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Framing The World, Numero LXXV

Le principali notizie dal mondo

Framing The World, Numero LXXV

Nel nuovo numero di FtW ci occupiamo degli ultimi eventi in Canada, Grecia, Turchia, Cina e Haiti. Le previsioni economiche per il 2022 mostrano una crescita generalizzata la quale però sarà oscurata dall’aumento dell’inflazione. In ambito militare e securitario, il nuovo anno inizia con tensioni già diffuse come il dossier ucraino e di recente formazione come in Kazakistan, a seguito delle proteste per il rincaro del gas e l’intervento russo nel Paese. Fronte caldo resta inoltre la crisi istituzionale in Sudan, dove il premier ha rassegnato le dimissioni, e in Tunisia dove continua l’arresto degli oppositori alle manovre del Presidente Saied. L’ondata di Covid-19, data dalla diffusione delle nuove varianti e le sue conseguenze, sono le principali criticità identificate dall’ultimo rapporto UNICEF che dichiara come le condizioni dei bambini siano peggiorate lo scorso anno.

Tutto questo e molto altro nel 75° numero di Framing the World!


DIRITTI UMANI

Abu Dhabi, ritorsioni delle autorità contro l’attivista per i diritti umani Ahmed Mansoor. Nel luglio 2021 è stata pubblicata una lettera dal carcere scritta da Mansoor. Nella lettera sono stati riportati i dettagli degli abusi subiti durante la detenzione e delle procedure di un processo ingiusto. Un mese prima, nonostante la loro terribile reputazione in materia di diritti umani, gli Emirati Arabi Uniti sono stati eletti dagli Stati membri delle Nazioni Unite per servire il Consiglio di sicurezza per la prima volta dal 1986. Dal 2011, gli Emirati Arabi Uniti hanno iniziato una prolungata soppressione della libertà di espressione e associazione. Dopo la pubblicazione della lettera attraverso un canale arabo-britannico, le autorità degli Emirati Arabi Uniti hanno spostato Mansoor in una cella più piccola e isolata, gli hanno negato l’accesso alle cure mediche di base, privandolo dei beni di prima necessità e di contatti con altri prigionieri e con il mondo esterno.

(Edoardo Cappelli)

Kabul, i talebani vietano i lunghi viaggi in solitaria alle donne afghane. Se una donna afgana vuole percorrere lunghe distanze su strada, potrà farlo solo se accompagnata da un parente maschio. L’ultima direttiva, emessa dal Ministero talebano per la promozione delle virtù e la prevenzione del vizio, afferma che le donne che viaggiano per più di 72km dovrebbero essere accompagnate da un parente stretto di sesso maschile. Il documento è l’ultimo passo di una serie di leggi che limitano i diritti delle donne da quando il gruppo ha preso il potere ad agosto. La maggior parte delle scuole secondarie e dei posti di lavoro rimangono chiusi per ragazze e donne. Secondo la direttiva, i viaggi in auto non dovrebbero essere garantiti alle donne sprovviste di copricapo o copricapo islamici. Inoltre, è vietata la riproduzione di musica nei veicoli.

(Edoardo Cappelli)

Repubblica Democratica del Congo, manifestanti uccisi. Il 20 dicembre 2021, la polizia ha sparato su alcuni manifestanti a Goma provocando la morte di tre persone, come riporta Human Rights Watch, tra cui anche un bambino di 6 mesi e alcuni feriti. Il Paese non è nuovo alle proteste, già il 18 dicembre infatti alcuni movimenti cittadini avevano denunciato la poca sicurezza dell’area orientale del Congo. Sull’accaduto “è necessaria un’indagine imparziale per determinare se la polizia abbia fatto ricorso illegalmente alla forza letale contro i manifestanti. Le persone - afferma Lewis Mudge, direttore per l’Africa centrale di Human Rights Watch - dovrebbero essere in grado di protestare contro la politica del governo senza essere fucilate”.

(Federico Brignacca)

Etiopia, alcuni migranti tigrini maltrattati e detenuti. I migranti tigrini dall’Arabia Saudita sono stati trasferiti nella capitale etiope dove sono detenuti illegalmente. “Quelli che hanno subito orribili abusi in custodia saudita, vengono rinchiusi nelle strutture di detenzioni al ritorno in Etiopia. L’Arabia Saudita - ha dichiarato Nadia Hardman di Human Rights Watch - dovrebbe offrire protezione ai tigrini a rischio, mente l’Etiopia dovrebbe rilasciare tutti i deportati tigrini detenuti arbitrariamente”. Sono gli stessi migranti a denunciare le condizioni sempre più restrittive e abusi a cui sono sottoposti, mentre le autorità etiopi conducono contemporaneamente perquisizioni di massa e arresti di tigrini ad Addis Abeba.

(Federico Brignacca)

Tunisia, detenzione arbitraria dell’ex ministro della giustizia. Il 31 dicembre 2021, Noureddine Bhiri è stato fermato fuori dalla sua abitazione a Tunisi da agenti di polizia in borghese e senza aver mostrato alcun mandato di arresto. Non è ancora chiara l’accusa mossa a Bhiri che però al momento è in ospedale sotto scorta. “Le autorità tunisine - ha detto Eric Goldstein, direttore ad interim per il Medio Oriente e il Nord Africa di Human Rights Watch - hanno aggirato la magistratura per trattenere una figura di spicco nel partito più critico nei confronti della presa di potere del presidente”, sottolineando come Saied, presidente del Paese, utilizzi spesso le intimidazioni nei confronti di coloro che si oppongono alla presa del potere da parte sua.

(Federico Brignacca)

Edoardo Cappelli e Federico Brignacca


ECONOMIA E FINANZA INTERNAZIONALE

Kazakhstan, effetti globali. Le proteste anti-governative e il successivo intervento militare russo, oltre al bilancio in termini di vite e al rilievo geopolitico, hanno avuto dei riflessi rilevanti sui mercati delle materie prime. Il Kazakhstan è infatti il primo produttore mondiale di uranio, di cui estrae il 40% della produzione mondiale, ed è membro dell’OPEC+, con una produzione di 1.7 milioni di barili al giorno (poco meno del 2% della produzione mondiale) ed i prezzi di entrambi sono cresciuti, dell’8% per l’uranio, di circa $3 per il petrolio, nonostante le operazioni produttive non siano state influenzate. Il paese è anche il secondo “produttore” di cryptomonete grazie all’abbondanza e al basso costo dell’energia, ma il blocco di internet in risposta alle proteste ha anche perturbato il settore crypto, con un calo del 10% per il bitcoin.

2021, tempo di bilanci. Per il terzo anno consecutivo i mercati americani mettono a segno dei rialzi a doppia cifra nonostante le diverse varianti di coronavirus, gli intoppi nelle supply chains e l’inflazione, ormai a ridosso del 7% (dati in uscita mercoledì). Il Dow Jones è salito del 18.7%, il Nasdaq del 21.4% e l’S&P 500 del 26.9%, con quest'ultimo che ha registrato 70 nuove chiusure record nel corso dell’anno. Tuttavia, i guadagni sono distribuiti in modo meno uniforme da quanto ci si aspetterebbe, visto che le cinque più grandi società quotate nell’S&P 500 (Apple, Microsoft, Amazon, Tesla, e Alphabet) rappresentano da sole oltre metà dei rialzi del listino da aprile alla fine dell’anno, mentre più del 40% delle società del Nasdaq ha perso almeno il 50%. Dati i guadagni consistenti del 2021, la media delle previsioni degli analisti di Wall Street si assesta a poco meno del 5% di rialzo nel 2022.

