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La reazione del Golfo al conflitto russo-ucraino

Lo scoppio del conflitto russo-ucraino ha evidenziato la permanenza di alcune fratture all’interno del Consiglio di Cooperazione del Golfo. I vari membri che lo compongono hanno reagito all’invasione russa in maniera differente, per un ampio ventaglio di ragioni. Considerando il mutamento dello scenario internazionale già in atto, anche i rapporti tra le monarchie del golfo e gli alleati occidentali sperimentano una mutazione, dovuta ad alcuni cambiamenti nelle considerazioni strategiche degli attori coinvolti.

Vediamo dunque quali sono state le azioni delle principali attori della penisola arabica e le motivazioni che soggiacciono ai differenti approcci riguardo il conflitto tra Kiev e Mosca.

Il conflitto visto dal Golfo: cauti sostenitori di Kiev e pragmatici equidistanti

Sono due i paesi della penisola arabica a non aver fatto mancare il proprio sostegno immediato all’integrità e alla sovranità di Kiev: il Kuwait e il Qatar. Vi sono principalmente due spiegazioni. Innanzitutto, entrambi i paesi hanno vissuto delle dirette minacce alla propria sicurezza da parte delle potenze regionali limitrofe. Il Kuwait ha memoria dell’invasione irachena e Doha ha vissuto un periodo di isolamento imposto da Riad e Abu Dhabi nei suoi confronti. Doha comunque unisce le ragioni storiche alla sua particolare posizione strategica contingente all’interno del quadro regionale. Il piccolo emirato è stato recentemente designato tra i MNNA (Major non-NATO Ally) dalla Casa Bianca. Questo riconoscimento è il frutto di un lungo dispendio di soft power che ha portato questa piccola potenza al centro dei processi di mediazione informali e non di alcuni importanti dossier critici. Doha ha agito da ponte diplomatico tra il regime talebano e gli USA, i quali considerano l’alleato arabo un possibile mediatore anche per il nuovo accordo sul nucleare con la repubblica islamica iraniana. Nonostante un allineamento convinto con gli alleati occidentali, il Qatar deve comunque mantenere un modus vivendi con Mosca, data la cooperazione all’interno del GEFC (Gas Exporting Countries Forum). Inoltre, pur essendo disponibile ad aiutare i paesi europei nel processo di sganciamento dal rifornimento di gas russo, la dirigenza qatariota ha ammesso di non poter soddisfare totalmente la domanda europea in eccesso.

La monarchia saudita e la federazione emiratina hanno invece assunto posizioni divergenti rispetto ai partner regionali e agli alleati occidentali. Entrambi i paesi non hanno condannato apertamente l’aggressione russa e gli Emirati si sono astenuti durante il voto di condanna dell’aggressione al Consiglio di Sicurezza dell’ONU, insieme a Pechino e Nuova Delhi. Dubai è diventata uno dei luoghi dove molti oligarchi russi si sono rifugiati. Questo comportamento non sottintende un nuovo posizionamento strategico filo-russo da parte di Riad e Abu Dhabi, quanto piuttosto la volontà di slegarsi dalle costrizioni imposte da un rigido allineamento filo-occidentale. Queste due potenze sono gli attori che più hanno percepito e temuto il ritiro americano dal proprio quadrante regionale. Negli ultimi anni, queste due potenze hanno dovuto fare i conti con le minacce dirette alla propria sicurezza rappresentate dai ribelli Houthi yemeniti, che ad inizio mandato il presidente Biden ha fatto togliere dalla lista delle organizzazioni terroristiche riconosciute dal proprio governo. Riad, in particolare, pur promuovendo un percorso di de-escaltion continua a temere le mire di egemonia regionale del rivale iraniano, con cui ora la presidenza statunitense tenta di ricucire i rapporti tramite un nuovo accordo sul nucleare. Inoltre, per entrambi i paesi Mosca rimane un partner, oltre che un competitor, nel quadro della gestione del mercato petrolifero. Per questo, nonostante le pressioni di Washington e di altri alleati europei non hanno promosso decisivi cambi di policy volti alla diminuzione dei prezzi all’interno dell’OPEC. Gli emiratini, parallelamente e per compensare i rischi dovuti al disengagement americano, continuano a portare avanti la costruzione di un nuovo framework di sicurezza regionale con Israele, attore a sua volta preoccupato dal revisionismo regionale iraniano e che allo stesso tempo ha interesse a mantenere un approccio di cooperazione pragmatica con Mosca riguardo il dossier siriano. L’Arabia Saudita e gli Emirati Arabi Uniti cercano quindi di applicare una politica estera multivettoriale e pragmatica incentrata sull’interesse nazionale. 


Fonti consultate per il presente articolo: 

https://gulfif.org/gulf-states...

https://ecfr.eu/article/balanc... 

https://formiche.net/2022/03/u... 


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  • L'Autore

    Michele Magistretti

    Mi chiamo Michele Magistretti, classe 1997, nato a Milano ma residente a Buccinasco.

    Dopo aver ottenuto il diploma di maturità linguista al liceo civico Alessandro Manzoni, ho conseguito la laurea triennale in Scienze Politiche presso l'Università Statale di Milano dove attualmente frequento il corso magistrale di Relazioni Internazionali. Appassionato di Storia fin da bambino ho maturato negli anni una passione per la Geopolitica e le Relazioni Internazionali.

    In Mondo Internazionale ricopro il ruolo di relatore nel progetto di "Framing the World", nel quale mi occupo della sezione MENA.

    My name is Michele Magistretti, born in 1997 in Milan but resident in Buccinasco.

    After obtaining a high school diploma in linguistics at the Alessandro Manzoni civic high school, I took a three-year degree in Political Science at the State University of Milan, where I am currently attending the master's course in International Relations. Passionate about history since I was a child, over the years I have developed a passion for Geopolitics and International Relations.

    At Mondo Internazionale I am an author in the "Framing the World" report, in which I write about the MENA section.


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Dal Mondo Medio Oriente & Nord Africa Temi Sicurezza Internazionale Framing the World


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#geopolitica #geopolitics #UAE #EAU #Arabia Saudita #Saudi Arabia #Qatar #guerra #kiev #mosca #ucraina #russia

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