Vaccini in Europa: a che punto siamo?

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  Redazione
  06 April 2021
  2 minutes, 36 seconds

L'Europa punta a raggiungere l'obiettivo di vaccinare il 70% della popolazione entro l'estate 2021. Anche se in questo momento sembra un vero e proprio miraggio. Il Centro Europeo per la Prevenzione e il Controllo delle malattie (ECDC) segnala che solo il 5.9% della popolazione europea ha ricevuto entrambe le dosi e il 13.9% almeno la prima dose (sono compresi anche i Paesi non UE che fanno parte, però, dello Spazio Economico Europeo).

Il Commisario UE, Thierry Breton, ha assicurato che 360 milioni di dosi saranno consegnate alla fine del terzo trimestre da Pfizer-BioNTech e 420 milioni verso metà luglio. Sarà quindi sempre più difficile incolpare l'Unione Europea di "non fare abbastanza". Negli scorsi giorni il cancelliere austriaco, Sebastian Kurz, ha tentato un'espressa richiesta di redistribuzione dei 10 milioni di dosi supplementari del vaccino di Pfizer-BioNTech - recentemente acquisito dall’Unione Europea - con criteri differenti da quelli attuali. Egli ritiene, infatti, che il metodo di redistribuzione attualmente in vigore, fondato sulla popolazione di ciascun Paese, possa deteriorare gli Stati più piccoli e meno popolosi come l’Austria. Questi dovrebbero quindi essere compensati con una quota maggiore della fornitura supplementare di dosi.

In realtà, come riportato da svariati giornali europei, le istanze di Kurz sono volte principalmente all'interesse austriaco e non si tratta di un reale problema nella campagna vaccinale. Quella austriaca, infatti, non sta eccellendo: si stima che solo il 13% della popolazione abbia ricevuto la prima dose. Ciò spiegherebbe perché Kurz abbia attuato un atteggiamento europeo aggressivo, al fine di non risentirne a livello di politica interna.

La richiesta di redistribuzione del cancelliere Kurz, aveva inizialmente portato alla cessione di 7 su 10 milioni di dosi ai sei Stati più indietro nella campagna di vaccinazione: Bulgaria, Croazia, Estonia, Lettonia, Repubblica Ceca e Slovacchia. Appena Kurz ha inteso che l'Austria non sarebbe stata compresa nel gruppo dei sei paesi, ha fatto dietrofront e consigliato di ritornare al criterio di distribuzione in base alla popolazione, rifiutandosi di partecipare al nuovo meccanismo proporzionale e confessando di mettere l'interesse austriaco al primo posto.

È fondamentale che la solidarietà non sia un gioco di convenienza, è importante proteggere gli interessi europei e non solo a quelli nazionali, specialmente quando si tratta di preservare il bene comune.

Si spera, quindi, che grazie allo sforzo di tutti la campagna vaccinale proceda a vele spiegate per raggiungere l'obiettivo europeo prefissato: 70% della popolazione vaccinata entro l'estate. Sicuramente, non verranno meno alcune critiche al sistema in vigore - ad esempio, il possibile passaporto vaccinale, in vista del periodo estivo, che dovrebbe facilitare la mobilità in sicurezza. Sicuramente con l'arrivo del passaporto vaccinale si avrà una incrementale ripresa del turismo nel nostro Paese e in tutta Europa.

A cura di Valeria Lavano


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