L’Europa verso l’utilizzo delle auto elettriche

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  Lorena Radici
  19 July 2021
  3 minutes, 47 seconds

Il settore dei trasporti è un’importante fonte di inquinamento ambientale: a livello europeo, è responsabile del 30% delle emissioni di CO2. I gas emessi da autovetture, furgoni, camion e autobus sono inoltre una fonte significativa di inquinanti atmosferici come le polveri sottili (PM) e il biossido di azoto (NO2), pericolosi non soltanto per l’ambiente ma anche per la salute umana.

In particolare, l’inquinamento derivante dai veicoli a motore si attribuisce principalmente ai gas di scarico prodotti con la circolazione. La combustione in questa tipologia di veicoli non produce esclusivamente anidride carbonica e vapore acqueo, ma anche diversi composti emessi dallo scarico, in particolare le polveri fini PM 10 e PM 2,5. Oltre all’ossido di zolfo e all’ossido di azoto, nei grossi centri urbani ad alto tasso di traffico l’inquinamento atmosferico è generato anche dagli additivi utilizzati per la combustione dei motori a scoppio. Decarbonizzare la mobilità al fine di ridurre le emissioni inquinanti, quindi, è fondamentale per contrastare la crisi climatica e salvaguardare la salute dell’uomo.

Le emissioni inquinanti dovute alla circolazione delle auto hanno spinto l’Unione Europea, a partire dal 1991, a varare nuovi provvedimenti al fine di limitare la circolazione dei veicoli a benzina, che hanno però coinvolto anche le auto diesel, ritenute meno inquinanti. La normativa prevedeva la classificazione dei veicoli a motore con un’apposita sigla, in base alla tipologia di impianto dell’auto: dalle Euro 0, ritenute più inquinanti, alle Euro 6, ritenute meno inquinanti.

Una soluzione, però, che sembra essere diventata sempre più popolare per riuscire a mettere in atto la decarbonizzazione è la diffusione dell'auto elettrica che, grazie al suo motore privo di combustione, non emette gas di scarico. Secondo l’Agenzia Europea dell’Ambiente (AEA) “i motori elettrici sono più efficienti dei motori a combustione. […] Soprattutto quando si guida in città, i veicoli elettrici sprecano meno energia. Inoltre, non producono emissioni di inquinanti atmosferici come ossidi di azoto e particolato. C’è comunque il particolato derivante dai freni e dall’usura delle gomme, ma nel complesso ne viene prodotto meno di quanto ne producano le auto a benzina o diesel”.

Inoltre, i veicoli elettrici possono ridurre anche l’inquinamento acustico e, per quanto riguarda la salute, “il principale vantaggio è correlato alla qualità dell’aria. Continuerà a prodursi un certo inquinamento atmosferico, dovuto all’energia elettrica utilizzata per le auto elettriche, ma questa di solito proviene da centrali elettriche che sono oggetto di migliori controlli dell’inquinamento rispetto a quelli applicabili a un’auto convenzionale e che in genere sono collocate lontano dalle zone densamente popolate”.

Proposta della Commissione europea

Lo scorso mercoledì 14 luglio, la Commissione europea ha presentato a Bruxelles un pacchetto di riforme ambientali abbastanza complesso, con l’obiettivo di ridurre i gas nocivi del 55% entro il 2030. Tra le varie misure, spicca quella relativa alle automobili: dal 2035, infatti, non potranno più essere venduti veicoli che emettono CO2.

Oggi presentiamo una strategia con la quale raggiungere i nostri obiettivi climatici, che non sono solo un impegno politico, sono ormai un obbligo giuridico”, ha affermato la presidente della Commissione Ursula von der Leyen.

Non solo dal 2035 le auto nuove non potranno più emettere emissioni nocive, ma già dal 2030 i nuovi veicoli dovranno emettere il 55% in meno rispetto ai dati del 2021.

Questo maxi piano proposto dalla Commissione europea è stato rinominato Fit For 55 e prevede l’uscita dal mercato di tutte le auto con emissioni di CO2 allo scarico (quindi anche le auto a metano, GPL, le ibride e ibride plug-in, al momento considerate più ecologiche rispetto alle vetture a benzina o diesel).

Ovviamente, l’annuncio del piano ha causato non pochi dubbi e perplessità. Il primo dubbio riguarda i cambiamenti che tutto ciò causerà a livello produttivo e distributivo: gli imprenditori del settore, infatti, sono preoccupati rispetto ai possibili danni che potrebbero subire e al notevole aumento dei costi per i consumatori.

Un altro dubbio riguarda le tempistiche: è vero che mancano ancora 14 anni alla scadenza del piano, ma molti sostengono che questo arco temporale non sia sufficiente per riuscire a raggiungere l’obiettivo prefissato e che migliaia di auto ibride e termiche - anche se con le dovute limitazioni - continueranno a rimanere in circolazione. Nonostante tutte queste perplessità, è evidente che un piano per riuscire a contrastare l'inquinamento ambientale causato dal settore dei trasporti sia necessario, e nell'imminente.

Fonti consultate per il presente articolo:

https://energit.it/quanto-e-linquinamento-delle-auto/

https://www.duegradi.eu/news/auto-elettriche-sostenibili/

https://www.ilsole24ore.com/art/svolta-ue-stop-vendita-auto-benzina-e-diesel-entro-2035-AEZqmuW

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Lorena Radici

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