Perché nessuno vota più per i referendum?

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  Federico Quagliarini
  19 giugno 2022
  3 minuti, 25 secondi

La scorsa tornata elettorale ha visto protagonisti cinque quesiti referendiari promossi da Lega e Partito Radicale. I quesiti vertevano su questioni legate alla giusitizia tra cui la seprazione delle carriere dei magistrati e una parziale abolizione della Legge Severino[1]. Il risultato è stato estremamente deludente dal momento che solamente il 20% degli elettori si è recato a votare, facendo registrare l’affluenza più bassa nella storia dei referendum italiani. Tuttavia il risultato dello scorso 12 giugno non è così diverso dalle tornare referendarie degli ultimi 25 anni.

La soglia di validità dell’art. 75

Come già raccontato in questo articolo, il referendum abrogativo, il cui esito può portare alla parziale o totale abolizione di una previsione legislativa, è previsto dall’art. 75 della Costituzione. Al tempo stesso lart. 75 fissa una soglia di previsione di validità del referendum;

La proposta soggetta a referendum è approvata se ha partecipato alla votazione la maggioranza degli aventi diritto, e se è raggiunta la maggioranza dei voti validamente espressi.

Sebbene sia stato sempre previsto dalla Costituzione Italiana, il referendum abrogativo ha cominciato ad essere utilizzato solo a partire degli anni 70; il primo referendum in questo senso fu quello sull’abolizione del divorzio. In totale dal 1974 ad oggi si contano 18 tornate referendarie. Interessante è vedere l’evoluzione che vi è stata negli ultimi 25 anni.

Se infatti si guardano le prime 9 votazioni, si nota come solo in un caso non venne raggiunto il quorum (nel 1990 nel quale vennere proposte tre referendum su quesiti molto distinti). Indipendentemente dal fatto che uno fosse favorevole o meno all’abrograzione, la maggioranza degli elettori si recava a votare. Se invece si guarda alle ultime 9 votazioni (cioè a partire dal 1997 in poi) si nota ivece che è avvenuto l’esatto opposto: il quorum di validità è stato raggiunto solamente un volta el 2011. Perché questo cambio di rotta?

Possibili spiegazioni

Le possibili ragioni che hanno portato la maggior parte degli italiani a disertare le elezioni referendarie sono molteplici. Innanzitutto, una possibile spiegazione si trova nella conclusione che molte persone contrarie al quesito proposto vedono nel non andare a votare lo stesso risultato del votare contro. Che vadano a votare o votino no, la legge non verrà a brogata, anche se tecnicamente non è proprio così; infatti la legge 25 maggio 1970, n. 352 prevede all’art. 38 che in caso di raggiungimento della soglia referendaria, ma di esito contrario all’abrograzione, il medesimo quesito non potrà essere ripresentato per i prossimi 5 anni. Qualora invece non venga raggiunta la soglia della metà più uno degli elettori, non vi sono preclusioni a riproporre il quesito già sottoposto.

L’altra possibile spiegazione riguarda invece i quesiti sottoposti negli ultimi anni, in particolare quello dello scorso 12 giugno. Si nota infatti come nel corso degli ultimi anni i quesiti sottoposti sono diventati sempre più tecnici e meno coinvolgenti dal punto di vista emotivo. Infatti negli Settanta e Ottanta la maggior parte i quesiti riguardavano questioni che gli elettori sentivano più vicini come ad esempio il divorzio, l’interruzione di gravidanza o l’ergastono.

A partire dagli anni Novanta invece si è assistito ad un sempre più maggiore tecnicismo; i quesiti proposto riguardavano per l’appunto materie dove erano necessarie delle competenze di base per poter informrasi. Questo potrebbe aver disincentivato molto gli elettori a recarsi alle urne.

[1] La legge Severino del 2012 prevede l'automatica decadenza da ogni carica isituzionale qualora un politico venga condannato in via definitiva per delitti non colposi.

LEGGE 25 maggio 1970, n. 352 - Normattiva

Dipartimento per le Riforme Istituzionali - Il referendum abrogativo - Art.75 della Costituzione

Referendum abrogativi: negli ultimi 25 anni il quorum è stato raggiunto una sola volta (rainews.it)

I referendum abrogativi vanno cambiati? - Il Post

Vote Ballot Box Mano - Grafica vettoriale gratuita su Pixabay

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L'Autore

Federico Quagliarini

Classe 1994, laureato in Giurisprudenza presso l'Università degli studi di Milano, Federico Quagliarini è al contempo vice-direttore di Mondo Internazionale POST nonché caporedattore per l'area Società.

Da sempre appassionato di politica e relazioni internazionali, in Mondo Internazionale si occupa principalmente di questioni legali soprattutto inerenti al diritto internazionale.

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Società

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Referendum quorum Italia