Framing The World, numero XLIX

L'ultimo resoconto internazionale del 2020

  Articoli (Articles)
  Redazione
  21 dicembre 2020
  42 minuti, 38 secondi

Il 2020 si appresta a finire tra nuove restrizioni, oscillazioni sui mercati e un'accesa speranza per la diffusione dei vaccini. Le organizzazioni internazionali ne raccomandano una distribuzione equa e paesi come l'Egitto lo attendono entro la fine del mese. In Estremo Oriente nasce l'idea di una alleanza anti-cinese, quando lo scontro commerciale tra Australia e Cina continua, e quest'ultima instaura una nuova collaborazione con l'Argentina. Raccontiamo inoltre delle nuove negoziazioni che si stanno aprendo in America del Sud, delle conclusioni del Consiglio Europeo e di molto altro ancora nell'ultimo numero del 2020 di FtW!


DIRITTI UMANI

Stati Uniti: pena di morte, l’ONU lotta contro le esecuzioni mentre queste continuano. Il 16 dicembre è stata riadottata la risoluzione “Moratoria sull’uso della pena di morte” dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite, con 123 voti a favore – 2 in più rispetto alla votazione del 2018. Si tratta di una conferma e di un impegno verso l’abolizione di questa pratica. Tuttavia, le esecuzioni continuano ad avere luogo negli stessi giorni del voto all’ONU. Il 10 e 11 dicembre le esecuzioni di Brandon Bernand e Alfred Bourgeois sono avvenute negli Stati Uniti, su un totale di 17 registrate nel 2020. Il Congresso chiede al prossimo Presidente una svolta sul tema a livello federale. Il 12 dicembre il dissidente e giornalista iraniano Rouhollah Zam è stato giustiziato per aver “seminato corruzione sulla terra”.

(Sara Squadrani)

Egitto, Patrick Zaki rimane in carcere. Il 21 dicembre 2020 è il 318° giorno di detenzione in condizioni disumane per lo studente e attivista per i diritti umani Patrick Zaki. In seguito all’ennesima udienza svoltasi il 6 dicembre, il giudice della terza sezione antiterrorismo del tribunale del Cairo ha deciso e annunciato il prolungamento della custodia cautelare presso il carcere di Tora per altri 45 giorni, senza indicare la data della prossima udienza. Nel frattempo, giungono dal carcere notizie dallo stesso Zaki, che comunica di soffrire sia fisicamente che mentalmente delle condizioni in cui è costretto. I genitori, i giornalisti, Amnesty International Italia, e altri attivisti denunciano le persistenti violazioni dei diritti umani da parte del governo Egiziano, che colpiscono altre migliaia di persone, così come l’indifferenza della comunità internazionale di fronte a tutto questo.

(Sara Squadrani)

Spagna, è via libera alla legge sull’eutanasia. Approvata alla Camera la nuova legge sulla legalizzazione dell’eutanasia, si attende solo l’approvazione del Senato, ma il premier Sanchez si dichiara soddisfatto e giudica la legge un avanzamento per la libertà, i diritti civili e la dignità. La legge passa alla Camera con 198 a favore, 138 contro e 2 astensioni e predispone anche il suicidio assistito. Dunque, consentirà ai medici in strutture pubbliche e private di assistere i pazienti che desiderano morire qualora affetti da malattie serie ed incurabili o da una condizione debilitante e cronica che crea una sofferenza giudicata dal paziente insopportabile. Il desiderio di morte dovrà essere confermato 4 volte in un mese, rispettivamente 2 volte in forma scritta, 1 volta in un colloquio e l’ultima prima della somministrazione del farmaco letale. L’iter dovrà prima essere approvato da un consiglio di supervisione regionale e i medici avranno diritto all’obiezione di coscienza.

(Chiara Scuderi)

Europarlamento, verità per Giulio Regeni. Dopo 5 anni di indagini, la magistratura italiana inquirente ha annunciato la raccolta di sufficienti prove affinché venga fatta giustizia sul delitto di Giulio Regeni compiuto in terre Egizie. Infatti, la Procura di Roma il 10 dicembre 2020 ha presentato prove sul coinvolgimento di quattro agenti egiziani, concedendo loro 20 giorni per presentare la documentazione in loro difesa e richiedere un'udienza. Tuttavia, le probabilità che gli agenti, che godono della protezione del governo egiziano, collaborino sono ridotte e non è stato ancora trovato un accordo. Infatti, ad oggi, non esiste un trattato di estradizione tra Italia ed Egitto; a meno che i quattro sospettati non vengano arrestati in Egitto e consegnati alle autorità italiane. Dunque, per ovviare a tale resistenza da parte delle autorità egiziane, gli eurodeputati italiani hanno votato all'unanimità la risoluzione parlamentare che condanna la violazione dei diritti umani. Un testo in cui l’Italia in primis invita con veemenza l’Egitto ad avvalersi degli strumenti necessari per porre fine a tali violazioni. Dunque, l'imminente processo per l'omicidio di Giulio Regeni, sembra rappresentare una preziosa opportunità per spezzare il ciclo dell'impunità dell'apparato di sicurezza egiziano, a cui ad oggi l’Italia e l’UE devono ancora chiedere comprensione e collaborazione per porre fine a tali gravi violazioni dei diritti umani.

(Chiara Scuderi)

Repressioni e abusi da parte della polizia in 60 stati. Un recente rapport di Amnesty International ha riportato come in 60 stati le forze di polizia, giustificando le proprie azioni con la necessità di contrastare la pandemia da Covid-19, in realtà stiano violando i diritti umani e talvolta – come si apprende dalla stessa Amnesty International – anche peggiorando la crisi sanitaria. Sono diverse le persone ferite o uccise perché sospettate di aver violato le misure di contenimento o perché protestavano per le condizioni in cui erano detenute. “Durante la pandemia, in ogni parte del mondo le forze di polizia hanno ampiamente violato il diritto internazionale ricorrendo ad una forza eccessiva e in necessaria per far rispettare il lockdown e il coprifuoco” afferma Patrick Wilcken, vicedirettore del programma Temi Globali di Amnesty International.

(Federico Brignacca)

Tanzania: l’attivista Tito Magoti imprigionato da un anno. Il 20 dicembre 2019, è stato dapprima ammanettato e bendato e poi tratto in arresto. Per cinque giorni è stato in cinque stazioni di polizia, successivamente gli è stato comunicata l’accusa di riciclaggio di denaro sporco e criminalità organizzata. Il processo che lo vede imputato per “crimini economici” è stato rinviato 26 volte – racconta Humah Rights Watch – e lo Stato della Tanzania non ha ancora presentato alcuna prova contro di lui. Anche l’ONU, tramite il Gruppo di lavoro sulla detenzione arbitraria, ha dichiarato che la sua custodia cautelare era arbitraria e in violazione dei trattati internazionali sui diritti umani, invitando il governo tanzaniano a rilasciarlo e risarcirlo. Magoti non è il primo attivista tanzaniano ad essere stato arrestato, con lui in attesa del processo anche Theodory Giyani, suo amico, accusato degli stessi reati. Ad ottobre le autorità, durante le elezioni nel Paese, hanno arrestato e detenuto in modo del tutto arbitrario decine di membri del partito dell’opposizione, arrivando anche a bloccare televisioni, radio, cellulari e social media.

