Medicina digitale, la nuova frontiera della salute

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  Redazione
  21 June 2021
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La necessità di accesso alle cure da parte del pubblico durante la pandemia, nonostante i lockdown e gli ingressi contingentati nelle strutture ospedaliere, ha portato a una progressiva e rapida adozione di strumenti digitali per alcune aree della cura delle malattie. Dapprima marginale, è diventato nei mesi un mezzo necessario e molto comodo per ottenere assistenza medica.

Se affiancata da strumenti per la rilevazione dei parametri (termometri, misuratori di pressione, ossimetri ecc…), il privato cittadino può fornire una serie di informazioni per agevolare la diagnosi del medico. Indubbiamente, il cittadino diventa un soggetto più attivo nel mondo digitale: è più informato e consapevole delle misurazioni da seguire e quali parametri tenere come riferimento.

A livello di popolazione si può facilmente capire il grande vantaggio della medicina digitale. Soprattutto in Italia – dove la longevità e l’età media della popolazione sono molto alte – è impensabile sperare di avere una medicina di qualità con i metodi del passato (uno fra tutti la carenza di personale medico).

Il modello tradizionale del Sistema Sanitario Nazionale Italiano è composto dall’unità centrale dell’ospedale (dove si ha accesso a cure e trattamenti specifici o emergenziali), affiancata da una rete di medici di medicina generale (per primi accessi e casi risolvibili in loco).

Un nuovo modello di sanità richiederebbe l’introduzione di una nuova figura nel settore della salute: un esperto ICT. La necessità di visitare pazienti in sicurezza ha dato l’idea ad alcuni medici del settore privato di organizzare delle videochiamate; successivamente le istituzioni come le regioni hanno iniziato a delineare delle linee guida per adattare questo modello al settore pubblico, a sviluppare software ad hoc e a informare i medici.

Il settore privato ha fornito e continua a fornire dispositivi e sensori per la misurazione dei parametri vitali. Ne è un esempio il bracciale di Empatica, un’azienda che confeziona queste apparecchiature wearable per il calcolo e la memorizzazione di dati provenienti dall’utilizzatore. Una volta presi questi dati, essi vengono analizzati e studiati tramite l’applicazione di diversi algoritmi per cercare di comprendere cosa succede al singolo individuo in tempo reale. Per ora Empatica è specializzata sui disturbi neurologici come l’epilessia, l’autismo, le emicranie croniche, la depressione e l’ansia. Ma non mancano studi per applicare questa tecnologia ad altre branche della medicina, una tra queste la capacità di segnalare quando il sistema immunitario si sta attivando per combattere un’infezione e notificare l’utente in tempo reale. Questo è possibile grazie ai sensori che osservano i parametri continuativamente e possono quindi percepire una minima alterazione in modo molto sofisticato. Questi parametri vengono integrati tramite il modello matematico predittivo, che può fornire una stima sulla probabilità che un utilizzatore sia malato oppure no.

I nuovi gadget tecnologici indossabili – come smartwatch e simili – permettono una costante osservazione dei nostri parametri vitali, il nostro ciclo sonno-veglia e la nostra attività fisica. Tutte queste osservazioni possono essere raccolte, analizzate e visualizzate da noi stessi e dai medici, per rendere ancora meglio il contesto del nostro stato di salute generale. Questo patrimonio di conoscenza personalizzata e specifica può portare alla diagnosi preventiva di patologie che potrebbero insorgere in futuro, fornire una stima probabilistica e agire oggi su come avere le maggiori possibilità di evitarle. È un cambio incredibile: se prima si curava una malattia dopo la manifestazione dei sintomi, in futuro si potrà prevedere e agire di conseguenza. Indubbiamente lo stile di vita sano rimarrà la base per tutti, ma la forte specificità di questi microdati personali potranno essere utili per migliorare e personalizzare delle decisioni per prevenire patologie anche gravi.

L’intelligenza artificiale dà il meglio quando ha una grandissima mole di dati su cui operare. Un dispositivo indossabile genera in una sola giornata una quantità di dati impressionante e lo fa tutti i giorni 24 ore su 24. Se poi si moltiplica questa quantità per ogni utente, l’IA e i relativi algoritmi possono fornire una conoscenza che fino a poco tempo fa era inimmaginabile, trovare delle correlazioni tra pattern di dati e patologie è solo una casistica. Altri esempi possono essere la diagnostica per immagini e radiografie che possono individuare fratture, tumori e altre problematiche prima e più precisamente dei radiologi umani.

Il contatto umano non può certo essere sostituito da uno strumento tecnologico, per quanto sofisticato sia. Esistono comunque piattaforme per mettere in contatto pazienti e medici come Pagine mediche, un portale gratuito per la prenotazione di visite specialistiche. È usata soprattutto nel settore privato, ma fornisce al pubblico i dati degli utenti qualora siano richiesti. In futuro questi strumenti, più che sostituire il settore pubblico, lo affiancheranno e lo potenzieranno. Degli ospedali più efficienti in cui ci recheremo di meno e per casi specifici, un medico di medicina generale e un farmacista come punti di prossimità formati per interpretare i dati che avremo prodotto, per una salute migliore e fatta su misura.


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https://www.healthwaregroup.com/about/mission-and-vision-638

https://www.empatica.com/en-eu/

https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC5038811/

https://www.paginemediche.it/chi-siamo

a cura di Andrea Radaelli 

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