Nascita di un nuovo stato: questioni di riconoscimento - parte 1

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  Francesca Alfonzi
  09 giugno 2022
  3 minuti, 15 secondi

Fin dalla sua nascita, la comunità internazionale è sempre stata soggetta ad un continuo processo di trasformazione che la rende un'entità vitale e dinamica. Le relazioni multilaterali, ma soprattutto bilaterali, sono un elemento fondamentale in questo contesto e sottolineano la necessità di una reciprocità tra i diversi enti che ne fanno parte. Tuttavia, alla vera radice delle relazioni internazionali possiamo trovare il riconoscimento: solo due entità riconosciute possono stabilire contatti diplomatici ufficiali, interagire tra loro per stabilire obiettivi comuni, promuovere interessi reciproci ecc.

Segnando la nascita ufficiale di un nuovo Stato all'interno della comunità internazionale, il riconoscimento è un atto estremamente significativo e potente: da una parte c'è un'entità che sente il bisogno di essere ufficialmente riconosciuta (azione che non può avvenire in modo univoco), mentre dall'altro ci sono membri della comunità internazionale - precedentemente affermati - che hanno il potere di legittimare il “nuovo arrivato”. Questo processo, nonostante possa apparire semplice e diretto, è circondato da un alone di complessità: coinvolge infatti ambiti come la politica, gli interessi specifici dei vari Stati, ma anche il diritto nazionale e internazionale. Le problematiche legate al riconoscimento sono numerose ed è per questo un tema estremamente delicato e studiato da molto tempo.

Lo scopo di questo articolo, diviso in due parti, è proprio quello di analizzare le complessità legate alla politica interna e ad attriti internazionali e diplomatici quando si tratta del riconoscimento di un nuovo stato: in teoria dovrebbe essere un atto semplice basato su criteri oggettivi, può però accadere che dinamiche di una certa natura (es. politiche, ideologiche, ecc.) ostacolino questo processo e generino i ripercussioni sia a livello nazionale che mondiale.

Esempi che possono essere presentati a sostegno di questa tesi sono i casi di Cipro e del Kosovo.

Ma perché il riconoscimento è importante?

Il riconoscimento diplomatico può essere considerato come la più grande ambizione per una categoria specifica di entità: gli stati non riconosciuti. Infatti, dal momento che essi esistono nell'ombra delle relazioni internazionali, rappresenta per loro l'unica possibilità di sfuggire al limbo in cui si trovano. La caratteristica distintiva più rilevante degli stati non riconosciuti è - come suggerisce il loro nome - la mancanza di riconoscimento internazionale. Questo implica un potere d'azione limitato che successivamente si traduce in una serie di complicazioni sia per lo stato stesso che per gli altri membri della comunità mondiale: ad esempio questo status potrebbe limitare la possibilità di firmare trattati, aderire a organizzazioni internazionali e/o conferenze.

È quindi chiaro che il riconoscimento è tanto potente quanto controverso ed anche uno strumento in grado di rivoluzionare la politica e le dinamiche mondiali. Nonostante questa complessità, è un processo che dovrebbe essere relativamente semplice: inizia quando una nuova entità, che lentamente si è affermata nel tempo, esprime la sua volontà di indipendenza e riconoscimento globale; successivamente, quando gli altri stati sovrani decidono che soddisfa i requisiti necessari per accedere alla scena internazionale, ognuno di loro procede con il riconoscimento e, da quel momento, lo stato “neonato” è in grado di prendere parte alle interazioni internazionali.

Tuttavia, questo è solo il lato 'teorico' della medaglia, infatti, su quello 'pratico' è possibile osservare una serie di eventi imprevisti, effetti collaterali e complicazioni diplomatiche che hanno ripercussioni sulla sfera nazionale e internazionale. Nella seconda parte di questo articolo verrà quindi illustrato come il riconoscimento di un nuovo stato ha delle conseguenze sia sulla vita e sulle dinamiche della comunità mondiale ma anche sulla politica interna di uno stato attraverso due casi esemplari: la dichiarazione di indipendenza del Kosovo e la Repubblica turca di Cipro del Nord.

Fonti consultate

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L'Autore

Francesca Alfonzi

Laureata nel 2021 in International Relations and Diplomatic Affairs presso l'Alma Mater Studiorum di Bologna; al primo anno di Magistrale in Relazioni Internazionali presso l'Università Sapienza di Roma.

Autrice per l'area tematica 'Diritti Umani'

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