(Federico Brignacca)

Sara Squadrani, Chiara Scuderi e Federico Brignacca



ECONOMIA E FINANZA INTERNAZIONALE

USA, torna l’ottimismo ma... Evitato in extremis (ma solo temporaneamente) uno shutdown del governo federale, le borse americane toccano nuovi record storici trascinate anche dall’approvazione del vaccino di Moderna e dagli annunci della FED, che conferma una politica di bassi tassi d’interesse e aumenta le stime di crescita per il 2020 (da -3.7% a -2.4%) e il 2021 (da +4% a +4.2%). La volatilità rimane tuttavia elevata ed è causata dall’alternarsi di buone (come sopra) e cattive notizie, come il peggioramento del mercato del lavoro causato dalle nuove restrizioni prese in Stati importanti come quello di New York e la California - che porta al primo aumento delle richieste di sussidio da marzo - e dall’altro dai negoziati sugli aiuti in discussione al Congresso. Questo è infatti l’elemento che nelle ultime settimane ha determinato le maggiori oscillazioni sui mercati, anche se le ultime indiscrezioni danno molto vicino il passaggio di un pacchetto da $900 miliardi.

BigTech, big problems. Dopo 18 mesi di indagini, la Federal Trade Commission e i procuratori di 48 Stati americani hanno fatto causa a Facebook con l’accusa di praticare strategie anti-concorrenziali al fine di proteggere il proprio monopolio, ad esempio attraverso l'acquisto di quelle start-up che minacciavano, potenzialmente, il suo dominio, privando così il pubblico del necessario stimolo rappresentato dalla concorrenza. I ricorrenti chiedono la revisione del via libera concesso dalla FTC agli acquisti di Instagram ($715 milioni pagati nel 2012) e WhatsApp ($19.6 miliardi nel 2014), avendo acquisito delle mail di Zuckerberg nelle quali si descriveva l’obiettivo di acquisire e sviluppare queste società anche per impedire la creazione di prodotti simili da parte di altre società. Facebook si difende dicendo che le due società sono diventate “rivali” di Facebook solamente in seguito ai notevoli investimenti fatti e che la FTC è impegnata in un’azione di revisionismo storico.

UE, nuove regole contro il BigTech. Sulla scia delle indagini delle autorità di mercato americane, la Commissione Europea ha rivelato due proposte per la regolamentazione dei servizi digitali che hanno come obiettivo la protezione dei consumatori e la creazione di un mercato più aperto ed equo. La prima si chiama Digital Markets Act e proibisce quelle pratiche scorrette messe in atto da alcune società per ostacolare la concorrenza, ad esempio l’impossibilità di disinstallare app e software preinstallati. La seconda, il Digital Services Act, istituirebbe nuovi obblighi in capo alle grandi piattaforme digitali, che sarebbero costrette a prevenire eventuali abusi dei propri sistemi e a garantire la trasparenza degli algoritmi impiegati per l’advertising. La Commissione propone inoltre di sanzionare le violazioni con multe fino al 10% delle vendite globali della società colpevole e, nel caso di violazioni ripetute, obbligare a misure strutturali come la cessione di rami d’attività.

Wall Street, IPO da record. Lo sbarco alla borsa di NY è davvero da ricordare per due ex-startup. Stiamo parlando di DoorDash, un servizio di food delivery, e di Airbnb, la nota piattaforma per l’affitto di stanze e appartamenti. La prima capitalizza le restrizioni sui ristoranti per far crescere il proprio giro d’affari di oltre il 260% nei primi 3 trimestri del 2020 e strappa una valutazione di $50 miliardi, +86% sul prezzo iniziale. Airbnb, invece, pur avendo sofferto pesantemente nella prima metà dell’anno, sembra ben posizionata per un rimbalzo ritenuto ormai vicino grazie alla distribuzione dei vaccini e chiude il primo giorno a Wall Street con un +113% e una valutazione di $74 miliardi (più di Hilton, Marriott e Wyndham sommati). Alcuni analisti hanno tuttavia rivisto i loro prezzi-obiettivo a prezzi inferiori di quelli attuali, portando nei giorni successivi a cali rispettivamente del 16% e 13%.

Silicon Valley, è la fine? Una nuova, eccellentissima perdita per la Silicon Valley. Alla lunga lista di aziende che lasciano la Bay Area in cerca di pascoli più verdi si aggiungono alcune delle società più importanti e innovative come Oracle, HP e Tesla. Come molte altre società, gli ultimi ad ‘emigrare’ hanno deciso di spostare la propria sede in Texas, attratti da basse tasse statali, leggi e regolamenti pro-business e da immobili poco costosi, tutto il contrario di quanto è diventata la California. Il fattore scatenante è stato però la pandemia e la dimostrazione che lavorare a distanza è non solo possibile, ma anche vantaggioso per certe categorie, cosa che aveva già spinto gli sviluppatori e programmatori a trasferirsi lontano da S.Francisco e dai suoi problemi. L’hub tecnologico emergente è adesso localizzato ad Austin, dove solo quest’anno si sono trasferite 40 grandi aziende, è in costruzione una fabbrica di Tesla e dove nel 2018 Oracle aveva già aperto un campus per 10.000 dipendenti.

Cina, tra record e conflitti. Il Celeste Impero ha fatto segnare un nuovo record per le esportazioni industriali con $268 miliardi di merci esportate a novembre (+21% sul 2019, ai massimi storici). Questa forte crescita è trainata dalle particolari riprese economiche europea e, in misura inferiore, americana, aree in cui i consumatori non possono spendere grandi somme in servizi (ristoranti, vacanze, concerti…) e acquistano quindi beni materiali ed elettronici, quasi sempre prodotti in Cina. Dall’altro lato, però, si acuisce la guerra commerciale con l’Australia, con la Cina che ha informalmente sanzionato il carbone australiano (impedendone lo scarico in porto e lasciando decine di navi alla fonda). Un atto che, come avverte il premier Morrison, è contrario alle regole del WTO, così come lo sarebbero i dazi dell’80% applicati all’orzo per i quali l’Australia ha presentato ricorso.

Leonardo Aldeghi



AFRICA SUB SAHARIANA

Repubblica Democratica del Congo, la crisi politica si scatena in Parlamento. Sono numerose le preoccupazioni sorte intorno alle tensioni tra le due fazioni politiche della Repubblica Democratica del Congo, preoccupazioni che non vengono nascoste nemmeno da Antonio Guterres, segretario di Stato delle Nazioni Unite. La nuova crisi politica trova la sua origine nelle tensioni interne alla coalizione di maggioranza al Governo. Le due fazioni in gioco sono il presidente Felix Tshisekedi e il Fronte Comune per il Congo (FCC), alleato di governo ma fedele all’ex-presidente Kabila. La causa scatenante è stata la scelta del Presidente Tshisekedi di sciogliere l’accordo stipulato nel 2019 con il FCC: all’annuncio sono seguite le dimissioni del presidente del Parlamento, nonché scontri e risse nelle aule parlamentari.

Nigeria, sono più di 300 gli studenti rapiti da Boko Haram. Sono almeno 330 i liceali rapiti dalla Government Science Secondary School di Kankara nello stato di Katsina, nel nord-ovest della Nigeria. I miliziani di Boko Haram, che ha rivendicato l’attacco, sono arrivati nella serata di venerdì 13 dicembre, hanno ingaggiato una sparatoria con gli addetti alla sicurezza della scuola e, sotto minaccia di morte, hanno preso in ostaggio 333 studenti. Lunedì 14 l’ufficio del Presidente Buhari ha dichiarato di essere in contatto con i terroristi per la liberazione dei ragazzi, anche se a oggi non è ancora stata avanzata nessuna richiesta di riscatto. Buhari ha apertamente condannato l’attacco, così simile a quello del 2014 ai danni di 300 studentesse, la maggior parte delle quali non ha mai fatto ritorno.

