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Verso una guerra di logoramento economico

Con lo scorrere delle settimane il bilancio della guerra in Ucraina diventa sempre più critico, orientando in maniera preoccupante gli equilibri internazionali verso scenari estremamente cruciali.

Se da un lato, infatti, il conflitto militare si sta alacremente svolgendo in suolo Ucraino, dall’altro lato la guerra ha irrimediabilmente coinvolto anche la dimensione economica, con implicazioni sui piani nazionali, così estremamente interconnessi fra loro dai processi di globalizzazione degli ultimi anni.

Le prospettive di uno scontro di questo genere stanno delineando degli scenari altrettanto cruciali, assumendo allo stesso tempo forme ed intensità differenti, con impatti ancora in molti casi difficilmente quantificabili.

Se da un lato l’azione dei Paesi occidentali è stata orientata ad indebolire la strutturata economica russa, attraverso l’uso delle sanzioni, con il chiaro obiettivo di costringere quest’ultima a frenare la propria azione bellica. Dall’altro lato, le fortissime relazioni economiche istaurate negli scorsi anni fra Europa e Russia, soprattutto per quanto riguarda le forniture energetiche, hanno reso l’approvvigionamento di tali fonti una leva di ricatto in mano alla Russia.

La situazione attuale però ha dimostrato anche una diffusa superficialità nella valutazione delle politiche condotte fino a questo momento, in particolare all’interno dei Paesi occidentali[1].

Il piano sanzionatorio strutturato progressivamente nel corso dei mesi, merita per questo motivo un esame più attento. Dimostrazione che è necessario mantenere una certa cautela sull’impatto che tali politiche genereranno, ma soprattutto sugli effetti, anche quelli interni.

Ad esempio, le sanzioni più eclatanti e di cui si è parlato di più, sono state le sanzioni nei confronti degli individui, come ad esempio oligarchi, politici e figure di spicco russe, che hanno riguardato soprattutto limitazione dei visti e congelamento di capitali posseduti in occidente.

Misure dal carattere soprattutto simbolico, ma dagli impatti minimi, soprattutto poiché molti dei soggetti coinvolti erano già stato da tempo coinvolti in misure restrittive simili, ma di intensità inferiore; oltre che in diversi casi aggirabili da escamotage finanziari.

Tutt’altra valenza hanno avuto le altre misure politiche e finanziarie messe in campo, come ad esempio, il blocco delle importazioni e l’uscita della Russia dal sistema di pagamenti Swift.

Il primo soprattutto in questa fase sta mettendo in difficoltà la Russia, soprattutto per la carenza di componentistica tecnologica, come microprocessori e software, i cui impatti stanno rallentamento la macchina produttiva civile, ma anche e soprattutto quella militare[2].

La lungimiranza in questo caso resta l’elemento dirimente nella valutazione. La programmazione delle azioni sanzionatorie sono nella maggior parte dei casi analizzate non con sufficiente cautela, mentre il risiko internazionale ne richiedeva invece molta[3].

Non doveva stupire per questa ragione che l’economia russa, nonostante il pesante contraccolpo, non sarebbe crollata, come sarebbe potuto invece accadere ad un qualunque Paese con economia fragile. Allo stesso modo, il taglio dei rapporti economici avrebbe presumibilmente potuto generare dei pesanti contraccolpi anche ai paesi occidentali[4].

Di fronte a questo scenario la prospettiva di medio-lungo periodo diventa orizzonte di orientamento essenziale, soprattutto di fronte ad uno scontro di logoramento come questo.

Tale riflessione può essere utilizzata anche nei confronti delle contromisure che l’Ue ha più volte palesato l’interesse di adottare, ma che per ragioni politiche, al momento, sembrano piuttosto lontane dall’essere realizzate.

Un esempio in questo senso può essere fornito dal famigerato “price cap” e dalle altre misure di contrasto all’aumento vertiginoso del prezzo del gas, contenute nel Non-paper on emergency wholesale price cap instruments for natural gas[5]. Documento che è stato utilizzato per delineare i potenziali interventi futuri, durante i vertici di mercoledì 7 settembre, fra i Capi di Governo europei, e venerdì 9, nell’incontro straordinario dei Ministri dell’Energia.

Il percorso che è stato delineato - benché in maniera provvisoria - durante questi appuntamenti, oltre ad essere apparso piuttosto tortuoso dal punto di vista politico, non esime dall’avanzare riflessioni sulle implicazioni economiche di tale azioni; ma soprattutto non contempla nessuna riflessione sulla cogenza relativa alle limitazioni della domanda, in questo caso di energia o elettricità, in base alla tipologia di intervento preposto.

Un aspetto delicato, quest’ultimo, che per il momento non ha trovato nessuna intesa nelle sedi europee.

Il quadro generale, quindi, risulta estremamente complesso e richiede per tale ragione cautela nelle valutazioni dei prossimi mesi. Il conflitto di logoramento che si sta delineando in chiave economica, mostrerà le profonde ripercussioni nei prossimi mesi, solo allora sarà possibile capire se le contromisure economiche avranno sortito gli effetti sperati.

[1] https://www.economist.com/leaders/2022/08/25/are-sanctions-working

[2] https://www.economist.com/podcasts/2022/08/24/who-is-winning-the-sanctions-war

[3] https://www.ilpost.it/2022/09/06/sanzioni-russia-funzionano-salvini/

[4] https://sep.luiss.it/wp-content/uploads/2022/08/PB19.22-La-crisi-del-gas-rafforza-lesigenza-di-politiche-economiche-in-linea-con-le-raccomandazioni-europee-.pdf

[5] https://www.euractiv.com/wp-content/uploads/sites/2/2022/09/25082025_Non-paper_emergency_price_cap_instruments_for_gas__clean_.pdf


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  • L'Autore

    Tiziano Sini

    Tiziano Sini dopo aver conseguito la laurea triennale in Scienze politiche presso la facoltà "Cesare Alfieri" di Firenze, si specializza presso la Luiss "Guido Carli" di Roma in Relazioni Internazionale con una tesi in Economia Europea sull'analisi dell'European Green Deal e la relazione con le politiche promosse dal Next Generation Eu.

    Da sempre appassionato di politica nazionale ed internazionale, con uno sguardo sempre rivolto alla dimensione economica.

    All'interno di Mondo Internazionale ricopre la carica di autore occupandosi di tematiche europee.

    Tiziano Sini after having obtained the Bachelor's Degree in Political Science at faculty "Cesare Alfieri" of Florence, majored at Luiss "Guido Carli" of Rome in International Relations with dissertation in European Economy on the analysis of the European Green Deal and the relationship with policies promoted by the Next Generation Eu.

    He was always been passionate about national and international politics, always looking at the economic dimension.

    In the context of Mondo Internazionale he holds the position of author dealing with European affairs.


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EuropeanUnion Russia Economy sanctions war Ukraine

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