“Da tempo mi tormentava un’idea, ma avevo paura di farne un romanzo, perché è un’idea troppo difficile e non ci sono preparato, anche se è estremamente seducente e la amo. Quest’idea è raffigurare un uomo assolutamente buono. Niente, secondo me, può essere più difficile di questo, al giorno d’oggi soprattutto.
”
- F. Dostoevskij
Il protagonista è, in effetti, un "idiota" come lo intendeva Dostoevskij. Il tema principale: “il problema dell'altruismo”. Qualcuno che aiuta anche a costo di non essere compreso e il suo aiuto può essere considerato fastidioso. Un tema eterno come l'umanità stessa.
Questo cortometraggio non si svolge in camere aristocratiche o luoghi sfavillanti, ma piuttosto in un ufficio. "Smiling Man", il nostro protagonista nato circa 150 anni dopo il principe Myškin, è un piccolo segretario in una piccola città. Mentre F. Dostoevskij descrive l'altruismo nei rapporti umani, il nostro eroe vive per lavorare. Per lui il lavoro è tutto, è la sua natura, è quasi come respirare. Non si rende conto del fatto che è sfruttato dai suoi colleghi, aiuta perché tutti vogliono che lui aiuti; perché gli viene chiesto aiuto.
Mentre il tema de "L'idiota" di Dostoevskij è l'altruismo, qui l’argomento chiave è l'uso improprio dell'altruismo e la sua percezione come debolezza.
Il protagonista di questo cortometraggio è schiavo di tutti, non solo al lavoro, ma anche a casa: mai nessun apprezzamento da parte dei suoi colleghi o familiari. Vive la vita che considera giusta.
Quando uno stupido capo lo licenzia ingiustamente, lui non si arrabbiata. Nemmeno quando questo corre giù in strada per lanciargli il sacchetto del pranzo, che i suoi colleghi hanno mangiato alle sue spalle. Non gli sarebbe mai venuto in mente che l'avesse fatto solo per impedirgli di entrare in ufficio. Lo “smiling man" lo percepisce come un favore, senza accorgersi che tutti lo deridono. Vede un "essere umano" nel suo capo. Perché è un bravo ragazzo, è un "idiota".
A cura di Luca Casartelli
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Redazione