Framing The World, Numero LIX

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  Redazione
  10 maggio 2021
  38 minuti, 28 secondi

DIRITTI UMANI

Bogotà, ONG riportano la scomparsa di almeno 379 persone dall’inizio delle proteste. Le unità di ricerca delle persone scomparse in Colombia, in cooperazione con le operazioni di 26 organizzazioni non governative, hanno notificato che 471 persone sono scomparse dall’inizio delle proteste che hanno caratterizzato il paese nell’ultima settimana. Di queste, 92 sono state ritrovate, per un totale di 379 ancora disperse. Le cifre proposte dalle istituzioni, invece, sono di gran lunga inferiori. Si parla di un totale di 89 mancanti, di cui poco meno di 50 ritrovati. In Colombia, le manifestazioni non hanno cessato di esistere, neppure in seguito alla promessa del governo di revocare la riforma fiscale che ha innescato il malcontento. Diverse organizzazioni per i diritti umani hanno denunciato la brutalità e l’abuso di potere da parte della polizia dall’inizio delle rivolte.

(Edoardo Cappelli)

Pechino, la Cina condanna le accuse di violazioni di diritti umani avvenute al G7. Il ministro degli Esteri Wang Wenbin ha respinto al mittente le accuse che, durante lo scorso G7, sono state riservate alla Cina per quanto riguarda tematiche quali il Tibet, lo Xinjiang, con preoccupazione per quanto sta avvenendo alla popolazione uigura, e Hong Kong, riguardo una possibile manipolazione del sistema democratico locale. Wang ha affermato che si tratta di un chiaro tentativo di smantellare le norme sulle relazioni internazionali, al fine di intromettersi negli affari interni della superpotenza asiatica. Le relazioni tra Cina e Occidente sono deteriorate negli ultimi tempi, anche in seguito all’intensificarsi della presenza militare di Pechino nel mar Cinese Meridionale.

(Edoardo Cappelli)

Gerusalemme, tensioni nelle manifestazioni antisfratto, almeno 53 palestinesi feriti. La polizia israeliana ha cercato di contenere i gruppi di palestinesi in protesta contro l’allontanamento forzato di diverse famiglie palestinesi dalle loro case, nel quartiere orientale di Sheikh Jarrah, a Gerusalemme est. Le manifestazioni erano cominciate l’ultimo venerdì di Ramadan, quando vari fedeli si sono ritrovati alla moschea di Al-Aqsa. Il motivo dell’iniziativa di sfratto parrebbe essere relativo a una vecchia disputa legale riguardo l’appartenenza di quel territorio, a maggioranza palestinese ma con vari luoghi di rilevanza per gli ebrei.

(Edoardo Cappelli)

Myanmar, vietata la televisione satellitare. Il divieto della televisione satellitare, dopo un provvedimento del Consiglio dell’amministrazione birmano, si aggiunge alle restrizioni già presenti nel paese nei confronti degli organi di stampa e Internet. Secondo quanto riporta Humans Rights Watch il governo, guidato da una giunta militare, ha recentemente giustificato questa decisione dichiarando che "organizzazioni illegali e agenzie di stampa stavano trasmettendo programmi che minacciavano la sicurezza nazionale". "Il divieto alla TV satellitare è un palese tentativo di negare l’accesso a trasmissioni di notizie indipendenti e isolare ulteriormente la popolazione del Myanmar” ha affermato Linda Lakhdhir, consulente legale per l’Asia di Human Rights Watch, chiedendo alla giunta il ritiro del provvedimento.

(Federico Brignacca)

Repubblica Democratica del Congo, entra in vigore la legge marziale. Negli scorsi giorni, in due province della Repubblica Democratica del Congo è stata introdotta la legge marziale che – secondo le parole di un portavoce del governo – servirebbe al porre fine all’insicurezza che sta affliggendo il paese. Questo provvedimento permette alle autorità militari di perquisire le case delle persone in qualsiasi momento, vietare riunioni e pubblicazioni e arrestare qualsiasi individuo per disturbo dell’ordine pubblico. Preoccupazione per il rispetto dei diritti umani e del diritto umanitario. In particolare, a tal proposito, un portavoce dell’esercito – riporta Human Rights Watch – ha rassicurato che tutti i diritti saranno rispettati, ma preoccupa comunque la deriva a cui si sta arrivando nel paese per volontà della giunta militare.

(Federico Brignacca)

Thailandia, richiesta di indagini sull’uccisione di un attivista. La situazione degli attivisti in Thailandia è in serio pericolo e nei primi giorni del mese di maggio Human Rights Watch ha rivolto un appello alle autorità del paese perché indaghino sulla morte di Somsak Onchuenjit, avvocato e attivista per i diritti della terra. “Le autorità thailandesi non dovrebbero restare a guardare mentre gli attivisti di base nelle province meridionali vengono assassinati per aver difeso le loro comunità” ha dichiarato Brad Adams, direttore per l’Asia di Human Rights Watch. Preoccupano i dati che rilevano cinque attivisti per i diritti sulla terra morti negli ultimi dieci anni. “Il governo sta venendo meno al suo obbligo di indagare seriamente sugli attacchi mortali contro i difensori dei diritti umani” ha aggiunto Adams.

(Federico Brignacca)

Federico Brignacca e Edoardo Cappelli



ECONOMIA E FINANZA INTERNAZIONALE

Mercati, oscillazioni ma al rialzo. Continua la fase altalenante che ormai caratterizza i mercati dall’inizio di aprile e riprende vigore la differenziazione nelle performance di listini legati all’economia tradizionale (Dow e S&P) e quelli tecnologici come il Nasdaq. I primi sono sospinti verso nuovi record storici (ritoccati per l’ennesima volta venerdì scorso) dal prolungato sostegno offerto dalla Federal Reserve, dall’ottimo passo delle vaccinazioni e in generale da tutte le notizie che confermano il buon andamento della ripresa. Mentre, dall’altra parte, al Nasdaq non bastano i risultati stellari del Big Tech per recuperare i record di inizio anno e si appiglia invece agli indizi che suggeriscono cautela nel dichiarare vittoria contro il virus. Il rapporto mensile di aprile sul mercato del lavoro ne è l’esempio più recente: i “soli” 266.000 posti creati contro una previsione di 1 milione e le ulteriori misure di sostegno profilate da Biden hanno messo il turbo al settore tech e al Nasdaq.