Niger, Boko Haram uccide 28 persone. Nella notte tra sabato 12 e domenica 13 dicembre, giorno in cui si sono svolte le elezioni regionali e comunali, una milizia di Boko Haram ha brutalmente attaccato il villaggio di Toumur nel Dipartimento di Bosso, al confine con la Nigeria. Il bilancio è drammatico: 28 morti, centinaia di feriti, diversi dispersi e più di 800 edifici incendiati, tra cui anche il mercato. Secondo le fonti ONU, solo la regione di Diffa, in cui si trova il villaggio colpito dall’attacco del gruppo jihadista, ospita più di 300mila profughi scappati dalle regioni del nord-est della Nigeria. Solo nel mese di maggio, sia la regione che la città di Diffa sono state più volte vittime di attacchi terroristici di matrice islamica.

Sudafrica: arriva la seconda ondata di Coronavirus. Mercoledì 9 dicembre il ministro della Salute sudafricano Zweli Mkhize ha dichiarato che il Sudafrica è stato ufficialmente colpito dalla seconda ondata della pandemia. I contagi sono costantemente in aumento in tutto il Paese: tra il 25 novembre e l’8 dicembre sono stati registrati più di 49mila casi e, nell’ultimo periodo, la velocità dei contagi sarebbe cresciuta a un ritmo di 6mila nuovi casi al giorno. Questa volta tra i più colpiti si contano anche numerosi giovani tra i 15 e i 19 anni. Nonostante le preoccupazioni dei medici, le autorità di Pretoria non vogliono ricorrere a nuove misure restrittive per non debilitare ulteriormente l’economia.

Etiopia, nel Tigray è arrivato il primo convoglio umanitario. Sabato 12 dicembre è finalmente arrivato il primo convoglio umanitario nella regione del Tigray, dopo settimane di attesa. Il Comitato Internazionale della Croce Rossa (CICR) ha precisato che il convoglio è stato organizzato dalla Croce Rossa etiope e dal governo di Addis Abeba, per il trasporto di medicinali e materiale sanitario. Le Nazioni Unite avevano ottenuto le autorizzazioni necessarie per l’accesso nel Paese già all’inizio del mese, ma i continui scontri avevano reso l’invio di aiuti impossibile. Le preoccupazioni nel Tigray, tuttavia, non sono limitate solo alla popolazione: dall’inizio del conflitto, infatti, tutte le comunicazioni telefoniche e via internet sono state bloccate e a nessun giornalista indipendente viene consentito l’accesso.

Corno d’Africa, il manifesto delle Donne per la Pace. “Noi, donne dell’Africa, chiediamo ai leader del mondo intero di agire di fronte alla tragica situazione di ostilità tra tutti i nostri popoli del Corno d’Africa. Il 4 novembre è scoppiato un terribile conflitto nella regione. Riguarda tutti noi: madri, sorelle e nonne del continente. Conosciamo la sofferenza delle armi che mettono fratelli e sorelle l’uno contro l’altro e questo deve finire. […] Le madri, in attesa […]. Le madri, alla ricerca […]. Le madri, che piangono […]. Il Corno d’Africa è il luogo di nascita dell’umanità. I suoi tesori sono il nostro patrimonio comune. È l’orgoglio dell’Africa. Abbiamo bisogno della sua pace per la prosperità e per il futuro del nostro grande continente”.

Martina Pignatelli


AMERICA DEL NORD

USA, l’avvio delle vaccinazioni contro il coronavirus e gli attacchi cyber. Lunedì 14 dicembre è iniziata la campagna del vaccino Pfizer-Biontech, che ha ottenuto l’approvazione della FDA (Food and Drug Administration). La prima persona ad essere vaccinata è stata un’infermiera a New York. Per ora la somministrazione è rivolta alle categorie del settore sanitario e alle fasce più fragili, per poi estendersi più avanti. Nel frattempo, alcune agenzie federali statunitensi hanno subito un attacco cyber, che costituisce una minaccia alla sicurezza nazionale e l’attuale Segretario di Stato, Mike Pompeo, ha accusato la Russia di essere responsabile di questo attacco.

(Marta Annalisa Savino)

Canada, pronto per il vaccino. Come gran parte dei paesi occidentali, il Canada intravede la luce in fondo al tunnel grazie ai vaccini che saranno distribuiti a partire dalla fine del mese. Ma i pericoli sono dietro l’angolo: il Canadian Security Intelligence Service, i servizi segreti canadesi, ha messo in guardia le aziende coinvolte nella catena di distribuzione contro gli attacchi e i sabotaggi, specialmente ad opera di attori stranieri. A destare particolare preoccupazione sono gli attori statali. Anche agenzie di intelligence private sottolineano la concreta minaccia che terze parti interferiscano con la distribuzione per trarne vantaggi politici o economici. La catena logistica sarà un’osservata speciale per la sicurezza nazionale. In ogni caso, il governo Trudeau si prepara alla più grande campagna di vaccini della storia del paese: le dosi basteranno a vaccinare ogni cittadino entro settembre 2021.

(Lorenzo Bonaguro)

Messico, salario minimo. Il presidente Obrador ha annunciato che il salario minimo sarà aumentato nel 2021, passando da 123 a 141 pesos. Un incremento del 15%. La decisione è stata approvata da una commissione apposita e non è una semplice mossa di propaganda. Rimane aperta la possibilità dei singoli Stati della federazione di aumentarlo ulteriormente: ad esempio, negli stati di frontiera il minimo supera già i 200 pesos. I sindacati sono già in protesta, dal momento che 140 pesos non bastano comunque a mantenere una famiglia. La speranza è che questa misura incentivi i consumi aiutando l’economia del paese a ripartire una volta superata la crisi sanitaria.

(Lorenzo Bonaguro)

Marta Annalisa Savino e Lorenzo Bonaguro



AMERICA DEL SUD

Argentina, Alberto Fernández firma accordi con la Cina. L’11 dicembre, il presidente argentino ha firmato quattro accordi del valore di più di quattro milioni e mezzo di dollari con la Cina per la riattivazione di tre linee ferroviarie e l’acquisto del materiale necessario. Secondo quanto previsto dalla presidenza, questi accordi produrranno circa 28.000 nuovi posti di lavoro in tutto il paese. L’intesa è stata discussa con le imprese cinesi Railway Construction Corporation Limited, China Machinery Engineering Corporation e la CRRC Corporation Limited and Yutong. Il progetto è strategico, perché prevede di rinnovare il trasporto ferroviario da Buenos Aires alla Patagonia, e gioca quindi un ruolo importante nell’economia del paese.

Colombia, Iván Duque alla guida del Prosur. Durante il XV vertice dell’Alleanza del Pacifico, che si è svolto online, il presidente colombiano Iván Duque ha assunto la guida pro tempore del Prosur al posto di Sebastián Piñera. Durante la riunione si è discusso anche di un ampliamento dell’Alleanza a paesi come l’Ecuador, il Canada, l’Australia e la Nuova Zelanda. Duque ha dichiarato la volontà di allineare gli obiettivi dell’Alleanza con quelli dello Sviluppo Sostenibile dell’Agenda 2030. Il presidente colombiano ha inoltre sottolineato l’intento a rafforzare un’alleanza regionale che rappresenta il 41% del PIL dell’intera America Latina e Caraibi. L’Alleanza ha l’ambizione di supportare le imprese dei paesi membri a livello regionale per rilanciare l’economia di questi ultimi.

