Veicoli a guida autonoma

  Articoli (Articles)
  Redazione
  05 April 2021
  5 minutes, 4 seconds

I veicoli a guida autonoma sono oggi uno tra i principali assi di sviluppo della mobilità in tutti i Paesi occidentali. Nella sua strategia per una mobilità intelligente e sostenibile, la Commissione Europea si impegna a promuovere tutti i sistemi di mobilità connessi e automatici che possano contribuire al raggiungimento degli obiettivi di sostenibilità e sicurezza fissati in precedenza [1].

Quando si parla di veicoli autonomi, è necessario chiarire un aspetto. In un veicolo esistono diversi livelli di automazione, che sono stati oggetto di diverse classificazioni e di dibattiti anche etici, oltre che tecnologici. La dicitura “veicolo autonomo” è dunque generica: secondo la Society of Automotive Engineers (SAE), l’automazione può essere completa, alta, condizionale, parziale o può configurarsi come una semplice “driver assistance”. Ad oggi, l’idea di un’automazione totale è lontana: sui rispettivi territori, il governo francese stima che tra il 2030 e il 2050 si raggiungerà un livello “quasi totale” di autonomia [2], mentre quello tedesco ha escluso questa possibilità [3]. Ad oggi anche i veicoli ritenuti autonomi richiedono un conducente di sicurezza, che intervenga prontamente all’occorrenza. È tuttavia l’utente a decidere di impostare la funzione di guida autonoma, e può disattivarla quando vuole. Dopo l’attivazione di tale funzione, non è più il conducente a essere responsabile del veicolo, ma un programma informatico.

Ma quali sono le tecnologie alla base dell’autonomia? In primo luogo l’ordine di guida: il veicolo deve conoscere la destinazione e valutare la strada più veloce per raggiungerla; poi l’autoposizionamento: è fondamentale che la vettura "sappia" in ogni momento dove si trova con precisione; l’autovalutazione del proprio stato: vi sono una serie di parametri che vanno tenuti costantemente sotto controllo, come la velocità a cui sta procedendo il veicolo, la disponibilità del carburante o il livello di carica della batteria, la temperatura ed il funzionamento dei sistemi importanti; infine la conoscenza dell’ambiente circostante e la situazione del traffico: la posizione di edifici, altri veicoli in circolazione, ostacoli di altro tipo, pedoni, segnali stradali e semafori [4].

Appare evidente come i veicoli devono dunque gestire ed elaborare una mole di informazioni notevole, che richiede computer e programmi potenti. Si pensi al compito di riconoscere un veicolo di fronte a sé: solo dopo aver elaborato migliaia di immagini, l’intelligenza artificiale sarà in grado di riconoscere un veicolo che non ha mai visto prima.

Per poter esprimere al massimo le sue potenzialità, il veicolo autonomo ha necessità di muoversi in un ambiente che sia digitalizzato, con sistemi compatibili con quelli del veicolo stesso: segnali stradali digitali, mappe digitali e sensori, la cui pervasività verrà agevolata in un futuro non troppo lontano grazie alla diffusione del 5G. Lo sviluppo di infrastrutture digitali e l’interconnessione delle reti stradali sono quindi un elemento indispensabile per lo sviluppo delle tecnologie a guida autonoma, e con queste devono costituire un sistema unico. Si pensi a un grande garage connesso: questo potrebbe fornire al veicolo informazioni sul numero e sulla posizione dei posti liberi, in modo tale da agevolare e velocizzare il parcheggio.

Le opportunità che questa tecnologia offre al settore dei trasporti sono tante. Tra queste vi è sicuramente un aumento della sicurezza stradale: si pensi che il 90% degli incidenti mortali avviene a causa di errore umano. I veicoli autonomi potrebbero contribuire a migliorare la fluidità del traffico: un sistema automatico di guida dovrebbe interfacciarsi con tantissime fonti di informazioni ambientali che, dopo aver monitorato le condizioni del traffico e metereologiche dei percorsi da affrontare, potrebbero suggerire percorsi alternativi o più rapidi. Questa possibilità, congiuntamente alla capacità di adattare le modalità di guida alla situazione, consentirebbe di ottimizzare l’utilizzo di carburante e di ridurre le emissioni. Inoltre, il veicolo intelligente è perfettamente compatibile con i sistemi di propulsione elettrici sui quali tutti i Paesi europei stanno scommettendo. Un altro aspetto vantaggioso della guida autonoma è la possibilità di sfruttare il tempo del viaggio per fare altre cose, come inviare email, leggere o vedere un film.

La ricerca in questo settore oggi si concentra su tre assi: lo sviluppo dei programmi, che devono garantire l'affidabilità totale del veicolo; l’interfaccia uomo-macchina e il fattore umano nella gestione dei sistemi; la cyber-security, che entra in gioco nel momento in cui aumenta il flusso di dati personali necessari per il funzionamento dei veicoli autonomi. La buona notizia risiede nel fatto che questi indirizzi di ricerca rientrano tutti nel novero di quelli propri dell’intelligenza artificiale, che diventa una costante per lo sviluppo della tecnologia in diversi settori. Interessante è anche la sfida che si porrà in ambito legislativo, in quanto la guida autonoma necessita di una propria regolamentazione, oggetto finora di accese controversie.

A questo punto viene da chiedersi quali siano le effettive prospettive di crescita di questa tecnologia nell’immediato. Per il trasporto pubblico, già esistono soluzioni di tram e treni urbani con funzioni di guida autonoma. Nei prossimi anni potremmo veder comparire dei taxi autonomi con sistemi digitali per il car-sharing, che operano all’interno di aree limitate. Per quanto riguarda invece il trasporto privato, l’obiettivo della messa a punto di un veicolo totalmente autonomo è ancora lontano, soprattutto in condizioni di traffico complesse. Tuttavia, già nei prossimi anni sarà possibile acquistare vetture che presentino funzioni di guida autonome via via sempre più sofisticate. Nel giro di una decina di anni anche diverse città potrebbero offrire le infrastrutture necessarie per realizzare dei sistemi digitali ambientali che consentano l’utilizzo di alcune funzioni di guida autonoma. Anche se il cambiamento sarà graduale, aspettiamoci una strada totalmente nuova.

A cura di Chiara Natalicchio

Copyright © 2021 - Mondo Internazionale APS - Tutti i diritti riservati

[1] Sustainable and Smart Mobility Strategy – putting European transport on track for the future, 09/12/2020, https://ec.europa.eu/transport/sites/transport/files/legislation/com20200789.pdf

[2] Développement du véhicule automatisé – Orientations stratégiques pour l’action publique, maggio 2018, p. 18, https://www.ecologique-solidaire.gouv.fr/sites/default/files/90p%20VDEF.pdf.

[3] Bundesministerium für Verkehr und digitale Infrastruktur: Strategie automatisiertes und vernetztes Fahren, sett. 2015., https://www.bmvi.de/SharedDocs/DE/Publikationen/DG/broschuere-strategie-automatisiertes-vernetztes-fahren.pdf?__blob=publicationFile

[4] Auto a guida autonoma, Matthias Hartwig, 19/01/2020, https://www.bmwmeetingclub.it/...

https://pixabay.com/fr/illustr...

Share the post

L'Autore

Redazione

Categories

Tag

artificial intelligence