USA v. Europa, il gap si allarga. Il primo trimestre ha reso evidente quelle che le previsioni degli economisti prospettavano da tempo: Stati Uniti ed Europa marciano a ritmi diversi, quasi opposti, nel recupero post-pandemia. Il pil americano nel primo trimestre è cresciuto infatti del 6.4%, appena sotto le attese, grazie anche ad un aumento dell’11% del consumo privato (aiutato dai risparmi accumulati) e dal mercato del lavoro in rapido miglioramento, mentre il vecchio continente delude le aspettative e a sorpresa rientra ufficialmente in recessione: pil europeo a -0.6%, affondato dal -1.7% della Germania. La differenza è dovuta non solo al differente livello di aiuti governativi, ma anche dal differente tasso di vaccinazioni, circa 3 volte maggiore negli USA, che ha permesso un ritorno alla quasi normalità, almeno dal punto di vista lavorativo.

Commodities, prezzi alle stelle. In aggiunta ai più noti petrolio e rame, due materiali fondamentali e il cui prezzo varia secondo la crescita economica e hanno perciò visto rialzi consistenti negli ultimi mesi, altre materie prime “agricole” hanno anche meglio. É il caso, ad esempio, del legname da costruzione, cresciuto del 322% in 12 mesi e la cui corsa, sia per la domanda di nuove case negli USA sia per un’offerta inferiore alla domanda (anche causata dalle tariffe sulle importazioni dal Canada), non accenna a fermarsi. Ma anche del mais (+16% ad aprile, + 44% da gennaio), il cui rialzo non è dovuto tanto al consumo alimentare diretto ma al suo utilizzo nei mangimi animali, nella produzione di additivi per carburanti e in materiali isolanti per l’edilizia.

Big tech, trimestrali incredibili. Il primo trimestre 2021 ha portato ricavi e profitti record per il settore tecnologico americano e, a differenza di altri settori, il confronto con il 2020 è significativo perché, in linea generale, il settore è stato avvantaggiato dalle restrizioni imposte. Amazon e Alphabet sono le stelle del trimestre, con ricavi rispettivamente in rialzo del 44% e del 34% e profitti addirittura del +215% e del 166%. Molto buoni anche i dati di Apple, trascinata dal +65% di vendite degli iPhones (soprattutto i modelli 5G in Cina), anche se i risultati sono stati oscurati dalla Commissione EU, che ha accertato un’infrazione ai regolamenti sulla concorrenza nel settore dello streaming musicale, con Apple che avrebbe abusato della propria posizione dominante, un ricorso avviato da Spotify nel 2019.

Chip, la crisi peggiora. La carenza di semiconduttori sta mettendo a dura prova le operazioni (e i ricavi) dei maggiori produttori automobilistici mondiali. Stellantis ha prodotto il 17% meno di quanto previsto mentre Ford, pur avendo battuto le previsioni nel primo trimestre, si aspetta ora di dover tagliare il 50% della produzione del secondo trimestre a causa di un incendio negli stabilimenti di un fornitore giapponese, un evento avverso che ha solo peggiorato i livelli di fornitura già molto scarsi. Anche da Honda e BMW giungono cattive notizie, con i rispettivi stabilimenti in Giappone e Germania e Inghilterra che verranno fermati temporaneamente, così come Apple, che perderà $3/4 miliardi dalla mancata produzione di Mac e iPad.

CEO, stipendi da favola. La compensazione mediana degli amministratori delle 300 maggiori società quotate negli Stati Uniti ha raggiunto i $13.7 milioni (12.8 nel 2020) ed è pari in media a 320 lo stipendio di un loro dipendente, un rapporto in forte crescita negli ultimi 30 (nel 1989 era 61:1) e che ha suscitato diverse polemiche, tanto che in alcuni casi gli azionisti hanno espresso un parere, non-vincolante, negativo. Nella classifica troviamo Richison, CEO di Paycom, che incassa 211 milioni, Rubin, di 1Life Healthcare, con 199 milioni, e Legere, ex-CEO di T-Mobile, a “soli” $137 milioni. A svettare, e non di poco, è però Alex Karp, CEO di Palantir, che grazie alla quotazione in borsa ha ricevuto stock options e stock awards per un totale di $1.1 miliardi.

Leonardo Aldeghi



AFRICA SUB SAHARIANA

Uganda, il sacrificio umano è reato. La legge che criminalizza i sacrifici umani nel Paese è stata approvata dal parlamento il 5 maggio. Essendo una pratica molto diffusa e radicata nella società, questa legge denominata “Prevention and Prohibition of Human Sacrifices Bill 2020” colpisce ogni suo aspetto. Chi commette sacrifici umani o li finanzia, chi possiede parti umani, chi le usa in medicina e chi le vende, nonché chi diffonde la credenza nel sacrificio umano per guadagno o per scopi rituali, può essere condannato con la pena di morte. Ora spetta al Presidente approvare la legge in via definitiva.

(Sara Squadrani)

Kenya, chiuderanno due campi che ospitano circa 400.000 rifugiati. L'ha annunciato il Ministero dell'interno giovedì 29 aprile e, in seguito, il Presidente Kenyatta lo ha comunicato all'Alto Commissario delle Nazioni Unite per i Rifugiati, Filippo Grandi. Si tratta dei campo di Dadaab, vicino al confine con la Somalia, e Kakuma, vicino al confine con l'Uganda, che ospitano al momento più di 400.000 rifugiati prevalentemente di origine somala e sud sudanese. La chiusura avverrà il 30 giugno del prossimo anno e sarà sostenuta da una roadmap che il governo del Kenya seguirà nei prossimi mesi. Questa roadmap include la necessità di trovare nuove soluzioni per i rifugiati, tra cui il ritorno volontario per chi è in condizioni adeguate, la partenza verso altri Paesi o soluzioni alternative ai campi per rimanere in Kenya.

(Sara Squadrani)

Repubblica Democratica del Congo, stato d’assedio nelle province del Nord Kivu e dell'Ituri. Data la violenza dei gruppi armati e la situazione di difficile gestione, il 1° maggio è stato dichiarato lo stato d’assedio dal Presidente Félix Tshisekedi, in conformità all'art. 85 della Costituzione. Lo stato di emergenza o di assedio prevede che possa essere indetto in presenza di gravi circostanze che minacciano l'indipendenza o l'integrità del territorio nazionale o causano l'interruzione del regolare funzionamento delle istituzioni. L'effettività della misura è decorsa dal 6 maggio con durata di un mese e possibilità di proroga. Le autorità militari assumono quindi le funzioni di governo e controllo nell'area. Se la decisione del Presidente intende ripristinare la stabilità nell'area, ci sono tuttavia preoccupazioni circa abusi delle forze di sicurezza che possono sfociare il violazioni di diritti umani, che potrebbero quindi allontanare il raggiungimento dell'obiettivo.