Ecuador, accordo con gli USA. L’8 dicembre il presidente dell’Ecuador Lenín Moreno ha firmato un accordo commerciale con gli Stati Uniti che permetterà al paese di attrarre più investimenti, facilitare il commercio, far crescere le piccole e medie imprese, rafforzare le misure anticorruzione e creare nuovi posti di lavoro. Il governo ecuadoriano ha dichiarato che si tratta di una prima fase di un processo più esteso che dovrebbe portare ad accordi più ampi. Dal punto di vista degli Stati Uniti si tratta di un segnale di miglioramento delle relazioni bilaterali. Moreno ha dichiarato che l’intesa è fondamentale soprattutto per rilanciare il paese colpito dalla pandemia. È stato inoltre sottolineato come l’accordo in questione non riguardi l’accesso al mercato dei prodotti agricoli sensibili, come il mais e lo zucchero.

Nicaragua, prosegue la repressione. Il 13 dicembre alcuni giornalisti della testata Confidencial hanno protestato contro l’occupazione della redazione da parte della polizia nazionale. La polizia li ha accerchiati e li ha allontanati dai locali. La Costituzione nicaraguense prevede il diritto di riunirsi anche senza previo avviso, ma il regime ha vietato qualsiasi tipo di opposizione dal 2018. È da due anni ormai che la redazione di Confidencial è occupata dalla polizia. Intanto, gli oppositori politici continuano ad essere perseguitati. Karen Lacayo, sorella dell’oppositore Edward Lacayo, arrestato senza prove per traffico di droga, ha dichiarato che la polizia del regime ha impedito a sua madre di uscire di casa per due settimane fino al 10 dicembre. La repressione nei confronti degli oppositori si è intensificata in questo periodo.

Venezuela, Juan Guaidó convoca una consulta popolare. In risposta all’esito del voto per le legislative del 6 dicembre scorso, in cui il fronte guidato da Maduro aveva prevalso, ma l’affluenza alle urne era stata molto bassa, Guaidó ha organizzato una consulta popolare. All’evento hanno partecipato quasi sei milioni e mezzo di cittadini venezuelani. La consulta era basata su tre quesiti. È stato chiesto ai venezuelani se intendono porre fine alla dittatura di Maduro e convocare nuove elezioni presidenziali giuste e verificabili, se accettano o meno l’esito delle legislative del 6 dicembre e l’intervento della comunità internazionale per gettare le basi della democrazia. Guaidó ha inoltre denunciato l’azione delle forze di polizia del regime contro alcuni volontari che hanno reso possibile lo svolgimento della consulta.

Ginevra Ricca

ASIA ED ESTREMO ORIENTE

Cina, l’investigazione dell’OMS a Wuhan e l’arresto degli attivisti di Hong Kong. Dopo mesi di negoziazioni, la Cina ha accettato di ospitare un gruppo di scienziati dell’Organizzazione Mondiale della Sanità nella città di Wuhan per condurre un’investigazione sulle origini del Covid-19. Uno degli scienziati coinvolti nell’indagine ha sottolineato che il viaggio non ha lo scopo di trovare un paese colpevole per la pandemia, ma mira a capirne le origini per prevenire future emergenze sanitarie. Dieci attivisti di Hong Kong sono stati fermati mentre cercavano di cercare rifugio a Taiwan. Gli attivisti accusati di aver attraversato illegalmente il confine rischiano un anno di carcere. Due di loro, accusati di aver pianificato l’attraversamento illegale, rischiano fino a sette anni di carcere.

(Margherita Camurri)

Taiwan, la necessità di un’alleanza anti-cinese. Il ministro degli esteri Joseph Wu, durante un’intervista, ha sostenuto la necessità di unire alcuni partner del paese (tra cui Stati Uniti, Europa, Australia e Giappone) in un’alleanza per frenare l’espansione cinese e prevenire una possibile invasione di Taiwan. In particolare, Joseph Wu ha richiamato l’attenzione della comunità internazionale sui recenti avvenimenti di Hong Kong e sulle attività cinesi nel Mar Cinese Meridionale, che dimostrano come Pechino stia cercando di “espandere il proprio ordine autoritario”. Secondo il ministro taiwanese, rafforzare la rilevanza mondiale di Taiwan e rivedere i rapporti commerciali con la Cina sono misure necessarie per il contenimento del regime.

(Margherita Camurri)

India, i primi vaccini contro il Covid-19 e una nuova patologia sconosciuta. Il governo indiano per frenare il continuo aumento di casi di Covid-19, che hanno recentemente superato i 10 milioni, ha selezionato oltre 300 mila persone a cui verranno somministrati i primi vaccini. Il primo ministro Modi ha annunciato che la priorità verrà data agli operatori sanitari, alle forze dell’ordine e ai soggetti più vulnerabili. Tuttavia, secondo un sondaggio, il 69% della popolazione non confida nell’efficacia del vaccino indiano, e si mostra scettica. Nel frattempo, una patologia non ancora identificata ha colpito 300 persone, ora ricoverate in ospedale. Tutti i pazienti sono risultati negativi al Coronavirus, e uno di loro è deceduto.

(Margherita Camurri)

Hacker nordcoreani cercano di infiltrarsi nelle aziende farmaceutiche di tutto il mondo. Le aziende attaccate sono quelle che lavorano su vaccini sperimentali Covid-19 perché il regime sta presumibilmente cercando di estrarre informazioni e dati sensibili per rivenderli o per usarli come armi. È stato riferito che tutti questi attacchi - iniziati nell'agosto 2020 - sarebbero stati condotti dal governo nordcoreano. Infatti, gli hacker hanno lasciato le loro impronte digitali, come indirizzi IP, dai quali si risalirebbe al governo nordcoreano. Tra le aziende attaccate ci sono Genexine Inc., Shin Poong Pharmaceutical Co. e Celltrion Inc. (Corea del Sud), Johnson & Johnson e Novavax Inc. (USA) con sede nel Maryland, AstraZeneca PLC (che collabora con l'Università di Oxford)

(Lydia Milly Certa)

La Corea del Sud approva una legge per impedire agli attivisti di far volare palloncini pieni di elio che trasportano volantini e unità USB contenenti critiche alle politiche della Corea del Nord. La protesta per mezzo di palloncini va avanti da anni ormai, con l’intento di far luce sulle trasgressioni nel campo dei diritti umani o sulle armi nucleari ma, come sottolinea il presidente della Corea del Sud Moon Jae, questo tipo di proteste potrebbe scatenare una reazione da parte della Corea del Nord; ciò avrebbe un impatto sulle persone sudcoreane che vivono al confine con il nord. La politica estera del Sud mira, inoltre, a migliorare i rapporti con il Nord. Questa nuova legge è stata criticata dai sostenitori della democrazia che affermano che bannare e rendere un crimine i palloni volanti significa ridurre la libertà di espressione della Corea del Sud.

