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L’impatto ambientale del cibo

Quando pensiamo a mangiare pensiamo prima di tutto a cosa preparare per pranzo e per cena, a quello che piace, a cosa ci piacerebbe consumare, a quali sono i nostri piatti preferiti che ordiniamo sempre al ristorante ma di certo non pensiamo mai che le nostre abitudini hanno un preciso impatto ecologico.


Forse non lo sappiamo ma la maggior parte della Co2, anidride carbonica, che viene emessa in atmosfera deriva dagli allevamenti intensivi e tanto spazio serve per coltivare il foraggio di cui gli animali si nutrono e per costruire stalle in cui possano rifugiarsi e stare al sicuro da troppo caldo o troppo freddo. L’intero ciclo di produzione dall’allevamento al nostro piatto impatta con vaste emissioni, tante acqua utilizzata e grandi danni per l’ambiente che si depauperare di risorse nutritive, basta pensare che la carne rossa è la prima causa di deforestazione in tutto il nostro pianeta.


Se noi riuscissimo a diminuire le emissioni mangiando più alimenti di origine vegetale secondo l’IPCC potremmo ridurre del 21% le emissioni di gas a effetto serra che tanti danni stanno provocando al nostro pianeta. Noi esseri umani siamo stati in grado di ridurre dell’83% la varietà di animali selvatici e poi non bisogna dimenticare che tutte le specie d’allevamento prima di essere bistecche, salsicce, spezzatini… erano esseri senzienti e questo pone anche dei grossi interrogativi etici. Mucce, polli e maiali sono stati scelti apposta per diventare il nostro cibo a scapito di altre specie che non sono state ritenute abbastanza redditizie ed edibili.


E non pensiamo che solo perché siamo italiani e possiamo vantare alcune eccellenze alimentari nel nostro Paese sia maglio perché il modello di business si basa sugli allevamenti intensivi e sulle grandi batterie di galline ovaiole.


Ma anche l’impatto ambientale dell’agricoltura è enorme, basta pensare che per fare posto alle coltivazioni di soia, riso, grano… sono state totalmente deforestate aree bellissime piene di alberi secolari che rappresentavano un vero e proprio polmone verde per il nostro pianeta. Per coltivare cereali che per noi sono utili e buoni da mangiare perdiamo terreni splendidi, paesaggi incantati che non potremmo mai più ricreare.


L’agricoltura è stata un’invenzione geniale per permettere all’umanità di cresce e svilupparsi ma allo stesso tempo ha causato grandissimi danni ambientali. Con la grande crescita demografica degli ultimi anni ci troviamo a produrre cibo per sempre più persone e dobbiamo a questo punto capire bene qual è l’impatto ecologico di tutto questo cibo e come rendere la nostra agricoltura più sostenibile.


I nostri consumi non sono più sostenibili per il nostro pianeta, e non possiamo pensare che potremo andare avanti così a lungo.


E pensiamo che i cibi precotti sono, se possibile, ancora peggio per l’ambiente e per noi stessi. Le caratteristiche nutrizionali di questi cibi sono molto limitare e spesso anche la qualità è piuttosto scarsa, il tutto unito all’impatto ambientale di questi alimenti che è davvero devastante.


Bisogna anche limitare gli sprechi e comprare il più possibile alimenti di origine vegetale, una piccola regola per capire che non tutti i cibi hanno la stessa impronta ecologica ma che ci sono prodotti più e meno dannosi per l’ambiente e la bella cosa è che possiamo spiegare anche ai più piccoli quali sono i cibi che fanno bene e quali no.


E non serve diventare vegetariani o vegani, basta solo ridurre la carne, per esempio una sola volta a settimana, per stare meglio, avere una dieta più varia e allo stesso tempo fare del bene al nostro pianeta riducendo gli sprechi.


Se pensiamo che un terzo del cibo prodotto finisce in pattumiera senza essere neanche stato consumato e che potremmo produrre ben quattro volte il cibo che servirebbe per sfamare coloro che soffrono la fame la riduzione degli sprechi è più che mai urgente. Non possiamo più girarci dall’altra parte, dobbiamo capire che il problema degli alimenti sprecati è serio ed è veramente ora di fare qualcosa di concreto.


Basta sapere che un quarto delle calorie prodotte viene sprecato, ma in modo diseguale e si crea un mondo in c’è chi ha problemi per un eccesso di alimentazione e chi invece non ha da mangiare ed è costretto a decidere se mangiare pranzo o cena. E nel 2022 questo è semplicemente inaccettabile.


In conclusione possiamo salvare il mondo solo pensando bene a cosa preparare da mangiare, e magari alternando la carne ad altre fonti proteiche come per esempio i legumi.


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  • L'Autore

    Valeria Fraquelli

    Sono una ragazza di trenta anni con Laurea triennale in Studi Internazionali e Laurea magistrale in Scienze del governo e dell'amministrazione.

    Ho fatto anche vari corsi post Laurea perchè non si finisce mai di imparare e io personalmente credo che rimanere sempre informati sia un dovere e un diritto per capire meglio come funziona il mondo che ci circonda.

    Adoro l'arte e la cultura e mi piace molto girare per mostre e musei. Mi piace anche viaggiare, il mondo è grande e tutto da scoprire con altre culture e altre tradizioni interessanti ed affascinanti.

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