Focus sullo stato di diritto parte terza: il diritto internazionale come suo possibile garante?

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  Federico Quagliarini
  29 aprile 2021
  3 minuti, 25 secondi

L’ultima parte del nostro focus sullo stato di diritto si focalizza sull'importanza del diritto internazionale per il suo rispetto. Nella precedente puntata è stato esaminato come il principio dello stato di diritto sia menzionato come tra i principi fondanti dell’azione dell’UE e come il diritto comunitario preveda anche dei meccanismi sanzionatori qualora i Paesi membri non ne garantiscano il rispetto. Tuttavia non si deve pensare che l’UE sia l’unica organizzazione internazionale ad aver inglobato il principio dello stato di diritto all’interno della propria azione.

LE ALTRE ORGANIZZAZIONI INTERNAZIONALI

Lo stato di diritto è alla base anche delle attività anche dell’OSCE (Organizzazione per la sicurezza e la cooperazione economica in Europa), con attività particolarmente mirate, come ad esempio il rafforzamento dell’indipendenza della magistratura e l'assistenza alle istituzioni contro la corruzione.

Anche le Nazioni Unite si sono occupate di stato di diritto. Nel settembre 2015 con la redazione dell’agenda 2030, l’ONU ha introdotto l’obiettivo 16, menzionato come Pace, giustizia e istituzioni forti. Al comma 3 infatti si legge che l’ONU intende “Promuovere lo stato di diritto a livello nazionale e internazionale e garantire un pari accesso alla giustizia per tutti”.

Bisogna tuttavia precisare che l’introduzione di questo principio non è stata del tutto unanime. Infatti lo stato di diritto risulta una produzione del pensiero occidentale, questione che ha provocato forti resistenze da parte di nazioni di altre aree geografiche come Russia e Cina.

L’AZIONE DEL CONSIGLIO D’EUROPA

Un’altra istituzione internazionale che non può non essere menzionata è il Consiglio d’Europa, il quale però, a differenza dell’Unione Europea, non contiene un’esplicita menzione del principio dello stato di diritto all’interno del proprio trattato.

Tuttavia tale principio è ricavabile implicitamente. Di fatto la Carta Europea dei diritti dell’Uomo, su cui si fonda l’ambito d’azione del Consiglio d’Europa, contiene al suo interno una serie di prerogative e principi che lo stesso stato di diritto nel suo concetto garantisce e tutela.

In particolar modo anche il Consiglio d’Europa ha avuto modo di esaminare la situazione della Polonia. Un rapporto pubblicato dalla fondazione Helsinki for human rights ha portato alla luce che molte delle cause pendenti di fronte alla corte Strasburgo riguardano lo status della Corte suprema polacca, il Consiglio nazionale della magistratura e le nomine e i licenziamenti dalle loro funzioni (questioni conosciute anche dall’UE).

Il rapporto della fondazione mette in luce che la stessa corte ha esaminato più rapidamente queste questioni, di cui la maggior parte riguarda violazioni dell’art. 6 della convenzione EDU, proprio perché la CEDU è sempre più sensibile alle questioni dello Stato di diritto.

CONCLUSIONI

Alla luce delle seguenti considerazioni si può benissimo affermare che il concetto di stato di diritto viene preso ampiamente in considerazione a livello internazionale, in particolar modo nella sua forma pattizia (cioè nel diritto dei trattati). Non si rinviene, infatti, una consuetudine che obblighi i soggetti del diritto internazionale (tra cui gli stessi stati) al rispetto dello stato di diritto.

Questo tuttavia non deve sorprendere, poiché, come detto in precedenza, il rispetto dello stato di diritto è garantito anzitutto dal diritto interno e solo successivamente può intervenire il diritto sovranazionale come tutela di garanzia.

Tuttavia quest’ultimo risulta efficacie solo quando è demandato ad organizzazioni internazionali, le quali hanno come obiettivo il perseguimento della stabilità economica, sociale e politica, e al tempo stesso possono intervenire con azioni mirate al suo rafforzamento o con meccanismi sanzionatori volti ad eliminarne le violazioni.

A cura di Federico Quagliarini

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L'Autore

Federico Quagliarini

Classe 1994, laureato in Giurisprudenza presso l'Università degli studi di Milano, Federico Quagliarini è al contempo vice-direttore di Mondo Internazionale POST nonché caporedattore per l'area Società.

Da sempre appassionato di politica e relazioni internazionali, in Mondo Internazionale si occupa principalmente di questioni legali soprattutto inerenti al diritto internazionale.

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Organizzazioni internazionali law