Tecnologia, 2021 a due facce. Con un rialzo del 33.4%, la tecnologia è stato il terzo miglior settore dietro solo ai titoli energetici (+47.7%) e immobiliari (+42.5%). Tuttavia, all’interno del settore le differenze di performance sono state marcate. Se Alphabet ottiene un +70% anche grazie ai ricavi pubblicitari cresciuti del 43%, Apple si “ferma” ad un +33% (sufficiente a renderla la prima compagnia da $3 trilioni) ed Amazon a +5%. Il vero vincitore è stato però Nvidia; il produttore di chip ha infatti è salito del 127% grazie ad una tumultuosa crescita delle vendite, sempre superiore al +50% negli ultimi 5 trimestri, alimentata dalla domanda di dispositivi digitali, console e processori per “minare” le cryptomonete. A concludere meno bene il 2021 sono state, invece, tutte quelle società, come Facebook (ora Meta) e Snap, colpite dai cambiamenti alle polizze di privacy che rendono più difficile la vendita di pubblicità mirata.

2022, le previsioni. L’economia mondiale ha vissuto una forte crescita nel 2021, e non poteva essere altrimenti visti i risultati terribili del 2020. Anche se i dati definitivi non arriveranno prima di alcune settimane, gli economisti si attendono che il tasso di mondiale crescita reale (ovvero al netto dell’inflazione) si aggiri intorno al 5.8%, con Cina sul +8%, Stati Uniti a +5.5% ed Europa a +5.1%. Non è stato tutto rose e fiori, tuttavia, dato che la crescita è stata supportata dalle politiche espansive delle banche centrali che hanno sì alimentato la ripresa, ma hanno anche scatenato un’inflazione che non sarà transitoria, come ammesso dalla Fed a novembre. Per il 2022, le previsioni stimano una crescita reale mondiale del 4.4%, un dato composto dal 5.3% della Cina, ma vulnerabile alla crisi immobiliare, dal 4.2% dell’Europa e dal 3.9% degli USA, risultati che però appaiono dipendere dalle prossime decisioni delle rispettive banche centrali.

Federal Reserve, tremano i mercati. Le ultime notizie provenienti dal meeting della Fed di dicembre, uscite sotto forma di verbale dell’ultima riunione, hanno lasciato intendere che la banca centrale statunitense potrebbe alzare i tassi d’interesse già il prossimo marzo, molto prima del previsto, e farlo 2-3 volte nel corso dell’anno. La Fed starebbe anche pensando a iniziare a vendere parte dei bond acquisti a partire dallo scoppio della pandemia, andando così oltre la riduzione degli acquisti di bond decisa negli ultimi due mesi. Tutto ciò farebbe aumentare i costi dei finanziamenti alle aziende (e agli individui) e diminuire il valore atteso dei ricavi futuri, ragion per cui le borse hanno perso il 2% dopo la notizia, mentre il settore tecnologico, ancor più dipendente dalla percezione di guadagni futuri, è stato scaricato dagli hedge funds e ha perso circa il 4%. La Federal Reserve starebbe per abbandonare la politica di tassi di interesse a zero adottata durante la pandemia e potrebbe alzare i tassi già il prossimo marzo. La risposta dei mercati è stata particolarmente negativa, soprattutto per il settore tecnologico.

Leonardo Aldeghi


AFRICA SUB SAHARIANA

Gambia, la Corte Suprema conferma le elezioni. Al seguito delle elezioni presidenziali dello scorso 4 dicembre, nelle quali Adama Barrow era risultato vincitore con il 53 percento dei voti, il principale partito di opposizione, il Partito Democratico Unito, ha chiesto di annullarne l’esito. Il leader dell’opposizione Ousainou Darboe, arrivato secondo con il 28 percento delle preferenze, affermò infatti che la campagna elettorale venne viziata da tangenti e corruzione. Inoltre accusò di irregolarità il conteggio dei voti. La Corte Suprema ha però rigettato queste accuse, affermando che il partito d’opposizione non ha rispettato le norme procedurali richieste dalla procedura per la presentazione di una mozione. Con una decisione definitiva e non impugnabile la Corte ha confermato l’esito elettorale.

(Andrea Ghilardi)

Kenya, attacco al confine con la Somalia. Sei persone sono state uccise e diverse case sono state date alle fiamme in un attacco effettuato lunedì 3 gennaio da sospetti militanti di al-Shabaab, nella regione costiera di Lamu in Kenya, al confine con la Somalia. Cinque di queste vittime sarebbero bruciate nei roghi che il gruppo di assalitori ha appiccato alle case. L’organizzazione terroristica sospettata d’aver condotto l’attacco era già stata autrice di simili incursioni in territorio keniota. Al-Shabaab ha infatti giurato vendetta contro il Kenya dopo che quest’ultimo ha fornito sostegno militare al governo somalo nel contrastare la ribellione jihadista. I soldati keniani sono stanziati in Somalia da più di dieci anni.

(Andrea Ghilardi)

Burkina Faso, il 2021 è stato un annus horribilis per la sicurezza. L’anno appena concluso è stato per il Burkina Faso particolarmente complicato in termini di difesa nazionale contro il terrorismo. Negli scorsi 12 mesi infatti sono stati registrati 1.184 episodi di violenza che hanno causato la morte di 2.141 persone. Il Paese dell'Africa occidentale minacciato dal jihadismo ha subito nel 2021 tre gravi attentati terroristici: a giugno un attacco jihadista nella provincia di Yagha causò 132 morti e 40 feriti, a novembre altre 53 vittime, per lo più militari, dopo un attacco contro un distaccamento di gendarmeria, e infine il 23 dicembre un agguato ad un convoglio di Volontari per la Difesa della Patria e di civili costò la vita a 41 persone. Questi e altri attacchi hanno spinto più di 1,5 milioni di persone a mettersi in fuga abbandonando le proprie case.

(Andrea Ghilardi)

Sudan, il premier Hamdok annuncia le dimissioni, manifestanti in piazza. L’instabilità politica in Sudan continua senza sosta con una nuova impennata a seguito dell’annuncio delle dimissioni del Primo Ministro sudanese Abdallah Hamdok; l’uomo che fino a pochi giorni fa era chiamato a guidare il fronte civile della transizione democratica. Le parole dell’ormai ex-Primo Ministro mettono in guardia per ciò che riguarda il futuro del paese che sta vivendo una fase di forte frammentazione politica e di conflitti tra la parte civile e la parte militare. Gli scontri infatti sono nuovamente ricominciati a seguito dell’annuncio delle dimissioni. A quanto pare la polizia ha nuovamente utilizzato i gas lacrimogeni contro la folla sia a Khartoum e Omdurman dove i cittadini sono tornati a manifestare contro il golpe e per chiedere una vera transizione democratica.

(Giulio Ciofini)

Etiopia, liberati alcuni leader dell’opposizione, il governo vuole avviare il dialogo. Dopo aver annunciato il rilascio dal carcere di alcuni leader dell’opposizione sembra che il governo etiope stia avanzando l’intenzione di voler avviare un dialogo. Come infatti riportato, secondo l’Ufficio Comunicazioni del Governo “La chiave per una pace duratura è il dialogo e uno degli obblighi morali di un vincitore è la misericordia”. Si tratta dunque di un passo in avanti significativo nello scontro tra le forze del TPLF e il governo di Addis Abeba visto che nelle ultime settimane furono le stesse Nazioni Unite ad avviare un’indagine indipendente proprio in merito agli abusi e alle violazioni dei diritti commessi in Etiopia.

