Piccoli borghi, esempi di rispetto per la natura

  Articoli (Articles)
  Valeria Fraquelli
  28 ottobre 2021
  3 minuti, 22 secondi

A volte ci piace fantasticare di vivere in un piccolo borgo, senza stress, immersi nella natura, ma poi inevitabilmente veniamo risucchiati dalla città e dal suo caos quotidiano che può rendere la nostra vita davvero stressante.

I piccoli borghi rimangono luoghi affascinanti e sono adatti per tutti coloro che vogliono ricaricarsi di energia positiva e di natura, per chiunque voglia riappropriarsi di spazi silenziosi dedicati alla cura di sé, alla meditazione.

I piccoli borghi sono luoghi in cui ammirare la natura, riscoprire ritmi di vita più lenti e imparare il vero rispetto per l’ambiente; questo rispetto passa da gesti semplici che, se ci impegniamo, possiamo fare nostri anche in città. Scambiare quattro chiacchiere e ritrovarsi con le persone care è uno dei piccoli piaceri della vita che abbiamo perso per la fretta, per i troppi impegni di lavoro o di studio, per la vita frenetica che impedisce di fermarsi un attimo e tirare il fiato.

Nei piccoli borghi si recupera un po’ di quella dimensione umana e calma che a forza di perderci nella vita cittadina non conosciamo quasi più. Passare un po’ di tempo a contatto con i propri pensieri, le proprie sensazioni e goderle pienamente è un lusso che si è ormai perso ma che nei piccoli borghi ancora sopravvive, seppur in tono minore rispetto al passato.

Per vivere nella natura e riscoprire veramente il senso della calma e della tranquillità i piccoli borghi sono l’ideale.

Ma questi borghi incantati corrono un grave pericolo di spopolamento.

Secondo la ricerca sul disagio insediativo, presentata da Legambiente e Unioncamere, “ci sono ben 2.666 paesi in una situazione difficile dal punto di vista demografico ed economico; un quarto della superficie italiana rischia di rimanere fuori da opportunità di sviluppo. Piccoli borghi silenziosi che risalgono dal dimenticatoio in occasione di catastrofi, come il terremoto del 2016 in Centro Italia o la recente emergenza sanitaria legata al virus, o quando la politica decide di ricordarsi di loro, principalmente in occasione di progetti calati dall’alto che consentono di distribuire, canalizzandole, risorse pubbliche”.

Luoghi belli ma lontani dalla città, senza negozi, senza servizi essenziali che permettano di condurre una vita dignitosa, ecco che questi territori vengono abbandonati. Chi cerca lavoro si sposta in città per avere più possibilità di essere assunto, chi studia è costretto a stare in città dove ci sono scuole e università e alla fine i piccoli borghi perdono di importanza e piano piano vengono lasciati per sempre dai loro abitanti e diventano luoghi privi di vita.

In molti borghi la totale mancanza di scuole, di opportunità di lavoro, di luoghi di aggregazione e socializzazione fa scappare i giovani e li porta a scegliere la città come luogo in cui vivere, più comoda e più versatile, con opportunità di incontro. Tanti sono i borghi rimasti senza locali, senza negozi, perché i giovani che potevano gestirli sono andati stabilmente a vivere in città.

Ma a volte è anche la città che avanza, con i suoi quartieri periferici che insediano la pace e la tranquillità tipiche dei piccoli borghi e li rendono insicuri, a rischio di delinquenza, a rischio di assorbire tutti quei problemi delle grandi metropoli da cui erano immuni.

In conclusione, bisognerebbe ascoltare di più gli abitanti dei piccoli centri, essere più vicini alle loro esigenze, essere più attenti ai loro bisogni. Per far venire ai giovani la voglia di rimanere in questi luoghi incantati bisogna dare loro opportunità di studio e lavoro, una rete Internet efficiente e poco costosa, servizi di trasporto puntuali e attive in molteplici orari; insomma, servono i servizi basilari, perché non possiamo dire ai giovani di amare il loro paese ma poi costringerli a fare chilometri in macchina per fare la spesa.

Condividi il post

L'Autore

Valeria Fraquelli

Mi chiamo Valeria Fraquelli e sono nata ad Asti il 19 luglio 1986. Ho conseguito la Laurea triennale in Studi Internazionali e la Laurea Magistrale in Scienze del governo e dell’amministrazione presso l’Università degli Studi di Torino. Ho anche conseguito il Preliminary English Test e un Master sull’imprenditoria giovanile; inoltre ho frequentato con successo vari corsi post laurea.

Mi piace molto ascoltare musica in particolare jazz anni '20, leggere e viaggiare per conoscere posti nuovi ed entrare in contatto con persone di culture diverse; proprio per questo ho visitato Vienna, Berlino, Lisbona, Londra, Malta, Copenhagen, Helsinki, New York e Parigi.

La mia passione più grande è la scrittura; infatti, ho scritto e scrivo tuttora per varie testate online tra cui Mondo Internazionale. Ho anche un mio blog personale che tratta di arte e cultura, viaggi e natura.

La frase che più mi rappresenta è “Volere è potere”.

Tag

paesaggio