Framing The World, Numero XLX

L'inizio di un nuovo anno per le Relazioni internazionali

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  Redazione
  04 gennaio 2021
  40 minuti, 34 secondi

DIRITTI UMANI

Relazioni Turchia-Cina e diritti degli Uiguri. Le relazioni diplomatiche tra i due Paesi, che si basano su un solido rapporto di cooperazione strategica volto al mantenimento della sicurezza internazionale e alla lotta al terrorismo, festeggiano il loro 50° anniversario nel 2021. La questione dell’oppressione cinese della popolazione uigura dello Xinjiang pone però una sfida alla relazione con la Turchia. Quest'ultima non si era mai espressa contro la condotta cinese verso la minoranza musulmana, evitando inoltre di politicizzare la lotta contro i gruppi terroristici presenti nello Xinjiang. Tuttavia, il 30 dicembre 2020 il ministro degli esteri turco Mevlut Cavusoglu ha affrontato la questione per la prima volta, affermando di voler inviare una delegazione in Cina per indagare sulle presunte violazioni dei diritti degli uiguri. Seppur affermando di voler guardare alla questione dal punto di vista della contravvenzione delle norme sui diritti umani e non da un punto di vista politico, l’azione turca avrà molto probabilmente ricadute sulla relazione tra i due Paesi.

(Sara Squadrani)

Bosnia, è quasi emergenza umanitaria per i migranti: Sono in migliaia e vagano al gelo nel nord-ovest del Paese da qualche settimana. A quelli provenienti dalla cosiddetta rotta balcanica si aggiungono gli sfollati del campo di Lipa, vicino la città di Bihac. Il campo era stato chiuso alla metà di dicembre per adeguarlo alla situazione invernale, suscitando proteste e il parziale incendio della tendopoli. I migranti avrebbero dovuto essere trasferiti in un altro campo all’interno della città, cosa che non è avvenuta per l’opposizione degli abitanti. Nel frattempo, il confine a nord è bloccato per via della chiusura totale della Croazia, nonostante questa abbia ricevuto fondi dall’UE per la gestione dei flussi migratori, mentre il governo Bosniaco non fa nulla per tutelare i migranti. Le condizioni di vita di questi ultimi sono gravi, così come gli abusi e le violenze xenofobe. L’OIM e l’UNHCR, insieme alle ONG presenti sul territorio, denunciano la situazione ma hanno pochi mezzi per intervenire in maniera efficace.

(Sara Squadrani)

Cina, è condanna per 10 giovani attivisti. Lo scorso 23 agosto, 12 giovani erano stati intercettati dalla Guardia costiera cinese dopo aver lasciato Hong Kong a bordo di un motoscafo. Il 30 dicembre 2020 è arrivata la condanna dal tribunale per 10 di loro, mentre gli altri 2 invece verranno riconsegnati alle autorità. Per due degli incriminati, la ragione della condanna risiede nell'"aver aiutato altre persone ad attraversare segretamente il confine" e la pena prevede rispettivamente 2 e 3 anni di detenzione. Per i rimanenti 8 ragazzi la ratio è "aver attraversato segretamente il confine" e la condanna prevede 7 mesi. Appare discutibile l'impossibilità di scegliere i propri avvocati per la difesa, così come il divieto per le famiglie e per i giornalisti di partecipare all’udienza. La direttrice per l’Asia e il pacifico di Amnesty International si dichiara preoccupata per potenziali torture a questi giovani attivisti politici e per la recidività della Cina nel condurre processi irregolari.

(Chiara Scuderi)

Argentina, storica legalizzazione dell’aborto. Il 2020 termina con una storica notizia per l’Argentina, arrivata dopo 10 anni di lotte: l’approvazione della legge che consentirà di interrompere la gravidanza fino alla quattordicesima settimana di gestazione. La norma è stata approvata con 38 voti a favore, 29 contrari e un’astensione. La legge prevede servizi gratuiti per abortire fino alla quattordicesima settimana di gestazione; successivamente a tale periodo, l’aborto sarà considerato legale solo in caso di pericolo di vita o per la salute della donna o in caso di stupro. Oltretutto, gli operatori sanitari dovranno garantire un trattamento dignitoso nel pieno rispetto della riservatezza e confidenzialità delle informazioni, e coloro che si opporranno a tale prassi, potranno incorrere in sanzioni penali o esclusi dall'attività professionale.

(Chiara Scuderi)

Cina, libertà di espressione ancora a rischio. In Cina continuano ad essere detenuti arbitrariamente giornalisti e attivisti che si sono esposti pubblicamente denunciando la pandemia di Coronavirus e criticando il governo. "La detenzione di giornalisti e attivisti non farà scomparire i veri problemi della Cina" afferma Yaqiu Wang, ricercatore cinese presso Human Rights Watch. Ad inizio dicembre, nella provincia di Hunan, è stato arrestato il quarantenne Ou Biaofeng, colpevole di "litigare e provocare problemi", con una condanna che può comminare una pena fino a cinque anni di carcere. Sono più di una dozzina i giornalisti stranieri che il governo cinese ha espulso nel 2020, e altrettanti quelli che sono detenuti. Continua il tentativo delle autorità cinesi di controllare come viene raccontata all’esterno del Paese la pandemia di coronavirus, cercando di mettere a tacere i giornalisti indipendenti e utilizzando software specializzati in censura.

(Federico Brignacca)

Una nuova bozza della legge antiterrorismo turca minaccia la libertà di associazione. Cresce la preoccupazione in Turchia per la bozza di una nuova legge per il contrasto al finanziamento del terrorismo che sembra minacciare la libertà di associazione. “La nuova legge del governo turco con i nuovi poteri che concede al Ministero dell’Interno, nasconde un altro scopo: limitare le attività legittime di qualsiasi gruppo non governativo che non piace” afferma Hugh Williamson di Human Rights Watch. Il disegno di legge, composto da 43 articoli, va a modificare sette leggi nazionali già in vigore ed è stato presentato d’urgenza il 18 dicembre scorso senza alcun tipo di consultazione con la società civile e le organizzazioni che sarebbero interessate da questa legge. “Questa legge – ha continuato Williamson – diventerà uno strumento pericoloso per limitare la libertà di associazione e le disposizioni relative alle organizzazioni non governative dovrebbero essere ritirate immediatamente”

(Federico Brignacca)

Sara Squadrani, Chiara Scuderi e Federico Brignacca



ECONOMIA E FINANZA INTERNAZIONALE

Mercati, tra variante inglese e Natale. La comparsa di una nuova variante di Covid-19 (una delle 12.000 già individuate) ha causato nei mercati ribassi consistenti, che tuttavia sono stati annullati rapidamente sia dalle rassicurazioni sull’efficacia dei vaccini sia dal passaggio di un importante pacchetto di aiuti economici al Congresso (vedi sotto). L’ottimismo dominante ha quindi dato luogo al classico ‘Santa Claus rally’, il periodo compreso tra Natale e i primi giorni di gennaio che porta a rendimenti positivi (in media +1.4%) 3 anni su 4, e che quest’anno è stato più ‘buono’ degli altri anni, con un rialzo per l’S&P500 di oltre il 3%. Il fenomeno è spiegato, alternativamente, dall’ottimismo natalizio che si diffonde a Wall Street (essendo anche il periodo dei bonus…) o dall’assenza dal mercato dei grandi investitori istituzionali che lasciano invece campo libero agli investitori più piccoli e più ottimisti.

