degli utenti nelle piattaforme online. Più nel dettaglio, è stato preso in considerazione il “modello Apple”: l’azienda propone ai suoi clienti due opzioni, “accetta” e “rifiuta”, sul tracciamento dei loro dati. Il Parlamento vuole imporre questo standard di trasparenza a tutte le piattaforme, la maggior parte delle quali tende a rendere più articolata la scelta. Questo intervento non andrebbe a ledere le società che traggono profitti tramite le pubblicità personalizzate online, poiché i dati saranno comunque raccolti, ma in modo aggregato e anonimo. Resta comunque il timore che lo sviluppo del settore digitale porti a raggirare anche questo nuovo provvedimento e a tracciare comunque i dati degli utenti.
La proposta deve comunque essere ancora approvata dagli altri organi istituzionali, probabilmente entro la fine dell’anno.

Lituania-Taiwan-Cina: la Commissione presenta il caso all’OMC

L’apertura di un ufficio di rappresentanza di Taiwan a Vilnius ha provocato una dura reazione della Cina, accusata ora di aver adottato una politica commerciale discriminatoria nei confronti della Lituania. La causa di tanta tensione starebbe in una semplice – ma non banale – formalità: la città di Taipei ha sedi di rappresentanza in diversi paesi europei, ma mai con il nome di Taiwan. L’isola non è riconosciuta come stato indipendente dalla Cina, con la quale è in rapporti ostili. Vilnius dichiara che si è trattato di un errore, ma Pechino non intende ritirare le sanzioni adottate. A questo punto è intervenuta la Commissione Europea, attraverso l’avvio della risoluzione delle controversie presso l’Organizzazione Mondiale del Commercio (OMC) contro “pratiche discriminatorie scorrette”.


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  • L'Autore

    Michele Bodei

    Michele Bodei sta per conseguire la laurea triennale in Studi Internazionali e Istituzioni Europee presso l’Università degli Studi di Milano, dove sta approfondendo gli studi sul regime di Cuba negli anni Sessanta nella preparazione dell’elaborato finale.

    È appassionato di geopolitica e di musica, dall’hip hop al jazz, e pratica nuoto nel tempo libero.

    In Mondo Internazionale ricopre il ruolo di autore su tematiche europee.

    Michele Bodei is getting his Bachelor’s degree in International Studies and European Istitutions at “Univesità degli Studi di Milano”, where he is deepening his studying on cuban regime during the Sixties while preparing his final thesis.

    He loves geopolitics and music, from hip hop to jazz, and during free times he enjoys swimming.

    In Mondo Internazionale he is author for european themes.

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#unioneeuropea #russia #ucraina #mosca #kiev #omc #cina #taiwan #omicron #privacy

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