La prevenzione dei conflitti alla luce del diritto internazionale

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  Redazione
  16 marzo 2021
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Oggigiorno è sempre più importante riuscire ad inquadrare il termine ‘‘conflitto’’ all'interno di un quadro giuridico e normativo che possa garantirne una definizione. Ciò serve a capire cosa si intende per ‘‘prevenzione dei conflitti’’ e quali azioni possono effettivamente costituirla alla luce del diritto internazionale.

La prevenzione non è diplomazia preventiva. Essa ne è sicuramente parte integrante, però non la esaurisce, in quanto la prevenzione potrebbe comprendere azioni e attività al di fuori della diplomazia preventiva. In forza dell'articolo 33 della Carta delle Nazioni Unite essa può essere intesa come un rimedio classico (negoziazione, mediazione, conciliazione, arbitrato, accordi regionali) ai conflitti tra Stati, dove l'obiettivo è cercare di prevenire i rischi di deterioramento della relazione.

La prevenzione non è nemmeno "imposizione della pace". Quest’ultima deve essere considerata come una extrema ratio. Il concetto va oltre la soglia dell'uso della forza, quindi è letteralmente qualcosa di contrario alla prevenzione stessa. Per tale ragione è necessario affermare che le sanzioni conseguenti ad una violazione del diritto internazionale non possono essere considerate esplicazioni della prevenzione dei conflitti.

La prevenzione non è neanche "gestione del conflitto". Letteralmente, essa riguarda il momento immediatamente precedente lo scoppio del conflitto, quando ci sono problemi che non sono ancora esplosi, ma probabilmente lo faranno, prima o poi. La gestione invece riguarderebbe il conflitto già in corso. D'altra parte se letteralmente i due termini, prevenzione e gestione, sembrano identificare cose completamente diverse, in realtà la gestione del conflitto non è qualcosa di diverso dalla prevenzione ma ne fa parte. L'unica cosa da fare in queste situazioni è l'adozione di ''strategies that the fire department may employ to prevent fire when the match has already been struck''[1].

Il "peacekeeping" può essere talvolta usato come misura preventiva, ma non tutto il peacekeeping è preventivo, soprattutto se consideriamo che questo concetto non è specificamente menzionato nella Carta delle Nazioni Unite, ma deve nascere in virtù di un'interpretazione combinata dei capitoli 6 e 7 della Carta, creando quelle che sono state definite "operazioni sul capitolo 6 e mezzo"[2].

Cos’è allora la prevenzione? Le misure adottate dalle varie organizzazioni internazionali per prevenire i conflitti si dividono in 3 fasi: prima del conflitto (evitare che il conflitto scoppi in modo violento); durante il conflitto o gestione del conflitto (interrompere il conflitto); fine del conflitto (fase volta ad evitare che il conflitto possa riemergere). Quindi ci sono tre fasi che identificano momenti diversi ma tutti rientrano nella definizione generale di prevenzione. Essa è dunque una macro categoria che risulta costituita dalla convivenza di queste 3 fasi.

Alla luce di quanto abbiamo mostrato possiamo dare una visione omogenea e unitaria di ciò che significa prevenzione, concentrandoci sul fatto che essa non significa eliminazione del conflitto ma la sua trasformazione attraverso un processo pacifico di cambiamento sociale e politico.

[1] Permanent Mission of Germany to the United Nations, Speech by Federal Minister for Economic Cooperation and Development, Heidemarie Wieczorek - Zeul, seminar on “Crisis prevention and development cooperation”, New York, April 19, 2000.

[2] So defined by Dag Hammarskjold, Secretary General of the United Nations from 1953 to 1961. See the reports of the then Secretary-General A/3964 of 9 October 1957 and A/3943 of October 9, 1958.

TOSCANO R., La Prevenzione Dei Conflitti: Una Sfida Per Il Nostro Tempo, in Politica Internazionale n.3, maggio-giugno, 2000, p.122.

BARACANI E., L’Unione europea e la prevenzione dei conflitti. Un’analisi comparata di tre casi di studio: Cipro, Kosovo e Palestina, Bologna, Il Mulino, 2014.

SCHINDLER D., The Different Types of Armed Conflicts According to the Geneva Conventions and Protocols, in RCADI, 1979, p.153.

a cura di Fabrizio Bongiorno 

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