Wall Street, record sostenibili? Le borse americane continuano a far segnare nuovi record storici nonostante alcuni dati, come una lieve diminuzione dei consumi e un aumento della disoccupazione, consiglierebbero cautela. Un’analisi più accurata dimostra però che questi rialzi non sono ingiustificati, in primis perché le quotazioni sono determinate dai profitti futuri attesi (dai 6 mesi in avanti) e non da quelli immediati, e i vaccini portano in dote non poche aspettative di maggiori guadagni, ma in secondo luogo anche dal fatto che adesso a ‘correre’ sono quei titoli che hanno sofferto di più durante l’anno e non (meglio, in misura minore) quei pochi titoli tecnologici che avevano visto guadagni enormi in primavera. A dimostrazione della solidità del mercato diversi analisti citano il fatto che il 23 dicembre ben 277 titoli hanno registrato record storici e che se a novembre il 73% dei titoli era segnalato come ‘overbought’, per Natale solo il 32.4% lo erano.

Asia, volano Cina e Giappone. L’ottimismo visto sui mercati americani sembra essere contagioso, quantomeno in Asia visto che l’Europa rimane in negativo per il 2020. Tokyo sale ai massimi da 30 anni, anche se i livelli raggiunti al culmine della bolla speculativa (1989) sono ancora lontani, mentre Shenzhen è ai massimi storici, sebbene per motivi diversi. Tokyo è stato storicamente visto come un mercato sicuro in tempi incerti e infatti mette a segno una delle performance migliori a livello mondiale proprio in tempi difficili, ma gli investitori hanno scommesso anche che la piazza nipponica potesse recuperare prima e di più dei mercati occidentali grazie alla forte interdipendenza con le principali economie dell’Asia-Pacifico, le meno colpite dal COVID, mentre le borse cinesi corrono proprio sulla scia della forte e veloce ripresa dell’attività economica in Cina dopo i minimi di marzo.

Washington, trovato l’accordo. Dopo mesi di negoziati e un’opposizione last-minute di Trump, il Congresso ha approvato un nuovo pacchetto di stimoli per l’economia e per le famiglie americane del valore complessivo di $900 miliardi, il secondo piano d’intervento più grande della storia dopo il primo pacchetto primaverile. La nuova legge contiene centinaia di voci di spesa, ma le più importanti sono quelle che stabiliscono l’invio di un assegno da $600 per chi ha un reddito inferiore ai $75.000 (ma con limiti più alti per coppie e famiglie, e che Trump e i democratici hanno provato a portare a $2000), l’estensione del sussidio di disoccupazione rafforzato da $300/settimana, gli oltre $300 miliardi di prestiti alle imprese e gli $82 miliardi destinati all’istruzione. Significativi anche i $25 miliardi per coprire gli affitti non pagati, i $15 miliardi destinati alle compagnie aeree e altri $15 miliardi per cultura e intrattenimento.

UE-Cina, un trattato controverso. Sette anni è il tempo impiegato da Europa e Cina per concludere un trattato che regoli gli investimenti nelle rispettive aree economiche, una durata che riflette la complessità e l’importanza del tema, ma anche alcune questioni spinose come il tema del rispetto dei diritti umani in Cina, negati a parte della popolazione, e la posizione degli Stati Uniti, che cercano nell’UE un contrafforte per contenere l’aggressività commerciale di Pechino. L’accordo migliora le condizioni di accesso al mercato cinese per le imprese europee, ad esempio vietando il trasferimento forzato di tecnologie proprietarie. Per la Cina, invece, oltre a maggiore spazio nel settore delle rinnovabili, i vantaggi sono soprattutto diplomatici, potendo sferrare un colpo alla cooperazione USA-UE che solo 4 settimane fa la stessa UE aveva chiamato a rinnovare in chiave anti-cinese, anche se il commissario Dombrovskis ritiene che l'UE abbia solamente ottenuto gli stessi diritti contenuti nel trade deal sino-americano.

Leonardo Aldeghi



AFRICA SUB SAHARIANA

Nigeria, liberati i 340 studenti ostaggio di Boko Haram. Sono finalmente stati liberati i 340 studenti della Government Science secondary school rapiti da Boko Haram a inizio mese, nel distretto nordoccidentale di Katsina. É il governatore stesso a confermarlo in un breve intervento alla Tv di Stato, la Nigerian Television Authority (NTA): Aminu Bello Masari ha infatti dichiarato che “in tutto sono stati liberati 344 ragazzi; sono stati sequestrati dai terroristi e trattenuti per quasi una settimana in una foresta nel vicino stato di Zamfara”. Nonostante questo, non tutti i ragazzi sono ancora stati liberati, anche se sembra che nessuno degli ostaggi sia stato ucciso.

Mozambico, respinto un attacco jihadista ai giacimenti di gas naturale. La notte del 23 dicembre, i giacimenti di gas naturale di Cabo Delgado, nel nord del Paese, sono stati attaccati da una milizia jihadista. L’impianto, dove hanno sede ENI, ExxonMobil e Total, ha un valore di 18 miliardi di euro e rappresenta, quindi, una delle aree strategiche per l’economia mozambicana. Si tratta del secondo attacco avvenuto nel giro di poche settimane, anche e soprattutto a causa delle difficoltà logistiche e di risposta delle Forze Armate Mozambicane (FADM). A causa della grande disorganizzazione e dopo il fallimento dei mercenari russi, il Governo ha deciso di servirsi anche dei mercenari del Dyke Advisory Group (DAG), oltreché dell’aiuto militare di USA e Portogallo.

Sudafrica, le mutazioni del virus scatenano la seconda ondata di contagi. Si impennano i contagi da Covid-19 nel Paese, che solo domenica 27 dicembre ha raggiunto un milione di casi. Il ministro Zweli Mkhize, che già all’inizio di dicembre aveva confermato che la seconda ondata aveva investito il Paese, ha precisato che per il momento non ci sono elementi che facciano pensare che la variante sudafricana sia più pericolosa o contagiosa della variante identificata in Gran Bretagna. Il ministro ha infatti affermato che “non ci sono elementi che provano che 501.V2 sia più pericoloso, che provochi un aumento della mortalità rispetto a quello britannico”. Intanto, i sanitari locali lamentano la penuria di posti letto e di materiale sanitario.

Corno d’Africa, gli americani schierano la loro forza navale. US Africom, il Comando militare preposto alle operazioni americane sul continente africano, ha comunicato lo schieramento di una forza aeronavale di pronto intervento in Corno d’Africa, di fronte alle coste della Somalia. Lo schieramento di questa imponente task force, nell’ambito dell’operazione Octave Quartz, ha avuto inizio qualche settimana fa allo scopo di “riposizionare le unità statunitensi presenti in Somalia in altre località dell’Africa orientale mentre vengono mantenuti la pressione contro i gruppi estremisti violenti e il sostegno alle forze armate dei Paesi alleati”.

