Intelligenza artificiale: tendenze e prospettive

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  Redazione
  26 aprile 2021
  4 minuti, 39 secondi

Una delle più antiche ed ambiziose aspirazioni dell’uomo è sempre stata quella di costruire una macchina che gli somigliasse. Questo desiderio, inseguito attraverso i secoli, ha cominciato a concretizzarsi solo nel Novecento, con lo sviluppo dell’Intelligenza Artificiale.

Negli anni Trenta, Alan Turing pose le basi dell’informatica, elaborando concetti come la calcolabilità e la computabilità; nel 1956 egli elaborò la ''teoria del test di Turing'', che definiva per la prima volta la macchina intelligente. Cominciava così la ricerca per l’elaborazione di programmi in grado di risolvere problemi specifici, come il gioco degli scacchi. A partire dagli anni Settanta, la ricerca puntò ad elaborare sistemi sempre più esperti su aree di competenza specifiche e ristrette, dotati di una conoscenza estesa e dettagliata. Negli anni Ottanta nacquero i primi sistemi commerciali di successo e si dette avvio all’Intelligenza Artificiale come industria.

L’Intelligenza Artificiale è la branca dell’informatica che studia i fondamenti teorici, le metodologie e le tecniche che consentono di progettare sistemi hardware e software capaci di fornire prestazioni di pertinenza esclusiva dell’intelligenza umana [1].

Oggi, quello dell’Artificial Intelligence è un tema attualissimo. Gli ambiti applicativi sono innumerevoli e sempre in crescita: essendo infatti l’Intelligenza Artificiale una disciplina di frontiera, non ha dei limiti definiti. In un mondo dominato dall’informatica, aree che oggi le sono estranee, domani potrebbero rientrare nel suo dominio.

Secondo uno studio di PitchBook, il mercato dell’AI, con valore di 63 miliardi di dollari a fine 2020, vedrà una crescita del 25,5% l’anno fino al 2023 [2]. Ma verso quali orizzonti si sta spingendo la ricerca?

Sicuramente l’affinamento delle tecniche di riconoscimento facciale, ovvero l’identificazione di un individuo tramite la scansione del volto. Il computer confronta i dati in acquisizione con quelli precedentemente immagazzinati dall’utente, concentrandosi su alcuni “punti chiave”. Questa tecnologia, che fino a qualche anno fa sembrava esistere solo nei film di fantascienza, fa ormai parte della realtà quotidiana di tutti noi, attraverso i sistemi di sblocco di smartphone e pc. La ricerca continua in questo ambito, con soluzioni sempre più sofisticate e precise, e applicazioni che vanno dal gaming all’accesso ai luoghi di lavoro solo per personale autorizzato. Ma non solo. Già nel 2019, il riconoscimento facciale è stato utilizzato per l’identificazione, negli allevamenti di maiali, di esemplari affetti da peste suina africana, riconoscibili dalla presenza di alcune macchie sul muso.

Siamo ormai abituati a veder girare per casa un’aspirapolvere automatico o un robot da giardino. Nei prossimi anni però potrebbero entrare nelle nostre abitazioni degli umanoidi, ovvero dei piccoli robot con le sembianze di un bambino (circa 1 m di altezza per 20 kg di peso) e funzioni molto evolute: grande sensibilità al tatto, capacità di distinguere il caldo e il freddo, sguardo umano con battito di ciglia. Quella dei robot domestici è uno dei comparti più promettenti, data la funzione che questi potrebbero rivestire nell’assistenza agli anziani. Proprio in vista di questa applicazione, la ricerca si concentra sulla capacità di questi robot di rispondere anche ai bisogni affettivi dell’utente. Altra applicazione ormai rodata è quella del robot-cameriere, che serve il cibo ai tavoli. Già sperimentati in diverse zone d’Italia, al momento svolgono funzioni basilari: partono dal banco, arrivano al tavolo, salutano, invitano a ritirare il vassoio e se ne vanno, aiutandosi nell’orientamento con sensori posti sul soffitto.

Altra tendenza nell'ambito dell'AI è la democratizzazione della tecnologia: l’Intelligenza Artificiale nel futuro prossimo sarà accessibile a tutti, grazie ad incentivi statali su innovazione e digitalizzazione, ma anche grazie ad una riduzione generale dei costi. L’AI sarà applicata in tutti i comparti aziendali, dalla produzione alla circolazione dei dati. Anche le piccole imprese, o le start-up, avranno la possibilità di servirsene al prezzo di poche decine di migliaia di euro, per esempio attraverso l’utilizzo di chatbox o assistenti vocali capaci di risolvere problemi semplici di customer care, specialmente fuori dall’orario di lavoro.

A rafforzare tale orientamento vi sarà, in un futuro non lontano, anche una generale inclinazione alla condivisione dei dati necessari a costruire le Intelligenze Artificiali. In tal modo, le piccole aziende potranno sfruttare le banche date di colossi aventi maggiori dimensioni o delle aziende con una più lunga esperienza nel settore. Questa tendenza alla condivisione fungerà da catalizzatore dello sviluppo tecnologico e contribuirà ad un aumento del business.

In tale contesto il ruolo dei dati diventerà sempre più centrale. I dati in materia di comportamento e tracciabilità del consumatore saranno la nuova ricchezza. Questo implicherà la necessità di sviluppare sia sistemi in grado di elaborare in maniera efficiente e veloce questa mole immensa di dati, sia sistemi capaci di individuare ed eliminare eventuali minacce per la sicurezza di questi ultimi. Emerge quindi un altro asse di sviluppo dell’AI, ovvero il rafforzamento della cybersecurity.

Essenziale sarà affrontare la questione etica, almeno per quanto riguarda il settore industriale. La carta etica europea sull’utilizzo dell’intelligenza artificiale non è più sufficiente a regolamentare il settore in modo adeguato. I governi dovranno definire delle regole chiare, che mettano l’uomo al centro: l’AI deve essere al servizio dell’uomo e contribuire al miglioramento della qualità della sua vita.

Flessibilità, innovazione e connettività sono le parole chiave perché, come scrivono i professionisti di Accenture nel loro Report 2021, oggi non può esserci leadership senza leadership tecnologica [3].

A cura di Chiara Natalicchio

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[1] Inteligenza artificiale, Treccani, 2003, https://www.treccani.it/enciclopedia/la-grande-scienza-intelligenza-artificiale_%28Storia-della-Scienza%29/

[2] Perché al venture capital piace l’Intelligenza Artificiale?, Morningstar, Ottobre 2020, https://www.morningstar.it/it/news/206143/perch%C3%A9-al-venture-capital-piace-lintelligenza-artificiale.aspx

[3] Leaders del cambiamento, Accenture, 2021, https://www.accenture.com/it-it/insights/technology/technology-trends-2021?c=acn_it_technologyvisiogoogle_11983437&n=psgs_0221&gclid=CjwKCAjw07qDBhBxEiwA6pPbHtw1mmP4i0saXA8szclnmQJcM_LMleE22Qxk3sfIALVZiG5SVn93rhoCTv0QAvD_BwE

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