Tutti noi sappiamo quanto è importante mangiare bene, inserire nella nostra dieta frutta e verdura, limitare i grassi e masticare bene per garantire il corretto funzionamento del nostro apparato digestivo.
Fin da piccoli siamo stati sgridati dalle nostre madri perché non mangiavamo abbastanza frutta e verdura, o perché non bevevamo abbastanza acqua, ma adesso il vero problema da cui dobbiamo guardarci è la presenza di pesticidi che possono entrare nel nostro organismo e provocare gravi danni.
I pesticidi sono sempre più usati in agricoltura, perché rendono gli alimenti belli da vedere e spingono così i consumatori ad acquistarli, garantiscono una resa e quindi anche un guadagno maggiore per i produttori e permettono di avere frutti e verdure esotiche, anche in climi dove sarebbe impossibile, senza contare la disponibilità di cibo in tutte le stagioni.
Purtroppo i pesticidi sono sempre più usati e sempre più pericolosi e tossici, sono capaci di inquinare in profondità falde acquifere e tutto quello che viene in contatto con queste sostanze: aria, acqua e suolo, le cose più importanti che abbiamo. Non possiamo permetterci di inquinare tutto: un ambiente pulito e non inquinato ci permetterà di vivere meglio e più a lungo in armonia con la natura. Se noi rispettiamo la natura e l’ambiente verremo rispettati e ripagati con coltivazioni che danno i loro frutti e la possibilità di nutrire tutti.
Un evidente problema portato dai pesticidi, dicono gli esperti, "è di natura ecologica: molti trattamenti in commercio sono tossici e altamente inquinanti. Danneggiano in modo grave l’ambiente, a più livelli: contaminano il suolo, la falda acquifera, l’aria. Uccidono svariate forme di vita presenti sulle piante, nel suolo e nei corsi d’acqua”.
Secondo una ricerca dell’Università di Sydney, il 64% dei terreni agricoli a livello globale è a rischio di inquinamento da pesticidi e un terzo di queste aree presenta un rischio elevato. Questo studio ha analizzato l’uso e la diffusione di 92 ingredienti attivi di pesticidi in 168 Paesi e ha preso in esame il pericolo di contaminazione per il suolo, per l’atmosfera e per le acque superficiali. Gli esperti hanno ottenuto risultati definiti chiaramente preoccupanti, "una così alta probabilità di inquinamento comporta gravi danni alla salute umana e all’ambiente naturale. Tra l’altro, si prevede che l’utilizzo dei pesticidi aumenterà con la crescita della popolazione, che si stima arriverà ad 8,5 miliardi entro il 2030”.
I pesticidi inquinano nel profondo, intaccano la flora e la fauna per finire inevitabilmente nel nostro organismo. Tanti sono i veleni che finiscono nel piatto; crediamo che frutta e verdura ci facciano stare bene e invece sono gli alimenti più inquinati e potenzialmente più pericolosi.
Il nostro ambiente viene cambiato in profondità dai pesticidi, e i cambiamenti sono tutti in negativo. La perdita di biodiversità e di sostanze nutritive rovina il terreno, lo lascia più povero, sterile e incapace di sostenersi da solo. Ma più pesticidi comportano un’ulteriore perdita di nutrimento: diventa un cane che si morde la coda. Vogliamo che il terreno possa provvedere a sempre più persone ma gli togliamo tutto quello che lo aiuta ad arricchirsi di preziosi nutrienti; otteniamo così un terreno sterile, che deve sostenere tutti i nostri bisogni, cosa impossibile se non con quantità sempre più elevate di pesticidi.
E la domanda è: sappiamo da dove provengono i cibi che mangiamo? La risposta è no, perché pretendiamo frutta e verdura in ogni stagione, senza pensare all'importanza della stagionalità; vogliamo tutto e subito senza dare ai terreni la possibilità di rigenerarsi. Abbiamo frutta e verdura che arriva da molto lontano, alimenti trattati con pesticidi chimici talmente pericolosi che bisogna mettere la scritta “buccia da non mangiare”; e tutto ciò solo perché abbiamo la falsa convinzione che più pesticidi voglia dire dire più resa, ma la realtà è un'altra.
L’impegno per ridurre i pesticidi deve essere una sfida prioritaria: per cominciare, dovremmo sforzarci di comprare biologico e a km zero, poi dovremmo stare attenti alle etichette e comprare alimenti quanto più possibile privi di sostanze pericolose. Solo in questo modo potremo convincere le aziende grandi e piccole a evitare il più possibile l’uso di qualsiasi sostanza chimica.
In conclusione la quantità di pesticidi che troviamo nel nostro piatto, che inquinano e causano gravi danni anche al nostro organismo, dipende da noi e dai nostri consumi, che devono essere più consapevoli e più ragionati.
Valeria Fraquelli
Sono una ragazza di trenta anni con Laurea triennale in Studi Internazionali e Laurea magistrale in Scienze del governo e dell'amministrazione.
Ho fatto anche vari corsi post Laurea perchè non si finisce mai di imparare e io personalmente credo che rimanere sempre informati sia un dovere e un diritto per capire meglio come funziona il mondo che ci circonda.
Adoro l'arte e la cultura e mi piace molto girare per mostre e musei. Mi piace anche viaggiare, il mondo è grande e tutto da scoprire con altre culture e altre tradizioni interessanti ed affascinanti.