Niger, sono 29 i candidati in lizza per le presidenziali. Domenica 27 dicembre, 7,4 milioni di nigeriani sono stati chiamati alle urne per votare nell’ambito delle elezioni presidenziali. I candidati in lizza sono ben 29, tra cui Mohamed Bazoum, delfino del presidente uscente Mahamadou Issoufou e candidato scelto dalla coalizione attualmente al potere, il Parti Nigérien pour la Démocratie et le Socialisme (PNDS-Tarayya). Un eventuale ballottaggio è già previsto per il 20 febbraio 2021. Nonostante le preoccupazioni, non si sono verificati incidenti rilevanti nei 26mila seggi aperti per l’occasione, ma d’altra parte anche l’affluenza alle urne non è stata particolarmente significativa.

Mali, rilasciato il rapporto sulle violazioni dei diritti umani. Il 28 dicembre la MINUSMA, ossia la Missione delle Nazioni Unite in Mali, ha pubblicato il rapporto ufficiale dell’inchiesta svolta in merito alle violazioni dei diritti umani e agli abusi perpetrati tra il 10 e il 13 luglio 2020, durante la soppressione delle proteste contro il presidente Ibrahim Boubacar Keita. Il documento certifica che durante l’intervento delle forze armate, 14 manifestanti, tra cui 2 bambini, sono stati uccisi a causa dell’eccesso di violenza da parte delle forze armate. Sempre secondo il rapporto, nei tre giorni di protesta, almeno 200 persone, tra cui 7 bambini, sono state arbitrariamente arrestate e detenute a Bamako. La MINUSMA ha poi esortato le autorità del Mali a condurre indagini indipendenti.

Martina Pignatelli

AMERICA DEL NORD

Stati Uniti, la questione TikTok e le votazioni del 5 gennaio 2021. L’amministrazione Trump ha fatto ricorso contro la decisione di un tribunale federale che consente all’app cinese TikTok di continuare ad operare negli Stati Uniti, in linea con il pensiero secondo cui questa applicazione sarebbe un pericolo per la sicurezza nazionale statunitense. Attendiamo poi le votazioni del 5 gennaio sui due ballottaggi del Senato in Georgia, per capire chi avrà la maggioranza tra il partito democratico e quello repubblicano: Biden sostiene i candidati Jon Ossof e Raphael Warnock mentre Trump supporta Kelly Loeffler e David Perdue.

(Marta Annalisa Savino)

Canada, dubbi sul vaccino AstraZeneca. Il piano vaccinale canadese sembra già ben pianificato, si calcola che la copertura sarà quasi totale entro settembre 2021. Ma, per migliorare ulteriormente l’operazione, il paese cerca di diversificare i vaccini e AstraZeneca promette bene soprattutto per facilitare l’aspetto logistico, senza tener conto dei minori costi di produzione con prezzi finali più bassi del vaccino Pfizer-BioNTech. L’approvazione ha incontrato però gli stessi problemi riscontrati dall’EMA. I dati forniti dalla casa di produzione non bastano alle autorità per rilasciare l'approvazione, nonostante la procedura vada avanti da ottobre oramai. Nel frattempo è stata deciso l’uso del vaccino Moderna Inc.

(Lorenzo Bonaguro)

Associazione strategica Messico-Cina. Dopo un lungo colloquio con il consigliere di stato Wang Yi, il segretario degli esteri Marcelo Ebrard ha dichiarato che il Messico amplierà la cosiddetta associazione strategica per combattere il Covid-19. Il governo di Obrador si è già legato a Pechino con l’acquisto di 35 milioni di dosi di vaccino cinese Cansino, e altrettante del Pfizer-BioNTech, come annunciato dal segretario della salute Alcocer. Sotto accusa l’organizzazione logistica messa in piedi: il governo ha già annunciato che ci sarà un ritardo nell’avvio delle somministrazioni al personale sanitario.

(Lorenzo Bonaguro)

Marta Annalisa Savino e Lorenzo Bonaguro



AMERICA DEL SUD

Argentina, approvata la legge sull’aborto. La mattina del 30 dicembre 2020, il Senato ha approvato il progetto di legge che legalizza l’aborto, nonostante l’opposizione della Chiesa cattolica, dei cristiani evangelici e della coalizione di centro destra Juntos por el Cambio. In totale ci sono stati 38 voti a favore, 29 contro ed una astensione. Mentre in passato il progetto è stato supportato dalle forze di opposizione, quest’anno la proposta di legge è stata appoggiata direttamente dal presidente Alberto Fernández. Il voto in Senato ha tenuto tutti col fiato sospeso perché la camera alta di solito sovrarappresenta il nord conservatore del Paese. Questa volta la legge è stata approvata perché alcuni senatori, che prima erano anti abortisti, hanno votato a favore.

Bolivia, scoperto grande giacimento di gas. Il governo boliviano ha svelato la scoperta di un esteso giacimento di gas collocato nella zona sud orientale del Paese: si punta a sfruttare anche questa riserva entro il 2021. La Bolivia è un paese che esporta tra i 16 e i 14 milioni di metri cubi di gas naturale verso l’Argentina e il Brasile: nel 2019 queste esportazioni hanno rappresentato il 79,9% delle entrate. Il progetto di esplorazione e perforazione finora è costato 74 milioni di dollari; per questi nuovi pozzi, l’operazione è stata effettuata da Shell, Repsol e Pan American Energy, appartenenti rispettivamente a Gran Bretagna, Spagna e Argentina.

Brasile, arrestato il sindaco di Río de Janeiro. Il 22 dicembre il sindaco di Río de Janeiro, Marcelo Crivella, è stato arrestato per corruzione. Questo rappresenta un duro colpo per il governo attuale, che aveva fatto della lotta alla corruzione uno dei suoi punti prioritari. Crivella ha risposto alla stampa che lo ha intervistato, dichiarando di essere vittima di un atto di persecuzione politica. La polizia ha arrestato anche altre persone, vicine all’ormai ex sindaco, che lavoravano con lui ma non avevano nessuna carica ufficiale. Il mandato di Crivella era già in scadenza, dato che alle elezioni municipali di novembre 2020 era stato sconfitto da Eduardo Paes. Fino al 31 dicembre, giorno in cui è scaduta la carica di Crivella, Jorge Felipe, presidente della Cámara de Concejales di Río de Janeiro, ha assunto temporaneamente il potere in qualità di sindaco.

Cile, le proteste e le future elezioni. Proseguono gli scontri tra polizia e manifestanti in Cile. Durante l’ultimo corteo di lunedì 28 dicembre 2020, i partecipanti hanno chiesto nuovamente la liberazione delle persone arrestate nei precedenti scontri. Intanto, l’ex-presidente cilena Michelle Bachelet ha sottoscritto una lettera di supporto alla candidatura di Paula Narváez come leader del Partito Socialista per le prossime elezioni presidenziali. La lettera si riferisce all’ex-ministro come continuatrice naturale della presidenza della Bachelet e sottolinea l’importanza della necessità di raggiungere la parità di genere nelle istituzioni di governo. Paula Narváez ha guadagnato forza nel PS rispetto ad altri aspiranti come Álvaro Elizalde ed Heraldo Muños.

