Violenza fisica: perchè è così difficile uscirne?

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  Redazione
  17 January 2019
  3 minutes, 44 seconds

Purtroppo sempre piu’ spesso leggiamo notizie allarmanti riguardo la violenza sulle donne, ma la domanda che prima o poi ci poniamo tutti e’: perche’ quelle donne, dopo tutti quei maltrattamenti, dopo tutte quelle percosse, non riescono a lasciare il partner? Cosa le spinge a sopportare tanto dolore, tanta umiliazione? I fattori sono parecchi: queste donne non sono ne’ stupide ne’ pazze (spiegazioni sbrigative di questo tipo sono all’ordine del giorno davanti a fatti di violenza). Per capire la difficoltà di queste persone ad uscire da una situazione del genere bisogna prima definire che cosa sia violenza fisica, e la risposta non e’ così banale. Per violenza fisica si intendono tutti gli atti che mirano a procurare del dolore corporale ad una persona: dal lancio di oggetti, allo spintonamento, dallo schiaffo, al pugno, dalla minaccia tramite arma (sia essa da taglio o da fuoco), al vero e proprio omicidio.

Dunque, perche’ la donna rimane legata al partner nonostante i maltrattamenti? La risposta e’ principalmente una: dipendenza. Proprio così: l’uomo abusivo inizia sempre a stringere le proprie spire sulla vittima attraverso la violenza verbale (di cui abbiamo parlato già in un articolo in precedenza). Questo primo tipo di violenza porta la donna ad annullare la propria autostima e a sentirsi sempre piu’ dipendente e bisognosa del partner abusivo, il quale, perpetrando in lei la convinzione di non valere nulla, la tiene in pugno. Dopo la violenza psicologica, in molti casi, si innesca poi la violenza fisica.

La donna confusa dal sentimento malato che prova per il compagno/marito/fidanzato, ogni volta che subisce percosse, tende a giustificare quegli atti terribili e a colpevolizzarsi: “sono stata io troppo pesante”, “ho insistito troppo”, “sono io che l’ho portato a questo”, “infondo e’ solo un episodio isolato, non ha mai fatto una cosa simile e non la rifarà mai piu’!”, “era molto nervoso per una situazione che sta vivendo, e’ naturale che reagisca così”. Come se non bastasse il partner abusivo spesso e subdolamente, torna dalla sua vittima e, scusandosi in tutti i modi, cerca di rientrare nelle sue grazie sminuendo la violenza inferta e convincendola della singolarità di quell’evento.

L’uomo violento successivamente scarica la responsabilità delle proprie azioni su cause esterne (nervosismo a causa del lavoro/ della scuola, dei soldi, dell’alcol ecc.) e sulla donna stessa che non avrebbe dovuto provocarlo col suo comportamento. In questo modo la vittima si convince di poter evitare la violenza del partner modificando il proprio atteggiamento. Purtroppo questa e’ solo una vana speranza: la violenza in una coppia e’ un vero e proprio ciclo e presto, per un motivo qualunque, ricomincerà tutto da capo anche a distanza di giorni, mesi. Ma una cosa e’ certa: ricomincerà. La donna fatica dunque a uscire dal circolo di violenza e a lasciare il partner a causa dell’alternarsi di questi momenti di dolcezza e abusività nella relazione. La vittima si illude ogni volta che il cambiamento in positivo dell’uomo possa essere permanente. Ma non e’ e non potrà mai essere così.

Perche’ quindi la donna non denuncia, anche quando e’ in pericolo di vita? I fattori sono moltissimi: teme di non potercela fare da sola, teme il dolore della separazione dal partner, teme di non essere creduta. Inoltre, chi subisce violenza, si vergogna moltissimo della propria situazione, spesso si ritiene responsabile di ciò che accade, oppure si sente in dovere di mantenere la famiglia unita per i figli, o perche’ semplicemente, per un fattore di cultura, crede che ciò che fa il capofamiglia sia sempre giusto e incontestabile. La vittima ha sempre dentro di se’ la speranza malriposta che il partner possa cambiare, che queste violenze costituiscano semplicemente una parentesi, una fase transitoria. La donna abusata, dunque, riesce sempre a trovare mille motivazioni che le impediscano di prendere la decisione di allontanarsi dall’uomo violento.

La stragrande maggioranza delle violenze fisiche subite delle donne avvengono tra le mura domestiche. Ricordiamo dunque di prestare sempre molta attenzione anche ai segnali che chi e’ accanto a noi potrebbe lanciarci, e di non dare mai per scontata una situazione: i violenti piu’ esperti e manipolatori si nascondono molto spesso dietro a volti che conosciamo molto bene e di cui non sospetteremmo mai.

Scritto originale di: Isabella Poretti


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