Uno sguardo sul sistema giudiziario italiano

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  Redazione
  24 September 2021
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Gli ultimi interventi di stampo legislativo sul sistema giudiziario italiano sono, se osservati complessivamente, un altro step in quel costante processo di riforma iniziato nel 1990 [1]. Nonostante questo costante lavoro l’Italia continua ad arrancare, soprattutto se lo standard a cui si fa riferimento è quello europeo.

L'organizzazione World Justice Project, con il suo "Rule of Law Index 2020" [2], colloca l'Italia al 27° posto su 128. I tre indicatori usati sono la forza del potere giudiziario nei confronti dei poteri del governo, l'assenza della corruzione, la trasparenza del governo, i diritti fondamentali, la sicurezza, l'applicazione delle norme, la giustizia civile e penale. Tale risultato, per quanto positivo in proporzione al numero dei paesi coinvolti nella classifica, risulta essere piuttosto basso rispetto alla media dei paesi UE, NAFTA & America del Nord: l'Italia compare essere 18° tra i 24 Paesi considerati.

Tra gli indicatori menzionati, l'Italia riscontra particolari problemi su due fronti: la giustizia civile e l’ordine e la sicurezza (attestandosi sulla posizione 54esima e 56esima). Si trova più in alto nella classifica, invece, per ciò che riguarda la corruzione (35° posto), l'applicazione delle norme (32° posto), la trasparenza governativa (29° posto), i diritti fondamentali (23° posto), l'efficienza della legge nei confronti del potere governativo (23° posto) e, infine, la giustizia criminale (21° posto).

Questi dati vengono confermati, anche se in maniera più limitata (l'osservazione si focalizza sul Tribunale di Roma), dagli studi realizzati dalla Banca Mondiale che nel Report "Doing Business" del 2020 colloca l'Italia al 122° posto su 190 Paesi per quanto riguarda la sezione Tempo e costi delle controversie (Enforcing Contracts).

Nel 2020 la Commissione Europea ha pubblicato il report annuale sulla performance dei vari Paesi Europei in materia di giustizia, l’EU Justice Scoreboard [3]. In questo report gli indicatori cardine sono, principalmente l’efficienza, la qualità e l’indipendenza. L'analisi effettuata dalla Commissione Europa ha portata alla luce tre questioni sulle quali l'Italia si trova maggiormente in difficoltà: il numero delle cause commerciali e civili pendenti, il numero dei giudici in proporzione al numero di abitanti e una pessima percezione dell'indipendenza della magistratura. La Commissione inoltre ricorda come la scarsa efficienza in materia di giustizia penale nel secondo grado ostacolerebbe la battaglia contro la corruzione [4].

Tuttavia, i dati sulla performance dell'Italia rappresentano un netto miglioramento rispetto agli anni passati. Ad esempio, nel 2013 l'Italia mostrava record ben peggiori per ognuno degli indicatori di cui abbiamo parlato prima [5]. Tale miglioramento è stato riconosciuto dalla Commissione [6], la quale insiste però sul fatto che le falle del sistema giudiziario rimangono un problema urgente da risolvere [7].

I risultati del EU Justice Board è sintomo di difetti strutturali del sistema giudiziario e necessitano di un intervento urgente e deciso anche per l'impatto che essi hanno sulla crescita economica del Paese. Secondo recenti studi, l'inefficienza del sistema giudiziario "scoraggia gli investimenti, aumenta il costo del credito e riduce il tasso di occupazione e di partecipazione al mercato del lavoro" [8].

È anche per questo che il Consiglio Europeo ha insistito ripetutamente sulla necessità in Italia di una riforma della giustizia, soprattutto in concomitanza con la distribuzione dei fondi del programma Next Generation EU. Nel Documento di lavoro della Commissione del 2020 relativa all'Italia si avanza in più punti la necessità di una riforma che riporti gli indici italiani nella media europea. Le raccomandazioni sollecitano l'Italia innanzitutto a ridurre la durata dei processi civili e a rendere più efficiente il sistema penale per facilitare la strategia anticorruzione [9].