Ecuador, le misure contro il Covid. Mentre l’Ecuador ha avviato la sperimentazione di uno dei vaccini prodotti in Cina su migliaia di volontari, il Fondo Monetario Internazionale ha approvato l’invio di prestiti per 2.000 milioni di dollari a favore del paese latinoamericano, al fine di combattere la crisi economica aggravata dalla pandemia. Questo piano fa parte di un progetto più ampio che prevede l’erogazione di circa 6.500 milioni di dollari, che saranno messi a disposizione nel corso dei prossimi due anni e mezzo. Il Fondo Monetario Internazionale si è dichiarato soddisfatto delle riforme attuate dal governo locale per combattere la corruzione e rendere l’amministrazione più trasparente. Secondo l’FMI, l’Ecuador sembra essere sulla via della ripresa economica.

Venezuela, le accuse di Maduro contro Duque. Nicolás Maduro ha affermato di aver denunciato l’ultima dichiarazione di Iván Duque sugli immigrati venezuelani presso l’Alto Commissariato dell’ONU per i Diritti Umani. Duque, infatti, ha detto che gli immigrati provenienti dal Venezuela che non possiedono doppia nazionalità o che non sono regolari non potranno avere accesso al vaccino anti-Covid, che viene distribuito e somministrato in molti paesi dell’America del Sud proprio in questi giorni. Inoltre, il presidente venezuelano ha sottolineato di non aver mai discriminato i colombiani che vivono in Venezuela. Il governo di Caracas ha appena firmato un accordo con la Russia per l’acquisto di 10 milioni di dosi del vaccino Sputnik V.

Ginevra Ricca

ASIA ED ESTREMO ORIENTE

Corea del Sud, il “sole artificiale” e il picco di casi di Coronavirus. Gli scienziati del Korea Superconducting Tokamak Advanced Research (KSTAR) sono riusciti a far mantenere una temperatura di cento milioni di gradi ad un “sole artificiale” per venti secondi. Battendo tutti i record, l’evento ha segnato un importante passo avanti per la ricerca sulla fusione nucleare, che in futuro potrebbe permettere di ridurre l’uso di combustibili fossili. Poco prima di Natale, il governo ha segnalato i primi casi della variante inglese di Covid-19 del paese e ha reagito bloccando i voli dal Regno Unito. L’ultima ondata di Coronavirus sta colpendo duramente la Corea del Sud, che ha recentemente registrato un record di quaranta vittime e di più di mille contagi in un giorno.

(Margherita Camurri)

Corea del Nord, la minaccia al ministro di Seul e i piani di ripresa economica. Il ministro degli esteri della Corea del Sud ha espresso dubbi sulla veridicità delle dichiarazioni della Corea del Nord, la quale afferma di non avere registrato casi di Covid-19 nel Paese. La sorella di Kim Jong-un ha minacciato il ministro di Seul annunciando che le sue parole, “per le quali dovrà forse pagare”, non verranno dimenticate. Nel frattempo, Kim Jong-un ha dichiarato la volontà di attuare piani di ripresa economica per il 2021, dopo che il paese è stato colpito da una forte contrazione del Pil (8,5%), specialmente dovuta alla chiusura dei confini con la Cina, che è il più importante partner commerciale di Pyongyang.

(Margherita Camurri)

Cina, l’accordo sugli investimenti con l’UE e il discorso di fine anno. Negli scorsi giorni, il presidente Xi Jinping e i leader dell’Unione Europea hanno concluso le negoziazioni del Comprehensive Agreement on Investment, un accordo sugli investimenti commerciali tra i due blocchi. L’accordo, che deve ancora essere ratificato dal Parlamento europeo, è rilevante sia dal punto di vista commerciale che politico, poiché contribuirà a stringere i rapporti tra la Cina e l’Europa. Nel discorso di fine anno, Xi Jinping ha descritto il 2020 come un “anno straordinario”, lodando “l’eroismo” che i cittadini hanno mostrato nella lotta contro il Coronavirus.

(Margherita Camurri)

Tokyo, giochi olimpici a rischio. Quando il capo del Comitato Olimpico Internazionale Giapponese ha affermato che i Giochi di Tokyo avrebbero dimostrato la vittoria del mondo contro il Coronavirus, probabilmente non aveva pensato alle implicazioni di questa affermazione. Oggi il dibattito sulla questione verte sull’idea che non sia una scelta saggia tenere i giochi olimpici quando non c'è ancora certezza sui vaccini in Giappone. In effetti, il Paese non ha ancora approvato e somministrato i vaccini come molti altri in tutto il mondo hanno fatto. Il dibattito solleva molte complessità: il punto principale è se valga la pena rischiare e aprire il Giappone a persone provenienti da diversi paesi; inoltre, i primi a ricevere il vaccino dovrebbero essere infermieri e medici, ma gli atleti potrebbero avere la priorità. Oltretutto è ancora impossibile garantire che la distribuzione dei vaccini avvenga senza problemi, come dimostrato dall’Europa con le difficoltà della catena di approvvigionamento. Inoltre, i partecipanti ai giochi non sono tenuti a farsi vaccinare e agli spettatori provenienti da altri paesi sarà probabilmente richiesto di scaricare un app di tracciamento dei contatti.

(Lydia Milly Certa)

India, il ministro Harsh Vardhan dichiara che il vaccino sarà gratuito all’interno del Paese. In questi giorni il governo sta conducendo un ciclo di vaccinazioni di prova in tutti gli stati dell'India. Lo scopo è verificare se la pianificazione e l'attuazione del programma di vaccinazione andrà bene o, in caso contrario, se questi test aiuteranno ad identificare i problemi in anticipo, in modo che si possa trovare una soluzione. I feedback, provenienti da ogni stato dell'Unione, verranno quindi raccolti e inseriti nelle linee guida per la vaccinazione. Le persone riceveranno vaccini gratuiti in ordine di priorità: prima i lavoratori sanitari di base e in prima linea, poi altre categorie che il governo sta ancora identificando.

(Lydia Milly Certa)

Lydia Milly Certa e Margherita Camurri



EUROPA OCCIDENTALE E UNIONE EUROPEA

Il Consiglio Europeo e lo Strumento europeo per la pace. Nell’ambito degli accordi per il bilancio pluriennale dell’Unione 2021-2027, gli Stati membri hanno raggiunto un’intesa politica rispetto l’adozione dello Strumento europeo per la pace. Questo permetterà di compiere investimenti nella difesa e sicurezza europea. La cifra a disposizione è di 5 miliardi di euro, stanziati però fuori budget. Infatti, ogni Stato membro dovrà partecipare tramite contributi annuali. Gli obiettivi da conseguire saranno quelli di prevenire conflitti, perseguire la sicurezza e la stabilità internazionale e assicurare la pace. Lo strumento potrà essere utilizzato in crisi e conflitti sia all’interno dello spazio comune europeo che in azioni esterne, in cui gli Stati europei saranno impegnati a collaborare con organizzazioni internazionali ed extraeuropee.