(Sara Squadrani)

Nigeria, l’esercito garantisce il suo supporto al Presidente. Nonostante la recente liberazione di un gruppo di 29 studenti nigeriani, rapiti a marzo nello Stato nord-orientale di Kaduna, la situazione in Nigeria resta molto critica. La crescente insicurezza, caratterizzata da un alto numero di rapimenti, attacchi da parte di gruppi armati e uccisioni di civili, ha portato ad una sollecitazione da parte del parlamento al Presidente Buhari per dichiarare lo stato di emergenza nazionale. A queste sollecitazioni sono seguite delle dichiarazioni da parte di un noto parlamentare secondo il quale la Nigeria è sull'orlo del collasso e la leadership dovrebbe quindi passare la mano all'esercito, in modo da garantire una maggior sicurezza. L’esercito ha però risposto a queste dichiarazioni con un comunicato, nel quale affermano che intendono rimanere politicamente neutrali e che continueranno a supportare pienamente il governo.

(Andrea Ghilardi)

Sara Squadrani e Andrea Ghilardi



AMERICA DEL NORD

Honolulu, il Congresso impedisce il pagamento del debito nei confronti delle Hawaii. Negli anni ‘90, i due parlamentari più anziani delle Hawaii, i senatori statunitense Daniel Inouye e Daniel Akaka, si impegnarono a fondo per garantire che gli Stati Uniti compensassero i nativi hawaiani per le terre ancestrali loro sottratte nel corso degli anni. Tuttavia, un’indagine dello Star-Advertiser di Honolulu ha scoperto che quegli stessi senatori hanno votato più volte ciascuno per sostenere la legislazione che rende vani gli sforzi per rimborsare i milioni di dollari di debito fondiario verso gli hawaiani. Almeno altri sei membri attuali ed ex membri della delegazione del Congresso delle Hawaii hanno sostenuto tale legislazione una o più volte. Ad oggi, i terreni in questioni sono stati usati dal governo federale per venderli a enti privati o per utilizzo industriale, di cui però raramente hanno beneficiato gli autoctoni.

Washington, dati sull’occupazione di aprile deludono le aspettative. L’occupazione rimane l’aspetto più complesso quando si parla di recupero dagli effetti della pandemia. Negli Stati Uniti, nell’ultimo mese, solo 266 mila persone hanno trovato un lavoro. Le previsioni in merito erano nettamente più ottimistiche. Si parlava di un incremento di quasi un milione di posti di lavoro, con coloro che erano più inclini a ben sperare che puntavano a due milioni di nuove assunzioni. Il tasso di disoccupazione è addirittura risalito al 6,1% dopo l’assestamento al 6% di marzo. Il Dipartimento del Lavoro ha sottolineato la creazione di posti di lavoro nella ristorazione, più in generale nei servizi, e nel pubblico impiego.

Edoardo Cappelli



AMERICA LATINA

Bolivia, contro la risoluzione del Parlamento Europeo. Il governo boliviano si è dichiarato contrario a una risoluzione emanata dal Parlamento Europeo. Quest’ultima chiede la liberazione di Jeanine Áñez, presidente dello stato boliviano nel 2019, che da marzo 2021 si trova in carcere con l’accusa di terrorismo e cospirazione rivoltale dal MAS e da alcuni suoi collaboratori. Il governo ha inoltre accusato l’UE di essersi intromessa negli affari interni della Bolivia. L’UE, che considera la Áñez prigioniero politico, ha anche accusato la giustizia boliviana di non essere imparziale. Per questo, l’Unione Europea ha chiesto alla Bolivia di effettuare riforme strutturali nel sistema giudiziario.

(Ginevra Ricca)

Brasile, una controversa operazione di polizia. Rio de Janeiro, quartiere di Jacarezinho: almeno 25 sono le persone rimaste uccise nella più controversa e letale delle operazioni di polizia degli ultimi cinque anni, messa in atto dopo una segnalazione ricevuta rispetto il reclutamento di bambini in una banda di trafficanti di droga. Quest’ultima, secondo i media, pare sia dedita oltre al traffico di droga, anche a rapine, omicidi e rapimenti; secondo l’attività di intelligence della polizia, invece, la banda è abile nel garantire il controllo del territorio attraverso l’uso delle armi. Il raid della polizia ha provocato il dissenso e le proteste dei residenti locali della favela Jacarezinho, i quali hanno denunciato un uso eccessivo e non necessario della forza, testimoniando l’intrusione degli agenti nelle loro case senza mostrare i mandati di perquisizione e uccidendo i sospettati intenzionati ad arrendersi. La polizia ha sostenuto di aver agito per autodifesa. L'Ufficio delle Nazioni Unite per i diritti umani è interposto chiedendo un’indagine indipendente.

(Elisa Maggiore)

Cile, Piñera sotto accusa. Diverse organizzazioni sociali cilene e internazionali come la Comisión Chilena de Derechos Humanos, la Asociación Americana de Juristas e il Centro di Ricerca ed Elaborazione per la Democrazia, hanno fatto ricorso presso la Corte Penale Internazionale (CPI) proponendo la messa in stato di accusa del presidente Sebastián Piñera per crimini contro l’umanità, in riferimento ai fatti accaduti durante le proteste del 2019. Il documento presentato alla CPI si basa su fatti già denunciati in passato da Amnesty International, Human Rights Watch e altre organizzazioni per i diritti umani. La violenza con cui lo stato ha risposto alle proteste del 2019 rappresenta, secondo queste organizzazioni, una violazione grave e sistematica dei diritti umani.

(Ginevra Ricca)

Ecuador, schiavitù moderna. Da quasi sei decenni la Furukawa Plantaciones, azienda giapponese principale produttrice di fibra di abaca, opera in Ecuador, e solo nei mesi passati 23 dei suoi ex dipendenti hanno fatto causa all’azienda per le condizioni di lavoro e di vita disumane che hanno patito nelle fattorie dell’azienda: nessun accesso ad acqua potabile, elettricità e servizi igienici; nessun contratto di lavoro o sicurezza sociale; sovraffollamento, lavoro minorile, mutilazioni e patologie croniche, soprattutto respiratorie. Storica è stata la decisione, del 19 aprile, di un giudice costituzionale di condannare l’azienda a risarcire i 123 ex dipendenti: è stata la prima volta che un’azienda è stata condannata per lavoro in schiavitù in Ecuador. La stessa sentenza ha riconosciuto parimenti responsabile anche il Ministero del Lavoro per la cecità e la mancanza di controlli. Nonostante il valore della sentenza, l’azienda non è stata chiusa, e oltre la multa di 42.880 dollari e di una chiusura di 90 giorni, non ha subito altre sanzioni.

(Elisa Maggiore)

Perù, scontri tra partiti. Prosegue lo scontro politico tra i due partiti che hanno ottenuto la maggiore percentuale di voti alle elezioni di aprile 2021. Si tratta dell’estrema sinistra di Perù Libre, con a capo Pedro Castillo e l’estrema destra di Fuerza Popular guidata da Keiko Fujimori. Castillo sembra essere in testa alla classifica, ma la partita è ancora aperta e si attende l’esito del ballottaggio che avverrà il 6 giugno. I due partiti non sono riusciti a trovare un accordo per organizzare i quattro dibattiti previsti dal Jurado Nacional de Elecciones. I dibattiti dovrebbero svolgersi prima del ballottaggio per delineare meglio le posizioni dei due partiti sulle questioni più importanti come la gestione della pandemia, delle infrastrutture e dell’economia.