(Giulio Ciofini)

Sudafrica, incendio distrugge completamente la sede del parlamento. L’incendio che ha avuto origine domenica scorsa e contenuto soltanto nei due giorni successivi ha completamente devastato il parlamento di Città del Capo. Il fuoco si è propagato lungo tutte e tre le aree del complesso colpendo anche quelle utilizzate per l’assemblea dei deputati. Nonostante ancora non si conosca la dinamica, la polizia sudafricana ha arrestato un uomo di 51 anni, sospettato del reato. Il Presidente Cyril Ramaphosa ha parlato di un “terribile e devastante evento” rassicurando che i lavori dell’assemblea continueranno senza interruzioni. A quanto pare a contribuire all’entità dell’incendio vi è stato anche un malfunzionamento dell’impianto antincendio dell’edificio. Ad ogni modo l’area intorno al Parlamento è stata transennata e ci è voluto un dispiegamento di circa 70 pompieri per fermare il propagarsi delle fiamme.

(Giulio Ciofini)

Andrea Ghilardi e Giulio Ciofini


AMERICA DEL NORD

Canada, risarcimento per le vittime del volo della Ukraine International Airlines. La Corte Superiore di Giustizia dell’Ontario ha approvato il risarcimento per le famiglie di sei vittime del presunto attentato al volo della Ukraine International Airlines, avvenuto nel gennaio 2020 in Iran. L’abbattimento del velivolo era arrivato a pochi giorni dall’uccisione di Qassem Soleimani, leader dei Pasdaran e figura estremamente importante nei vertici iraniani. Lo scorso marzo il governo iraniano aveva ammesso “l’errore umano” che aveva portato alla morte di tutte le 176 persone presenti sul volo. Tuttavia, la decisione della corte canadese non è stata accettata e ora non si esclude che vengano congelati i beni iraniani sul suolo canadese.

(Emanuele Volpini)

Canada, vietate le terapie di conversione sessuale. Nella giornata di venerdì 7 gennaio è arrivata l’ufficialità: il governo canadese ha approvato la legge che vieta le terapie di conversione sessuale. Si tratta di pratiche pseudoscientifiche che mirerebbero alla modifica dei comportamenti sessuali tramite elettroshock, ipnosi, esorcismi e altre procedure che violano qualsiasi diritto dell’uomo. La soddisfazione del primo ministro Trudeau è stata esternata dallo stesso tramite tweet in cui ribadisce quanto suddette pratiche siano "spregevoli e degradanti”. Tuttavia, secondo un rapporto delle Nazioni Unite, vi sarebbero ancora 68 Paesi nei quali queste procedure sono legali.

(Emanuele Volpini)

USA, Elizabeth Holmes condannata per frode. L’ex CEO di Silicon Valley Theranos è stata condannata per frode. Dopo un processo durato più di tre mesi, Elizabeth Holmes è stata giudicata colpevole di quattro capi d’accusa per aver ingannato i suoi investitori, che l’avevano portata a essere la più giovane miliardaria non ereditiera della Silicon Valley. L’azienda era diventata famosa per il rivoluzionario sistema - mai creato - di analisi del sangue, in grado di diagnosticare tramite una semplice goccia di sangue ben oltre 200 malattie. Ora l’ex CEO rischia 20 anni di carcere, ma, secondo alcuni insider, sarebbe pronta a fare ricorso per ogni capo d’accusa che la vede coinvolta.

(Emanuele Volpini)

USA, Biden a colloquio con Putin e Zelensky per risolvere la crisi ucraina. Il presidente Joe Biden ha esortato il suo omologo russo Vladimir Putin a prendere provvedimenti per alleviare la crisi incessante al confine tra Russia e Ucraina, avvertendo nuovamente delle terribili conseguenze economiche se Putin dovesse procedere con un'invasione. Putin ha chiarito che l'introduzione di nuove sanzioni contro Mosca causerebbe una completa rottura delle relazioni tra i due Paesi. La Casa Bianca ha anche manifestato la sua vicinanza al presidente ucraino Volodymyr Zelensky, promettendogli come Stati Uniti ed alleati “risponderanno in modo deciso se la Russia invaderà l'Ucraina”. Si attendono ora a Ginevra i colloqui diplomatici Usa-Russia guidati dal vice segretario di Stato Wendy Sherman (10 gennaio) e i colloqui Russia-Nato (12 gennaio).

(Federico Pani)

USA, La variante Omicron costringe Biden a cambiare strategia nella lotta alla pandemia. Il nuovo ceppo del virus di Covid-19 sta costringendo a rapidi cambiamenti di rotta del governo americano: la variante Omicron sembra causare malattie meno gravi rispetto alle precedenti ma è così contagioso da causare massicce interruzioni nei meccanismi fondamentali della vita quotidiana con il rischio, come ha detto Biden, che l'infezione possa dilagare tra i lavoratori dei servizi essenziali: a tal proposito il Centro statunitense per il controllo e la prevenzione delle malattie ha stabilito di ridurre a 5 giorni (precedentemente tale periodo era di 10 giorni) il periodo di isolamento per coloro che risultano positivi, a condizione che però risultino essere asintomatici.

(Federico Pani)

Emanuele Volpini e Federico Pani


AMERICA LATINA

Brasile, l’anticipo della candidatura presidenziale di Lula. Il netto vantaggio di Luiz Inacio Lula da Silva su Jair Bolsonaro nei sondaggi delle elezioni presidenziali di ottobre 2022, potrebbe permettere all’ex presidente brasiliano di lanciare la sua candidatura alla presidenza della Repubblica prima della fine di febbraio. Specificatamente, Lula potrebbe scegliere di anticipare l’ufficializzazione della sua candidatura tra il 10 e il 12 febbraio, coincidendo con gli eventi commemorativi dei 42 anni del suo Partito dei lavoratori. Recentemente ha annunciato di voler annullare la riforma del lavoro e di voler rivedere alcune privatizzazioni. Secondo Lauro Jardim, editorialista del gruppo Globo, Lula non annuncerà a febbraio il nome del suo possibile vice, nonostante i colloqui in corso con Geraldo Alckmin, ex governatore dello Stato di San Paolo per il Partito della socialdemocrazia brasiliana.

(Elisa Maggiore)

Cile, la nuova presidente dell’Assemblea Costituzionale è Maria Elisa Quinteros. Secondo il regolamento il cambio di presidenza era già previsto. La forte attività a favore dei diritti umani, dell’ambiente e a favore di un maggiore riconoscimento delle comunità indigene rappresentano le ragioni dell’elezione come presidente dell’epidemiologa Quinteros, la quale avrà il compito di redigere una nuova costituzione: nove mesi, con una possibile proroga di tre mesi è il tempo riconosciuto all’Assemblea costituzionale per portare a termine questo compito. Il nuovo presidente del Cile ha accettato la vittoria della Quinteros, nonostante i membri della sua coalizione avessero sostenuto un altro candidato. Dopo un’ondata di disordini sociali iniziati nel 2019, L’Assemblea sta ora valutando le modifiche alle regole che riguardano le imprese, l’acqua e l’estrazione mineraria. Gli elettori pare si aspettino una nuova costituzione che aiuti a stabilire una nuova relazione tra lo Stato, gli attivisti dell’ambiente, i leader indigeni e le loro comunità.

(Elisa Maggiore)

Haiti, non si ferma la violenza armata. Sabato 1 gennaio ad Haiti è festa nazionale, e proprio in quell’occasione il Primo Ministro Ariel Henry e un gruppo di ministri a suo seguito sono stati presi di mira da un gruppo armato. Il Primo Ministro è uscito illeso, ma nella sparatoria uno degli uomini a seguito di Henry ha perso la vita. Dopo soli 7 mesi dall’attentato ai danni del presidente haitiano Jovanel Moise, la violenza dei gruppi armati, che ormai proliferano sul territorio haitiano, torna ad attaccare. Dalla morte dell’ex presidente, la crisi politica nel Paese è ormai evidente.

