Lotta alla Criminalità Organizzata

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  Redazione
  27 aprile 2021
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Nonostante l’adozione delle misure restrittive per far fronte alla crisi sanitaria, le organizzazioni criminali hanno continuato a condurre le loro attività durante tutto il 2020, in alcuni casi riuscendo ad approfittare delle chiusure. Nel caso del settore cibernetico, per esempio, si è assistito ad un vero sviluppo: aumento di attacchi, tra cui campagne di phishing e/o malware.[i] I mercati di sostanze psicoattive, invece, hanno visto un calo durante i primi mesi di lockdown, ma una volta adeguate le tecniche di distribuzione dei prodotti alle condizioni pandemiche, i traffici sono ripresi. Alcune attività si sono sviluppate seguendo la domanda di prodotti creatasi proprio durante la pandemia, come nel caso del commercio di merci contraffatte o di scarsa qualità: ad agosto le agenzie doganali europee hanno intercettato, sequestrato o restituito più di 8,5 milioni mascherine chirurgiche senza certificazione CE o che presentavano altre irregolarità (Europol).

Percependo la necessità di monitorare e, se possibile, prevenire le prossime mosse della criminalità organizzata, l’Europol ha elaborato delle previsioni per il medio-lungo periodo: il Report “Beyond the Pandemic – How Covid-19 will shape the serious and organised crime landscape in Europe” individua diverse attività da tenere sotto controllo perché con grande probabilità subiranno un’espansione. Il primo passo sarà prevenire e combattere la tratta di esseri umani. Le critiche condizioni economiche hanno sempre portato ad un aumento di domanda di manodopera a bassa remunerazione nei tradizionali settori di sfruttamento. Negli ultimi anni, però, questo fenomeno ha colpito anche settori come edilizia, turismo, ristorazione, assistenza infermieristica e servizi domestici. In tempi di crisi aumentano le minacce nel settore economico e finanziario, occorre riuscire a prevenire frodi bancarie e creditizie, così come le attività di riciclaggio di denaro. Inoltre, sarà importante monitorare i rischi legati a sicurezza cibernetica, corruzione, disinformazione e mercato dei prodotti contraffatti.[ii]

Partendo da tutte le indicazioni offerte dalle indagini Europol, la Commissione Europea ha presentato una nuova strategia quinquennale per la lotta alla criminalità organizzata. Prioritario è il rafforzamento del sistema di scambio di informazioni tra le autorità dei vari paesi UE per ricavare quanti più dati possibili, all’interno dell’area Schengen, per investigare su coloro che sono coinvolti nel crimine organizzato. Per fare ciò, diversi programmi di scambio dati verranno implementati e verrà formato un Codice di Cooperazione Poliziesca a livello UE, così che le autorità dei vari Stati membri abbiano un corpus normativo a cui fare riferimento.

Lo European Multidisciplinary Platform Against Criminal Threats (EMPACT), strumento assai efficiente nella lotta al crimine organizzato e nella cooperazione tra Stati membri, verrà rafforzato grazie ad un aumento dei finanziamenti ad esso indirizzati.

Una parola molto importante per questa strategia è cooperazione. Infatti, è previsto un lavoro finalizzato ad aumentare la collaborazione tra Stati UE, tra la Commissione UE e l’Interpol ed infine, con paesi terzi all’Unione e Organizzazioni Internazionali.

Alla base c’è un approccio mirato a sostenere indagini più precise e targettizzate contro una specifica forma di crimine. Per questo, nel 2021, saranno sviluppate diverse strategie quinquennali mirate a lavorare su una sola forma di crimine (per esempio, EU Drugs Strategy 2021-2025, New Action Plan against migrant smuggling).

Altra priorità è la lotta alla corruzione. Oltre il 60% delle reti criminali sul suolo UE agisce attraverso corruzione, ma oltre l’80% di esse usa un’attività legale come facciata. Quindi, per lottare contro la finanza criminale, la Commissione revisionerà la Direttiva UE sulla confisca dei proventi di reato e valuterà le attuali norme anticorruzione. [iii]

Ultimo punto, ma estremamente importante, è adattare le autorità di contrasto e giudiziarie ad una lotta nell’era digitale. Questo comporta fornire a tutte le autorità interessate un’adatta dotazione tecnologica, ma anche creare una solida struttura legislativa che affronti il problema dell’accesso "di chi di dovere" ad informazioni criptate nel contesto di indagini investigative. Inoltre, la Commissione lavorerà per fornire alle agenzie incaricate dell’UE dei trainings su come condurre indagini digitali investigative.[iv]

È utile sfruttare questa crisi come lezione per evidenziare gli errori condotti fino ad ora e poter ricostruire un più efficiente sistema di lotta alla criminalità organizzata.


A cura di Valentina De Consoli

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Fonti Consultate per il presente articolo:

[i] “How Covid-19-related crime infected Europe during 2020?”, Europol, 11/11/2020: https://www.europol.europa.eu/publications-documents/how-covid-19-related-crime-infected-europe-during-2020;

[ii] “Beyond the pandemic-How COVID-19 will shape the serious and organised crime landscape in the EU”, Europol, 30/4/2020: https://www.europol.europa.eu/publications-documents/beyond-pandemic-how-covid-19-will-shape-serious-and-organised-crime-landscape-in-eu;

[iii] “Lotta alla criminalità organizzata: una nuova strategia quinquennale per rafforzare la cooperazione dell’UE e per utilizzare al meglio gli strumenti digitali nelle indagini”, Commissione Europea – Comunicato Stampa, Bruxelles, 14/4/2021: https://ec.europa.eu/commission/presscorner/detail/it/ip_21_1662;

[iv] “Communication from the Commission to the European Parliament, the Council, The European Economic and social committee and the committee of the regions on the EU strategy to tackle Organised Crime 2021-2025”, European Commission, 14/04/2021: https://ec.europa.eu/home-affairs/sites/default/files/pdf/14042021_eu_strategy_to_tackle_organised_crime_2021-2025_com-2021-170-1_en.pdf;

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