Pasta gialla o pasta rossa? Il miglior tubero: la patata

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  Redazione
  24 luglio 2019
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Le patate sono tuberi originari dell’America con caratteristiche ben distinte dagli altri tipi di vegetali. Appartengono alla famiglia delle Solanacee (come pomodori, peperoni e melanzane) ma, nonostante contengano un elevato quantitativo di acqua come gli altri vegetali, non sono definibili come ortaggi a causa del contenuto superiore di amido. Proprio per questo motivo, è consigliato consumarli alla stregua dei cereali (pasta, riso etc), quindi o uno o l’altro all’interno dello stesso pasto.

Le patate hanno un elevato indice glicemico (velocità con cui aumenta la glicemia, ovvero la concentrazione di glucosio nel sangue a seguito dell’assunzione di un dato alimento) ma alcune pratiche di cottura aiutano a controllare la glicemia dopo un pasto. Se da un lato la cottura rende l’amido digeribile, dall’altro il raffreddamento favorisce il rallentamento dell’assorbimento di glucosio. Pertanto, parte dell’amido della patata torna nella sua struttura non digeribile, ostacolando l’azione degli enzimi digestivi. Anche il consumo della patata con la buccia contribuisce a mantenere sotto controllo la glicemia in quanto la fibra presente in essa, oltre a contenere molti dei micronutrienti della patata, attutisce a livello intestinale un eccessivo assorbimento di glucosio. Basterà lavarla bene con l’acqua, per eliminare i residui di terreno, prima di cuocerla. I migliori metodi di cottura della patata perchè mantenga le sue proprietà nutrizionali sono: lessata in acqua o al vapore e al cartoccio. Al contrario, se viene fritta, aumenta il suo contenuto calorico e c’è la probabilità che si formino composti con proprietà tossiche che potrebbero essere un pericolo per la salute.

Oltre a rappresentare una fonte di carboidrati, la patata contiene quantità interessanti di vitamine e minerali: in particolare potassio. Inoltre, la coltivazione delle patate in terreni ricchi di selenio determina una maggiore concentrazione del minerale al loro interno.

La patata dolce o americana (Ipomea batatas), è anch’essa una radice tuberosa originaria dell’America ma appartiene ad una famiglia botanica differente dalla patata a pasta gialla: le Convolvulaceae. Questa varietà di patata ha delle caratteristiche uniche grazie alla presenza dei carotenoidi (tra cui beta-carotene). I carotenoidi sono pigmenti vegetali che si distinguono per il loro colorito vivo (rosso, arancione e giallo), ed è proprio grazie alla loro presenza che la patata dolce ha il caratteristico colore aranciato.

I carotenoidi sono i precursori della vitamina A (retinolo) con capacità antiossidanti. Questa loro proprietà si esplica nella neutralizzazione dei radicali liberi (molecole che possono, se non tenute sotto controllo, danneggiare la struttura delle nostre cellule) con conseguente azione protettiva su parecchie patologie. Per questo, i carotenoidi in genere riescono a rendere più forte il sistema immunitario del nostro corpo arrestando altresì il progresso delle malattie tumorali.

La patata dolce contiene anche fibre, vitamine e minerali. Le fibre aiutano a tenere sotto controllo la colesterolemia e la glicemia; infatti, grazie all'elevato contenuto di amido, si ha una riduzione dell'indice glicemico rispetto ad altre fonti di carboidrati. Altri benefici derivano dall'assunzione di vitamine del gruppo B (coinvolte in numerosi processi metabolici) e di minerali: in particolare potassio, calcio, magnesio, sodio, fosforo e ferro. Il ferro è importante per la produzione dei globuli rossi, il calcio e il fosforo proteggono la salute delle ossa e il potassio protegge l'apparato cardiovascolare controllando frequenza cardiaca e pressione.

Quindi, la patata, soprattutto quella dolce, può essere inserita nell’alimentazione quotidiana, abbinata a verdure, ad un alimento fonte di proteine e ad una fonte di grassi (come l’olio extravergine di oliva).

A cura di Federica Mascaretti

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