(Alessandra Fiorani)

Unione Europea, accordo con Londra. L’Unione Europea e il Regno Unito hanno trovato un accordo che concluderà la fase di transizione della Brexit. I negoziati serrati delle ultime settimane hanno dato i propri frutti, così come la situazione di tensione che si era venuta a creare sulla Manica in seguito alla scoperta della “variante inglese” di Covid-19. Il deal prevede un accordo di libero scambio per quanto riguarda le merci, ma non i servizi finanziari. I pescatori europei, inoltre, avranno l’accesso alle acque britanniche per i prossimi cinque anni, riducendo progressivamente la quota pescata. Per quanto riguarda il level playing field, il Regno Unito può applicare le sue regole, ma queste non dovranno danneggiare la concorrenza con l’UE. Qualora ciò avvenisse, si attiverebbe un “meccanismo di arbitrato”. Molte altre questioni vengono rimandate a negoziati futuri.

(Leonardo Cherici)

Croazia, il terremoto e il Meccanismo europeo di Protezione Civile. Martedì 29 dicembre la Croazia è stata colpita da un sisma di 6,4 magnitudo con epicentro nelle vicinanze di Petrinja, città ad una cinquantina di km dalla capitale Zagabria. È stato registrato come il più forte terremoto nella storia ad aver colpito la Croazia, infatti le violente scosse sono state avvertite anche in Bosnia, Slovenia, Austria e Italia. Il governo croato ha immediatamente chiesto aiuto a Bruxelles per rimediare ai danni. L’Europa si è subito data da fare e la Presidente della Commissione EU, Ursula Von der Leyen, ha immediatamente provveduto all’attivazione del Meccanismo Europeo di Protezione civile. Tramite questo meccanismo si fornirà assistenza ed aiuto al popolo croato e si invieranno a Zagabria risorse, tra cui: tende invernali, stufe elettriche, letti, sacchi a pelo e container.

(Alessandra Fiorani)

Unione Europea, inizia la presidenza portoghese. Dopo il semestre di presidenza tedesca, toccherà al primo ministro del Portogallo Antonio Costa assumere il ruolo di guida del Consiglio dell’Unione Europea. In una lettera indirizzata ad EUROACTIV Costa indica quali saranno i principali obiettivi del suo mandato. Al primo posto ci sarà la ripresa economica e sociale, con l’effettiva implementazione del Next Generation EU. L’accento verrà posto sul digitale e sulla sostenibilità, in linea con il periodo della presidenza tedesca e con la Commissione Europea. Costa ha voluto dar risalto anche alla dimensione geopolitica, sostenendo la necessità di una maggior autonomia strategica da concretizzare nel summit futuro UE-India. Infine, la presidenza portoghese darà attenzione al tema sociale, assicurandosi che la transizione digitale e ambientale non lasci nessuno indietro.

(Leonardo Cherici)

Unione Europea, iniziano le vaccinazioni. Il 27 dicembre è ufficialmente iniziata la campagna di vaccinazione europea contro il Covid-19. La data è stata già rinominata “V-Day” ed è stata accolta con speranza da tutti i governi europei e dalla Commissione. Adesso toccherà ai singoli Paesi organizzare la campagna nei dettagli, ma l’obiettivo è quello di raggiungere una soglia significativa entro la fine dell’estate. Si teme per la situazione italiana, dove il governo sta attraversando un periodo di crisi che sembra rallentare l’azione dell’esecutivo anche in altri campi importanti come quello del Recovery Plan.

(Leonardo Cherici)

Leonardo Cherici e Alessandra Fiorani



EUROPA CENTRO-ORIENTALE E RUSSIA

Covid-19: ancora casi di negazionismo in Russia. A un anno dalla scoperta del virus che ha immobilizzato il mondo intero, ci sono ancora persone che ne negano l’esistenza. È il caso di Nikolai Romanov, conosciuto come padre Sergiy, controverso prete ortodosso negazionista del Covid che nei primi mesi del 2020 era diventato noto alle cronache proprio per aver negato l’esistenza della pandemia di Coronavirus e per aver protestato contro la chiusura delle chiese durante il lockdown deciso da Mosca. A Settembre la Chiesa ortodossa lo aveva espulso per il suo rifiuto di non celebrare messa, come raccontato dal Guardian, ma già a Giugno padre Sergiy aveva preso il controllo di un monastero femminile nei pressi di Ekaterinburg. A Dicembre la polizia ha fatto irruzione nel convento nella regione degli Urali, dove padre Sergiy si era rintanato, arrestandolo. L’ormai ex sacerdote, fra le altre cose, è accusato anche di istigazione al suicidio.

(Arianna Giannino)

Russia, Covid-19: errori nel calcolo delle vittime. Il vice primo ministro russo ha rivelato che oltre l'80% delle morti in eccesso quest'anno sono legate al Covid-19, il che significherebbe che il suo bilancio delle vittime è tre volte superiore a quello riportato in precedenza. I decessi in eccesso sono la differenza tra il numero totale di decessi registrati e la media degli anni precedenti per lo stesso periodo. I dati ufficiali dicono che 55.827 persone sono morte a causa del Covid-19 in Russia. La Russia è stata criticata per aver calcolato le sue morti ufficiali da Covid-19 sulla base del numero di esami post mortem che elencano il Coronavirus come la principale causa di morte. Tuttavia, ciò significa che altri decessi legati al Covid-19, che non lo hanno elencato come la principale causa di morte, non saranno stati inclusi. I nuovi numeri indicano che il bilancio delle vittime del Coronavirus in Russia potrebbe essere il terzo più alto al mondo, dopo gli Stati Uniti con 335.000 morti e il Brasile, che ha avuto 192.000, secondo un conteggio della Johns Hopkins University. Nel Paese sono stati segnalati più di 3,1 milioni di infezioni.

(Arianna Giannino)

Est Europa al via le vaccinazioni. Anche in Europa Orientale sono partite le vaccinazioni simboliche, preludio al serio piano di inoculazione fra le categorie più fragili: gli anziani e gli ottuagenari in particolare o persone più giovani affette da patologie a rischio e i lavoratori sanitari. La distribuzione delle dosi acquistate dall’Unione Europea verranno smaltite settimanalmente nei prossimi mesi, almeno fino a marzo. Il numero di dosi sarà commisurato alla popolazione dei singoli Paesi. Attesa per l’approvazione del vaccino AstraZeneca, che faciliterebbe enormemente l’intero processo soprattutto nei paesi balcanici, che già hanno fatto molta fatica dal punto di vista sanitario.

