Le nuove candidate: l’iter per l’adesione all’Unione europea di Ucraina e Moldavia

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  Alessandro Micalef
  30 giugno 2022
  4 minuti, 22 secondi

Questo contributo è disponibile anche al seguente link: https://www.giornalediplomatico.it/ucraina-e-moldavia-nuove-candidate-laiter-di-adesione-allaue.htm

Con le conclusioni del Consiglio europeo del 23 e 24 giugno 2022, si è conclusa la prima fase del processo di ingresso dell’Ucraina e della Moldavia all’interno dell’Unione europea. L’intero iter è cominciato quando Ucraina e Moldavia avevano presentato domanda di adesione, rispettivamente il 28 febbraio e il 3 marzo 2022. Dev'essere sottolineato che la presentazione di tali domande sia avvenuta sostanzialmente in concomitanza con l’invasione dell’Ucraina ad opera della Russia. Proprio in considerazione di ciò, bisogna tenere presente che si tratta di una situazione in cui la richiesta di adesione deriva da un contesto estremamente politicizzato, volendo con ciò intendere che un’eventuale scelta di accogliere i due Paesi all’interno dell’Unione segnerebbe una spaccatura ulteriore tra la Federazione russa e l’UE. Ciò premesso, dopo circa quattro mesi dalla presentazione della richiesta, le principali istituzioni europee si sono espresse favorevolmente in relazione alla possibilità che Moldavia e Ucraina in futuro possano entrare all’interno dell’Unione, mentre in relazione alla Georgia, anch’essa richiedente dal 3 marzo 2022, la Commissione europea ha ritenuto che vi siano ancora delle riforme da fare, per quanto riguarda alcune priorità elencate dalla Commissione, affinché le possa essere conferito lo status di Paese “candidato”.

Ma cosa significa essere un Paese candidato ad entrare nell’Unione europea?
La prima risposta che bisogna dare quando ci si pone questa domanda deve essere data in relazione all’art. 49 del TUE (Trattato sull’Unione Europea). Per essere uno Stato membro dell’Unione, secondo i requisiti specificati da tale articolo, è necessario essere uno Stato europeo, con ciò intendendo che si debba essere anzitutto uno Stato secondo la definizione prevista dal diritto internazionale, ed in secondo luogo essere “europeo”, sottintendendo che vi sia anche la necessità di essere collocati geograficamente in Europa. Ulteriormente, è necessario rispettare i valori previsti dall’art. 2 del TUE, relativi al rispetto dei diritti dell’uomo e democratici. Più in generale, ciò che viene richiesto è il rispetto di determinati requisiti politici, quali la presenza di un equilibrio istituzionale che garantisca la democrazia, il principio di legalità, il rispetto dei diritti umani e la tutela delle minoranze.

Oltre a tali requisiti, tuttavia, essendo l’Unione europea anche un attore economico di grandi dimensioni e pertanto dotato di standard particolarmente esigenti, viene richiesto di rispettare i c.d. “criteri di Copenaghen” del 1993, relativi alla possibilità di attuare l’acquis comunitario e alla necessità di essere dotati di un sistema di libera concorrenza.

Per poter essere almeno uno Stato candidato, pertanto, è necessario quanto meno rispettare tali requisiti. Tuttavia, al fine di acquisire tale status, la seconda parte del primo paragrafo dell’art. 49 del TUE chiarisce la procedura da seguire: “lo Stato richiedente trasmette la sua domanda al Consiglio, che si pronuncia all'unanimità, previa consultazione della Commissione e previa approvazione del Parlamento europeo, che si pronuncia a maggioranza dei membri che lo compongono.”. Le tre principali istituzioni politiche dell’UE devono quindi esprimere parere favorevole. È su questo punto che si individua la differente fase di avanzamento nell’iter di adesione tra Ucraina, Moldavia e Georgia. I primi due Stati, considerati i requisiti sopra elencati, sono stati considerati “pronti” alla successiva fase di negoziazione con l’Unione per l’adesione, in quanto sia la Commissione (17 giugno), sia il Parlamento (23 giugno), sia il Consiglio (23-24 giugno), si sono espressi favorevolmente. La Georgia, invece, dovrà implementare alcuni aspetti prioritari relativi alla prevenzione della corruzione, alla giustizia e ad altre questioni politiche, prima di poter ottenere lo status di candidato.

