Le Startup al femminile in Italia

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  Redazione
  23 February 2021
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Ci sono ancora dei settori lavorativi in cui le donne faticano a farsi strada?

Negli ultimi anni si è sentito parlare, sempre più spesso, di Startup, ossia di imprese emergenti caratterizzate da un’organizzazione e da idee innovative che possono crescere indefinitamente.

Per quanto riguarda la presenza di donne tra le cariche amministrative, i dati che vengono riportati a livello italiano ed europeo risultano allarmanti, secondo il ministero dello sviluppo economico nostrano, durante il 2019, le imprese innovative che hanno visto la presenza di donne tra le suddette cariche rappresentano solo il 13,5% del totale. A livello europeo la situazione non sembra essere migliore: la percentuale aumenta di poco attestandosi al 18% delle Startup totali.

Le motivazioni di questa sotto rappresentanza sembrano essere quelle che spesso vengono citate in merito alla disparità di trattamento e di remunerazione tra i sessi, oltre che ad una sotto rappresentanza del sesso femminile in alcune facoltà universitarie.

Le donne sono principalmente presenti nelle Startup più piccole e sono protagoniste in particolare nel sud Italia, dove, sempre più donne rispondono alle difficoltà di trovare un lavoro in modo coraggioso: scegliendo di diventare imprenditrici di se stesse. Secondo i dati di "Unioncamere", la regione italiana che riporta la minore rappresentanza a livello dirigenziale di donne è il Trentino Alto-Adige (ossia 8,5% del totale), mentre le tre regioni più virtuose sono la Basilicata (24,8%), la Sicilia (18,9%) e la Sardegna (18,1%). La media italiana relativa alla rappresentanza femminile nelle Startup, rappresenta la summa dei dati precedentemente riportati e si attesta intorno al 13,2%.

Le Startup femminili si sono prevalentemente sviluppate nel settore dell’istruzione, della sanità e assistenza sociale e delle attività artistiche.

L’Italia si posiziona al terzo posto a livello europeo dopo Grecia e Irlanda.

La notizia positiva in relazione alla rappresentanza femminile ai vertici delle Startup italiane risiede nei trend che si sono registrati negli ultimi anni, dal 2014 vi è stato infatti un costante aumento, soprattutto nella regione Lazio e Calabria.

Tra le più innovative Startup italiane possiamo ricordare "Re-Generation (Y)outh" un Think Tank completamente made in sud e under 30 con una mission davvero interessante soprattutto per l’Italia, ossia la valorizzazione del patrimonio culturale per favorire lo sviluppo del territorio. Idea innovativa ed estremante interessante, tanto che Giusy Sica, la fondatrice, è stata inserita da "Forbes Italia" tra i 100 leader del futuro under 30.

Un’altra importante iniziativa tutta al femminile proviene da Milano ed in particolare dal Politecnico, dove due donne stanno portando avanti degli importanti studi in materia di riciclo. Partendo dagli scarti organici del cibo e riciclando materiali come la trebbia dalla birrificazione, gli scarti del riso o i gusci dei gamberi, ricavano cellulosa o chitina, materiali di partenza nel settore farmaceutico e fertilizzante bio. Soprattutto, lo scopo di tali ricerche è volto alla produzione di carta senza deforestare nuovi alberi.

Le prospettive in Italia sembrano quindi positive e gli incentivi, anche da parte dell’Unione Europea sono presenti e abbondanti, per cui si può sperare che le donne possano essere sempre più presenti nel futuro mercato del lavoro italiano ed erodere l’ancora pesante gender gap esistente.

a cura di Sofia Perinetti 

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