La Politica Agricola Comune

  Articoli (Articles)
  Redazione
  16 luglio 2021
  4 minuti, 40 secondi

A cura di Valeriana Savino

La Politica Agricola Comune è la prima politica a sperimentare il processo di integrazione europea. Nasce nel 1962 con l’obiettivo di rifornire di alimenti a prezzi accessibili i cittadini dell’UE e di offrire un equo tenore di vita agli agricoltori. Gli obiettivi storici della PAC sono: aumentare la produzione e la produttività, stabilizzare i mercati, garantire la sicurezza degli approvvigionamenti, assicurare un tenore di vita equo alla popolazione agricola e assicurare prezzi ragionevoli nelle consegne ai consumatori.

L’agricoltura si distingue dalla maggior parte delle altre attività produttive per alcuni motivi specifici: il reddito degli agricoltori è inferiore di circa il 40% rispetto ai redditi non agricoli; l’agricoltura dipende di più dal clima e dalle condizioni meteorologiche rispetto a molti altri settori; l'inevitabile intervallo di tempo tra la domanda dei consumatori e la capacità degli agricoltori di soddisfarla. Pur essendo efficaci sotto il profilo dei costi, gli agricoltori dovrebbero operare in modo sostenibile e rispettoso dell’ambiente e mantenere efficacemente i suoli e la biodiversità. Le incertezze commerciali e l’impatto ambientale dell’agricoltura giustificano il ruolo significativo svolto dal settore pubblico per gli agricoltori.

La PAC interviene in vari modi:

  • fornendo sostegno al reddito attraverso pagamenti diretti. Ciò garantisce la stabilità dei redditi e ricompensa gli agricoltori per un’agricoltura rispettosa dell’ambiente e la fornitura di beni pubblici, normalmente non pagati dai mercati, come la cura dello spazio rurale;
  • adottando misure di mercato per far fronte a congiunture difficili, come una contrazione dei prezzi a seguito di una temporanea eccedenza di prodotti sul mercato;
  • mettendo in atto misure di sviluppo agricolo con programmi nazionali e regionali per rispondere alle esigenze e alle sfide specifiche delle zone rurali.

Lo stanziamento dei fondi per la PAC 2021-2017 è leggermente superiore rispetto alla programmazione 2014-2020, da 375 a 386 miliardi di euro, ma tale valutazione vale solamente a prezzi correnti. A prezzi costanti, ossia considerando l’inflazione, la PAC perde 38,9 miliardi nel prossimo periodo settennale (-10,2%). Nel Quadro Pluriennale Finanziario, il peso della PAC passa dal 35,3% al 31,9%.

Nel 2018, la Commissione ha presentato le sue proposte di riforma della PAC introducendo un approccio più flessibile, basato su prestazioni e risultati, che tiene conto delle condizioni e delle esigenze locali, aumentando allo stesso tempo le ambizioni a livello europeo in termini di sostenibilità.

Il 25 giugno 2021, il Parlamento Europeo e i governi nazionali, rappresentati dal Consiglio dell’Unione Europea, hanno raggiunto un accordo riguardo alle modalità con cui verranno erogati 270 miliardi di euro per la Politica agricola comune. Fra il 2023 e il 2027 - cioè nella seconda parte del bilancio pluriennale iniziato nel 2021 - saranno in vigore accordi transitori approvati nell’estate 2020. Il compromesso è stato giudicato molto deludente sia dal partito dei Verdi sia dalle associazioni ambientaliste. Persino il vicepresidente della Commissione Europea con delega al Green Deal, Frans Timmermans, lo ha giudicato «imperfetto», anche se ne ha sottolineato i punti positivi.

Le principali novità riguardano i cosiddetti “ecoschemi”, cioè la percentuale dei fondi collegata a pratiche di agricoltura giudicate sostenibili. Il Parlamento Europeo chiedeva di vincolare almeno il 30% dei fondi, il Consiglio partiva da una quota inferiore al 20%. Il compromesso è stato trovato a metà strada al 25%, anche se gli ambientalisti hanno criticato la presenza di un meccanismo che consente ai paesi che non spendono tutti i fondi legati all’agricoltura sostenibile di usarli per altri scopi, meno vincolati. In più, è stata introdotta la cosiddetta "condizionalità sociale", dal 2025 i fondi potranno essere erogati soltanto alle aziende che rispettino alcuni parametri sui diritti dei lavoratori imposti dall’Unione (dal 2023 i paesi potranno cominciare ad adeguarsi ai nuovi parametri in maniera volontaria).

Le critiche mosse nei confronti del compromesso riguardano il fatto che l’accordo non ha risolto i problemi strutturali della PAC: la scarsità di vincoli con cui viene erogata la maggior parte dei finanziamenti e il rischio che questi vengano distribuiti secondo logiche clientelari da parte dei governi nazionali, come accaduto per l’Ungheria e la Repubblica Ceca. I sussidi all’agricoltura con il tempo sono via via diminuiti rispetto agli anni Ottanta, ma occupano ancora una parte rilevante del bilancio dell’Unione Europea, soprattutto grazie alle influenti e "rumorose" lobby nazionali degli agricoltori.

Nel 2018 circa, il 38% del bilancio comunitario è stato destinato all’agricoltura: si parla di 58,53 miliardi di euro, di cui 14,3 per varie misure di sviluppo e 41,4 di sussidi diretti, distribuiti direttamente agli agricoltori a seconda della grandezza dei terreni posseduti. L’Unione Europea si limita a controllare che nelle loro attività le aziende beneficiarie rispettino alcuni laschi criteri di sostenibilità ambientale, come lasciare il 4% dei terreni arabili a disposizione della flora e della fauna locali. Questa modalità genera due tipi di problemi: per prima cosa, avvantaggia decisamente i grandi proprietari terrieri, consolidando le distanze con i piccoli e i medi agricoltori; la seconda, è che dato che il giudizio riguarda l’intera azienda, l’Unione non fa alcuna domanda su come vengono spesi di preciso i finanziamenti comunitari. Anche nel nuovo compromesso, il 75% dei fondi sarà poco vincolato.

I lavori si svolgeranno, ora, a livello inter-istituzionale sui dettagli tecnici restanti della proposta di riforma, dopo di che questa sarà formalmente approvata sia dal Parlamento europeo che dal Consiglio. Gli Stati membri avranno tempo fino al 31 dicembre 2021 per sottoporre i loro progetti di piani strategici nazionali alla Commissione per l'approvazione.

Fonti consultate per il seguente elaborato:

https://www.ilpost.it/2019/11/04/sussidi-europei-agricoltura/

https://ec.europa.eu/info/food-farming-fisheries/key-policies/common-agricultural-policy/future-cap_it#latest

https://ec.europa.eu/commission/presscorner/detail/it/IP_21_2711

Condividi il post

L'Autore

Redazione

Tag

PAC