Scozia vs Regno Unito

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  Redazione
  25 January 2020
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Negli ultimi anni la vicenda Brexit ha suscitato nuovi sentimenti d’indipendenza da parte della Scozia. La Scozia, dopo le elezioni di dicembre, ha richiesto un nuovo referendum per l’indipendenza. A Glasgow, la più grande città del Paese, la gente vuole rimanere nella Ue, ma lasciare l’odiata Inghilterra.

La vicenda scozzese non è una questione recente. Nel 2014, in massa gli scozzesi andarono a votare il referendum per l’indipendenza. Vinse il No, ma con uno scarto ridotto: 55% contro 45%. Gli scozzesi decisero di restare parte del Regno Unito, deludendo le speranze dell’Snp al Governo a Edimburgo. Da quel voto la Scozia è uscita a pezzi: un Paese diviso, spaccato a metà. Oggi, però, è unita dal nemico comune Boris Johnson.

Alle elezioni del 12 dicembre, il Partito nazionalista scozzese ha conquistato 48 seggi su un totale di 59 ottenendo un grande successo.

Il 19 dicembre 2019 la premier Nicola Sturgeon ha presentato, nel giorno del discorso della regina, un disegno di legge che darebbe a Edimburgo invece che a Londra il potere di indire altri referendum sull’indipendenza. Lo Scotland Act del 1998 ha stabilito la creazione del Parlamento scozzese con il potere di legiferare all’interno della Scozia sulle materie non riservate al potere centrale, concedendo maggiore autonomia alla Scozia. Secondo la Sturgeon, la legge deve essere modificata per ampliare i poteri riservati al Governo di Holyrood. Oggi spetta a Londra decidere se concedere o meno un referendum e la posizione del Premier britannico è abbastanza chiara. Boris Johnson non ha nessuna intenzione di acconsentire alla richiesta di Edimburgo.

La premier scozzese Nicola Sturgeon ha subito dichiarato che i risultati delle elezioni dimostrano che gli elettori «vogliono che la Scozia possa determinare il suo futuro e non debba sopportare un Governo conservatore per il quale non ha votato e non debba accettare di vivere fuori dall'Unione Europea» e definendo la situazione “una questione di democrazia”, poiché gli scozzesi hanno il diritto di decidere il loro futuro costituzionale.

Johnson è estremamente impopolare in Scozia perché considerato un esponente del nazionalismo inglese che ha sempre guardato gli scozzesi dall'alto verso il basso. Brexit è altrettanto invisa, dato che due terzi degli scozzesi nel 2016 avevano votato a favore di restare nella Ue e non hanno cambiato idea. Allora la maggioranza aveva scelto di restare in un Regno Unito che faceva parte della Ue e non prendeva in considerazione l'idea di lasciare.

Oggi la combattiva leader dell’Snp conta sul fatto che la Brexit ha cambiato tutto: ora la prospettiva di far parte di una Gran Bretagna che si distacca dall'Unione Europea è molto meno invitante. Al contrario, l'idea di una Scozia indipendente, associata in qualche modo alla Ue, diventa più allettante.

A cura di Valeriana Savino

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