(Ginevra Ricca)

Elisa Maggiore e Ginevra Ricca

ASIA ED ESTREMO ORIENTE

India, la tragica carenza di ossigeno negli ospedali. L’India continua ad essere colpita da un altissimo numero di casi di Covid-19, arrivando a registrare in un solo giorno un totale di oltre 400 mila persone infette e quasi 4000 decessi. La tragica mancanza di ossigeno negli ospedali sta ostacolando il lavoro dei medici, che spesso non riescono a garantire ai propri pazienti le cure a cui avrebbero diritto. La scorsa settimana, il governo indiano, su ordine della Corte Suprema, ha concesso di fornire più ossigeno alle strutture sanitarie della capitale Nuova Delhi. La Corte Suprema è intervenuta dopo che 12 pazienti sono deceduti a causa della mancanza di ossigeno, in un ospedale, per un periodo di tempo di 80 minuti.

(Margherita Camurri)

Giappone, il dibattito sulle Olimpiadi. Nei giorni scorsi, una petizione online per l’annullamento delle Olimpiadi di Tokyo ha raccolto più di 200 mila firme. Infatti, secondo i sondaggi, il 70-80% dei cittadini giapponesi si dichiara contro lo svolgimento dei Giochi a causa del crescente numero di casi di Covid-19 nel paese. Tuttavia, il governo ha annunciato di voler proseguire con l’organizzazione dell’evento. In particolare, la scorsa settimana, Tokyo ha deciso di estendere lo stato di emergenza a diverse città per arrestare la diffusione del virus in vista delle Olimpiadi e ha concluso con Pfizer un accordo per vaccinare tutti i concorrenti dei Giochi.

(Margherita Camurri)

Cina, tensioni in aumento nel Mare Cinese Meridionale. Da ormai un paio di settimane, la zona economica esclusiva (ZEE) delle Filippine è al centro di crescenti tensioni tra Manila e Pechino. In seguito all’imposizione, da parte del governo cinese, di un divieto di pesca nella ZEE filippina e della continua presenza militare cinese per fare rispettare tale divieto, il governo di Duterte ha accusato la Cina di aver lanciato “segnali pericolosi” nei confronti dei pescherecci filippini. Durante una conferenza stampa, il Presidente Duterte ha dichiarato che, nonostante la Cina sia “un buon amico”, la sovranità delle Filippine nella ZEE “non è negoziabile”. A fine Aprile, Duterte ha ordinato ad alcune navi della marina di pattugliare e condurre esercitazioni nelle acque della secca di Scarborough. Si tratta di un piccolo atollo, amministrato de facto dalla Cina, al largo della ZEE delle Filippine, le cui acque sono ricche di pesce e quindi un luogo ideale per pescare.

(Francesco Ancona)

Taiwan, la siccità rischia di aggravare la carenza mondiale di microchip e conduttori. Nel mondo digitalizzato del 21° secolo, microchip e altri materiali conduttori sono diventati fondamentali per la crescita e lo sviluppo economico di innumerevoli industrie. In questo settore, Taiwan è considerato il paese produttore numero uno di microchip e semiconduttori al mondo. Un intero anno di lockdown e un elevato aumento della domanda hanno avuto un forte impatto negativo sulla produzione di questi componenti, essenziali per la maggioranza delle industrie meccaniche ed elettriche (automobili, elettrodomestici, cellulari, sistemi di difesa, ecc.). Come se non bastasse, da diverse settimane Taiwan sta subendo una delle più forti siccità mai registrate negli ultimi 50 anni. La grave carenza d’acqua in alcune zone meridionali potrebbe, quindi, mettere a rischio una grossa fetta della produzione mondiale di microchip.

(Francesco Ancona)

Margherita Camurri e Francesco Ancona



EUROPA OCCIDENTALE E UNIONE EUROPEA

Unione Europea, il Parlamento UE approva l’accordo con il Regno Unito. Il 28 Aprile il Parlamento Europeo ha approvato con una larga maggioranza l’accordo di partenariato concluso con Londra lo scorso dicembre. Il trattato avallato dal Parlamento è stato definito dalla Presidente della Commissione Europea Von der Leyen come un pilastro necessario per un rapporto forte e stretto con il Regno Unito. Il Presidente del Consiglio Europeo Michel ha invece affermato che esso rappresenta l’inizio di una nuova era. Anche il Premier britannico Johnson ha voluto sottolineare l’importanza di questo accordo. L’intesa punta a garantire quasi inalterata la continuità commerciale tra l’UE e il Regno Unito. Tuttavia, sebbene il patto elimini la necessità di tariffe doganali, i controlli ai confini dell’Unione resteranno comunque necessari come per qualsiasi paese terzo. L’accordo, insieme alle questioni fondamentali come lo scambio di beni e servizi, stabilisce anche condizioni di parità per quanto riguarda la tutela ambientale, gli aiuti di Stato e i diritti dei lavoratori. Regola inoltre le norme sulla cooperazione giudiziaria e di polizia e norma un quadro di riferimento per la condivisione dei contingenti di pesca, ricerca e trasporti. Infine, l’intesa prevede anche speciali disposizioni per evitare una frontiera fisica in Irlanda.

(Andrea Ghilardi)

Brexit, tensione sulla pesca tra Regno Unito e Francia. La delicata questione della pesca è recentemente tornata ad alimentare tensioni tra l’Unione Europea e il Regno Unito. Lo scorso giovedì infatti le acque intorno all’isola britannica di Jersey, che è a sole 14 miglia dalle coste francesi, sono state il palcoscenico di scene inusuali. Una sessantina di pescherecci francesi si sono infatti radunati nei pressi del porto di St Helier per protestare contro le limitazioni, provenienti dal Regno Unito, alle loro attività di pesca. I pescatori accusano il paese d'oltreManica di pesanti ritardi nella concessione delle licenze necessarie per pescare nelle acque britanniche; inoltre protestano contro le nuove condizioni, modificate dalle autorità inglesi a fine aprile, per la pesca intorno all’isola di Jersey. Di fronte a questa situazione Londra ha mandato due navi da guerra nella zona, per evitare che la protesta francese bloccasse il porto britannico. Conseguentemente Parigi ha inviato due motovedette. Dopo qualche ora, i pescherecci hanno terminato la loro protesta e la tensione è perciò calata, portando così al rientro delle navi militari.