Nonostante si sia proceduto piuttosto celermente nel caso di Ucraina e Moldavia, spesso la procedura per ottenere lo status di candidato richiede tempistiche molto superiori. Considerati i grandi oneri che gravano sugli Stati europei, è probabile che la transizione di questi due Stati all’interno dell’Unione comporti sforzi enormi di armonizzazione sia sul piano legislativo che su quello economico, richiedendo tempistiche superiori nelle prossime fasi. L’Ucraina, in particolare, trovandosi in guerra, impiegherà molti anni per costruire un’economia capace di competere con quella degli altri Stati europei. Vi è la possibilità, in ogni caso, che le influenze politiche derivanti dal sostegno in guerra dell’UE al Paese permettano di far passare in secondo piano considerazioni di tipo economico, che sarebbero state sicuramente centrali nel caso in cui l’Ucraina non fosse stata attaccata dalla Russia.

L’iter di adesione di Ucraina e Moldavia, nel caso in cui le negoziazioni abbiano successo, prevede la sottoscrizione di un Trattato di adesione, che dovrà essere firmato da tutti gli Stati membri. Solo una volta che tutti gli Stati membri avranno ratificato il trattato (secondo le singole previsioni costituzionali), tuttavia, si potrà concludere ufficialmente il processo di adesione di questi due nuovi Stati all’Unione Europea. Quanto tempo sia necessario affinché ciò avvenga, in ogni caso, non può essere previsto, anche se la situazione drammatica in cui si trova l’Ucraina può fungere da incentivo a procedere rapidamente.

Fonti consultate per il seguente articolo:

https://www.consilium.europa.eu/it/meetings/european-council/2022/06/23-24/

https://www.consilium.europa.eu/media/57457/2022-06-2324-euco-conclusions-it.pdf

https://www.europarl.europa.eu/news/it/press-room/20220616IPR33216/concedere-immediatamente-lo-status-di-candidato-ue-a-ucraina-e-moldavia

https://ec.europa.eu/commission/presscorner/detail/en/qanda_22_3800

https://ec.europa.eu/commission/presscorner/detail/it/IP_22_3790

https://www.eunews.it/2022/03/07/commissione-europea-parere-domanda-adesione-ue-ucraina-georgia-moldova/


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L'Autore

Alessandro Micalef

Laureato in Giurisprudenza all'Università degli Studi di Milano.

Ha una propensione per lo studio delle materie umanistiche sin dagli anni del liceo, soprattutto quelle storiche.

Durante i suoi studi universitari sviluppa un interesse per il Diritto Internazionale ed Europeo, più in particolare per i Diritti dell’Uomo in entrambi i contesti.

Oggetto della sua tesi di laurea è stato il caso che coinvolge Gambia e Myanmar davanti alla Corte Internazionale di Giustizia, in cui il Myanmar viene accusato di genocidio ai danni della minoranza etnica Rohingya.

All’interno di Mondo Internazionale è autore per l’area tematica di Organizzazioni Internazionali.


Law Graduate from Università degli Studi di Milano.

He has a propensity for humanistic subjects since high school, especially for historical ones.

During his academic studies, he develops an interest for International Law and European Law, in particular Human Rights in both contexts.

His final dissertation was related to the case concerning The Gambia and Myanmar in front of the International Court of Justice, where Myanmar is accused of genocide perpetrated against Rohingya ethnic minority.

Within Mondo Internazionale he is author in the context of International Organizations.

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