Il 2021 portoghese: tra elezioni presidenziali e mandato europeo

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  Redazione
  19 febbraio 2021
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L’esito delle elezioni presidenziali

Domenica 24 gennaio in Portogallo si sono svolte le elezioni presidenziali. Sette i candidati totali a competere per la carica, primo fra tutti il Presidente portoghese uscente Marcelo Rebelo de Sousa, esponente del Partito Social Democrata. Le previsioni prima del voto davano il Presidente uscente per favorito, con circa il 65% dei voti; i sondaggi si sono rivelate esatti. Rebelo de Sousa si è aggiudicato la riconferma per il suo secondo mandato - il primo vinto nel 2016 - con il 61,5% dei voti, evitando quindi il ballottaggio. Tra gli altri candidati ad aggiudicarsi il secondo e terzo posto, per il numero di voti ottenuti, sono stati rispettivamente: Ana Gomes, rappresentante del partito socialista e il candidato André Ventura del partito Chega! di estrema destra.

Il prossimo Presidente portoghese avrebbe assunto la carica il 9 marzo 2021 ma, data la rielezione del Presidente uscente, la guida del Paese non risentirà di nessuna interruzione e non ci sarà nessun pericolo di una crisi politica. Questa scongiurata discontinuità, dato il periodo e le difficoltà della Repubblica semipresidenziale portoghese nel gestire sia l’emergenza sanitaria che la nascente crisi economica, rappresenta un elemento positivo per il futuro del Paese. Anche dalle prime dichiarazioni del candidato Rebelo de Sousa si sottolinea l’importanza della vittoria e della riconferma, affermando di essere: “onorato dalla fiducia durante questo periodo di così grave difficoltà”. Il superamento di questo periodo di pandemia, la lotta al Coronavirus e la ripresa economica sono stati segnalati come i punti principali dell’agenda politica del Presidente. Complice anche la pandemia in corso, l’affluenza registrata è stata del 39,5%; valore che simboleggia un calo di presenze rispetto alle elezioni politiche del 2019.

L’impatto della pandemia

Difatti, rispetto la pandemia da Coronavirus, nel mese di gennaio 2021, il Portogallo ha registrato un aumento dei contagi e dei morti. Per quanto riguarda l’economia, il Paese era riuscito a scampare alla crisi durante la prima ondata di Covid-19. Con i picchi registrati tra settembre e ottobre 2020, invece, si sono rese necessarie ulteriori misure restrittive: per esempio è tuttora in vigore un lockdown totale. A causa di queste misure l’economia del Paese e gli scambi commerciali hanno subito un brusco arresto, che ha determinato l’emergere della crisi economica. Secondo la Banca del Portogallo, lo stop alle attività lavorative causate dai vari lockdown avrebbe colpito soprattutto il settore cardine dell’economia portoghese: quello del turismo. Alcuni indici di preoccupazione sono l’incremento del tasso di disoccupazione e il decrescere del tasso di crescita del PIL.

Inoltre, le elezioni presidenziali portoghesi hanno rappresentato le prime elezioni in un Paese membro dell’Unione Europea del 2021. Dato che dal 1° gennaio la Repubblica portoghese ha assunto la presidenza del Consiglio dell’UE, il voto nella repubblica semipresidenziale ha destato interesse in tutta l’Unione.


La Presidenza del Consiglio dell’UE

Il meccanismo di funzionamento della Presidenza del Consiglio dell’Unione Europea si caratterizza per tramite un sistema di turnazione semestrale per cui ogni Stato membro a turno esercita la propria presidenza per un periodo di sei mesi. Dal 1° gennaio 2021 il mandato di presidenza del Consiglio dell’UE è stato assunto dal Portogallo, con scadenza il 30 giugno. La presidenza portoghese entra in carica dopo a quella tedesca e precede quella slovena che subentrerà da luglio 2021. Lo Stato membro di turno a cui spetta la presidenza ha il compito di elaborare un Programma in cui riporta le questioni cruciali e i temi principali che ritiene rilevanti per il futuro dell’Unione Europea, gli obiettivi da perseguire e gli strumenti per farlo.

I principali temi da presentare in sede europea secondo Lisbona sono: il clima, la transizione digitale, il rafforzamento della resilienza dell’UE, la promozione di un modello sociale europeo e il recupero del ruolo geopolitico dell’Unione basato sul multilateralismo. La linea da seguire per la riaffermazione del ruolo geopolitico europeo nello scacchiere internazionale implica che nella strategia multilaterale europea nessuno è escluso; infatti, secondo l’agenda portoghese, i principali attori con cui l’Unione si dovrà confrontare sono: l’Unione Africana, l’America Latina, i Paesi mediterranei, l’India, il Regno Unito e gli USA di Biden. Ancora, durante la presidenza portoghese si promuoverà un’Europa attenta ai diritti e alle dinamiche sociali. Non a caso, nel documento portoghese si parla di: “promuovere un'Unione basata su valori condivisi di solidarietà, convergenza e coesione.”

Colui che rappresenterà il Portogallo durante il suo mandato europeo è il Primo ministro António Costa. Costa ha già incontrato il presidente del Consiglio europeo, Charles Michel, per la prima riunione ufficiale, il 20 gennaio nell’incontro con gli europarlamentari, il Premier portoghese ha sintetizzato il programma del semestre nel motto:

“Tempo di agire: una ripresa giusta, verde e digitale”

In particolare, per la ripresa economica non è da sottovalutare l’importanza del NEXT GENERATION EU, tramite cui il Portogallo spera di affrontare la recessione economica, la crisi e di gettare le basi per una rinascita europea. Due dei settori chiave per il futuro dell’Unione sono stati individuati nella lotta al cambiamento climatico e nell’innovazione tecnologica. Per l’attuazione di politiche climatiche appare fondamentale l’approvazione del Green Deal europeo e delle leggi sul clima; per l’accelerazione della transizione digitale è necessario incrementare l’autonomia dell’Europa dall’esterno, cercando di sviluppare una strategia dinamica, investendo nelle tecnologie e nell’innovazione

Va considerato, però, che il semestre in cui il Portogallo dovrà eseguire il proprio mandato non è affatto privo di difficoltà: basti pensare all’ incertezza data dall’ emergenza sanitaria ancora in atto, alla campagna di vaccinazione che interessa tutt’Europa, ai rapporti post Brexit tra Regno Unito e UE e, infine, agli emergenti populismi che minacciano la solidità europea. Il Programma del Portogallo è sicuramente ambizioso e ben focalizzato su settori cruciali, ma le sfide che il 2021 che in serbo per la Nazione sono tutt’altro che scontate. In aggiunta, nello scenario politico interno, il governo portoghese dovrà essere cauto e cercare di fare il possibile per scongiurare una possibile crisi di governo. Il governo socialista del Premier Costa, durante l’approvazione dei fondi da destinare al Novo Banco, non ha ottenuto l’appoggio dei partiti Bloco de Esquerda e Partito Comunista. Le due forze in questione si sono unite al voto contrario dei partiti di destra. Questa situazione mostra possibili debolezze dell’esecutivo in carica, anche se il Premier Costa ha dichiarato di essere fiducioso ed esclude nettamente la possibilità di una crisi di governo: “Nessuno capisce come nel momento in cui stiamo combattendo un’enorme battaglia per contenere la pandemia […] ci sia chi si mette ad aprire crisi politiche. È uno scenario che a me non passa per la testa”.

- Il contributo sul Portogallo è stato realizzato per Mondo Internazionale ed il Caffè Geopolitico -


a cura di Alessandra Fiorani 

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