(Andrea Ghilardi)

Spagna, la Destra sbanca a Madrid. Le elezioni amministrative per la Regione di Madrid hanno incoronato Isabel Diaz Ayuso. Il suo Partito Popolare ha infatti raddoppiato i voti ottenuti appena due anni fa, fermandosi a soli quattro seggi dai 69 necessari per governare da sola. Potrà però probabilmente contare sull'estrema destra di Vox. L’aspra critica all’operato del governo centrale spagnolo in merito alla gestione della pandemia è stata una delle armi vincenti per il raggiungimento di questo traguardo. Queste elezioni potrebbero essere il segnale di una futura svolta a destra dell’intera Spagna: dalla sede del Partito Popolare risuonano infatti le parole del leader nazionale Casado che ha affermato «oggi la libertà ha vinto a Madrid, domani vincerà in tutta la Spagna». A seguito di questi risultati elettorali, estremamente deludenti per il Partito di sinistra Podemos, il candidato ed ex vicepremier, Pablo Iglesias, ha annunciato l'addio alla politica attiva. È infine da evidenziare il pesante tracollo dei liberali di Ciudadanos, che passa dal 19% a meno del 4%.

(Andrea Ghilardi)

Regno Unito, il vertice del G7. La capitale britannica ha ospitato il vertice fra i ministri degli esteri del G7. I temi affrontati sono numerosi e riguardano i principali problemi del sistema politico internazionale. Grande attenzione è stata riservata alla Russia, a causa del recente ammasso di truppe al confine con l’Ucraina. I ministri hanno trattato anche della Cina e di come Pechino debba impegnarsi nel rispetto dei diritti umani e a seguire le regole del sistema internazionale. Una parte importante dell’incontro è stata dedicata alla democrazia, sotto attacco da più parti grazie ad un lavoro di disinformazione che mina la fiducia nelle istituzioni democratiche. Infine, si è parlato anche di clima, per prepararsi alla COP26 di Glasgow e aumentare le risorse da destinare alla lotta contro il cambiamento climatico.

(Leonardo Cherici)

Unione Europea, altri diplomatici espulsi dalla Russia. Continuano le crisi diplomatiche fra Mosca e l’Occidente. Dopo le espulsioni in seguito al caso Naval'nyj, la Russia ha deciso di espellere altri diplomatici europei di Lettonia, Slovacchia, Lituania ed Estonia. A peggiorare ancora la situazione, sono arrivate le sanzioni verso alcuni funzionari UE, fra cui anche il Presidente del Parlamento Europeo David Sassoli e la Vicepresidente della Commissione Vera Jourova a cui è stata negata la possibilità di entrare nel Paese. Tutto il mondo politico occidentale ha espresso solidarietà nei confronti dei funzionari colpiti dalle sanzioni. Le relazioni fra Russia e Occidente continuano a peggiorare e il caso Naval’nyj è solamente una delle questioni che rimangono da risolvere.

(Leonardo Cherici)

Regno Unito, Scozia e Galles al voto. Sono stati giorni importanti soprattutto per i rapporti fra Londra e Edimburgo. Con un’affluenza record del 63% il Partito Nazionale Scozzese della Premier Sturgeon ha vinto le elezioni, mancando di un soffio l’obiettivo della maggioranza assoluta. L’SNP, infatti, ha ottenuto 64 seggi e avrà bisogno del supporto dei Verdi per poter formare un nuovo governo e, probabilmente, chiedere un referendum per l’indipendenza, forti del consenso popolare ottenuto. In Galles, invece, vengono riconfermati i laburisti, ottenendo quasi la metà dei seggi del Parlamento locale. La tornata elettorale, però, non è stato completamente negativa per Boris Johnson. I conservatori, infatti, hanno vinto alle suppletive e in alcuni collegi tradizionalmente laburisti in Inghilterra. Ha sicuramente premiato la gestione della pandemia e della campagna vaccinale.

(Leonardo Cherici)

Leonardo Cherici e Andrea Ghilardi



EUROPA CENTRO-ORIENTALE E RUSSIA

Croazia, la Corte costituzionale conferma la violazione dei Diritti Umani dei rifugiati. Nel novembre 2017, una famiglia afghana con sei bambini fu sorpresa ad aver superato il confine serbo-croato illegalmente. Incontrata la polizia chiesero asilo, diritto che non fu concesso, nonostante i regolamenti europei. Furono portati alla ferrovia per tornare in territorio serbo. La piccola Madina Hussiny (6 anni) quella notte fu investita e uccisa dal treno. Ora la Corte costituzionale ha emesso una sentenza a favore della famiglia, accogliendo i tre ricorsi. Gli agenti hanno ordinato alla famiglia di salire sul treno, incuranti della tragedia appena avvenuta. La sentenza afferma che “I rifugiati e i richiedenti asilo non dovrebbero essere rimandati in Serbia senza aver esaminato il loro status giuridico [...] A questa famiglia che, dopo tutti gli orrori e le guerre, ha perso la figlia durante il viaggio intrapreso per chiedere protezione, non è mai stata data la possibilità di chiedere protezione internazionale nel nostro paese.”

Repubblica Ceca, tensioni nel cuore dell’Europa Orientale. La Repubblica Ceca da giorni espelle diplomatici russi, con l’accusa di spionaggio. La tensione tra i due Stati ha raggiunto picchi da guerra fredda. La causa? Mosca avrebbe organizzato un sabotaggio mortale ai danni del piccolo Stato. La Russia nega le accuse e controbatte che i cechi hanno l’appoggio degli USA. Le tensioni si sono manifestate nel giorno della commemorazione annuale in cui le truppe sovietiche morirono per liberare la Cecoslovacchia dal giogo nazista (1945), evento che provoca sempre attrito tra chi è pro-Russia e chi non lo è. Il governo accusa pubblicamente i servizi militari russi (GRU) di essere gli organizzatori e responsabili di un attentato in una discarica in cui persero la vita due dipendenti cechi (2014). Molti sostengono che il Paese sia “un nido di spie che lavorano sotto la copertura diplomatica”. La polizia cerca due agenti russi, Alexander Mishkin e Anatoly Chepiga accusati di avvelenamento a Salisbury nel 2018.

Russia, il Cremlino dichiara “illegale” la Fondazione (FBK) di Naval'nyj. La Fondazione Anticorruzione (FBK) di Aleksej Naval’nyj, creata nel 2011, è stata dichiarata “illegale” dal tribunale russo. Il 29 aprile i suoi membri hanno reso noto, in un comunicato, la decisione di scioglierla per proteggere gli iscritti che potranno promuovere gli ideali in modo esclusivamente personale. Leonid Volkov su YouTube ha affermato l’impossibilità di lavorare in queste condizioni. La corte si è riunita a porte chiuse, poiché le autorità ritengono che il caso contenga “informazioni riservate”. Il verdetto è chiaro: la FBK è accusata di “estremismo”, di aver provocato e incoraggiato rivolte in tutto il Paese e di aver agito per alterare “le basi dell’ordine costituzionale”. Se i membri fossero condannati subirebbero pesanti ripercussioni legali; tra cui una detenzione di durata variabile a seconda del loro ruolo e le autorità avranno il potere di congelarne i conti correnti.