(Ludovica Costantini)

Nicaragua, da Taiwan alla Cina. L’ex guerrigliero sandinista Ortega, ora Presidente del Nicaragua, ha annunciato il riconoscimento della Repubblica Popolare Cinese come “unico governo legittimo che rappresenta tutta la Cina”, disconoscendo di fatto Taiwan. In questo modo il Paese sudamericano ha riallacciato i rapporti con il colosso asiatico, diventando il 181esimo Paese al mondo a riconoscere “una sola Cina”. In America Latina rimangono soltanto Guatemala e Belize dalla parte di Taiwan. Questa decisione ha già scaturito la reazione degli Stati Uniti, che la considera la mossa di una dittatura anziché il volere di un Paese. E per quanto il Nicaragua negli anni sia stato altalenante tra Cina e Taiwan, per ora la decisione di Ortega sembra definitiva.

(Ludovica Costantini)

Perù, a Machu Picchu piantati 500.000 alberi autoctoni. L’agenzia di stampa Andina riferisce che il Servizio nazionale delle aree naturali protette (Sernanp) ha raggiunto l'ambizioso obiettivo di piantare 500.000 alberi autoctoni nella storica cittadella santa Inca di Machu Picchu, la quale celebra 41 anni dalla sua istituzione come area naturale protetta. Sernanp ha specificato che si è raggiunto il 50% dell'obiettivo lanciato dal governo della regione di Cusco attraverso la campagna 'Un milione di alberi per il santuario storico di Machu Picchu'. Il rimboschimento di quest'area (una superficie di circa 780 ettari) vuole favorire la piantagione di alberi di specie autoctone per il recupero delle aree degradate dagli incendi boschivi. Machu Picchu, oltre a conservare imponenti complessi e monumenti archeologici di alto valore storico-culturale, è anche uno dei luoghi più ricchi di biodiversità del Paese.

(Elisa Maggiore)

Colombia, autorizzata la prima eutanasia su un paziente non terminale. In Colombia il 7 gennaio è morto Victor Escobar, un 60enne residente a Cali. È la prima volta che si autorizza l’eutanasia su un paziente non terminale (seppur affetto da una serie di gravi patologie) in America Latina. Escobar aveva avviato una battaglia legale nel 2020, e dopo una serie di fallite manovre la sua volontà è stata rispettata. In Colombia l'eutanasia è legale dal 2015, ma solo nel luglio 2021 la Corte Costituzionale ha esteso il diritto ai pazienti non terminali che hanno subito “intense sofferenze fisiche o psichiche dovute a lesioni fisiche o malattie gravi e incurabili”.

(Ludovica Costantini)

Elisa Maggiore e Ludovica Costantini 


ASIA ED ESTREMO ORIENTE

Kazakhstan, continuano le violente proteste per il rincaro del gas: la Russia interviene. Lo scorso 2 gennaio, a seguito della decisione del governo di raddoppiare il costo del gas naturale liquido, centinaia di persone si sono riversate sulle strade di città principali, come Zhanaozen e Aqtau, chiedendo la riduzione del prezzo del gas. In pochi giorni, il malcontento e le proteste si sono diffuse in tutto il Paese, dai grandi centri urbani fino ai piccoli villaggi. Nonostante il tentativo del governo di ristabilire l’ordine promettendo il ritorno del gas ai prezzi precedenti, e la decisione del presidente Tokayev di sciogliere il governo, le proteste non si sono arrestate, cambiando inoltre il loro obiettivo e la loro portata: la deposizione del presidente Tokayev. Nel corso della settimana si sono susseguite numerose proteste violente che hanno visto l’arresto di quasi 2000 persone, causato più di 300 feriti e la morte di dozzine di persone. L’esponenziale portata degli scontri e violenze, definita da molti analisti come la peggiore protesta in Kazakhstan dal 1991, ha indotto il presidente a dichiarare uno stato di emergenza per due settimane, e ha inoltre richiesto all’Organizzazione del trattato di Sicurezza Collettiva di fornire assistenza sul campo. La Russia ha accolto l’appello, e lo scorso 6 gennaio ha inviato un contingente di 2500 militari come forza di peacekeeping in Kazakhstan.

(Francesco Ancona)

Cina, cresce il malumore per il lockdown forzato a Xi’an. Dal 23 dicembre, la città di Xi’an, una metropoli di circa 13 milioni di abitanti, è sotto stretta quarantena al fine di ridurre al minimo i casi di contagio di COVID, in quello che le autorità cinesi hanno definito come approccio “Dynamic Zero”. Tale approccio, infatti, consiste nel divieto assoluto di qualsiasi spostamento interno alla città (se non per fare la spesa o ricevere cure mediche), la totale chiusura di negozi e locali non essenziali, lo svolgimento di test di massa e l’utilizzo obbligatorio da parte dei cittadini di app per la tracciabilità. Nonostante tali misure abbiano limitato il numero dei contagi, diversi cittadini di Xi’an hanno espresso il loro disagio derivante dalle forti restrizioni: intere comunità si sono lamentate dello scarso accesso al cibo, ai rifornimenti e alle cure mediche. La sofferenza derivante da tali condizioni si è principalmente riversata online, sulla piattaforma social cinese Weibo, dove sono state condivise storie personali; in particolare, molti si sono indignati quando una donna della città, incinta di otto mesi, ha perso il suo bambino dopo essere rimasta in attesa per ore in un ospedale perché non era in grado di dimostrare di non avere contratto il virus.

(Francesco Ancona)

Filippine, arresto per i non vaccinati che escono di casa. Lo scorso 7 gennaio, il presidente delle Filippine, Rodrigo Duterte, ha emanato una direttiva che ordina alle autorità di limitare lo spostamento di individui non vaccinati. Tale direttiva prevede inoltre la possibilità di arrestare tali individui che si rifiutano di “restare dove sono”, e che verrà applicata a livello nazionale. Secondo il presidente Duterte, tale misura avrebbe come scopo quello di assicurare la salute e il benestare dei cittadini, vaccinati e non. “L’unica via al di fuori di questa pandemia è vaccinarsi”, ha dichiarato Duterte durante una conferenza stampa, “e la funzione ministeriale del governo è quella di proporre misure che proteggano l’interesse pubblico, la salute pubblica e la sicurezza pubblica”, ha continuato.

(Francesco Ancona)

Giappone, il nuovo trattato bilaterale difensivo con l’Australia. Lo scorso 6 gennaio si è tenuto il summit virtuale tra Giappone e Australia per la firma di un trattato bilaterale difensivo che aiuterà ad agevolare le esercitazioni congiunte tra le rispettive forze armate. Il trattato contribuirà alla stabilità regionale e al contenimento dell’espansione militare ed economica della Cina. Il primo ministro australiano, Scott Morrison, ha definito l’accordo “una dichiarazione di impegno dei due Paesi per affrontare problemi strategici comuni e per contribuire a un Indo-Pacifico sicuro e stabile”. La firma del “Reciprocal Access Agreement” è stata accelerata dall’istituzione del Quad, iniziativa per la sicurezza dell’Indo-Pacifico e dall’accordo di sicurezza Aukus tra Australia, Usa e Regno Unito.