In seguito a queste richieste, il governo ha presentato nel Luglio del 2020 il Piano Nazionale di Riforma [10] in cui espone i punti cardine dell’iter della riforma del sistema giudiziario. Tra queste vi sono una riforma dell’amministrazione della giustizia per renderla più moderna e più efficiente, una serie di leggi che mirano a ridurre la durata dei processi civili e penali e una riforma dell’ordinamento giudiziario.

La concretizzazione di questi punti sono principalmente la Riforma del Processo penale con le modifiche introdotte dalla Commissione Giustizia (attualmente conosciuta come Riforma Cartabia) [11], il Disegno di Legge contenente la Riforma dell’ordinamento giudiziario e del Consiglio Superiore della Magistratura [12] e il Disegno di Legge per l’efficienza del processo civile e per la revisione della disciplina degli strumenti di risoluzione alternativa delle controversie [13]. La riforma Cartabia, tra le più conosciute, è stata approvata lo scorso Agosto dalla Camera dei Deputati ed è attualmente in discussione al Senato.

La riforma della giustizia è di certo una procedura complessa e trattandosi di questioni strutturali di un intero sistema difficilmente un solo intervento legislativo potrà risolvere i vari problemi che esso presenta. Una considerazione penso si possa fare tuttavia, ovvero che avere un osservatore più o meno estraneo alla politica interna del Paese dotato di una certa influenza, come lo è l’Unione Europea, non possa che giovare a questo costante processo di riforma. In questo modo, ci si assicura che gli interventi fatti vengono passati al vaglio oltre che dall’opposizione della politica interna anche da un ente che controlla i risultati in maniera oggettiva e li giudica prendendo come riferimento alti standard.

La riforma del sistema giudiziario è sì una risposta a logiche di ripresa economica e di standard europei ma rappresenta anche una, seppur tarda e non esplicita, risposta a episodi come quello di Genova del 2001 o quello più recente del carcere di Santa Maria Capua. Tali fatti sono sintomi di un sistema giudiziario debole, il quale non rappresenta una garanzia di una giustizia applicata in maniera eguale a tutti i cittadini.

A cura di Ana Maria Soare

[1] https://www.treccani.it/enciclopedia/riforme-della-giustizia_%28Enciclopedia-Italiana%29/

[2] https://worldjusticeproject.org/sites/default/files/documents/WJP-ROLI-2020-Online_0.pdf

[3] https://ec.europa.eu/info/sites/default/files/eu_justice_scoreboard_2021.pdf

[4] https://ec.europa.eu/info/sites/default/files/2020-european_semester_country-report-italy_it.pdf

[5] https://www.ilgiornale.it/news/interni/943987.html

[6] https://ec.europa.eu/info/sites/default/files/2020-european_semester_country-report-italy_it.pdf

[7] https://www.repubblica.it/politica/2021/07/08/news/giustizia_il_commissario_ue_reynders_l_italia_sveltisca_i_processi_nelle_carceri_europee_mai_piu_violenze_santa_maria_c-309576464/

[8] https://osservatoriocpi.unicat...

[9] https://ec.europa.eu/info/sites/default/files/2020-european_semester_country-report-italy_it.pdf

[10] http://www.dt.mef.gov.it/modules/documenti_it/analisi_progammazione/documenti_programmatici/def_2020/DEF_2020_Programma_Nazionale_di_Riforma.pdf

[11] https://temi.camera.it/leg18/temi/riforma-del-processo-penale.html#contenuto-del-disegno-di-legge-a-c-2435

[12] http://documenti.camera.it/leg18/dossier/pdf/gi0141.pdf?_1615807933672

[13] http://www.senato.it/service/PDF/PDFServer/BGT/01145491.pdf

Foto: https://unsplash.com/photos/DZ...

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