Giulia Patrizi

MEDIO ORIENTE E NORD AFRICA (MENA)

Siria al bivio: chi sarà il Presidente? La Corte costituzionale siriana ha selezionato due candidati che concorreranno insieme a Bashar al-Assad per le elezioni presidenziali del 26 maggio. Jihad al-Laham, il presidente della Corte, ha approvato la candidatura di solo due individui (oltre al Presidente già in carica) su 51. Si tratta di Abdallah Salloum Abdallah, già ministro tra il 2016 e il 2020, e di Mahmoud Marei, leader dell’opposizione tollerata dal regime. Gli altri 48 invece non sono stati accettati perché non soddisfacevano i requisiti legali previsti dalla Costituzione siriana. Damasco ha inoltre invitato Russia, Iran, Cina, Venezuela e Cuba a monitorare il processo elettorale. Nonostante ciò, gli Stati occidentali continuano a criticare ed a mostrarsi scettici sulla legittimità e democraticità di queste elezioni.

(Sara Oldani)

Libano, dispute marittime con il vicino Israele. Riprendono i negoziati tra Libano e Israele in merito ai confini marittimi e alle zone economiche esclusive (ZEE) nel Mediterraneo orientale. Essi saranno mediati dagli USA, il cui ambasciatore John Desrocher è atterrato a Beirut, dichiarando che la riapertura del dialogo tra i due Stati è un segno positivo ed è l’inizio di un lungo percorso di riconciliazione. I due contendenti però si trovano su due posizioni completamente opposte e sono entrambi desiderosi di vedere la modifica della demarcazione dei confini marittimi, per poter sfruttare a proprio vantaggio i giacimenti di gas naturale che si trovano all’interno del Blocco 9 e in parte nel Blocco 4.

(Sara Oldani)

Israele, il fallimento di Bibi e le tensioni ad Al-Aqsa: dopo quasi 12 anni di dominio incontrastato il king maker della politica israeliana, Benjamin Netanyahu, fallisce nel tentativo di formare un nuovo governo di coalizione. Nonostante il mandato di 28 giorni a disposizione, Bibi non è riuscito ad ottenere il sostegno di 61 membri della Knesset, il parlamento israeliano. Il presidente Rvilin ha quindi conferito il mandato al leader dell’opposizione, Yair Lapid, il quale però dovrà riuscire ad unire una compagine estremamente eterogenea di partiti. Nel mentre, le forze di sicurezza del paese devono fare i conti con diverse tensioni tra le frange estreme del suprematismo ebraico ed i palestinesi. La situazione si è surriscaldata a tal punto da far scoppiare degli scontri tra la polizia ed i fedeli che stavano pregando all’interno della moschea per la fine del Ramadan.

(Michele Magistretti)

Libia, tra tensioni ed incidenti. Il ministro degli esteri del governo libico, Najla al-Mangoush, è ormai da tempo sotto i riflettori per le sue coraggiose prese di posizione. Al fine di garantire una transizione completa e pacifica, il ministro ha più volte ribadito la necessità dell’abbandono del suolo libico da parte delle truppe mercenarie straniere. Queste affermazioni hanno creato non pochi malumori sia all’interno del composito panorama politico della Tripolitania che al maggiore sponsor del precedente governo tripolino, la Turchia del presidente Erdogan. Inoltre, nelle ultime settimane si sono succeduti diversi incidenti tra alcuni pescherecci italiani e le forze di sicurezza marittime del paese. L’ultimo incidente ha comportato il ferimento di un pescatore italiano da parte della Guardia Costiera di Misurata.

(Michele Magistretti)

Turchia, tra ostilità e competizione di vicinato. Da ormai diverso tempo i toni di Ankara verso i propri competitor regionali sembrano aver assunto una nuova direzione. Infatti, come dimostrano diversi segnali di caute aperture verso attori come Egitto e Golfo, la Turchia sembra aver compreso i pericoli di lungo termine della propria strategia unilaterale e aggressiva degli ultimi anni. Da qui, la necessità di un cambio di rotta nelle relazioni con l’Arabia Saudita e con il Golfo in generale, con la speranza di un doppio vantaggio derivante dal proprio “matrimonio” con il Qatar. A destare maggiore impressione è però il riavvicinamento con l’Egitto che, divenuto nemico su ogni fronte nel post-primavere arabe, rimane un forte impedimento alle mire turche nel Mediterraneo. Pertanto, sebbene non leggibile come un risanamento totale, il recente vertice bilaterale dimostra come ambo le parti necessitino di maggiore pragmatismo per sostenere i propri obiettivi: Libia, risorse energetiche, nonché la volontà di un proprio ruolo di punta rispetto all'amministrazione USA. Questione irrisolta rimane la Fratellanza Musulmana e la rete di alleanze.

(Samuele Abrami)

Iran, chi è il “Grande Satana”? Se solitamente i nemici giurati della Repubblica Islamica sono stati USA e Israele, alcune congiunture contemporanee sembrano quantomeno aver invertito l’ordine di grado di questa vicendevole percezione. Da un lato, la Guida Suprema Khamenei ha dichiarato che Israele “non è uno stato ma una base terroristica”, confermando quindi come sospetti, divergenze e minacce con Tel Aviv sembrino piuttosto in escalation. Dall’altro, eccezione che conferma la regola arrivano segnali inusuali legati a doppio filo. Il rivale saudita si è dimostrato disposto a ridurre le tensioni dirette (e strategicamente limitanti per entrambi) su singoli fronti. Se rimane da capire l’attuabilità di tali intenti, senza dubbio la mossa di Riad serve a preparare il terreno per la “nuova” strategia statunitense”. Infatti, in vista della prosecuzione dei colloqui di Vienna sul nucleare, Biden sembra voler corteggiare Teheran con aiuti umanitari prima che le elezioni in Iran cambino l’assetto di governo verso un maggiore oltranzismo e, quindi, un fallimento di ogni compromesso.