(Agnese Marchesini)

Corea del Sud, concessa la grazia all’ex presidente Park Geun-hye. È stata concessa la grazia all’ex presidente Park Geun-hye dal presidente della Corea del Sud Moon Jae-in a pochi mesi dalle elezioni politiche. Park, che è stata la prima donna presidente del Paese nel 2003, si trova in carcere dal 2017 e sta scontando una condanna di 22 anni. È stata giudicata colpevole per abuso di potere, corruzione e coercizione. Verrà scarcerata la prossima settimana anche per le sue precarie condizioni di salute. Il comunicato ufficiale segnala la scarcerazione come evento in linea con l’armonia nazionale. Il ministro della Giustizia sudcoreano, Park Beom-kye, afferma che l’ex presidente è stata inclusa nelle liste per la grazia per superare la storia passata, consolidare l’unità nazionale per combattere il Coronavirus e per fare un passo verso il futuro.

(Agnese Marchesini)

Taiwan, accoglie l’impegno di Stati Uniti e Giappone a mantenere la stabilità regionale. Il 7 gennaio il ministro degli Affari Esteri di Taiwan ha accolto con favore l’impegno di Stati Uniti e Giappone a dissuadere la Cina dal minare la stabilità regionale e la pace nello Stretto di Taiwan. Il segretario di Stato, Antony Blinken, e il segretario alla Difesa, Lloyd Austin, hanno tenuto un incontro virtuale il 6 gennaio con il ministro degli Esteri giapponese, Hayashi Yoshimasa, e il ministro della Difesa, Nobuo Kishi. È seguita poi una dichiarazione congiunta che ha sottolineato l’importanza della pace e della stabilità nello Stretto di Taiwan e ha chiesto una soluzione pacifica alle tensioni attraverso lo Stretto. La portavoce del Ministero degli Esteri, Joanne Ou, ha dichiarato che i due Paesi hanno promesso di impedire congiuntamente alla Cina di destabilizzare la regione e che avrebbero risposto quando necessario, oltre ad aver promesso di rafforzare la condivisione dell’intelligence.

(Agnese Marchesini)

Francesco Ancona e Agnese Marchesini


EUROPA OCCIDENTALE E UNIONE EUROPEA

UE, proposta di inserimento di nucleare e gas naturale nella “Tassonomia”. Nei giorni scorsi la Commissione Europea ha cominciato una serie di consultazioni sulla bozza del “Taxonomy Complementary Delegated Act” riguardo ad attività legate al nucleare e al gas naturale. La “Tassonomia”, messa a punto dalla piattaforma per la Finanza Sostenibile, rappresenta una lista di attività economiche reputate sostenibili per l’ambiente e, secondo la Commissione, all’interno di questa classificazione ci sarebbe posto anche per il nucleare e il gas naturale. Se da un lato il possibile inserimento del gas naturale non ha generato particolari segnali di dissenso da parte dei governi europei (nonostante le emissioni degli impianti a gas), l’aggiunta del nucleare ha portato perplessità da parte di vari Paesi, preoccupati per la gestione delle scorie nucleari e la sicurezza delle centrali. La Commissione ha già imposto alcuni criteri e obiettivi per la sostenibilità delle due fonti energetiche; il documento dovrà comunque essere rivisto dal Parlamento e dal Consiglio.

(Bianca Franzini)

Consiglio dell’Unione Europea, cominciata la presidenza francese. Sabato 1° gennaio è iniziato il semestre a guida francese del Consiglio dell’Unione Europea. Lo scorso dicembre, Macron ha annunciato quelle che saranno le priorità della presidenza francese utilizzando lo slogan “Rilancio, Potenza, Appartenenza”. Tra gli obiettivi principali della Francia ci sono: la regolamentazione del digitale, la transizione ecologica, la riforma del Patto di stabilità e il rilancio dei negoziati sul Patto per l’immigrazione. Per la Francia saranno sei mesi molto particolari, condizionati dai risultati delle elezioni presidenziali che si terranno ad aprile e di quelle legislative di giugno, contornati da diverse crisi, tra cui quella sanitaria, climatica e infine migratoria.

(Bianca Franzini)

Francia, il presidente Macron contro i no-vax. Dure sono state le parole del presidente francese Emmanuel Macron nei confronti di quella parte della popolazione che si mostra ostile ai vaccini anti-COVID. Durante una conferenza stampa a Parigi il presidente ha infatti sottolineato, con toni decisamente accesi, come sia infastidito dalla situazione attuale. Macron ha affermato che è turbato da coloro che fanno della loro libertà, che diventa irresponsabilità, uno slogan. Inoltre, in passato il presidente aveva espressamente dichiarato la sua volontà di “dare fastidio” ai non vaccinati. Durante un’intervista, usando una terminologia piuttosto colorita, Macron ha fatto intendere che non intende cedere nei confronti di chi non vuole vaccinarsi, al contrario il suo esecutivo continuerà a complicare la vita dei no-vax. L’idea del governo è quella di consentire l’accesso alla maggior parte dei luoghi pubblici solo a chi si è vaccinato o è guarito dal COVID. “Sui non vaccinati facciamo pressione limitando loro, per quanto possibile, l’accesso alle attività della vita sociale” ha spiegato Macron, aggiungendo che “in democrazia il nemico peggiore sono la menzogna e la stupidità”.

(Andrea Ghilardi)

Inflazione record nell’Eurozona. Dal settore dell’energia arriva la spinta maggiore, ma anche negli altri comparti economici i prezzi continuano a crescere. A dicembre, secondo la stima di Eurostat, nei Paesi dell’euro l’inflazione annuale sarebbe arrivata al 5%: una percentuale più alta di quella già record registrata il mese precedente. Questo va nella direzione opposta rispetto a quella indicata da numerosi esperti e analisti, compresi quelli della BCE, i quali avevano previsto una contrazione dei prezzi verso la fine del 2021.

(Andrea Ghilardi)

Andrea Ghilardi e Bianca Franzini


EUROPA CENTRO-ORIENTALE E RUSSIA 

Albania, ex ministro dell’energia arrestato a seguito delle accuse per finanziamenti illeciti ad alcune compagnie di inceneritori di rifiuti. Lo scorso 14 dicembre, le indagini, condotte dall’ufficio speciale contro la corruzione ed il crimine organizzato (SPAK), hanno portato all’arresto dell’ex Ministro dell’Energia albanese Lefter Koka. A seguito delle stesse, Stela Gugallja e Klodian Zoto, rispettivamente proprietari di due delle imprese coinvolte (Albtek Energy ed Integrated Technology Services), sono tuttora ricercati. Ciononostante, l’attuale Primo Ministro albanese Edi Rama ha giustificato la prosecuzione dei finanziamenti durante il suo ultimo intervento pubblico sulla questione, appellandosi all’obbligo legale derivante dai contratti stipulati con tali compagnie. In uno scenario in cui l’opposizione reclama un’inchiesta parlamentare, accusando altri noti politici della maggioranza di essere coinvolti nello scandalo, la situazione vedrà presto ulteriori sviluppi.

(Rosario Giorgio Maria Saffioti)

Croazia, tra crisi economica e Covid-19. Come sarà il 2022? Il governo si trova a gestire sfide impegnative: l’inflazione sta raggiungendo picchi elevati, la pandemia miete vittime senza sosta, l’economia è sempre più fragile e, come se ciò non bastasse, il Paese aspetta mastodontiche opere di ricostruzione dopo il terremoto. Il governo di Andrej Plenkovic e la protezione civile sono oggetto di feroci critiche in merito alla loro (mala)gestione della pandemia. A novembre le proteste in piazza Ban Jelacic di Zagabria, hanno visto la partecipazione di circa 20.000 persone, contro l’introduzione del Greenpass.

