L'Europa e la non proliferazione nucleare

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  Redazione
  21 November 2020
  4 minutes, 17 seconds

A cura di Valeria Lavano


L'Europa è al lavoro verso la decima riunione consultiva del consorzio dell'UE per la non-proliferazione e il disarmo, che si terrà nel 2021. L'ultima riunione di revisione del Trattato di Non Proliferazione si è svolta il 10 e 11 settembre 2020 in remoto, accogliendo il nuovo inviato speciale e capo della divisione SEAE "Non proliferazione e disarmo" e il controllo delle esportazioni di armi, l'ambasciatore Marjolijn van Deelen dei Paesi Bassi.

Quest'anno assumono un particolare rilievo le sfide concernenti il controllo degli armamenti, la non proliferazione ed il disarmo nel contesto della crisi pandemica. Infatti, si ritiene che la crisi sanitaria globale abbia contribuito ad aumentare la polarizzazione nel controllo degli armamenti. Nonostante le limitazioni, hanno assistito all'incontro di settembre più di ottanta partecipanti in rappresentanza dell'Unione Europea, degli Stati membri e dei centri di ricerca della rete del Consorzio per dialogare sulle ardue questioni che l'ambiente strategico pone in termini di controllo degli armamenti e della sicurezza internazionale.

Inoltre, in questi giorni si è svolta la nona conferenza annuale sulla non proliferazione e il disarmo, organizzata dallo IAI. Vi hanno preso parte più di 450 esperti, rappresentanti di governi e organizzazioni internazionali, i quali si sono interrogati sulle nuove sfide che ci attendono, in particolare quelle condizionate dalla pandemia. Ai lavori hanno partecipato l’Alto rappresentante dell'Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza, Josep Borrell e Gustavo Zlauvinen, Presidente designato per la decima conferenza di revisione del TNP.

Sebbene le limitazioni di mobilità prescrivano un chiaro fermo alle persone, il multilateralismo non può fermarsi, anzi, durante questo periodo straordinario si cerca di rafforzare i legami diplomatici per costruire durevoli soluzioni per un futuro stabile e pacifico. In un momento storico così delicato di competizione ed incertezza internazionale è fondamentale che ogni tipologia di arma sia sotto controllo. È noto a livello globale che gli usi recenti delle armi chimiche sono alquanto preoccupanti e vanno sanzionati poiché violano la norma che ne limita l'impiego. L'Unione Europea è grande sostenitrice dell'Organizzazione per la proibizione delle armi chimiche e crede fermamente nella sua obiettività, imparzialità e indipendenza.

Una priorità fondamentale della politica estera dell'Unione Europea è la conservazione del Trattato di Non Proliferazione (TNP), i cui tre pilastri sono: la non proliferazione, il disarmo nucleare e gli usi pacifici dell'energia nucleare. La Conferenza del 2021 di revisione del Trattato sarà un'occasione unica per riaffermare il valore del TNP e la necessità che tutti gli Stati firmatari vi si conformino. In merito l'Unione Europea, mediante un energico impegno diplomatico, finanzia dei progetti che hanno lo scopo di promuovere strumenti di non proliferazione. Un sostanziale interesse è dedicato all'accordo nucleare con l'Iran, il Piano d'azione congiunto globale. È necessario sostenere e rispettare le norme internazionali per ripristinare il dialogo e la stima, al fine di promuovere la trasparenza e le misure di rafforzamento della fiducia.

Per ciò che concerne le armi convenzionali, che ogni anno provocano la morte di oltre 500.000 persone, è fondamentale contrastarne la diffusione illegale mediante severi controlli sulle esportazioni e maggiori misure di trasparenza. Nel mese di ottobre, il Servizio Europeo per l'Azione Esterna ha lanciato sul suo sito web un database online che consente a tutti di esaminare ed osservare i dati sulle esportazioni di armi degli Stati membri. Questo non è solo un contributo diretto alla pace e alla stabilità, ma è anche una misura di rafforzamento della fiducia ed un modo per controllare e responsabilizzare le autorità. Ora più che mai, è necessario evitare la corsa agli armamenti, siano essi nucleari, convenzionali o che coinvolgano nuove tecnologie. Per tutte queste ragioni è necessario che gli Stati Uniti e la Russia proroghino, prima della scadenza nel febbraio 2021, il Nuovo Trattato START. Solo mediante il dialogo e la trasparenza si potrà ricostruire la fiducia reciproca nel controllo degli armamenti, nella non proliferazione e nel disarmo.

Gli sforzi globali per eliminare le armi di distruzione di massa (ADM) e regolamentare le armi leggere e di piccolo calibro sono gradualmente aumentati negli ultimi quattro decenni, ma il numero di donne coinvolte in questi processi rimane piccolo. Studi hanno dimostrato che le donne rappresentano solo Il 32% di tutti i partecipanti al controllo ufficiale delle armi, sia come partecipanti al forum per la non proliferazione e il disarmo, sia come capi di delegazioni; allo stesso modo, i relatori in eventi correlati e conferenze sono quasi esclusivamente uomini. È stato d’altra parte dimostrato che l'inclusione delle donne ha un impatto positivo sull'esito delle trattative. L'Unione Europea e la comunità internazionale hanno il dovere di aumentare il numero di donne coinvolte sul campo. Nello specifico, l'UE dovrebbe utilizzare il soft power anche per essere un esempio mondiale per la sua attenzione alla parità di genere in un campo così delicato come la non-proliferazione nucleare.

Fonti consultate per il presente articolo:

https://www.nonproliferation.eu/thematics/european-union-policies/
https://www.nonproliferation.eu/evenement/ninth-eu-non-proliferation-and-disarmament-consultative-meeting-virtual-event/
https://www.europarl.europa.eu/doceo/document/CRE-9-2020-10-20-INT-2-163-0000_IT.html
https://www.europarl.europa.eu/doceo/document/TA-9-2020-0281_IT.html

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