(Samuele Abrami)

Samuele Abrami, Michele Magistretti e Sara Oldani



TERRORISMO E SICUREZZA INTERNAZIONALE

Maldive, attentato contro l’ex Presidente. Il 6 maggio, Mohamed Nasheed è rimasto ferito a seguito di un’esplosione avvenuta nella capitale Malé. L’ordigno, piazzato su una moto, è deflagrato mentre l’uomo saliva a bordo della sua vettura. Nasheed, tra i fondatori del Partito Democratico delle Maldive, è stato il primo Presidente ad essere stato democraticamente eletto nel 2008. Nel 2012 è stato costretto a dimettersi a causa di un golpe militare e, dal 2016, ha vissuto in esilio in Gran Bretagna. Tornato nell’Isola nel 2019, dopo la vittoria presidenziale del suo partito, è divenuto Speaker del Parlamento - seconda carica più importante del Paese. Sebbene Nasheed sia sempre stato un convinto critico dell’estremismo islamico, le motivazioni dell’attacco sono sconosciute e nessuno ha ancora rivendicato l’attentato.

(Vincenzo Battaglia)

Afghanistan, giornalista ucciso a Kandahar. Ancora una volta, un giornalista è rimasto vittima di un attentato in Afghanistan. Si tratta di Neman Rawan, communication specialist dell’ufficio stampa del Ministero delle Finanze ed ex conduttore di un talk show politico di Tolo News - l'emittente privata più importante del Paese. Neman è stato assassinato il 6 maggio a Kandahar (nel Sud-est del Paese) da un gruppo di uomini armati. Malgrado nessuno abbia rivendicato l’attacco, le accuse sono rivolte ai Talebani, responsabili di attacchi contro i giornalisti nei mesi passati. Inoltre, il giorno prima dell’agguato, gli stessi Taliban avevano accusato i mezzi di informazione afghani di non imparzialità.

(Vincenzo Battaglia)

Afghanistan, attentato contro una scuola. È di circa 40 morti il bilancio dell’attacco perpetrato l’8 maggio contro una scuola a Kabul. Le vittime risultano in prevalenza studentesse che frequentavano la struttura scolastica. I talebani hanno immediatamente negato la responsabilità dell’attentato, che hanno fortemente condannato. Le esplosioni sono avvenute in un quartiere della capitale afghana a maggioranza sciita, quest’ultima spesso bersaglio degli attacchi dello Stato Islamico. Lo stesso quartiere ha già subito diversi attentati da parte della branca locale dell’Isis.

(Vincenzo Battaglia)

Germania, smantellata l’Ong “Ansaar International”: è accusata di finanziare attività terroristiche. La decisione, annunciata dal portavoce del ministro dell’Interno federale, Steve Alter, è giunta dopo una maxi operazione antiterrorismo condotta a livello nazionale. Secondo le autorità tedesche, l’associazione umanitaria - fondata nel 2012 dal rapper tedesco Joel Kayser - avrebbe finanziato, attraverso donazioni private, le attività di diversi gruppi terroristici, tra i quali Hamas e Al-Shabaab. Un’altra accusa mossa nei confronti della Ong da parte del Governo tedesco è quella di indottrinamento ideologico di minori. Infatti, secondo gli inquirenti, le attività di proselitismo erano condotte in diverse strutture che ospitavano minorenni ed erano finalizzate a far interiorizzare i contenuti salafiti-estremisti.

(Davide Shahhosseini)

Francia, maxi operazione antiterrorismo sull’asse Roma-Parigi: arrestati 7 ex militanti BR residenti oltralpe. La maxi operazione, denominata “Ombre Rosse”, è stata condotta dall’Antiterrorismo della polizia nazionale francese (Sdat) in collaborazione con il Servizio di cooperazione internazionale della Criminalpol e con l’Antiterrorismo della Polizia italiana. Il punto di svolta della questione, che da decenni vedeva Parigi tergiversare dinanzi alle richieste di estradizione italiane, è stato l’incontro dell’8 aprile scorso tra il ministro della Giustizia Cartabia e il suo omologo francese Eric Dupond-Moretti. Durante l’incontro virtuale, il ministro Cartabia ha sollecitato il governo francese ad una maggiore cooperazione con le autorità italiane, al fine di chiudere uno dei capitoli più bui della storia repubblicana. Tra gli arrestati vi è anche Giorgio Pietrostefani, fondatore della formazione extraparlamentare Lotta Continua, condannato a 22 anni come mandante dell’omicidio del commissario Luigi Calabresi. Sulla possibile estradizione degli ex brigatisti l’Eliseo non si sbilancia, rimettendo ogni decisione alle autorità giudiziarie.

(Davide Shahhosseini)

Francia, la nuova legge antiterrorismo fa discutere. La proposta, presentata il 28 aprile dal Ministro dell’Interno Darmanin, renderebbe definitive delle misure introdotte provvisoriamente negli anni scorsi. Tra queste, la più controversa riguarda una tecnica di trattamento dei dati per monitorare eventuali interazioni con contenuti online di propaganda estremista. Darmanin ha risposto alle critiche delle associazioni che temono che la nuova legge dia allo Stato eccessivi strumenti di controllo sulla privacy dei cittadini, affermando che algoritmi simili sono già utilizzati da parte di aziende private per altre finalità. Altre misure che diventerebbero permanenti, anche queste oggetto di dubbi e polemiche, riguardano la chiusura amministrativa dei luoghi di culto, le visite domiciliari per i sospetti coinvolti in indagini su “minacce gravi” (e non più di “particolare gravità), la sorveglianza amministrativa per chi ha scontato una condanna di almeno cinque anni per terrorismo e le perquisizioni all’ingresso dei grandi eventi.

(Laura Morreale)

Niger, lo Stato Islamico attacca soldati del governo vicino al confine con il Mali. Due recenti episodi, il 1 e il 4 maggio, sono stati rivendicati tramite i canali mediatici del’IS Africa Occidentale. Insieme alla rivendicazione, sono state pubblicate delle immagini di armamenti di cui i miliziani si sarebbero impossessati. L’IS ha dichiarato di aver agito in risposta a un precedente attacco dell’esercito governativo contro la popolazione locale. Come nota l’analista Wassim Nasr, è la prima volta che il gruppo terroristico afferma di agire in difesa dei civili, che in diverse occasioni sono invece stati vittime dei jihadisti. Questo potrebbe indicare una maggiore volontà dell’organizzazione di radicarsi nelle dinamiche locali, traendo vantaggio dal diffuso malcontento verso lo Stato e i suoi abusi tra la popolazione.

(Laura Morreale)

Davide Shahhosseini, Laura Morreale e Vincenzo Battaglia



ORGANIZZAZIONI INTERNAZIONALI

UN DESA, Forum su scienza, tecnologia e innovazione. Tenutosi martedì 4 e mercoledì 5 maggio, è stato il sesto evento annuale che ha visto la presenza di vari stakeholder nel campo della scienza, della tecnologia e dell’innovazione. Il forum è stato organizzato dalla UN interagency task team on Science, Technology and Innovation for the SDGs (IATT) e indetto dal Dipartimento degli affari economici e sociali delle Nazioni Unite (UN DESA) e dalla Conferenza delle Nazioni Unite sul commercio e lo sviluppo (UNCTAD). Lo scopo è stato quello di discutere sul ruolo della cooperazione internazionale in tema di scienza, tecnologia e innovazione al fine di raggiungere gli obiettivi di sviluppo sostenibile (SDGs). Il tema assume un ruolo particolare nell'ambito della pandemia della ripresa post-Covid-19.