(Giulia Patrizi)

Grecia, il governo introduce un sistema di sorveglianza basato sull’IA per monitorare alcuni campi profughi. All’aggravarsi della crisi migratoria lo scorso anno, la Grecia iniziò a discutere l’introduzione di tecnologie di sorveglianza, per migliorare la gestione dei migranti all’interno del suo territorio. Lo scorso 24 dicembre, Al-Jazeera ha pubblicato un articolo in cui il capo del dipartimento ICT per il Ministero di Migrazioni e Asilo ha illustrato il nuovo sistema di sorveglianza greco, “Centaur”. Esso è in grado di riconoscere minacce come la presenza di armi o intrusi, utilizzando sensori e videocamere gestite da un algoritmo, per poi allertare le autorità competenti. Malgrado ciò, il suo severo approccio di sorveglianza e il suo forte affidamento sull’Intelligenza Artificiale sono stati fortemente criticati da diverse associazioni per i diritti umani. Inoltre, essendo parte del National Migration Policy 2020-21 greco, “Centaur” è stato parzialmente finanziato dall’UE, causando ulteriori critiche.

(Rosario Giorgio Maria Saffioti)

Polonia, il Primo Ministro blocca la “legge sui media” terminando il suo movimentato processo d’approvazione. Lo scorso 27 dicembre, Andrzej Duda ha posto il veto alla legge avente l’obiettivo di proibire qualsiasi forma di controllo di imprese delle telecomunicazioni da parte di investitori provenienti da paesi al di fuori dell’Area Economica Europea. Appena dieci giorni prima, il partito nazionalista d’opposizione Prawo i Sprawiedliwość (Legge & Ordine), era riuscito a far approvare la legge dalla camera bassa del parlamento polacco. Conseguentemente, la legge rendeva necessaria la sola firma del presidente per poter diventare effettiva. Ciononostante, varie accuse sono state poste contro la proposta, che è accusata di avere come obiettivo l’eliminazione della più grande TV indipendente polacca - TVN - controllata olandese dell’americana Discovery. Al veto da parte di Duda hanno contribuito le critiche mosse da Stati Uniti ed Europa.

(Rosario Giorgio Maria Saffioti)

Russia, Impero Pogrom: il caos kazako e l’ascesa russa. La Russia ha sempre avuto grandi ambizioni sulla Repubblica del Kazakhstan. La disgregazione dell’URSS, di cui il Kazakhstan è stato membro negli anni 1936 – 1991, non ha infatti sancito la fine dell’influenza che il Cremlino continua imperterrito ad affermare sulla regione. Come riporta la Novaja Gazeta, i risultati del caos kazako portano grandi benefici per Mosca, che può ritornare egemone. Tokayev ha vinto grazie alla sua ferrea disciplina e spietatezza, mentre Nazarbayev e il suo entourage se la danno a gambe. È la prima volta che in Kazakhstan ci sono rivolte così violente. Il 7 gennaio il Presidente ha permesso di sparare sulla folla, poi ha chiesto alle truppe del CSTO di contribuire al mantenimento della pace, in quanto “un attacco terroristico dall’esterno minaccia l’integrità dello Stato”. Il personale militare straniero che più massicciamente ha risposto all’appello è quello russo. La Duma, sebbene Tokayev auspichi un intervento militare straniero temporaneo, sta facendo piani concreti per protrarre il più a lungo possibile la propria permanenza.

(Giulia Patrizi)

Russia, numeri da capogiro di positivi al Covid-19. Sono 16.246 i casi registrati in un solo giorno. La Russia sta affrontando numeri altissimi, proprio perché la copertura vaccinale continua ad essere molto bassa, e a poco sono servite le recenti restrizioni apportate da Putin. Trovare vaccini differenti dallo Sputnik è impossibile. A Mosca, nell'ultimo giorno, sono stati rilevati 3274 nuovi casi; mentre nell’oblast’ della capitale i casi sono 1124. Pietroburgo segue con 1323. Il numero di decessi si attesta sui 763 al giorno. Dall’inizio della pandemia, i contagiati sono stati 10,6 milioni e i decessi più di 316 mila. Il Ministero della Salute in una nota ha ufficializzato la presenza della variante Omicron anche tra cittadini che non hanno oltrepassato i confini: “Vediamo nel nostro Paese non solo casi di infezione importati con un nuovo ceppo. Nelle regioni si registrano già casi di rilevazione di “omicron” in persone che non hanno lasciato il nostro Paese”.

(Giulia Patrizi)

Ucraina, Porošenko accusato di tradimento. Il tribunale di Kiev sequestra le sue proprietà. Il politico aveva annunciato il 17 gennaio il suo ritorno in patria, dalla quale si era allontanato a metà dicembre. Il tribunale nel distretto di Pečers’k di Kiev ha disposto l’arresto con le accuse di favoreggiamento del terrorismo e sospetto di tradimento. Il giorno prima della sua partenza si era provato a notificargli una comunicazione di comparizione per un interrogatorio in merito alle forniture di carbone. Il tribunale, pertanto, ha accolto la richiesta del PM di sequestrare tutte le proprietà dell’accusato, come riportato dal quotidiano russo Novaja Gazeta. A ottobre il servizio segreto ucraino aveva iniziato ad indagare su Porošenko e sul suo possibile coinvolgimento nelle forniture di carbone destinato alle autoproclamate repubbliche indipendenti, la Repubblica Popolare del Donec’k e la Repubblica Popolare di Lugansk.

(Giulia Patrizi)

Giulia Patrizi e Rosario Giorgio Maria Saffioti


MEDIO ORIENTE E NORD AFRICA 

Libia, un nuovo salto nel vuoto. Il Paese entra in una nuova fase di incertezza. Le elezioni non si sono svolte, l’Alta Commissione elettorale nazionale ha deciso di rinviare il processo elettorale. Le tensioni politiche dell’ultimo mese hanno reso caotiche e contraddittorie le modalità necessarie per lo svolgimento delle elezioni. La commissione ha proposto la data del 24 gennaio che però viene considerata irrealistica dalla Camera dei Rappresentanti. Anche l’Alto Consiglio di Stato è sulla stessa linea e avanza l’ipotesi di un rinvio nel periodo estivo. Iniziano a levarsi richieste per la formazione di un nuovo governo, in quanto si considera esaurito il mandato del Governo di Unità Nazionale (GNU). Inoltre, la Camera dei Rappresentanti ha dichiarato l’ambasciatore inglese persona non grata dopo che l’ambasciata inglese ha confermato il proprio sostegno al GUN.

(Michele Magistretti)

Libano, anno nuovo, stessa stagnazione economica. La crisi economico-finanziaria del Paese dei cedri continua senza sosta, in quanto le iniziative di riforma da parte della classe dirigente sono finite in un nulla di fatto. Unica misura di rilievo per venire incontro alle richieste dei cittadini è la recente direttiva della Banca Centrale Libanese con la quale è stato raddoppiato il tasso di cambio dei prelievi in lira libanese sui conti in valuta statunitense. Prima dell’entrata in vigore della direttiva infatti, i prelievi sui depositi in dollari erano limitati a causa della scarsità delle riserve di valuta straniera (nello specifico di dollari) delle banche libanesi. Con questa misura, la quale a posteriori provocherà un ulteriore aumento dell’inflazione già galoppante (pari al 174% ad ottobre 2021), si vuole disinnescare la miccia delle proteste contro il carovita e il malgoverno. Una scelta a doppio taglio, autorizzata però dal governo e dalle istituzioni, le quali si preparano alla campagna elettorale in vista delle elezioni di maggio.