(Lydia Milly Certa)

Nuove misure adottate dai santuari e templi tradizionali giapponesi per evitare il rischio di contagio da Covid-19. Le visite ai santuari sono un'abitudine tradizionale per i giapponesi durante le celebrazioni del nuovo anno. Tuttavia, quest'anno a causa del Covid-19, i rischi di contrarre il virus durante la visita ai templi sono più alti. Ecco perché i proprietari dei santuari e dei templi hanno trovato soluzioni 2.0 per evitare questa possibilità. Infatti, hanno rimosso gli hishaku usati per lavarsi le mani e le cosiddette suzunoo per suonare le campane. Il contatto diretto con gli oggetti può diffondere il virus passandolo ad altri visitatori attraverso il contatto. Invece ora le campane sono state sostituite da un suono registrato che può essere attivato passando le mani su un sensore e utilizzando un codice QR per disegnare numeri sui telefoni cellulari invece di disegnarli manualmente su bastoncini per sapere cosa ci riserva la fortuna. Questa misura è necessaria alla luce delle cifre che indicano 736 nuovi casi confermati di COVID-19 oggi (sabato 19).

(Lydia Milly Certa)

Lydia Milly Certa e Margherita Camurri



EUROPA OCCIDENTALE E UNIONE EUROPEA

Francia, la legge sulla laicità dello stato di Macron. Mercoledì 9 dicembre il governo francese ha presentato il “Progetto di legge che rafforza il rispetto dei principi della Repubblica” ed è stato approvato al Consiglio dei Ministri. Già da settembre, il presidente Macron aveva annunciato un nuovo disegno di legge con provvedimenti contro il “separatismo islamico”. Ad oggi il progetto è stato revisionato ed è stato annunciato come una futura legge che afferma i principi della Repubblica francese, quali: la laicità dello Stato, la separazione dello Stato dalla Chiesa, la prevenzione e la lotta contro il fondamentalismo religioso. Quest’ultimo riferimento ha fatto nuovamente discutere per via dell’allusione al separatismo islamico. Il rapporto con l’Islam francese è al centro del dibattito politico da mesi, per cui la società francese rischia di essere segnata da forti conflitti interni.

(Alessandra Fiorani)

Francia, Macron conferisce la legione d’onore ad Al-Sisi e i francesi protestano. Il 7 dicembre il presidente francese Emmanuel Macron ha conferito la più alta onorificenza della Repubblica al presidente egiziano Abdel Fattah Al-Sisi. La cerimonia non è stata trasmessa dai media francesi ma soltanto da quelli egiziani, la cosa ha suscitato la reazione dell’opinione pubblica che ha accusato il governo francese di aver tenuto nascosta la notizia. L’evento ha inoltre causato sconcerto in tutto lo scenario internazionale, per via della questione dei diritti umani. Mentre il regime egiziano continua a violare i diritti universali dell’uomo, Macron ha assegnato un riconoscimento così importante al suo presidente. In riferimento al caso Giulio Regeni - assassinato in Egitto - molti illustri italiani che avevano ricevuto l’onorificenza francese, hanno deciso di restituirla in segno di protesta.

(Alessandra Fiorani)

Il Consiglio Europeo approva il Fondo europeo della Difesa. Durante il Consiglio Europeo del 10 e 11 dicembre, data l’approvazione del bilancio quinquennale 2021-2027 dell’Unione Europea, si sono stanziati anche i fondi per la difesa. L’accordo raggiunto tra Consiglio e Parlamento europeo prevede lo stanziamento di circa 8 miliardi di euro. Con il Fondo europeo sulla difesa - EDF - ci si aspetta il finanziamento di programmi di ricerca e sviluppo in campo militare. Il focus in ambito militare sarà finalizzato al potenziamento di programmi cooperativi e collaborativi tra gli Stati membri al fine di aumentare le proprie capacità di difesa e di innovare nel campo dell’industria bellica.

(Alessandra Fiorani)

Unione Europea, trovato il compromesso. Al Consiglio Europeo di dicembre è stato trovato l’accordo per poter approvare il quadro finanziario pluriennale che permetterà al Next Generation EU di entrare in funzione a partire dal 2021. Le obiezioni di Polonia e Ungheria sullo stato di diritto sono state superate grazie ad un’attenta mediazione della presidenza tedesca. Le congratulazioni al governo Merkel sono arrivate da Ursula von der Leyen e da Paolo Gentiloni. Adesso è il turno dei governi europei che dovranno presentare dei piani di spesa in linea con le indicazioni europee. Gli occhi puntati rimangono sull’Italia, uno dei Paesi con più carenze strutturali da affrontare. Infatti, la BCE ha inviato una lettera a Roma nella quale “bacchetta” il governo italiano per alcune manovre attuate con i miliardi di debiti accumulati in questo anno.

(Leonardo Cherici)

Regno Unito, settimane di trattative. Il governo britannico sta trattando costantemente con Bruxelles per cercare un accordo che permetta di evitare un no deal. In campo sono scesi direttamente Boris Johnson e Ursula von der Leyen. I due leader hanno cercato di superare i punti di contrasto sul level playing field e sulla pesca, ma ancora non c’è niente di certo. Nel frattempo, Londra ha firmato un accordo di libero scambio con Singapore, ricalcando un po’ quelle che sono le relazioni fra il Paese del sud-est asiatico e l’Unione Europea. Questo permetterà al Regno Unito di continuare ad esportare i propri servizi in un Paese centrale dal punto di vista finanziario per il continente asiatico. Si parla di una relazione commerciale di circa 22 miliardi di dollari.

(Leonardo Cherici)

Leonardo Cherici e Alessandra Fiorani



EUROPA CENTRO-ORIENTALE E RUSSIA

L’Aia non si ferma. Il lavoro delle Camere Speciali per il Kosovo non si ferma. Hysni Gucati, leader del Kosovo Liberation Army War Veterans’ Organisation (KLA), si è dichiarato innocente di fronte alle accuse di aver ostruito la giustizia e i lavori delle Camere manipolando prove e intimidendo testimoni dei crimini commessi durante la guerra. Di fronte alla Corte si trovano anche altri ufficiali del KLA, come il vice di Gucati Nasim Haradinaj. La decisione di perseguire il KLA sta suscitando una vasta ondata di malcontento fra i kosovari albanesi che vedono Gucati e i suoi uomini come eroi e difensori della patria contro la dominazione della Serbia di Milosevic.

(Lorenzo Bonaguro)

Bosnia, IOM chiude il campo di Lipa. L’Organizzazione Internazionale per le Migrazioni (IOM) ha annunciato di voler chiudere entro domenica 20 dicembre il campo profughi di Lipa, situato a nord-ovest della Bosnia, al confine con la Croazia. Al suo interno 1300 migranti, siriani per la maggior parte, sistemati lì dall’ IOM a marzo di questo anno a causa della crisi COVID. La decisione è stata una conseguenza del fallimento o mancanza di volontà da parte delle autorità bosniache di fornire servizi di base. Tutti gli altri campi presenti nel Paese sono in realtà già pieni. In mancanza di sicurezza sul luogo in cui saranno ricollocati, potrebbero sorgere problemi con i migranti allo stremo e costretti a vagabondare per la campagna e i boschi senza cibo né acqua.

