La vendita delle armi ai civili negli Stati Uniti

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  Graziana Gigliuto
  01 December 2021
  4 minutes, 9 seconds

Il mercato delle armi da fuoco è senza dubbio uno dei più floridi nel territorio statunitense. Facendo riferimento ad un’analisi approssimativa effettuata dal Washington Post nel 2015 basata sui dati riportati dal Congressional Research Service (1998-2009), ATF[1] manufacturing and import/export data (2010-2013) e l’U.S. Census, risulta chiaro come il numero delle armi civili (357 milioni) superasse di netto il numero totale della popolazione americana (317 milioni). In altre parole, già dal 2013 negli Stati Uniti erano presenti più armi da fuoco che persone. Le statistiche odierne, inoltre, mostrano un trend di vendite in aumento del settore confermando questo fenomeno considerato da molti aberrante.

Cenni storici.

Le ragioni di questo fenomeno hanno radici storico-geografiche. In seguito alla Rivoluzione Americana che portò il paese alla liberazione dall’oppressivo colonialismo britannico, la dichiarazione d’indipendenza del 1776 sancisce la nascita degli Stati Uniti. Fin dagli albori, l’assetto politico e sociale di questo nuovo Stato si differenziava profondamente da quello degli Stati europei. L’entrata in vigore della Costituzione di stampo federale nel 1789 costituisce di fatto la creazione di una nazione basata su: il concetto di diritto uguaglianza fra i cittadini con l’assenza di una classe nobiliare legittimata dal diritto di nascita, libertà politica e religiosa data dalla netta separazione fra Stato e Chiesa, ed infine una radicata propensione all’autogoverno. Questi elementi giustificano parzialmente tutti gli emendamenti presenti all’interno della “Bill of Rights”, ed in particolare il secondo emendamento:

The Second Amendment gives citizens the right to bear arms.” (Bill of Rights,1789).

Il diritto di possedere e portare con sé un’arma viene concesso ai cittadini americani non solo per ragioni di autodifesa, specialmente nei territori di frontiera più isolati e selvaggi, ma anche come garanzia di una forma di governo rispettosa dei diritti dei cittadini. Nel momento in cui il governo avesse assunto una connotazione tirannica, come nel caso del colonialismo europeo, la popolazione stessa si sarebbe potuta infatti ribellare.

L’acquisto di un’arma negli Stati Uniti.

Il secondo emendamento della Costituzione americana rappresenta tutt’oggi l’elemento di maggiore legittimazione al possedimento di armi da parte dei civili. Le leggi volte a regolare l’acquisto ed il trasporto di armi variano a seconda dello Stato americano a cui si fa riferimento, seppur sia presente una procedura comunemente applicata prima dell’acquisto di un’arma da fuoco nei negozi, il così detto “background check”, il quale consiste nella compilazione da parte del cliente di un semplice modulo fornito dall’ATF. All’interno del modulo è necessario fornire i propri dati anagrafici e rispondere ad alcune domande riguardanti i precedenti penali, l’uso di farmaci e la propria condizione di salute mentale. Successivamente il gestore del negozio in pochi minuti provvederà a verificare le informazioni fornitegli tramite le autorità e ad ottenere quindi un’autorizzazione alla vendita. Questa procedura facile e veloce permette di effettuare un controllo sulla persona prima dell’acquisto dell’arma, ma purtroppo viene messo in atto esclusivamente durante la vendita in negozio. Nel caso di acquisto da privato durante le fiere organizzate in molti Stati non esiste infatti una legge federale che obblighi al controllo preventivo, evidenziando un vuoto legislativo sul quale si è molto dibattuto in sedi governative. Secondo alcuni sarebbe necessario applicare delle leggi più restrittive volte a regolamentare la vendita delle armi, ma spesso è proprio la differenziazione fra leggi di ogni Stato su questo tema ad ostacolare l’emanazione di una legge federale più severa.

Le armi nella cultura popolare americana.

Le armi occupano un posto di rilievo, quasi leggendario, all’interno della cultura popolare statunitense. Basti pensare ad un qualsiasi film del regista americano Quentin Tarantino, o ad altre pellicole cult come “Taxi driver” e “Scarface” per notare come l’uso e l’abuso delle armi venga spesso romanzato. Ciò che maggiormente colpisce lo spettatore è la motivazione che spinge i personaggi ad impugnare le armi, mentre l’utilizzo violento che essi ne fanno passa in secondo piano se non addirittura giustificato. Persino in ambito musicale, in particolar modo nell'ambiente rap afroamericano della scena metropolitana, si scrive del possesso di un’arma come indice di rispetto, simbolo di liberazione dalla condizione di schiavo. Questo avviene poiché durante il periodo della schiavitù in America il diritto di possedere un’arma veniva concesso solo ai bianchi. Sulla base di ciò è possibile evidenziare come le armi facciano regolarmente parte del quotidiano di un normale cittadino americano, seppur sotto diversi aspetti. Gli innumerevoli casi di cronaca nera, sempre più frequenti, dovuti a sparatorie, sicuramente scuotono l’opinione pubblica americana quanto quella internazionale, tuttavia ciò non basta a modificare le abitudini dei cittadini sul possesso di armi da fuoco, derivate da un’eredità storicoculturale tipica statunitense, che spesso risulta ambigua ed incomprensibile agli occhi degli altri Paesi.

Note:

1- Bureau of Alcohol, Tobacco, Firearms and Explosives

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L'Autore

Graziana Gigliuto

IT

Graziana Gigliuto è nata e cresciuta in Sicilia. Ha conseguito la laurea magistrale in Relazioni Internazionali Comparate, curriculum Global Studies presso l'università Ca' Foscari di Venezia. Ha conseguito la laurea triennale in Lingue,Culture e Società dell'Asia e dell'Africa Mediterranea, curriculum Cina presso il medesimo ateneo.

Durante i suoi studi non solo ha sviluppato un forte interesse per l'apprendimento di lingue straniere, consolidato durante i soggiorni di studio all'estero, ma anche una spiccata curiosità verso tutto ciò che riguarda la cultura, le dinamiche sociali e la politica estera, in primo luogo dell'Asia, per poi estendersi ad altre aree geografiche.

All'interno della stimolante realtà di Mondo Internazionale ricopre il ruolo di Caporedattore per l'area tematica Società.

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Graziana Gigliuto was born and she grew up in Sicily. She graduated in Master degree in Comparative International Relations, curriculum Global Studies at Ca’ Foscari University in Venice. She obtained a Bachelor Degree in Language,Culture,Society of Asia and Mediterranean Africa, curriculum China at the same university.

During her studies, besides developing a strong interest for the process of learning foreign languages, consolidated during her periods of studies abroad, she also developed a particular curiosity regarding culture, social dynamics and foreign policy, initially of Asia, and later of others parts of the globe.

She is working as the Editor in Chief for the Society thematic area in the stimulating reality of Mondo Internazionale.

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North America Società

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USA Armi