Il terrorismo politico in Occidente ed Europol

  Articoli (Articles)
  Alessandro Micalef
  26 ottobre 2021
  4 minuti, 6 secondi

Nell’ultimo decennio, anche in conseguenza della crisi economica che ha colpito il mondo occidentale, sono aumentate le manifestazioni di violenza e di intolleranza. In alcuni casi, queste hanno mostrato un’opposizione a scelte politiche, in altri invece ad alcune problematiche connesse alla tecnologia, sempre più in grado di “invadere” la sfera individuale delle persone.

La più iconica di queste manifestazioni ha avuto luogo negli Stati Uniti il 6 gennaio 2021, quando un gruppo di sostenitori del Presidente uscente statunitense, Donald Trump, ha fatto irruzione all’interno del Palazzo del Campidoglio. Il sentimento maggiormente condiviso dai manifestanti in quell’occasione risulta essere legato ad un clima di sfiducia nei confronti del processo democratico, che ha visto uscire vincitore dalle elezioni Joe Biden. I presunti brogli, che sarebbero stati amplificati dall’utilizzo del “voto a distanza” utilizzato nel corso della pandemia, avrebbero legittimato un rifiuto del risultato elettorale ed un assalto ad un simbolo della democrazia.

In Europa si ricordano altri episodi di violenza recenti. Nel 2016, il gruppo di estrema destra greco, Alba Dorata, si è reso responsabile del lancio di sassi e molotov contro un campo profughi sull’isola di Chio. Lo stesso movimento è stato definito, secondo una pronuncia del 7 ottobre 2020 del tribunale di Atene, “un’organizzazione criminale” ed ha visto la condanna di alcuni dei suoi vertici politici, oltre all’inflizione della pena dell’ergastolo ad uno dei suoi membri per l’omicidio del rapper greco Pavlos Fyssas.

Sempre di omicidio si è trattato, questa volta in Germania, in relazione al caso Walter Lübcke, assassinato il 2 gennaio 2019 perché ritenuto “colpevole” di sostenere politiche favorevoli all’accoglienza di migranti. Il suo assassino, che ha ricevuto un ergastolo il 28 gennaio 2021, era vicino agli ambienti di estrema destra ed era stato già autore di attività criminali a sfondo razziale.

Recentemente, in Italia si è verificato un nuovo episodio di violenza presso la sede della CGIL - un’organizzazione del lavoro -, dove un gruppo di estremisti appartenenti al partito Forza Nuova ha vinto le resistenze delle forze dell’ordine, facendo irruzione negli uffici del sindacato.

Da questi episodi si possono trarre diverse conclusioni, anche considerato che non hanno tutti una comune origine. Negli Stati Uniti, le ragioni dietro alle manifestazioni erano connesse al rifiuto di un risultato elettorale, in Germania e in Grecia al rifiuto delle politiche di accoglienza per i migranti. In Italia, invece, l’episodio nasce da un’opposizione alle restrizioni previste per la pandemia, ovvero l’utilizzo del Green Pass per l’accesso in determinati luoghi.

Un primo elemento comune, invece, può essere rinvenuto considerando le “vittime” di queste manifestazioni: i simboli della democrazia. Vale a dire i parlamenti, i politici ed i sindacati. Per quanto riguarda il campo profughi di Chio, esso era un luogo presidiato dall’UNHCR, rappresentante di valori non affini agli ambienti xenofobi.

Un secondo elemento comune è relativo alla modalità: in tutti questi casi si può constatare come la violenza venga utilizzata come mezzo sistematico per imporre con la forza un’opposizione al sistema democratico. Alla decisione politica, presa da rappresentanti dell’elettorato, si oppone il rifiuto di una minoranza che non l’accetta e si sente quindi legittimata ad imporre tramite la violenza la propria visione.

Gli episodi sopra riportati sono solamente quelli che hanno avuto un maggior risalto mediatico nel corso degli ultimi anni. Escluse le manifestazioni avvenute a Washington, gli altri episodi rappresentano alcuni degli aspetti più evidenti del “terrorismo di destra” che è anche oggetto di analisi da parte di Europol. L’agenzia, infatti, dedica un report annuale al terrorismo e al suo interno vengono anche elencati i crimini tentati o compiuti alla cui base vi sia un’ideologia da associare al fondamentalismo islamico, al terrorismo di sinistra, di destra o all’anarchismo.

Nel più recente report, pubblicato il 22 giugno 2021, quindi ben prima degli eventi verificatisi alla sede della CGIL, viene già indicato che in Italia gli ambienti di estrema destra fossero i principali fautori della politica della “disobbedienza” e della propaganda di opposizione alla “dittatura sanitaria” (pagina 88 del report). In generale, secondo l’analisi di Europol, la pandemia avrebbe velocizzato il processo di radicalizzazione, in quanto avrebbe incentivato una sorta di sovraesposizione alla propaganda proposta online, ben più pervasiva di quella che si potrebbe ottenere dai metodi più tradizionali.

Sarebbero invece da ricondurre ad ambienti anarchici e di sinistra la maggior parte degli attentati nei confronti delle infrastrutture tecnologiche, quali i ripetitori di segnale 5G. L’Italia, addirittura, risulta avere il maggior numero di attentati (24) nell’intervallo analizzato dal report.

Sembra quindi possibile distinguere, almeno agli occhi dell’agenzia dell’UE, quali siano le matrici alla base delle diverse tipologie di terrorismo politico nello scenario attuale.

Condividi il post

L'Autore

Alessandro Micalef

Laureato in Giurisprudenza all'Università degli Studi di Milano.

Ha una propensione per lo studio delle materie umanistiche sin dagli anni del liceo, soprattutto quelle storiche.

Durante i suoi studi universitari sviluppa un interesse per il Diritto Internazionale ed Europeo, più in particolare per i Diritti dell’Uomo in entrambi i contesti.

Oggetto della sua tesi di laurea è stato il caso che coinvolge Gambia e Myanmar davanti alla Corte Internazionale di Giustizia, in cui il Myanmar viene accusato di genocidio ai danni della minoranza etnica Rohingya.

All’interno di Mondo Internazionale è autore per l’area tematica di Organizzazioni Internazionali.


Law Graduate from Università degli Studi di Milano.

He has a propensity for humanistic subjects since high school, especially for historical ones.

During his academic studies, he develops an interest for International Law and European Law, in particular Human Rights in both contexts.

His final dissertation was related to the case concerning The Gambia and Myanmar in front of the International Court of Justice, where Myanmar is accused of genocide perpetrated against Rohingya ethnic minority.

Within Mondo Internazionale he is author in the context of International Organizations.

Tag

Europol