(Lorenzo Bonaguro)

Terremoto colpisce la Croazia. Il 29 dicembre un terremoto di magnitudo 6.4 ha colpito la Croazia, con un epicentro a 50 km a sud della capitale Zagabria. Sette i morti, trentina i feriti e duemila case distrutte. In Slovenia pochi i danni, ma per precauzione la centrale nucleare di Krsko è stata spenta. Il Meccanismo della Protezione Civile europea si è messa in moto prontamente, coadiuvata dalla Croce Rosso, dalla Luna Crescente, dal Copernicus emergency management service e infine dal Centro di Coordinamento Europeo. Aiuti sono arrivati anche da molti altri Paesi europei e non solo. Il terremoto ha inferto un ulteriore ferita a un Paese già pesantemente colpito dall’epidemia.
(Lorenzo Bonaguro)

Lorenzo Bonaguro, Arianna Giannino



MEDIO ORIENTE E NORD AFRICA (MENA)

Algeria, Tebboune torna in patria. In seguito al referendum costituzionale che, pur avendo registrato una bassissima affluenza alle urne, ha dato esito positivo per procedere alle modifiche apportate alla costituzione, il nuovo anno in Algeria si è aperto con la firma del Presidente Tebboune con la quale il testo è finalmente divenuto legge. La revisione costituzionale, a detta del presidente, rispecchia le richieste avanzate dalla popolazione algerina a partire dalla deposizione di Bouteflika. L’attesa della ratifica è stata imposta dalle condizioni di salute del presidente, il quale si era trasferito in Germania per essere assistito nella lotta contro il covid-19. Proprio nell’ottica del contrasto alla diffusione pandemica, l’Algeria acquisterà il vaccino russo Sputnik V a meno di 10 dollari per dose. Infine, giunge la notizia dell’assoluzione di Said Bouteflika (fratello dell’ex presidente), due ex capi dell’intelligence e del leader politico di un partito di sinistra da parte della corte d’appello militare di Blida; tutti rispondevano dell’accusa di complotto contro lo Stato.

(Federica Sulpizio)

Tunisia, alle misure restrittive si unisce la proroga dello stato d’emergenza. In seguito alla notizia di nuove varianti di covid-19 provenienti dalla Gran Bretagna, dall’Australia e dal Sud Africa, il governo tunisino ha deciso di sospendere i voli con suddetti Paesi. Nell’attesa che la somministrazione dei vaccini Pfizer entri a regime, il Paese ha esteso il coprifuoco fino al 15 gennaio. Al contempo, fa notizia l’arresto del ministro dell’ambiente tunisino, Mustapha Aroui, accusato di aver tentato di importare rifiuti domestici ed ospedalieri dall’Italia in aperta violazione con le leggi ambientali tunisine. Inoltre, nel Paese è stato prorogato lo stato d’emergenza – in vigore dal 2015 e la cui scadenza era prevista il 26 dicembre 2020 – fino al 23 giugno 2021, conferendo fino a quella data poteri eccezionali alle forze di sicurezza tunisine e allargando le maglie del controllo statale. Dopo la normalizzazione dei rapporti tra Israele ed il vicino Marocco, il ministro degli Esteri Tunisino ha puntualizzato che il suo paese non ha alcuna intenzione di fare altrettanto.

(Federica Sulpizio)

Turchia, l’abbraccio del dragone. La nostra apertura nella sezione diritti umani ha sottolineato l’importanza della questione uiguri nelle relazioni turco-cinesi. Ma quali sono le basi e le possibili implicazioni (geo)politiche? In primo luogo, con Ankara tagliata fuori dal concerto europeo per il vaccino anti-Covid e quindi costretta a guardare a Oriente, molti hanno segnalato come la consegna di milioni di dosi del “Sinovac” da Pechino possa essere condizionata dalle pressioni cinesi per la firma dell’accordo di estradizione. A questo si aggiunge una componente maggiormente strategica, con la Turchia che non rappresenta solo un crocevia fondamentale della “Nuova Via della Seta”, ma anche un recipiente importante di investimenti commerciali e industriali delle imprese cinesi. Infine, rispetto agli scorsi anni, l’AKP di Erdoğan deve ora convivere e accontentare le istanze degli alleati di governo, eurasianisti, anti-natisti e con una certa attrazione per Mosca e Pechino.

(Samuele Abrami)

Siria, l’incognita della pedina curda. Da settimane l’Esercito siriano libero (FSA), filo-turco e anti-Assad, ha ripreso ad attaccare l’area settentrionale nei pressi di Ain Issa. La sua posizione è di assoluta importanza tanto per Ankara quanto per le forze anti-regime. In primis, perché costituisce uno degli imbocchi dell’autostrada M4, un corridoio strategico in direzione dei principali centri siriani. In secondo luogo, perché la zona rappresenterebbe un tassello aggiuntivo alla cosiddetta safe zone nord-orientale, di fatto enclave pro-turca e avamposto militare contro le milizie SDF arabo-curde. Queste ultime sono però strette anche nella morsa del duo Mosca-Damasco, che potrebbe approfittare del loro ruolo per raggiungere obiettivi confacenti più agli interessi del governo centrale che non delle minoranze. Sebbene le attuali incognite da Washington prevengano drastici sviluppi, tale impasse potrebbe rivelarsi un ulteriore pietra d’inciampo nella risoluzione del conflitto.

(Samuele Abrami)

Israele, eterno ritorno. È ormai ufficiale: dopo l'ultima votazione, il parlamento israeliano, la Knesset, si scioglie e conduce quindi il Paese alle ennesime elezioni anticipate, le quarte negli ultimi 2 anni. Nel mentre, Israele rivaleggia con le maggiori potenze mondiali nella corsa al vaccino. Il paese ha ormai vaccinato più del 10% della propria popolazione. Questo incredibile risultato è dato dall’efficienza del sistema sanitario nazionale, coadiuvato dal decisivo sostegno dell’esercito. La celerità è dovuta anche al fatto che il governo avesse deciso di pagare un prezzo maggiore per le dosi del vaccino, al fine di assicurarsene una quantità maggiore, prima degli altri Paesi. Questa decisione e la velocità della campagna vaccinale possono essere lette anche come un tentativo di Bibi di accreditarsi il successo della seconda in vista delle elezioni, previste per il 23 di marzo.

(Michele Magistretti)

Libia, nuove iniziative e improvvise sorprese. A pochi giorni dalla designazione, l’ex ministro degli esteri bulgaro, Mladenov, rinuncia per non meglio precisati “motivi familiari” all’incarico di guida della missione dell’Onu. Il politico bulgaro era considerato da alcuni come troppo vicino agli UAE ed anche il diplomatico Zenenga, provenendo da sotto il Sahara e quindi molto sensibile alle condizioni dei campi di detenzione libici, è mal visto in alcuni ambienti libici. Nelle ultime settimane invece è salito il livello di scontro verbale tra la Turchia ed il generale Haftar. Nel mentre, l’Egitto sembra intenzionato a cambiare strategia verso il GNA tripolino. Dopo anni, una delegazione del Cairo si è recata a Tripoli ed ha incontrato il ministro degli esteri, Mohamed Taher Siala, ed il ministro degli interni, Fathi Bashaga.