(Sara Squadrani)

ECOSOC, un Forum per promuovere le partnership. Il Forum per le partnership del Consiglio economico e sociale delle Nazioni Unite si è tenuto il 3 maggio e, come ogni anno, ha lo scopo di discutere sul ruolo delle partnership nel percorso verso uno sviluppo sostenibile - in linea con l'obiettivo di sviluppo sostenibile numero 17 "Rafforzare i mezzi di attuazione e rivitalizzare il partenariato globale per lo sviluppo sostenibile". In questa occasione è stato dato spazio alle buone pratiche che finora hanno contribuito ad avvicinarsi al raggiungimento degli SDG, nonché aperto il dibattito tra Stati membri, attori non statali e agenzie delle Nazioni Unite per ragionare sulle possibili vie da percorrere nel prossimo futuro.

(Sara Squadrani)

NATO, al via l’esercitazione multinazionale “Steadfast Defender 2021”. È stata annunciata il 6 maggio l’esercitazione NATO “Steadfast Defender 2021”, in cui anche l’Italia sarà coinvolta. La notizia è stata confermata in un comunicato stampa virtuale dal Vice Capo di Stato Maggiore del “Supreme Headquarters Allied Powers Europe” (SHAPE), il Tenente Generale Brice Houdet. La “Steadfast Defender 2021” è stata definita come una delle esercitazioni più importanti per l’alleanza, con il coinvolgimento inter-operativo di 20 paesi e un dispiegamento totale di più di 9000 truppe e 18 navi da guerra. Lo scopo principale dell’esercitazione è quello di “dare dimostrazione che la NATO possiede le capacità and la volontà di proteggere i suoi alleati da qualsiasi minaccia”, ha riferito il Segretario Generale della NATO Jens Stoltenberg. Ciò verrà garantito attraverso una serie di esercitazioni volte a garantire una rapida risposta di fronte ad uno scenario di attacco contro un alleato, ha dichiarato il Generale Tod D. Wolters, Comandante Supremo del Teatro Europeo.

(Francesco Ancona)

WHO, nominati gli 11 esperti mondiali del nuovo “Consiglio sull'economia della salute per tutti”. Si sono radunati per la prima volta il 6 maggio gli 11 esperti mondiali presso il nuovo “Consiglio sull’economia della salute per tutti”, stabilito nel novembre 2020 in risposta alle sfide sanitarie ed economiche imposte dall’emergenza COVID-19. Il nuovo organo è composto da 11 esperti, provenienti da tutto il mondo in settori quali economia, medicina, politica e finanza, tutti riuniti con l’ambizioso obiettivo di pensare a nuove strategie e strumenti di rilancio economico e sanitario che abbia come scopo quello di costruire una società mondiale più salubre, equa e sostenibile. La principale mansione del Consiglio e degli esperti sarà quella di fornire consulenza e consigli al Direttore Generale dell’OMS e agli Stati membri sugli strumenti e gli approcci da utilizzare per affrontare a livello sistemico le sfide economiche e sanitarie.

(Francesco Ancona)

ONU, l’incontro tra presidente dell’Assemblea Generale e Consiglio di Sicurezza. Il briefing del 7 maggio si è occupato dell’importanza del multilateralismo nel perseguire la pace e la sicurezza internazionale. Il CdS, ha ricordato il presidente dell’AG Bozkir, è il principale responsabile del successo o meno di questo obiettivo. Secondo Bozkir, l’impasse del CdS in molte occasioni ha evidenziato la necessità di riformare l’organo in favore di una maggiore rappresentatività, per evitare che le rivalità nazionali tra i membri permanenti prevalgano sugli interessi collettivi. Peraltro, gli interventi del Segretario di Stato USA e del Ministro degli Esteri russo sembrano confermare le posizioni tradizionali dei due paesi: Blinken ha ribadito che gli USA continueranno ad agire di fronte a violazioni delle regole internazionali di cui l’ONU è promotore; Lavrov invece ha sottolineato l’importanza della non-ingerenza negli affari interni per mantenere un ordine multipolare.

(Laura Morreale)

Emergenza COVID-19 in India, l’appello di UNICEF. In risposta al precipitare della situazione sanitaria nel paese, l’UNICEF insieme all’OMS e ai partner locali sta lavorando per aumentare la disponibilità di ossigeno e di dispositivi sanitari necessari per contrastare la pandemia. Alle priorità mediche si è poi aggiunta la necessità di supportare i bambini nella didattica a distanza: il rischio di abbandono scolastico in questo momento è alto. Inoltre, molti bambini stanno perdendo le vaccinazioni di base e le cure per malattie comuni perché lo sforzo medico nazionale è concentrato sul COVID-19 e ai cittadini è chiesto di rimanere a casa. Invitando a fare una donazione, l’UNICEF stima che saranno necessari circa 21 milioni di dollari per implementare una strategia efficace di contenimento della pandemia.

(Laura Morreale)

Laura Morreale, Sara Squadrani e Francesco Ancona



Framing The World un progetto ideato e creato grazie alla collaborazione di un team di associati di Mondo Internazionale.


Andrea Ghilardi: Europa occidentale e Unione Europea

Arianna Giannino: Europa Centro-Orientale e Russia

Davide Shahhosseini: Terrorismo e Sicurezza Internazionale, America Latina

Edoardo Cappelli: Diritti Umani, America del Nord

Elisa Maggiore: America Latina

Federica Sulpizio: Medio Oriente e Nord Africa

Federico Brignacca: Diritti Umani

Francesco Ancona: Asia ed Estremo Oriente, Organizzazioni Internazionali

Ginevra Ricca: America Latina

Giulia Patrizi: America Latina, Europa Centro-Orientale e Russia

Laura Morreale: Terrorismo e Sicurezza Internazionale, Organizzazioni Internazionali

Leonardo Aldeghi: Economia e Finanza Internazionale

Leonardo Cherici: Europa occidentale e Unione Europea

Lorenzo Bonaguro: America del Nord, Europa Centro-Orientale e Russia

Margherita Camurri: Asia ed Estremo Oriente

Michele Magistretti: Medio Oriente e Nord Africa

Samuele Abrami: Medio Oriente e Nord Africa

Sara Oldani: Medio Oriente e Nord Africa

Sara Squadrani: Africa Sub-Sahariana e Organizzazioni Internazionali

Vincenzo Battaglia: Terrorismo e Sicurezza Internazionale



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