Quest’estate in Europa

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  Michele Bodei
  31 August 2021
  2 minutes, 41 seconds

Dal 1º luglio è entrato in vigore il Digital Green Certificate, ovvero il documento che attesta la negatività al Covid, che può essere ottenuto dai cittadini vaccinati e da chi è risultato negativo ad un tampone effettuato nelle 48 ore precedenti. Grazie all’iniziativa, i confini tra gli Stati europei sono tornati ad essere più accessibili e il turismo è stato salvato. In Spagna, Italia, Germania e Francia i voli sono aumentati di oltre il 20% in una settimana. Il Green pass è diventato poi oggetto di nuove restrizioni. Il 5 agosto, in Italia, è stato introdotto il divieto di accesso a bar e ristoranti al chiuso e a spettacoli e musei per chi non ha ricevuto la prima dose di vaccino.

A causa delle elevate temperature di quest’estate, gravi incendi hanno colpito le foreste in Sardegna, Grecia, Cipro e Turchia. A livello europeo esiste un meccanismo di assistenza, il Meccanismo dell’Unione Europeo di Protezione Civile, che offre – a chi lo richiede – aiuti e soccorsi attraverso l’intervento degli Stati membri dell’Unione, con l’aggiunta di Islanda, Norvegia, Serbia, Macedonia del Nord, Montenegro e Turchia. Ad averne usufruito è stata soprattutto l’isola di Cipro, che ha ricevuto immediatamente il supporto dell’Italia e della Grecia.

La direttiva europea SUP (Single plastic use) dal 3 luglio ha messo al bando 10 prodotti di plastica monouso: bastoncini cotonati, posate, cannucce, agitatori per bevande, palloncini con le loro aste, vaschette per il cibo, bicchieri, bottiglie, filtri di sigarette, buste di plastica, bustine di snack, salviette umidificate e articoli per l’igiene femminile dovranno ora essere prodotti con metodi non tradizionali e soltanto con materiale riciclato. La direttiva ha suscitato polemiche da parte dei produttori. La direttiva obbliga gli Stati membri a bandire le plastica monouso attraverso una legge, ma ogni Stato definisce i propri standard per la commercializzazione della plastica, mettendo in difficoltà produttori e distributori. Altre proteste sono sorte anche da parte degli ambientalisti, che ritengono che la maggior parte degli Stati abbia in realtà adottato degli standard minimi sulla plastica monouso, mentre la Polonia e la Bulgaria non si sono ancora adeguati all’obbligo della direttiva.

Dietro alla controversia che coinvolge l’Ungheria esiste il meccanismo di condizionalità legato alla Next Generation Eu, che dovrebbe sospendere dal godimento dei Fondi europei gli Stati che non rispettano lo stato di diritto e i principi dell’Unione Europea. La procedura per sanzionare l’Ungheria è stata avviata a giugno dal presidente del Parlamento Europeo, David Sassoli, dando due mesi di tempo alla Commissione Europea per adottare le sanzioni nei confronti del governo di Orban. Ad agosto, però, non c’è stata alcuna azione da parte della Commissione e la questione potrebbe essere portata dal Parlamento Europeo alla Corte di Giustizia dell'UE per un ricorso in carenza. Dietro all’inerzia della Commissione vi è il tentativo di ottenere dall’Ungheria il rispetto dello stato di diritto attraverso tutte le strategie di negoziazione possibili, ma i portavoce della Commissione assicurano che in caso di mancato riscontro positivo verranno applicate le sanzioni legate alla clausola di condizionalità.

FONTI:

https://pixabay.com/it/illustr...

https://ec.europa.eu/info/live...

https://www.travelinglifestyle...

https://ec.europa.eu/commissio...

https://www.theguardian.com/en...

https://www.reuters.com/world/...

https://www.bloomberg.com/opin...

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