Mobilità pubblica statunitense

Mobilità pubblica statunitense

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  Redazione
  20 March 2020
  3 minutes, 43 seconds

La tendenza globale a concentrare un numero sempre maggiore di individui in agglomerati urbani ancora più estesi pone nuove sfide in merito ai sistemi che organizzano la vita umana. Un aspetto fondamentale è rappresentato dalla mobilità ed in particolare dai trasporti pubblici che nelle grandi città permettono a migliaia di pendolari di raggiungere il posto di lavoro. Nel quadro di una maggiore sostenibilità, resilienza, inclusione e sicurezza delle cosiddette SMART cities, il Dipartimento dei Trasporti americano (DOT) ha organizzato un summit, il 29 ottobre 2019, durante il quale è stata pianificata una strategia per migliorare l’accessibilità e la mobilità dei cittadini con disabilità, quelli con basso reddito e degli anziani. Intanto, il rapporto “Access Across America: Transit 2018” si è occupato di stilare il ranking delle dieci aree metropolitane con i più elevati tassi di accessibilità attraverso una misurazione del tempo di percorrenza dei mezzi pubblici per giungere al luogo di lavoro, in un range da dieci a sessanta minuti. La classifica vede, in ordine di performance, New York, San Francisco, Chicago, Los Angeles, Boston, Washington, Philadelphia, Seattle, Denver, San Jose.

Allo stesso tempo, bisogna sottolineare che il costo dei mezzi pubblici non incide nella stessa maniera sul reddito di uomini e donne, in quanto negli Stati Uniti il gap salariale di genere è ancora presente in quasi tutte le occupazioni, seppure il divario sia diminuito nel corso degli ultimi cinquant’anni. Sta di fatto che nel 2016 il reddito medio annuo di un uomo americano si attestava a 50.741 dollari, mentre quello di una donna a 40.675 dollari, considerando che la situazione peggiora se consideriamo le donne afro-americane e latino-americane. L’ultima relazione della “American Public Transportation Association” (2020) sullo stato di salute del trasporto pubblico nel paese a stelle e strisce ci consente di affermare che molti passi in avanti sono stati fatti, soprattutto alla luce di una considerazione che vede la locomotiva economica e produttiva americana storicamente molto legata all’utilizzo delle fonti fossili e dell’auto privata come mezzo prediletto per gli spostamenti, incentivato dalla costruzione delle super-highways tra anni ’50 e ’70. A fronte di un aumento della popolazione del 23% dal 1995, le utenze del trasporto pubblico hanno registrato un +28%, l’utilizzo del sistema ferroviario e tranviario vede un +57% dal 1998 al 2018 e quasi l’80% dei bus è dotato di telecamere di sicurezza, chiamata automatica delle fermata, griglie esterne per biciclette. Dal 1993 al 2019 c’è stato anche un notevolissimo balzo in avanti nel numero di veicoli del trasporto pubblico accessibili ai soggetti diversamente abili. La percentuale dei bus elettrici ibridi è passata dal 4,9% del 2009 al 17,7% del 2019 e si è stimato che, privilegiando il trasporto pubblico, la riduzione del consumo di benzina possa arrivare anche a 4,16 miliardi di galloni ogni anno.

Le voci più pungenti fanno notare quelle criticità che ancora permangono ma che necessitano di un cambio di filosofia, specialmente nel campo della progettazione urbanistica. In effetti molte città recenti, come quelle situate fuori dal Nord-est e dalla Rust Belt, sono state concepite e realizzate considerando principalmente l’utilizzo dell’auto, piuttosto che l'uso dei mezzi pubblici e delle aree pedonali, in quanto caratterizzate da strade ad alta velocità come grandi bisettrici e curve a gomito all’interno dei quartieri. Le aree metropolitane più antiche, come ad esempio New York, hanno invece una pianta a reticolo, più simile alle città europee, e sono pertanto maggiormente votate allo sviluppo sinergico di una mobilità integrata a minor impatto. Le questioni strutturali di interesse generale necessitano di obiettivi chiari e lungimiranti e del supporto costante di una politica pubblica che sappia mediare tra i vari interessi in campo, spesso contrastanti, seguendo delle stelle polari e avendo dei punti fermi che, in determinati ambiti, dovrebbero essere comuni a qualsiasi amministrazione.

Fonti consultate per il presente articolo:

- "2020 Public Transportation FACT BOOK" (American Public Transportation Association)

- "Access Across America: Transit 2018" (Accessibility Observatory - University of Minnesota)

-"Transportation Statistics Annual Report 2019" (U.S. Department of Transportation)

- www.census.gov (United States Census Bureau)

A cura di Nico Delfine

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