(Lorenzo Bonaguro)

Russia, avvelenamento Navalnyi: parla Putin. Il leader russo, nella seconda conferenza stampa annuale più lunga di sempre, ha risposto alle domande dei giornalisti, respingendo qualsiasi coinvolgimento nel tentato assassinio del blogger russo Aleksej Navalnyj. Parlando in collegamento video dalla dacia di Novo-Ogariovo, dove vive blindato da quando imperversa la pandemia, Putin ha respinto l'accusa di essere dietro al tentato assassinio del blogger e oppositore politico e ha accusato l'intelligence statunitense di diffondere fake news sul suo conto. "Non lo abbiamo avvelenato. Chi ha bisogno di lui? Se qualcuno avesse voluto farlo, avrebbe portato a termine il lavoro", ha detto Putin con una mezza risatina definendo l'inchiesta congiunta di Bellingcat e Insider.ru sul caso Navalnyj come "riciclaggio di materiale delle agenzie di intelligence americane" e un modo per "screditare la Russia". Lo stesso Aleksej Navalnyj è "sostenuto dai servizi americani", ha poi aggiunto Putin senza chiamarlo per nome, ma riferendosi a lui con il nome "blogger" o "il paziente di Berlino".

(Arianna Giannino)

Mondiali 2021: la Russia è fuori. Il TAS ha deciso di dimezzare la squalifica di quattro anni imposta il 9 dicembre 2019 dalla Wada (Agenzia Mondiale Antidoping). La Russia è colpevole di aver messo in atto un criminale sistema di “doping di stato” che ha coinvolto più di mille atleti tra il 2012 e il 2015. Successivamente, dal 2016 al 2018, l’accusa è di aver manomesso e nascosto le prove e i dati all’interno del sistema informatico del laboratorio di Mosca. Il panel del Tribunale Arbitrale Internazionale dello Sport ha deciso di accogliere a metà il ricorso presentato dall’Agenzia Antidoping russa (Rusada). Fino al 16 dicembre del 2022 la Russia non potrà partecipare alle Olimpiadi di Tokyo 2021 e ai Giochi Invernali di Pechino 2022. La punizione esemplare riguarda la nazione ma non gli atleti: se dimostreranno di essere puliti, estranei al doping, potranno gareggiare in qualsiasi manifestazione come “atleti neutrali”, comprese le squadre.

(Arianna Giannino)

Lorenzo Bonaguro, Arianna Giannino



MEDIO ORIENTE E NORD AFRICA (MENA)

Turchia, il balletto delle alleanze. Da qualsiasi prospettiva, l’orizzonte verso Ankara rimane incerto tra la definizione di alleato-disallineato e di scomodo partner strategico. Sponda Bruxelles, il tanto atteso summit del Consiglio UE si è concluso nel più prevedibile dei modi: l’assenza di una linea comune europea ha prodotto sanzioni meramente cosmetiche rispetto alle iniziali proposte rigoriste in contrasto all’attivismo turco. Piuttosto, la Turchia ne esce rinvigorita, come si evince dalle parole del Ministro Çavusoğlu, il quale ha dichiarato che le sanzioni europee “non cambieranno la nostra posizione sul Mediterraneo Orientale”. Una postura più dura è quella degli Stati Uniti, dove Trump continua a preparare altre sabbie mobili per Biden sanzionando Ankara per l’acquisto del sistema di difesa missilistico russo S-400. Prevedibili ma non scontate le condanne dall’asse Teheran-Mosca, dopo che la sfilata di Erdoğan in Azerbaigian per celebrare la “vittoria” nel Nagorno Karabakh ha rischiato di risvegliare alcuni attriti sommersi con l’Iran.

(Samuele Abrami)

Iran, il tempo stringe, ma anche il regime. L’esecuzione della condanna a morte del giornalista iraniano Ruollah Zam, accusato per attività sovversive nelle proteste tra il 2017 e il 2018, è risuonata come una forte presa di posizione di Teheran, dopo che l’uomo era stato sotto protezione anche in Francia. Eppure, non per tutti un vero segnale di forza del regime. Infatti, sebbene i canali ufficiali abbiano smentito, su Twitter continua a circolare la notizia destabilizzante secondo cui la Guida Suprema Khamenei non sarebbe in buona salute e avrebbe delegato i propri poteri al figlio. La stessa ambiguità strategica iraniana colpisce anche i toni del governo di Rouhani che, avviandosi verso fine mandato, continua a districarsi con difficoltà nel “dossier americano”. Da un lato la minaccia di ampliare il programma nucleare se le sanzioni di Washington dovessero continuare ad esacerbare il tessuto sociale iraniano. Dall’altro, vi è il mantenimento di un minimo spiraglio per futuri possibili accordi, ancora aggrappati alla speranza che Biden mantenga le proprie promesse.

(Samuele Abrami)

Tunisia, a dieci anni dallo scoppio della Rivoluzione dei Gelsomini. Dieci anni fa il giovane tunisino Mohammed Bouazizi si dava fuoco in segno di protesta a Sidi Bouzid, dopo aver sopportato sanzioni e vessazioni da parte della polizia per la vendita di prodotti ortofrutticoli in assenza di licenza. Cosa è cambiato da allora? Sicuramente i tunisini possono dichiararsi “più liberi” grazie ad un sistema democratico che, seppur fragile, garantisce ai propri cittadini il rispetto del “nucleo duro” di diritti e libertà. Ma permangono le difficoltà economiche che, accentuate dalla pandemia e dalla mancanza di valide riforme, colpiscono la maggior parte dei tunisini costringendoli a vivere spesso in condizioni di povertà. Ad un decennio di distanza da quello che è esaltato come l’unico successo democratico nella regione MENA, la popolazione brama azioni concrete.

(Federica Sulpizio)

Egitto, in attesa del Vaccine Day entro la fine di dicembre. Il Paese si sta preparando ad avviare la campagna di vaccinazione di massa contro il Covid-19, dopo che almeno 100.000 dosi sono arrivate dalla Cina. Nello Stato più popoloso della regione MENA i primi destinatari del vaccino saranno i membri del personale sanitario. Stando alle dichiarazioni di al-Sisi, il vaccino sarà gratuito per l’intera popolazione. Nel frattempo, se le relazioni con l’Europa si incrinano a causa delle reiterate violazioni dei diritti umani, si rafforzano invece i legami con gli Emirati Arabi Uniti, suggellati da una visita di al-Sisi al regnante di Abu Dhabi. Inoltre, sono stati firmati una serie di accordi tra il Cairo e Baghdad, intenzionati a rafforzare la cooperazione tra i due paesi non solo in ambito militare, ma anche nel settore economico e agricolo.

(Federica Sulpizio)

Algeri, la “resurrezione” di Tebboune. Dopo due mesi di assenza dalla scena pubblica a causa della positività al Covid-19 e il conseguente trasferimento in un ospedale in Germania, il presidente Tebboune è apparso in un discorso televisivo. Questo, tuttavia, è sembrato un tentativo di sviare la possibilità di una crisi politica più volte richiamata. Non trovandosi ancora in territorio algerino, il Presidente non ha potuto ratificare le modifiche costituzionali da apportare in seguito all’esito dell’ultimo referendum. Intanto, nel Paese si è verificato un incidente dalle cause ancora incerte: un elicottero militare algerino è affondato nel Mediterraneo, provocando la morte di un pilota e la scomparsa degli altri due ufficiali presenti sul mezzo al momento dell’impatto.

(Federica Sulpizio)

Marocco, arriva il riconoscimento statunitense della sovranità nel Sahara occidentale. Il 10 dicembre l’amministrazione statunitense si è espressa a favore del riconoscimento del Sahara occidentale come territorio marocchino. Tuttavia ciò non cambia lo status di quest’ultimo nell’ambito delle Nazioni Unite: rimane un territorio non auto-governato. La dichiarazione statunitense arriva dopo che le tensioni fra il Marocco e il Fronte Polisario avevano raggiunto un nuovo picco, con i civili Sahrawi che rivendicavano l’indipendenza della fascia di terreno compresa tra Marocco e Mauritania. Allo stesso tempo, il Marocco è divenuto il quarto Stato arabo – dopo EAU, Bahrein e Sudan – a normalizzare i rapporti con Israele nel giro di pochi mesi.