(Sara Oldani)

Siria, si riaccendono le tensioni con Israele. I rapporti tra i due Paesi mediorientali sono stati esacerbati da due avvenimenti recenti: l’approvazione da parte israeliana di un piano di espansione delle colonie sulle alture del Golan e l’attacco aereo contro il porto di Latakia in Siria. Per quanto riguarda il primo evento, Israele investirà un miliardo di shekel per la costruzione di 7300 abitazioni per raddoppiare il numero di coloni (pari a 24 mila attualmente). Tale decisione è stata fortemente criticata dal Ministro degli Esteri siriano Faisal Mekdad, il quale ha definito l’operazione israeliana come “criminale, nulla e invalida”, poiché ha ad oggetto un territorio occupato dallo Stato ebraico durante la guerra del 1967 ed annesso unilateralmente nel 1981. Da parte sua Israele considera la frontiera estremamente importante per la sua sicurezza, definendola un “cuscinetto” contro le milizie e i proxies iraniani presenti in Siria e in Libano. La minaccia iraniana è stata infatti lo scopo dell’attacco aereo a Latakia, dove sono stati distrutti armamenti e munizioni provenienti dall’Iran, il quale sostiene il regime di Assad e punta ad avere un progetto regionale contrario agli interessi israeliani.

(Sara Oldani)

Turchia, quasi amici? Immersa in una spirale di crisi economica e (s)bilanciamenti regionali, le mosse della Repubblica turca sembrano aver imboccato sentieri - se non distinti - quantomeno paralleli. Infatti, se da un lato rimane la presa salda sui dossier strategicamente prioritari (Libia, Siria, Mediterraneo Orientale), dall’altro il rischio di insostenibilità è tornato elemento influente nel modus operandi di Ankara. Sul fronte mediorientale, dove gli USA vanno dettando nuove linee, l’isolazionismo non è gradito a nessun attore: da qui, l’intenzione bipartisan per colloqui “indistinti” di riconciliazione tra Turchia, Emirati Arabi Uniti e Arabia Saudita. Più scalpore, però, è generato dall’annuncio di nuovi incontri della Turchia con l’Armenia. Non di certo il primo storico tentativo, ma sicuramente chiave di lettura geopolitica ambo i lati: limitare la dipendenza dalla Russia e la sua influenza nel Caucaso. Tradotto: favore alla NATO con tornaconto personale.

(Samuele Abrami)

Iran, l’impulso strategico delle commemorazioni. A due anni dall’uccisione del celebre generale iraniano Soleimani, le celebrazioni di piazza non rappresentano mere esibizioni di memoria collettiva, ma anche la linfa vitale per le mosse geopolitiche del governo Raisi. Infatti, oltre al classico simbolismo antioccidentale, Teheran ha voluto imprimere un’esibizione di forza anche esternamente, riprendendo bombardamenti mirati in Siria e Iraq nelle zone di interesse statunitense. Ciononostante, l'obiettivo non è limitato al solo campo di battaglia regionale, bensì dì più ampio respiro. Con sfondo i nuovi round negoziali sull’accordo per il nucleare JCPOA a Ginevra, è infatti prevedibile che l’Iran punti ad alzare la tensione per sedere con maggior peso contrattuale. Israele stesso, riconoscendo le aumentate capacità atomiche iraniane, sembra ora propendere per le tesi delle monarchie del Golfo: meno sanzioni all’Iran in cambio di aumentati “pacchetti militari” dagli USA.

(Samuele Abrami)

Samuele Abrami, Michele Magistretti e Sara Oldani


TERRORISMO E SICUREZZA INTERNAZIONALE 

Italia, arrestato a Roma il fondatore di un’organizzazione suprematista. Non sono ancora state rese note le generalità del fondatore e leader di "Unione forze identitarie", organizzazione di matrice neonazista accusata di sovversivismo e proselitismo, quest’ultimo orientato alla radicalizzazione del pensiero estremista e suprematista negli affiliati. L’affiliazione si rivolgeva per lo più a minori con situazioni di disagio, dove l’indottrinamento avveniva sia mediante l’esaltazione di azioni terroristiche, definite come “Jihad bianca”, sia ricorrendo a un’intensa propaganda via web. Secondo le indagini coordinate dalla Procura di Roma, le caratteristiche dell’organizzazione richiamavano quelle di una struttura paramilitare vera e propria, la stessa operativa su tutto il territorio nazionale e vicina al gruppo estremista e suprematista Feuerkrieg Division.

(Davide Shahhosseini)

Ucraina, colloquio telefonico tra Biden e Putin sulla crisi nel Donbass. In vista dell’incontro in presenza - in programma il 10 gennaio - i due leader, nella notte del 30 dicembre, hanno avuto un colloquio telefonico sulla questione ucraina, dove l’incremento delle forze militari russe al confine orientale ha nuovamente inasprito le tensioni con la NATO, ripristinando un clima da guerra fredda. Se da un lato il presidente americano ha ribadito l’importanza di una de-escalation al fine di favorire un approccio diplomatico alla soluzione della crisi, evitando di ricorrere a sanzioni e deterrenza, dall’altra il leader del Cremlino ha definito un “errore colossale” un’eventuale adozione di nuove sanzioni nei confronti di Mosca. Putin ha inoltre sottolineato la necessità di ricevere, da parte di Washington, garanzie legali che escludano un rafforzamento della presenza NATO oltre la cosiddetta “linea rossa”, punto, quest’ultimo, sul quale Mosca non intende negoziare.

(Davide Shahhosseini)

Kenya, attacco al confine con la Somalia. Il 3 gennaio è stato perpetrato un attacco nella regione costiera di Lamu, al confine con la Somalia. Il bilancio è di sei vittime e l’attentato è stato attribuito ai miliziani somali di al-Shabaab, come annunciato da un funzionario del governo locale. I jihadisti di al-Shabaab hanno condotto diversi attacchi nel Kenya, in risposta all’invio delle truppe di Nairobi in Somalia nel 2011. In particolare, la regione di Lamu, vicino alla frontiera con Mogadiscio, è stata teatro di frequenti attentati nel corso degli ultimi anni.

(Vincenzo Battaglia)

Burkina Faso, dilaga la violenza (che colpisce anche l’istruzione). Continuano gli episodi di violenza nello Stato Africano, dove il 5 gennaio è stato condotto un attacco contro il villaggio di Ankouna, nel centro-nord del Paese (undici le vittime secondo le fonti locali). Stando a quanto riportato dalla rivista infowat, il 2021 è stato un anno terribile per il Burkina Faso per quel che concerne il profilo securitario. Nel corso dell’anno passato, le violenze perpetrate sarebbero 1184, per un totale di 2141 persone uccise. La crescente insicurezza ha colpito fortemente anche le scuole: più di 3280 strutture educative sono state bersaglio di attacchi terroristici durante il 2021. Secondo il Ministro dell’istruzione burkinabé, dall’inizio dell’anno scolastico 2021-22, già 400 scuole avrebbero chiuso per ragioni di sicurezza.