(Michele Magistretti)

Egitto, le relazioni esterne. Da dichiarato Paese sostenitore di Haftar e delle sue campagne militari da sei anni a questa parte, sorprende che la fine dello scorso anno sia stata segnata dai colloqui tra alti funzionari della sicurezza egiziana e i funzionari del GNA libico; l’incontro è stato definito “fruttuoso e costruttivo” da Bashagha, ministro degli Interni del governo di Tripoli. D’altra parte, continuano le tensioni con l’Etiopia per la questione della diga sul Nilo Azzurro, fonte di grande preoccupazione per l’Egitto di al-Sisi che ha convocato il più alto diplomatico etiope in Egitto per affrontare la questione. Intanto, il Sudan – dopo il rovesciamento dell’ex presidente Omar al-Bashir – ha unito le forze con l’Egitto per reprimere la Fratellanza musulmana e altri gruppi estremisti in un’azione congiunta per il mantenimento della sicurezza. Infine, il procuratore di Stato egiziano, Hamada al-Sawy, ha infranto ogni minima speranza di cooperazione con l’Italia, respingendo le accuse della magistratura italiana riguardo il caso Regeni, negando il coinvolgimento dei cinque agenti di sicurezza egiziani nelle torture e nella morte di Giulio Regeni.

(Federica Sulpizio)

Samuele Abrami, Federica Sulpizio e Michele Magistretti



TERRORISMO E SICUREZZA INTERNAZIONALE

Sudan, dopo 27 anni Khartum non è più nella black list americana. Ad annunciare la fine dell’etichetta di “fiancheggiatore del terrorismo”, che pendeva sul Sudan dal 1993, è stata la stessa ambasciata Usa a Khartum. Quest’ultima, attraverso un post sulla sua pagina Facebook, datato 14 dicembre 2020, ha riportato la notifica del segretario di Stato Mike Pompeo, la quale ha sancito ufficialmente la revoca della designazione di “Stato sponsor del terrorismo internazionale” del paese africano. L’amministrazione Clinton, quattro anni dopo il colpo di stato del generale Omar-al-Bashir, ritenuto molto vicino a diversi gruppi terroristici operanti nella regione, optò per il congelamento definitivo delle relazioni, arrivando inoltre a imporre dure sanzioni economiche. Con la destituzione e il successivo arresto di al-Bashir, a seguito delle massicce rivolte popolari di un anno fa, la Casa Bianca ha ripristinato i dialoghi con il nuovo governo di transizione, per giungere ad una definitiva normalizzazione dei rapporti diplomatici e commerciali.

(Davide Shahhosseini)

Pakistan, attentato nel Belucistan: sette militari assassinati. I soldati si trovavano presso un posto di blocco nella città di Harnai, quando sono stati sorpresi da un gruppo armato che ha aperto il fuoco contro la loro postazione. Secondo quanto riferito dalle autorità di Islamabad, gli attentatori facevano capo al Balochistan Liberation Army, il gruppo separatista che da decenni rivendica l’indipendenza della regione, ricorrendo frequentemente ad attentati e rappresaglie contro le Forze Armate pakistane. Una delle ragioni che fa del Belucistan una regione strategicamente importante e ambita da più fazioni indipendentiste, è la presenza nel territorio di risorse energetiche come gas e carbone. L’attentato ha inoltre riacutizzato i dissidi con Nuova Delhi. Il Primo Ministro pakistano Imran Khan, in occasione della commemorazione dei sette militari, ha affermato che sarebbe proprio il paese vicino e, al contempo, storico rivale il principale “sponsor” dei separatisti.

(Davide Shahhosseini)

Afghanistan, giornalista vittima di un attentato. Il primo gennaio, Besmullah Adel Aimaq, giornalista e attivista per i diritti umani, è stato ucciso con colpi d’arma da fuoco nella provincia occidentale di Ghor. Nessun gruppo ha rivendicato l’azione. Le dinamiche dell’uccisione di Aimaq sono analoghe a quelle degli attentati perpetrati di recente contro altri reporter ed attivisti. Per esempio, il 21 dicembre, Rahmatullah Nekzad, direttore del sindacato dei giornalisti della provincia orientale di Ghazni ed ex collaboratore di al-Jazeera ed Associated Press, ha perso la vita sotto i colpi d’arma da fuoco di un attentatore mentre rientrava nella propria abitazione. Negli ultimi due mesi, oltre ai due casi sopracitati, sarebbero altri tre i giornalisti uccisi in circostanze simili in Afghanistan.

(Vincenzo Battaglia)

Nigeria, Boko Haram colpisce la sera del 24 dicembre. I militanti di Boko Haram hanno condotto un attacco armato contro un villaggio cristiano nella località di Chibok, nel Borno, la sera di Natale. Secondo l’Agence France Presse, sono sette le vittime dell’agguato e i terroristi hanno saccheggiato le scorte di cibo e incendiato diverse abitazioni. Inoltre, stando al racconto di alcuni testimoni, il commando avrebbe sequestrato una giovane ragazza. E’ proprio a Chibok che Boko Haram ha realizzato nel 2014 il maxi rapimento di 276 studentesse, evento che ha suscitato enorme scalpore a livello internazionale. Da quel momento, le autorità nigeriane hanno intensificato presidi e controlli nella zona, ma nonostante ciò, il gruppo jihadista ha continuato ad attaccare la città di Chibok e i luoghi circostanti.

(Vincenzo Battaglia)

Macedonia del Nord, 8 arresti per terrorismo. I sospetti, tutti uomini tra i 21 e i 32 anni, sono accusati di “creazione di un’organizzazione terroristica” di ispirazione ideologica vicina all’IS, con l’obiettivo di eseguire attacchi nel paese. Uno degli arrestati era già stato condannato in passato per attività terroristiche legate allo Stato Islamico. Diverse armi e munizioni attribuite al gruppo sono state trovate in una località rurale vicino alla città di Kumanovo, nel nord del paese. Già a settembre la polizia macedone aveva arrestato tre sospetti e, probabilmente, i nuovi arresti sono legati alla stessa cellula terroristica. Non è noto invece se il terrorista che ha colpito Vienna il 2 novembre scorso avesse dei legami con la stessa organizzazione.

(Laura Morreale)

Siria orientale, attacco contro un bus attribuito all’ISIS. Secondo le ricostruzioni, il veicolo è stato fermato a un falso posto di blocco istituito da miliziani jihadisti nella strada che collega Deir Ezzor e Palmira. Non è noto con esattezza il numero dei morti, l’agenzia di informazioni governativa che ha riportato la notizia ne ha dichiarati 25, ma il bilancio è di 37 secondo l’Osservatorio Siriano per i Diritti Umani. Mentre l’informazione vicina al governo di Assad ha parlato di civili uccisi, altre fonti indipendenti dal regime di Damasco concordano nel dichiarare che il bus trasportava soldati delle forze filogovernative, che probabilmente stavano lasciando l’area per un periodo di ferie. Altri due bus sarebbero riusciti a sfuggire all’attacco. Si tratterebbe dell’atto terroristico più importante eseguito dall’ISIS in Siria negli ultimi mesi.