(Federica Sulpizio)

Libia, tra buone nuove e nuove nomine. Dopo più di 100 giorni sono stati finalmente rilasciati i 18 pescatori di Mazara del Vallo da parte delle autorità della Cirenaica. I pescatori stanno facendo ritorno scortati da una nave della Marina Militare italiana. Il viaggio a Bengasi del PdC e del ministro degli Esteri italiani Luigi Di Maio, ha riconosciuto e dato legittimità de facto al LNA, guidato dal generale Haftar. Il Consiglio di Sicurezza dell’ONU, inoltre, ha designato, su proposta del Segretario Generale Antonio Guterres, il nuovo inviato speciale per la Libia. Ad assumere l’incarico sarà l’ex ministro degli Esteri bulgaro Nickolaj Mladenov. Successivamente è stato anche individuato il coordinatore della missione Unsmil: a ricoprire questo incarico sarà il diplomatico dello Zimbawe, Raisedon Zenenga. Il funzionario, ha precedentemente lavorato presso la missione di pace dell’Onu in Somalia.

(Michele Magistretti)

Israele, continuano le sorprese. Verso la metà di dicembre Gideon Sa’ar ha abbandonato il Likud, partito del primo ministro Benjamin Netanyahu. Sa’ar ha precedentemente ricoperto il ruolo di ministro dell’Istruzione e porta avanti un piano politico di sei punti. Tre dei principali sono: la difesa dell’identità di Israele come Stato degli Ebrei, il rafforzamento e la difesa degli insediamenti ed il rilancio del sistema economico ed educativo. I sondaggi sembrano sorridergli, a scapito del Likud e del partito nazional-conservatore Yamina. Inoltre, sulla scia della distensione dei rapporti tra Israele e gli Emirati, la squadra del Beitar Gerusalemme, nota per la tifoseria più anti-araba ed ultra-nazionalista del paese, è stata acquisita da un investitore emiratino.

(Michele Magistretti)

Samuele Abrami, Federica Sulpizio e Michele Magistretti



TERRORISMO E SICUREZZA INTERNAZIONALE

Mali, verso un parziale disimpegno francese? François Lecointre, Capo di Stato Maggiore della Difesa francese, in visita in Mali la scorsa settimana, ha espresso l’ipotesi di una progressiva diminuzione delle truppe dispiegate nel territorio saheliano, dove la Francia è impegnata dal 2014 nell’operazione di contrasto ai gruppi jihadisti, nota come “Barkhane”. Lecointre ritiene che sia giunto il momento di modificare i termini del proprio impegno nel contesto maliano, dove le forze armate nazionali dovrebbero essere spinte ad assumere un ruolo più autonomo nella gestione delle operazioni militari. La Francia auspica allo stesso tempo un maggiore coinvolgimento degli alleati europei già parte dell’operazione. Controversa è l’ipotesi di negoziare con le milizie: Lecointre ha dichiarato che si tratta di una decisione che spetta ai politici, ma non l’ha esclusa categoricamente come in passato.

(Laura Morreale)

Italia, affiliata Isis arrestata a Latina, decisiva una segnalazione dell’FBI. Ha 35 anni ed è di origine tunisina la donna accusata di associazione e addestramento con finalità di terrorismo internazionale, che il 18 dicembre è stata sottoposta in stato di fermo dopo una lunga indagine condotta in simbiosi dal Servizio per il Contrasto all’Estremismo e Terrorismo Esterno e dalla Digos di Latina. Decisive, in termini di avviamento delle indagini, sono state le segnalazioni inoltrate dall’FBI. Di fatto, le attività di propaganda e indottrinamento delle reclute, condotte dalla donna attraverso il suo profilo Telegram, hanno portato la polizia federale statunitense a sottoporre l’attenzione del caso alle autorità italiane. Una volta accertata la gravità delle attività della donna da parte della Digos, la Procura di Roma ha disposto la perquisizione del domicilio della stessa e il sequestro di tutti i suoi dispositivi elettronici. Oltre a Telegram, la 35enne si serviva di chat private su Whatsapp per l’invio di video tutorial, i quali contenenti informazioni riguardanti la fabbricazione di materiale esplosivo.

(Davide Shahhosseini)

Arabia Saudita, attacco terroristico contro una petroliera. L’imbarcazione, di proprietà di un armatore di Singapore, si trovava a largo del porto di Gedda quando un grosso incendio, causato da un’esplosione, ha costretto l’intero equipaggio ad abbandonare la nave. Secondo quanto riportato dal ministero dell’Energia saudita, è stata una fonte esterna, probabilmente un ordigno, a provocare l’esplosione. Le testimonianze raccolte dagli stessi membri dell’equipaggio, affermano che sia stata un’imbarcazione-bomba scagliatasi contro la petroliera a far divampare l’incendio. Le autorità di Riyadh non hanno rilasciato alcun commento rispetto a chi possa aver architettato l’attacco, anche se i sospetti da parte dei servizi di intelligence sembrano ricadere sullo storico rivale regionale: Teheran. I rapporti tra Arabia Saudita e Iran, infatti, hanno finito per esacerbarsi fino ad un definitivo congelamento delle relazioni diplomatiche con lo scoppio del conflitto in Yemen. Qui l’oramai asserito sostegno iraniano ai ribelli Houthi contro il governo centrale filo-saudita ha trasformato quello che inizialmente aveva le forme di un conflitto civile in una vera e propria guerra per procura tra i due aspiranti egemoni.

(Davide Shahhosseini)

Germania, sopravvissuti all’attacco di Halle creano network per rintracciare estremisti online. L’importanza di questa iniziativa è dovuta all’utilizzo frequente, da parte di neo-nazisti ed estremisti xenofobi, di piattaforme poco note e che lasciano meno tracce. Sia l’attentatore di Halle che altri autori di attacchi xenofobi negli ultimi anni erano parte di comunità virtuali attive sulla rete, che passano spesso inosservate. Nel frattempo, volge al termine in questi giorni il processo a Stephane B., il ventottenne che nell’ottobre 2019 ha aperto il fuoco nella sinagoga di Halle, uccidendo due persone. Il verdetto è atteso per oggi, 21 dicembre. Due settimane fa, B. ha rilasciato le sue ultime dichiarazioni prima della fine del processo, scatenando l’indignazione dei presenti con una frase negazionista dell’olocausto.

(Laura Morreale)

Afghanistan, attacco contro una base USA. Nei giorni scorsi la base aerea di Bagram, a nord di Kabul, è stata colpita da cinque missili. L’attacco non ha provocato vittime ed è stato rivendicato dall’IS, che già ad aprile aveva lanciato dei missili contro la suddetta postazione militare. Negli ultimi mesi, la fazione locale dello Stato Islamico ha incrementato il numero di attentati, perpetrati anzitutto nella capitale afghana. Nonostante i negoziati in corso tra talebani e governo, il livello della conflittualità resta particolarmente elevato nel Paese: per esempio, il 15 dicembre, il vice-governatore di Kabul e il suo segretario sono stati uccisi dall’esplosione di un ordigno. L’attentato non è stato rivendicato e i talebani hanno negato il loro coinvolgimento.

