Voto ai sedicenni: da dove partire?

Una proposta del neo-eletto segretario del PD Enrico Letta riapre un vecchio dibattito: è giusto estendere il diritto di voto a chi ha compiuto 16 anni?

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  Francesco Marchesetti
  10 October 2022
  4 minutes, 51 seconds

La proposta di Enrico Letta

Una volta allineato tutto il mondo democratico al suffragio universale, nella prima metà del secolo scorso, in quasi tutti i paesi l’età minima per accedere alle urne era di 21 anni.

Fu solo in seguito alle contestazioni giovanili degli anni Sessanta che il diritto di voto fu esteso ai diciottenni: ad esempio in Italia ciò avvenne nel 1975, sotto il governo Moro IV.

Dopo quasi cinquant’anni il dibattito per estendere il diritto di voto in modo progressivamente più inclusivo non si è ancora concluso.

L’ultima proposta è stata lanciata da Enrico Letta nel discorso che ha preceduto la sua elezione a nuovo segretario del PD, nel quale ha parlato di estendere il voto ai sedicenni.

Non si tratta di un tema nuovo né per Letta, che già ne aveva parlato nel 2019, né per il dibattito pubblico in generale: la proposta infatti era già stata avanzata dalla Lega nel 2015 e prima ancora da Veltroni nel 2007.

Le posizioni quindi non sono legate al colore politico e vedono autorevoli argomentazioni sia a favore della proposta, che contrarie.

Le ragioni del NO

Una delle argomentazioni principali di chi si dichiara contrario all’estensione del diritto di voto ai sedicenni, è la convinzione che a quell’età non si possa essere necessariamente maturi, consapevoli e sensibili alle dinamiche pubbliche per poter esprimere un voto con coscienza critica. La psicologa dello sviluppo Anna Oliverio Ferraris, in un’intervista a La Stampa del 16 marzo, afferma che a 16 anni “c’è ancora tanta immaturità e impulsività: [i sedicenni] si lasciano dominare dalle emozioni, è facile influenzare le loro opinioni e strumentalizzarli”.

Un altro punto riguarda l’aspetto giuridico: come spiega il presidente emerito della Corte Costituzionale Cesare Mirabelli, abbassare l’età utile per votare significa intervenire o sull’articolo 2 del codice civile (quello che sancisce il raggiungimento della maggiore età a 18 anni), oppure modificando direttamente l’articolo 48 della Costituzione, che lega appunto alla maggiore età il diritto di voto. In entrambi i casi, spiega Mirabelli, si incontrerebbero dei problemi: se si modificasse la costituzione, si verrebbe a creare una situazione disarmonica in cui “per svolgere una atto, come il voto, che ha una rilevanza quasi maggiore degli altri” basterebbe un’età inferiore a quella necessaria ad esempio per guidare l’auto. Se si andasse a operare sul codice civile, tuttavia, bisognerebbe necessariamente abbassare la soglia della maggiore età nel suo insieme, con tutte le conseguenze del caso: ci sarebbero effetti per l’età matrimoniale, si abbasserebbe l’età in cui si ha piena responsabilità penale, e cambierebbero “anche norme di contorno come quelle di carattere previdenziale”, continua Mirabelli, concludendo che “se si vuole procedere in questo senso c’è bisogno di un intervento che armonizzi l’intero sistema

Le ragioni del SÌ

Gli argomenti a favore dell’estensione del diritto di voto muovono generalmente dalla questione demografica: l’Istituto Cattaneo illustra con un report il fenomeno di “tenaglia generazionale”: il progressivo squilibrio fra giovani (fascia 18-35 anni) e anziani (intesi come over 65), che disegna una forbice sempre più ampia; anche abbassando l’età del voto, il peso elettorale dei primi rimarrebbe inferiore di oltre 2 milioni rispetto a quello dei secondi.

Elaborazione Istituto Cattaneo su dati Istat (fino al 2018) e dati Eurostat per le annate successive.

Il direttore del dipartimento di Scienze politiche dell’Università di Cambridge, David Runciman, individua in questo fenomeno demografico una grave crisi per le democrazie.

“I giovani sono costantemente posti in inferiorità numerica, dato che l’età per votare è di 18 anni” spiega Runciman “non si perde il diritto di voto arrivati a 75 anni. Puoi continuare a votare fino al giorno della tua morte e senza dover sostenere nessun test”.

Runciman fa inoltre notare che se l’età utile per votare non dovesse venire abbassata, il compito politico verrebbe lasciato a “persone che non vivranno nel futuro e possono curarsi solo del presente più immediato”; questa prospettiva risulterebbe certo problematica per quanto riguarda tutte le tematiche, come ad esempio quella ambientale, che interessano in prima battuta le generazioni più giovani.

Da dove partire per coinvolgere i più giovani?

Che dati abbiamo, a questo punto, per stabilire se un’eventuale estensione del diritto di voto ai sedicenni possa fare bene o meno alla democrazia?

L’Electoral Studies journal ha esaminato il caso dell’Austria, il primo paese europeo a abbassare la soglia d’età a 16 anni nel 2007. Dallo studio pubblicato emerge che la qualità del voto (intesa come il livello di informazione e consapevolezza politica) di un elettore sedicenne o diciassettenne non differisce da quella di un elettore adulto, e che le ragioni dell’astensionismo nella fascia 16-18 anni non dipendono da una carenza di motivazione o abilità politica.

Nel nostro presente politico, in cui si parla spesso (e talvolta a sproposito) di futuro e in cui si cominciano a progettare seriamente investimenti sull’ambiente, la generazione di Greta Thumberg ha sicuramente voce in capitolo. Sarà cruciale tuttavia fornire a questi potenziali nuovi elettori gli strumenti necessari per capire il presente, e non trattarli come un mero bacino elettorale; su questo punto tanto i sostenitori quanto i detrattori dell’estensione del diritto di voto sono concordi: l’integrazione politica deve partire dalla scuola.


Fonti consultate per il presente articolo:

1. Fonte Sole 24 Ore:

https://www.ilsole24ore.com/art/voto-sedicenni-urne-milione-giovani-piu-ACrZ8zn

2. Fonte La Stampa:

https://www.lastampa.it/topnews/tempi-moderni/2021/03/16/news/se-16-anni-vi-sembrano-pochi-i-confini-sempre-piu-fluidi-della-maggiore-eta-1.40030935

3. Fonte La Stampa:

https://www.lastampa.it/topnews/lettere-e-idee/2021/03/16/news/perche-non-mi-piace-il-voto-ai-sedicenni-1.40031020

4. Fonte Huffington Post: https://www.huffingtonpost.it/entry/per-dare-il-voto-ai-16enni-bisogna-renderli-maggiorenni_it_604f5ab6c5b60e0725f9280a

5. Fonte report Istituto Cattaneo:

https://www.sipotra.it/old/wp-content/uploads/2018/11/L%E2%80%99Italia-e-la-%C2%ABtenaglia-generazionale%C2%BB-il-sorpasso-degli-anziani-sui-giovani.pdf

6. Fonte The Guardian:

https://www.theguardian.com/politics/2018/dec/06/give-six-year-olds-the-vote-says-cambridge-university-academic

7. Fonte Electoral Studies journal:

https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC4020373/

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L'Autore

Francesco Marchesetti

Studente di Lettere Moderne.
Aspirante giornalista, certo che l'informazione libera debba essere un diritto universale.

Student in Modern Literature.
Aspiring journalist, certain that freedom of information should be a universal right.

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