(Laura Morreale)

Vincenzo Battaglia, Davide Shahhosseini e Laura Morreale



ORGANIZZAZIONI INTERNAZIONALI

ONU, i messaggi di fine anno del Segretario Generale A. Guterres e del Presidente dell’Assemblea V. Bozkir. “Un anno di prove, tragedie e lacrime. Ma un nuovo anno ci aspetta. E con lui, vediamo barlumi di speranza”. Così il Segretario Generale delle Nazioni Unite saluta il 2020. Nonostante sia stato un anno sofferto, il messaggio si concentra solidarietà e unità che i paesi hanno dimostrato e che dovranno impiegare nel nuovo anno al fine di costruire la pace tra i popoli e con la natura, affrontare la crisi climatica, arrestare la diffusione del COVID-19 e fare del 2021 “un anno di guarigione”. Altrettanto positivo è il messaggio del Presidente dell’Assemblea Generale che esorta a lavorare insieme per costruire la pace, difendere i diritti umani e sostenere la dignità di ogni persona, nonché per raggiungere gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile.

(Sara Squadrani)

OIL, il 2021 è l’anno internazionale per l’eliminazione del lavoro minorile. In seguito alla ratifica universale della Convenzione n° 182 sulle peggiori forme di lavoro minorile (1999) promossa dall’Organizzazione Internazionale per il Lavoro e avvenuta a luglio 2020, l’Assemblea Generale delle Nazioni Unite ha adottato all’unanimità una risoluzione che dichiara il 2021 ‘‘anno internazionale per l’eliminazione del lavoro minorile’’. Inizia così l’anno per l’OIL, a cui è stato affidato il mandato per l’implementazione della risoluzione ONU. L’obiettivo è quello di applicare la Convenzione n°182, che ha riempito un importante vuoto normativo nella protezione dei diritti dei minori, eliminando ogni tipo di lavoro forzato, schiavitù, traffico di minori, reclutamento di bambini-soldato entro il 2025.

(Sara Squadrani)

WFP, distribuzione di cibo in due campi profughi nella regione del Tigray in Etiopia. Il 23 dicembre 2020 è avvenuta la distribuzione di scorte di cibo destinate a coprire il fabbisogno del prossimo mese. L’operazione è stata condotta dal World Food Programme (WFP), insieme all’UNHCR e all’Agenzia dell’Etiopia per gli affari dei rifugiati e rimpatriati (ARRA) e in coordinazione con le autorità federali. I campi di Mai Ayni e Adi Harush ospitano rispettivamente 13.000 e 12.170 rifugiati eritrei. Date le recenti instabilità nel Tigray e l’assenza di servizi essenziali sofferta dalla popolazione, si tratta di un’operazione di estrema necessità che dovrà essere reiterata ed arricchita ulteriormente per assicurare la sopravvivenza dei rifugiati.

(Sara Squadrani)

Vaccini Covid-19, ci sarà un piano di distribuzione universale? L’OMS ha approvato il vaccino Pfizer/BioNTech tramite la procedura EUL (Emergency Use Listing), pensata per permettere una distribuzione il più rapida possibile di cure nuove e senza licenza. Secondo quanto dichiarato dall’OMS, questo permetterà a UNICEF e altre organizzazioni internazionali di acquistare dosi del vaccino in tempi più brevi per effettuare campagne di vaccinazione in paesi in difficili condizioni socio-economiche. Tuttavia, l’accesso universale al vaccino è ancora ben lontano dall’essere realtà: la produzione Pfizer/BioNTech per il 2021 è in gran parte prenotata da UE, USA, Cina, Canada e UK, mentre gli altri 44 vaccini in corso di sperimentazione presso altre case farmaceutiche potrebbero non essere disponibili nel breve periodo. Già il mese scorso, un gruppo di paesi in via di sviluppo ha chiesto alla WTO di sospendere i brevetti per i vaccini Covid-19, in modo da renderli più accessibili, ma hanno incontrato l’opposizione dell’UE e di molti paesi benestanti.

(Laura Morreale)

Assemblea Generale approva il budget ONU 2021. La Quinta Commissione dell’Assemblea, incaricata di questioni amministrative e finanziarie, ha approvato un budget di 3.231 miliardi di dollari per le attività dell’organizzazione nel 2021. Il piano ha ricevuto il voto favorevole di tutti gli Stati membri, eccetto USA e Israele. Diversamente da quanto accade di solito, i fondi sono stati stanziati soltanto in previsione annuale e non biennale. Dei fondi stanziati, più di 700 milioni andranno alle 40 missioni politiche speciali dell’ONU dislocate in varie parti del mondo. Nella stessa seduta, inoltre, sono state votate le raccomandazioni della Terza Commissione su varie tematiche come le violazioni dei diritti umani, il contrasto alle discriminazioni razziali, la legge del mare, il disarmo e le telecomunicazioni.

(Laura Morreale)

Con la fine dell’anno, termina il mandato UNAMID. Il 31 dicembre, la missione di pace ibrida coordinata dalle Nazioni Unite e dall’Unione Africana in Darfur ha concluso ufficialmente il suo mandato, come previsto dalla risoluzione 2559 approvata dal Consiglio di Sicurezza il 22 dicembre. Entro sei mesi, tutto il personale militare impegnato nella missione sarà congedato e gli equipaggiamenti ritirati. La missione, istituita nel 2007 in seguito al conflitto in Darfur, era soggetta già da qualche anno a riduzioni di fondi: adesso, il CdS ritiene che l’impegno del governo di transizione sudanese lasci ben sperare in una stabilizzazione del paese. Il Segretario Generale ONU Antonio Guterres e il Presidente UA Moussa Faki hanno assicurato, in una dichiarazione congiunta, che le due organizzazioni continueranno a supportare il Sudan nell’implementazione del piano di pace previsto dal governo.

(Laura Morreale)

Laura Morreale e Sara Squadrani



Framing The World un progetto ideato e creato grazie alla collaborazione di un team di associati di Mondo Internazionale.

Alessandra Fiorani: Europa occidentale e Unione Europea

Andrea Angelo Coldani: Asia ed Estremo Oriente

Arianna Giannino: Europa Centro-Orientale e Russia

Chiara Scuderi: Diritti umani

Davide Shahhosseini: Terrorismo e Sicurezza Internazionale

Federica Sulpizio: Medio Oriente e Nord Africa

Federico Brignacca: Diritti Umani

Ginevra Ricca: America del Sud

Laura Morreale: Terrorismo e Sicurezza Internazionale, Organizzazioni Internazionali

Leonardo Aldeghi: Economia e Finanza Internazionale

Leonardo Cherici: Europa occidentale e Unione Europea

Lorenzo Bonaguro: America del Nord, Europa Centro-Orientale e Russia

Lydia Milly Certa: Asia ed Estremo Oriente

Margherita Camurri: Asia ed Estremo Oriente

Marta Annalisa Savino: America del Nord

Martina Pignatelli: Africa Sub Sahariana, America del Sud

Michele Magistretti: Medio Oriente e Nord Africa

Samuele Abrami: Medio Oriente e Nord Africa

Sara Squadrani: Diritti Umani e Organizzazioni Internazionali

Vincenzo Battaglia: Terrorismo e Sicurezza Internazionale



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