(Vincenzo Battaglia)

Siria, la resilienza dello Stato Islamico. Sebbene la sconfitta territoriale dell’ISIS, le sue cellule continuano ad essere particolarmente attive in alcune aree della Siria, soprattutto in quella di Deir Ezzor (nell’est siriano al confine con l’Iraq). Qui, esponenti dell’IS conducono frequentemente offensive contro le Syrian Democratic Forces (SDF), un’alleanza composta in prevalenza da milizie curde e arabe. Il 17 dicembre, stando a quanto riportato dall’Osservatorio Siriano per i Diritti umani (SHOR), dei militanti dello Stato islamico hanno cercato di colpire una base USA nelle vicinanze del giacimento petrolifero di al-Omar, nella regione di Deir Ezzor (nessuna vittima). Le forze americane presenti nella Siria orientale sono un centinaio (a seguito del ridimensionamento voluto da Trump) e hanno il compito di sostenere le SDF nella lotta contro l’IS, garantendo principalmente la sicurezza dei giacimenti petroliferi della zona.

(Vincenzo Battaglia)

Vincenzo Battaglia, Davide Shahhosseini e Laura Morreale



ORGANIZZAZIONI INTERNAZIONALI

Vaccini Covid-19, una prova per la comunità internazionale. Sono le parole di Munir Akram, presidente dell’ECOSOC, il quale ha dichiarato che i vaccini dovrebbero essere un “bene pubblico globale”. Akram auspica una distribuzione equa del vaccino che non escluda i paesi in via di sviluppo e le fasce di popolazione più vulnerabili. Il modo in cui la questione verrà affrontata nei prossimi mesi è cruciale per la direzione che la cooperazione internazionale prenderà, anche alla luce degli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile. L’ONU ha lanciato già ad aprile l’iniziativa “Access to COVID-19 Tools Accelerator” (ACT-Accelerator), per supervisionare la ricerca, produzione e distribuzione dei vaccini e, in generale, di terapie efficaci contro il Covid-19, ma ha espresso di recente la necessità di ulteriori fondi per assicurare una diffusione dei vaccini a livello globale.

(Laura Morreale)

UNICEF, priorità agli insegnanti nelle vaccinazioni contro il COVID-19. In vista della tanto attesa distribuzione dei vaccini, il 14 dicembre il Direttore Esecutivo dell’UNICEF, Henrietta Fore, ha lanciato un appello affinché tra i primi a beneficiarne ci siano gli insegnanti. L’attenzione viene posta su tutti gli studenti che hanno visto le loro scuole chiudere e la cui possibilità di tornare ad imparare diminuirà a causa delle conseguenze economiche della pandemia. Anche gli insegnanti sono in prima linea in questa emergenza e rimanere sani permetterà loro di mantenere le scuole aperte.

(Sara Squadrani)

FAO avverte: possibile crisi alimentare per invasione di locuste in Yemen e Corno d’Africa. Gli sciami di locuste, che hanno trovato quest’anno condizioni climatiche particolarmente favorevoli alla riproduzione, minacciano molte coltivazioni destinate sia alla sussistenza umana che degli animali da allevamento, in un’area geografica già sotto pressione per conflitti e povertà. La FAO ha già implementato finora le necessarie attività di monitoraggio e contrasto alla diffusione delle locuste, oltre che misure di sostegno alle popolazioni colpite. Tuttavia, ha stimato che serviranno altri 40 milioni di dollari per sostenere un piano efficace durante il 2021.

(Laura Morreale)

OMS e IFRC, memorandum per coordinare la risposta sanitaria durante le emergenze. Le Società della Croce Rossa e della Mezzaluna Rossa, presenti nella maggior parte degli scenari di crisi, collaborano da tempo con l’OMS nel quadro dell'iniziativa ‘‘Emergency Medical Teams (EMT)’’. Con questo documento, firmato l’11 dicembre e soprannominato Red Channel Agreement, le due organizzazioni mirano a migliorare le modalità di cooperazione, uniformando a livello globale la gestione dei servizi sanitari erogati alle popolazioni colpite da conflitti e catastrofi naturali. Per rendere più efficiente la risposta sanitaria nelle emergenze umanitarie, il memorandum prevede un migliore coordinamento a livello di standard tecnici e di trasparenza.

(Laura Morreale)

OIM e Irish Aid lanciano il Global Migration Media Academy. Il 18 dicembre, durante la Giornata mondiale dei Migranti, è stata annunciata la nascita di un’accademia mondiale per giornalisti e studenti di comunicazione, allo scopo di combattere la diffusione di malainformazione e xenofobia nei media. É considerata una priorità internazionale quella di formare giornalisti presenti e futuri, che siano in grado di usare gli strumenti di comunicazione online seguendo standard etici e fornendo informazione di qualità. L'Accademia è ancorata a varie università in Irlanda, Messico, Marocco, Filippine e Serbia, nonché partner di organizzazioni dei media. L'iniziativa, inserita nella più ampia cooperazione in tema di migrazioni, persegue gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile n°4, 10 e 17.

(Sara Squadrani)

Corte Penale Internazionale, cambiamenti in arrivo dalla 19esima Assemblea degli Stati Membri. Tenutasi per metà dal 14 al 16 dicembre a L’Aia, continuerà dal 17 al 23 dello stesso mese a New York. Nella prima parte si è discusso delle principali sfide che la Corte e il suo Statuto si trovano ad affrontare, adottando poi risoluzioni sul funzionamento della Corte e del Fondo Fiduciario per le Vittime. La sessione di New York si concluderà con l'elezione di sei giudici della Corte, del Procuratore, e di sei membri della Commissione di Bilancio e Finanza. Si tratta di un momento importante per l'istituzione, per rinnovare e rinvigorire il suo mandato con l'auspicio di assistere al rafforzamento della sua posizione nel perseguimento della giustizia internazionale.

(Sara Squadrani)

Laura Morreale e Sara Squadrani



Framing The World un progetto ideato e creato grazie alla collaborazione di un team di associati di Mondo Internazionale.

Alessandra Fiorani: Europa occidentale e Unione Europea

Andrea Angelo Coldani: Asia ed Estremo Oriente

Arianna Giannino: Europa Centro-Orientale e Russia

Chiara Scuderi: Diritti umani

Davide Shahhosseini: Terrorismo e Sicurezza Internazionale

Federica Sulpizio: Medio Oriente e Nord Africa

Federico Brignacca: Diritti Umani

Ginevra Ricca: America del Sud

Laura Morreale: Terrorismo e Sicurezza Internazionale, Organizzazioni Internazionali

Leonardo Aldeghi: Economia e Finanza Internazionale

Leonardo Cherici: Europa occidentale e Unione Europea

Lorenzo Bonaguro: America del Nord, Europa Centro-Orientale e Russia

Lydia Milly Certa: Asia ed Estremo Oriente

Margherita Camurri: Asia ed Estremo Oriente

Marta Annalisa Savino: America del Nord

Martina Pignatelli: Africa Sub Sahariana, America del Sud

Michele Magistretti: Medio Oriente e Nord Africa

Samuele Abrami: Medio Oriente e Nord Africa

Sara Squadrani: Diritti Umani e Organizzazioni Internazionali

Vincenzo Battaglia: Terrorismo e Sicurezza Internazionale


Condividi il post

L'Autore

Redazione

Tag

Diritti umani Economia Internazionale finanza internazionale Africa Asia Americhe Estremo Oriente Medio Oriente Europa Unione Europea ue USA MENA Organizzazioni internazionali terrorismo internazionale sicurezza internazionale