Fare business con il riciclo

  Articoli (Articles)
  Redazione
  30 giugno 2021
  3 minuti, 5 secondi

Si può rendere il mondo un posto migliore e al contempo fare business?

Certo che sì, basta trovare un problema e risolverlo, come ha fatto Zhang Yin, un esempio di donna di successo cinese, una tra le donne più ricche al mondo.

Oggi è molto difficile inventare qualcosa di nuovo, ma certamente si può prendere spunto da qualcosa che già esiste e migliorarlo.

Per diventare un imprenditore di successo, bisogna aver chiaro e sviluppare due principi fondamentali dell’economia: efficacia ed efficienza. Efficacia, perché bisogna avere la capacità di raggiungere l'obiettivo prefissato, mentre efficienza per avere l'abilità di farlo impiegando le risorse minime indispensabili.

Dal 1978 al 2013, in Cina, si è verificata una continua crescita dell’economia. Con una serie di riforme, il Paese si è affacciato al commercio globale con forti vantaggi competitivi rispetto agli altri Paesi, come per esempio la manodopera a basso costo e l’avanguardia tecnologica. Normalmente in questi casi siamo abituati a vedere solo i vantaggi di questo sviluppo, ma è opportuno dare uno sguardo anche agli svantaggi. A tutti noi piace comprare oggetti a basso costo pensando di aver fatto un affare. Ma dobbiamo pensare al motivo per cui un oggetto costi meno di quanto dovrebbe.

Poniamoci la domanda: perché l’oggetto acquistato costa così poco?

Ci sono molte variabili, ma vorrei analizzare solo due fattori: imballaggio e trasporto. Mi dilungherei troppo se parlassi anche del processo di produzione e l’eventuale sfruttamento di risorse e manodopera.

Torniamo al nostro acquisto che dopo essere prodotto deve essere imballato e successivamente spedito. Questo passaggio genera un enorme inquinamento, perché il viaggio dalla Cina, viene fatto su delle navi portacontainer e perché quando apriamo la confezione, poi la buttiamo, generando rifiuti e quindi inquinamento.

Tornando alla nostra Zhang Yin, la sua idea si basa su una semplice osservazione dei flussi e una mancanza di materia prima in oriente. Quando le navi cargo partono dalla Cina sono stracolme di container e merce, mentre nel percorso inverso sono meno cariche e di conseguenza lo spazio su queste navi ha un costo inferiore.
Ecco l’idea geniale quindi, comprare rifiuti di carta nei Paesi ricchi dove si trova in abbondanza e a costi bassi, trasportarli con i viaggi più economici in Cina ed ecco fatto il business.
La necessità di materia prima per produrre cartone è risolta, evitando di sfruttare le risorse naturali, ma riciclando rifiuti.
Il costo del trasporto, ma soprattutto l’inquinamento generato da esso è limitato, perché si sfruttano le rotte marittime già esistenti.

Cosa succede oggi con la questione rifiuti?

Oggi la Cina è autosufficiente nella raccolta e nel riciclaggio dei rifiuti del Paese e quindi non permette l’importazione dei rifiuti da Europa e Stati Uniti. Oltre al fatto che il governo cinese è sempre più attento alla questione ambientale. Ora non sono più disposti ad accettare di lavorare né carta da macero, né altri rifiuti provenienti dall’estero.

La Cina ha detto stop alle importazioni di carta e plastica, vedremo cosa succederà nell’immediato futuro.

In Europa, nel frattempo, si corre ai ripari, introducendo una nuova tassa sugli imballi e si passa all’utilizzo di imballi biodegradabili, dato che dal 3 luglio 2021 entra in vigore il divieto dell’uso della plastica per alcuni prodotti monouso.

Ora bisogna attendere un altro colpo di genio che aiuti la gestione dei rifiuti e il miglioramento della salute del nostro pianeta.

Fonti consultate per il presente articolo:

https://forbes.it/2020/07/21/c...

https://www.theitaliantimes.it...

https://www.huffingtonpost.it/...

Link immagine: https://images.unsplash.com/ph...


a cura di Jawad Arif 

Condividi il post

L'Autore

Redazione

Categorie

Tag

FtW