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L’Impatto delle Sanzioni sulla Popolazione Russa

In seguito all’invasione dell’Ucraina da parte della Russia, alcune delle principali economie mondiali hanno deciso di adottare una serie di provvedimenti, con l’obiettivo di esercitare sul Presidente Putin una pressione tale da spingerlo a ridimensionare i suoi piani espansionistici in Ucraina, ritirare le truppe e, infine, porre fine alla guerra in corso. In modo piuttosto simmetrico e compatto, molte potenze tra cui Stati Uniti, Unione Europea, Gran Bretagna, Canada, Giappone, Corea del Sud, Australia e Nuova Zelanda hanno risposto alle azioni russe attraverso robusti pacchetti sanzionatori volti ad indebolire, paralizzare ed isolare la vita del Cremlino e di quelle persone ed entità ad esso connesse, tra cui oligarchi e ricchi imprenditori.

Tra le sanzioni annunciate si possono individuare le misure finanziarie, che hanno previsto la disconnessione della Russia dal sistema di pagamento internazionale Swift e che è stata attuata nei confronti di alcune banche russe, nonché il congelamento delle riserve in valuta estera presso la Banca Centrale russa. Ad essere colpito è stato anche il settore energetico, dal momento in cui sono stati bloccati, nel caso degli USA, e si stanno gradualmente bloccando in altri paesi le importazioni di gas, petrolio e carbone provenienti dalla Russia. Inoltre, insieme a quelle finanziarie, sono state colpite numerose società russe impegnate nei settori di difesa ed energia, tra cui la società militare Wagner, quella mineraria Alrosa e il colosso russo del petrolio Eugene Shvidle, tutti appartenenti alla crescente lista di personalità russe sanzionate dall’Occidente. Ma a soffrire privazioni e diverse limitazioni vi sono altre sfere, come quelle relative ai beni di lusso, i trasporti aerei e su strada e infine, quella tecnologica, incluso l’allineamento di azioni e restrizioni portate avanti dalle Big Tech, tra cui Google, Apple, Meta, Microsoft e Netflix.

Eppure, alcune di queste sanzioni non sono nuove alla Federazione Russa. Infatti, già dalla presa della Crimea da parte della Russia, nel 2014, Putin ha sofferto l’imposizione di numerose sanzioni applicate da Unione Europea, Stati Uniti e Canada, molte delle quali sono state rinnovate nei successivi otto anni. Seppure le suddette sanzioni abbiano, già nel 2014, danneggiato il sistema bancario e il commercio con gli Stati europei e specialmente con l’Italia, che svolgeva un ruolo fondamentale in termini di export di numerosi prodotti, la Russia sembra aver resistito, rispondendo con contromisure simmetriche ai danni dell’Europa. Nel 2022 però, l’entità e la consistenza delle nuove sanzioni è aumentata drasticamente rispetto a quella di otto anni fa, generando delle aspettative molto elevate in termini di impatto ai danni della Russia. A tal proposito, si discute molto della capacità attuale della Russia di resistere ai robusti pacchetti sanzionatori e soprattutto, di sostenere l’invasione dell’Ucraina per molto tempo senza esser costretta a ritirare le truppe e rivalutare i propri piani. Tuttavia, nonostante le pressioni economiche sulla Federazione Russa, ad oggi Vladimir Putin è riuscito a condurre quasi 50 giorni di guerra, tra attacchi militari e numerose atrocità contro i civili, inclusi donne e bambini. Sulla base di quanto sovraesposto, ci si interroga su quali siano attualmente, se non il Cremlino, i principali target delle sanzioni e chi stia pagando, conseguentemente, il prezzo più alto.

Gli Oligarchi Russi

Nonostante il congelamento di beni di lusso, patrimoni e proprietà appartenenti a ricchi oligarchi russi in seguito all’invasione, un’analisi condotta da Irpi Media ed OCCRP, insieme a The Guardian e altri media partner ha rivelato che tali azioni sanzionatorie non sono state sufficienti ad indebolire l’enorme influenza dei potenti russi nel mondo. Un’influenza che ha permesso a molti di loro di trovare diversi escamotage al fine di evitare o limitare l’impatto dei provvedimenti. In altre parole, nei pochi giorni trascorsi tra la minaccia delle sanzioni all’imposizione delle medesime, molti oligarchi sono riusciti ad aggirare il raggio delle sanzioni, grazie all’intenso lavoro degli asset manager, proteggendo gli asset più preziosi e sacrificando quelli ritenuti “superflui”. Ad avere un impatto più significativo è il congelamento delle quote azionarie o di società, poiché parte integrante della strategia degli oligarchi russi per esercitare una forte influenza su aziende appartenenti a settori di loro interesse, attraverso l’acquisto di pacchetti di maggioranza. Tuttavia, se da una parte sono gli oligarchi russi a soffrirne le conseguenze, dall’altra vi sono anche le stesse aziende che, a causa del congelamento di rilevanti pacchetti azionari, perdono quote significative del proprio capitale rischiando di assistere al crollo del valore delle azioni rimaste e, conseguentemente, un meccanismo di svendita.

