Siamo troppi su questo pianeta?

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  Valeria Fraquelli
  02 September 2022
  4 minutes, 15 seconds

In questi ultimi tempi, si è parlato spesso di sovrappopolazione mondiale. Si è detto che stiamo finendo le terre da coltivare per ricavare nuovo cibo, l’acqua per dissetarci e che saranno sempre di più le persone che si ritroveranno a vivere in ambienti desertici, molto poveri di risorse, incapaci di dare sostentamento. Rischiano di sopravvivere in condizione disumane con gravi problemi e carenze alimentari. Qualcuno ha anche detto che, più la popolazione umana aumenta, più condanniamo molti nostri simili ad un inferno fatto di povertà.

È bene premettere come le risorse naturali non siano infinite, anzi, perché non tutte le risorse possono rigenerarsi. Le risorse naturali sono sia vegetali sia di origine animale e sono soprattutto queste ultime che potrebbero essere le prime a finire, a seguito dell'estinzione di alcune specie animali.

Se consideriamo che molte persone soffrono la fame, molti non hanno niente e vivono in estrema povertà e molti si fanno la guerra per le risorse mentre in pochi vivono nell’abbondanza sembra proprio che il sovrappopolamento sia già qui, tra noi. In questo senso esistono due scuole di pensiero opposte. Ci sono, ad esempio, coloro che osservano che la fertilità umana si sta abbassando e che si abbassa in relazione al benessere della popolazione: più la gente sta bene - e più il livello di educazione si aumenta - meno figli fa e dunque non vi è ragione di preoccuparsi. L’umanità si assesterà tra breve ad un certo livello che sarà sicuramente accettabile per il Pianeta. Altri, invece, sostengono invece che non è detto che questa stabilizzazione della crescita avvenga in tempo.

Quello su cui quasi tutti sono però d’accordo è che la sovrappopolazione del pianeta causa una quantità enorme di inquinamento che rende alcune aree del globo praticamente inabitabili e costringe moltissime persone a vivere in luoghi malsani e insicuri. Più aumenta la popolazione e più aumentano i rifiuti, e questo è un dato di fatto che ormai quasi tutti riconoscono, e diventa sempre più importante riciclare e riutilizzare per non trasformare il nostro pianeta in una immensa pattumiera.

Del resto, gli esperti dicono che “l’epoca attuale è indiscutibilmente dominata dalla nostra specie che continua ad espandersi, mentre nel resto della biosfera si assiste ad un allarmante declino della biodiversità e ad una perdita irreversibile di specie” e questo significa che di questo passo saranno proprio gli esseri umani a causare l’estinzione di molte specie che oggi vengono date per scontate e utilizzate solo per il loro apporto nutritivo alla nostra dieta. E il risultato è presto detto: tanti alimenti non saranno più disponibili e pagheremo a caro prezzo l’inquinamento che stiamo causando.

L’anno scorso le Nazioni Unite hanno dichiarato che “i rifiuti e l’inquinamento sono una crisi planetaria al pari del cambiamento climatico e della perdita di biodiversità, e che vanno affrontate tutte e tre insieme. Tuttavia, fino a poco tempo fa, questa crisi era al terzo posto nella classifica globale. Un fatto dovuto in parte alla mancanza di dati. Quantificare i rifiuti e l’inquinamento è difficile”. Gli scienziati ci stanno dicendo senza mezzi termini che non possiamo continuare così, dobbiamo essere più responsabili e consapevoli, dobbiamo imparare che le risorse naturali non sono infinite e sta a noi gestirle nel modo migliore perché si possano rigenerare ed essere utili anche per le generazioni future.

Stiamo andando incontro ad un futuro di guerre per le risorse alimentari, ad un mondo dove migliaia di persone non avranno da mangiare e saranno costrette ad emigrare molto lontano dalla loro terra d’origine, ad un mondo in cui pochi avranno tanto e molti non avranno nulla.

Il nostro è un pianeta troppo sfruttato, con allevamenti intensivi sempre più grandi in cui non si tiene conto del benessere animale, con un’agricoltura sempre più spinta dove si usano fitofarmaci anche tossici, una pesca che danneggia i fondali marini.

Ma adesso è arrivata l’ora di cambiare mentalità e di usare le risorse naturali con più criterio ed in modo più sostenibile perché siano disponibili anche in futuro. Le risorse del nostro pianeta, se utilizzate nel modo corretto, bastano per tutti e possono rinnovarsi per dare nutrimento anche alle generazioni future, i rifiuti riciclati nel modo corretto non sono più un problema ma una risorsa per migliaia di persone. In conclusione si può dire, con un riferimento ad Aldous Huxley, che per ciò che riguarda le masse della umanità, quella a venire non sarà l’Era Spaziale; sarà l’Era della Sovrappopolazione.

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L'Autore

Valeria Fraquelli

Mi chiamo Valeria Fraquelli e sono nata ad Asti il 19 luglio 1986. Ho conseguito la Laurea triennale in Studi Internazionali e la Laurea Magistrale in Scienze del governo e dell’amministrazione presso l’Università degli Studi di Torino. Ho anche conseguito il Preliminary English Test e un Master sull’imprenditoria giovanile; inoltre ho frequentato con successo vari corsi post laurea.

Mi piace molto ascoltare musica in particolare jazz anni '20, leggere e viaggiare per conoscere posti nuovi ed entrare in contatto con persone di culture diverse; proprio per questo ho visitato Vienna, Berlino, Lisbona, Londra, Malta, Copenhagen, Helsinki, New York e Parigi.

La mia passione più grande è la scrittura; infatti, ho scritto e scrivo tuttora per varie testate online tra cui Mondo Internazionale. Ho anche un mio blog personale che tratta di arte e cultura, viaggi e natura.

La frase che più mi rappresenta è “Volere è potere”.

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sovrappopolamento sfruttamento del pianeta allevamenti intensivi Pollution risorse naturali diseguaglianze povertà