(Vincenzo Battaglia)

Vincenzo Battaglia e Davide Shahhosseini


ORGANIZZAZIONI INTERNAZIONALI 

NATO, rigettate le richieste della Russia sull’espansione dell’alleanza. Stati Uniti e NATO hanno respinto le richieste russe di non ammettere nuovi membri all’interno dell’alleanza atlantica. Il Segretario di Stato Antony Blinken e il Segretario Generale della NATO Jens Stoltenberg hanno dichiarato che la Russia non ha avuto voce in capitolo su chi dovrebbe essere autorizzato a unirsi al blocco. Hanno inoltre avvertito la Russia della possibilità di una risposta "forte" a qualsiasi ulteriore intervento militare in Ucraina. I loro commenti equivalgono ad un completo rifiuto di una parte fondamentale delle richieste del presidente russo Vladimir Putin per la riduzione delle tensioni con l'Ucraina. "Non scenderemo a compromessi sui principi fondamentali, compreso il diritto di ogni nazione di decidere il proprio percorso, compreso il tipo di accordi di sicurezza di cui vuole far parte" - ha riferito Stoltenberg. In base all'Articolo 10 del Trattato di Washington del 1949, l'organizzazione può invitare qualsiasi paese europeo volenteroso che possa contribuire alla sicurezza nell'area del Nord Atlantico e soddisfare gli obblighi di appartenenza all’organizzazione.

(Francesco Ancona)

UNESCO, nel 2021 sono stati uccisi 55 giornalisti. L'Organizzazione delle Nazioni Unite per l'Educazione, la Scienza e la Cultura (UNESCO) ha riferito che 55 giornalisti e professionisti dei media sono stati uccisi nel 2021, notando che l'impunità contro i giornalisti è fortemente diffusa, e ciò è allarmante. Cinquantacinque giornalisti e professionisti dei media sono stati uccisi nel 2021, secondo gli ultimi dati delle Nazioni Unite pubblicati giovedì, con quasi nove omicidi su 10 dal 2006 ancora irrisolti. Anche se il numero di vittime è il più basso da un decennio, l'UNESCO ha sottolineato i molti pericoli che i giornalisti affrontano nel cercare di coprire storie e denunciare illeciti. Nel 2021, come negli anni precedenti, i giornalisti hanno affrontato alti tassi di reclusione, attacchi fisici, intimidazioni e molestie, anche quando riferivano di proteste.

(Francesco Ancona)

WHO, nuova variante COVID scoperta in Francia. Lo scorso dicembre nella città di Marsiglia, alcuni scienziati della IHU Mediterranee Infection Foundation hanno scoperto una nuova variante di COVID-19 (B.1.640.2) in 12 pazienti che vivono vicino a Marsiglia. La nuova variante è stata soprannominata “IHU”, come il nome dell’istituto dove è stata scoperta. I ricercatori hanno identificato 46 nuove mutazioni nella nuova variante che potrebbe renderlo più resistente ai vaccini e più infettivo del Coronavirus originale, anche se la variante non sembra essere contagiosa come Omicron. L’Organizzazione Mondiale della Sanità ha riferito che, mentre la variante IHU è "sul nostro radar", essa rimane confinata a Marsiglia, e al momento non è stata identificata come una "variante pericolosa" dall'agenzia. La variante continua ad essere sotto stretta sorveglianza e i suoi effetti sono sotto indagine.

(Francesco Ancona)

CEDU, decide di non ricorrere contro la sentenza della Corte Suprema del Regno Unito. Si è conclusa una battaglia legale lunga sette anni contro una panetteria di Belfast che ha rifiutato di fargli una torta con il messaggio "sostenere il matrimonio gay": la Corte Europea dei Diritti dell’Uomo ha stabilito che il suo reclamo era inammissibile, provocando la delusione dei gruppi per i diritti gay. La Corte - con una decisione a maggioranza - non riconsidera la decisione della la Corte Suprema del Regno Unito, la quale aveva annullato un precedente risarcimento di 500 sterline imposto alla panetteria dell’Irlanda del Nord nel 2018. Questo mancato intervento della CEDU lascia un vuoto discutibile per la tutela contro le discriminazioni sessuali.

(Valeria Lavano)

UNICEF, report del 2021: guardando al 2022. Un breve resoconto dell’anno è stato proposto dall’UNICEF. In particolare rilievo non c'è solo la pandemia che ci colpisce ormai due anni, ma anche conflitti, povertà e il crescente impatto dei cambiamenti climatici. In America Latina, migliaia di bambini migranti e le loro famiglie sono fuggiti dalla povertà e dalla violenza attraverso il Darien Gap. Le crisi umanitarie si sono ulteriormente aggravate in Afghanistan, Yemen, Siria e Repubblica Democratica del Congo. Il numero di bambini che soffrono di malnutrizione pericolosa per la vita è in aumento ed il cambiamento climatico sta peggiorando la portata, la frequenza e l'intensità delle emergenze con effetti devastanti sulle famiglie. Mediante il sostegno e l’azione dell’UNICEF si è avuta una rapida risposta mediante il “COVAX Facility”, per l'approvvigionamento e la fornitura di attrezzature di protezione personale, diagnostica, terapeutici e vaccini Covid-19. In Sahel, Venezuela, Somalia e Sudan, l’organizzazione ha operato per la protezione della salute, della nutrizione e dell’apprendimento dei bambini. Le quattro priorità per il 2022 sono chiare: richiesta tempestiva di finanziamenti, prevenzione ai disastri, partecipazione significativa dei bambini, giovani e comunità al loro futuro e risposte efficaci alle sfide umanitarie in evoluzione.

(Valeria Lavano)

PAC, piani strategici presentati all’appello: manca un terzo degli stati UE. Il 31 dicembre 2021 è scaduto il termine per presentare i piani strategici nazionali PAC 2023-2027. Solo 18, tra cui quello italiano, sono pervenuti sul tavolo di Bruxelles, mentre mancano all’appello i nove piani nazionali di Belgio, Germania, Bulgaria, Repubblica Ceca, Lettonia, Lituania, Lussemburgo, Romania e Slovacchia. Sembra che non verranno presi dei provvedimenti in merito, in attesa del voto del 10 gennaio dell’Europarlamento sulla legislazione secondaria della riforma. Per ciò che concerne il Piano Strategico Nazionale (PSN) italiano, il Mipaaf, in una nota, annuncia la sottolineatura della strategia unitaria, mediante i pagamenti diretti e dalle organizzazioni comuni di mercato, allo sviluppo rurale e al PNRR. Obiettivi principali: sostenibilità, resilienza, dare vita ai territori rurali, sicurezza sul lavoro, ricerca ed innovazione, ottimizzazione della governante.

(Valeria Lavano)

Francesco Ancona e Valeria Lavano



Framing The World è un progetto ideato e creato grazie alla collaborazione di un team di associati di Mondo Internazionale.


Agnese Marchesini: Asia ed Estremo Oriente

Andrea Ghilardi: Africa Sub-Sahariana, Europa Occidentale e Unione Europea

Bianca Franzini: Europa Occidentale e Unione Europea

Davide Shahhosseini: Terrorismo e Sicurezza Internazionale

Edoardo Cappelli: Diritti Umani, America del Nord

Elisa Maggiore: America Latina

Emanuele Volpini: America del Nord

Federico Brignacca: Diritti Umani

Federico Pani: America del Nord

Francesco Ancona: Asia ed Estremo Oriente, Organizzazioni Internazionali

Giulia Patrizi: America Latina, Europa Centro-Orientale e Russia

Giulio Ciofini: Africa Sub-Sahariana

Leonardo Aldeghi: Economia e Finanza Internazionale

Ludovica Costantini: America Latina

Michele Magistretti: Medio Oriente e Nord Africa

Rosario Giorgio Maria Saffioti: Europea Centro-Orientale e Russia

Samuele Abrami: Medio Oriente e Nord Africa

Sara Oldani: Medio Oriente e Nord Africa

Valeria Lavano: Organizzazioni Internazionali

Vincenzo Battaglia: Terrorismo e Sicurezza Internazionale


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