La Popolazione

Come ha affermato Floris Alexander, avvocato esperto di reati finanziari e dei meccanismi delle sanzioni internazionali, l’impatto delle sanzioni non è poi così diverso da quello di una crisi, nella quale i primi a pagarne il prezzo più alto sono quei cittadini ordinari che ogni giorno lavorano per riuscire a portare cibo in tavola. Le conseguenze delle azioni della Russia sono e saranno pagate, infatti, dai cittadini appartenenti alla classe media, o medio-bassa russa. L’aumento dei prezzi al consumo, in particolare dei prodotti alimentari, influenzato dal crollo del valore della moneta russa, insieme al rallentamento dei servizi e delle forniture tra cui quella di medicinali ed altri beni di prima necessità, scateneranno dure e rapide ripercussioni su tutti quei cittadini che dispongono di una ridotta possibilità economica. Ad aggravare il quadro, poi, vi sono le difficoltà per i cittadini di effettuare semplici e quotidiane operazioni quali il prelievo di denaro o i pagamenti online. Questo costringerà molti cittadini russi, già soggetti a privazioni in termini di censura, libertà di espressione, informazione e libera associazione, a dover ridimensionare ulteriormente il proprio stile di vita ed intraprendere un tortuoso percorso caratterizzato da sacrifici e rinunce. Di fronte a questo scenario e guidati dalla paura, decine di migliaia di persone hanno deciso di abbandonare il paese. Molti di essi, se muniti di visto, si stanno dirigendo verso paesi europei, in particolare la Finlandia, approfittando dell’unica rotta ferroviaria percorribile tra Russia ed Unione Europea. Altri invece si sono diretti verso la Georgia, trovatisi però di fronte ad un ambiente spesso ostile e poco accogliente, influenzato dai numerosi nodi irrisolti di carattere geopolitico tra Russia e Georgia. Conseguentemente, l’arrivo dei cittadini russi in Georgia è spesso caratterizzato da commenti denigratori, discriminazioni ed aggressioni. Emblematico è il caso riportato dal New York Times su una banca georgiana che chiede ai nuovi clienti russi di firmare una dichiarazione scritta, nella quale si denunci esplicitamente l’invasione dell’Ucraina e si riconosca l’occupazione russa in alcuni territori della Georgia. Tuttavia, tale dichiarazione ufficiale potrebbe gravare sulla sicurezza del cittadino russo nel caso in cui decidesse di rimpatriare in futuro.

Si stima che l’impatto delle sanzioni, insieme a quello della censura e la propaganda, causerà a numerosi cittadini russi danni irreparabili dal punto di vista economico, finanziario ma anche sociale e psicologico.


Fonti consultate

https://www.ispionline.it/it/pubblicazione/sanzioni-4-grafici-spiegare-limpatto-sulla-russia-33953

https://irpimedia.irpi.eu/russianassettracker-sanzioni-oligarchi-guerra-ucraina/

https://www.ilmessaggero.it/mondo/russia_sanzioni_ucraina_prezzi_lavoro_depressione_ultime_notizie-6562759.html

https://www.ilpost.it/2022/03/16/russi-scappano-conseguenze-guerra/

https://www.rainews.it/articoli/2022/03/tutte-le-sanzioni-approvate-finora-contro-la-russia--87094922-3036-4253-924f-f83cf65c63d4.html

https://www.consilium.europa.eu/it/policies/sanctions/restrictive-measures-against-russia-over-ukraine/

https://www.editorialedomani.it/idee/commenti/russia-la-guerra-delle-sanzioni-contro-putin-fara-vittime-anche-da-noi-dq6glif1

https://www.lastampa.it/esteri/2022/03/24/news/guerra_ucrainarussia_tutte_le_sanzioni_approvate_finora_contro_mosca-2880333/



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  • L'Autore

    Michela Rivellino

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humanrights sanzioni Russia Crimea West Economy finanza finance discriminazione russianpeople

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