La tutela dell'ambiente: la nuova modifica costituzionale

Lo scorso mese il Parlamento italiano ha modificato alcuni articoli della Costituzione introducendo la tutela dell’ambiente come principio costituzionale. Nell’articolo approfondiamo il tema vedendo quali modifiche comporta per l’ordinamento italiano.

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  Federico Quagliarini
  03 March 2022
  3 minutes, 49 seconds

Lo scorso 8 febbraio, la Camera dei deputati ha approvato in via definitiva la legge costituzionale 1/2022, la quale prevede la modifica agli articoli 9 e 41 della Costituzione, introducendo il principio della tutela dell’ambiente. Quest’ultimo, pur essendo entrato a far parte della giurisprudenza delle corti nazionali, non aveva ancora trovato un esplicito riconoscimento nella carta costituzionale.

Si faceva riferimento alla tutela dell’ambiente solo nel caso dell’art. 117, il quale disciplina il riparto delle competenze tra Stato ed enti locali.

Come si cambia la Costituzione?

La Costituzione italiana, come molte altre costituzioni moderne, può essere modificata; tuttavia può avvenire solo tramite una procedura cosiddetta “rinforzata”, cioè attraverso più passaggi parlamentari di quanti siano richiesti normalmente per l’approvazione di una legge ordinaria.

Nella fattispecie è l’art.138 della carta costituzionale che disciplina tale procedura: un cambiamento della Costituzione richiede due passaggi parlamentari sia per il Senato che per la Camera dei deputati (quindi un totale di 4 votazioni). Inoltre, durante la seconda votazione, sia al Senato che alla Camera dei deputati è richiesta la maggioranza 2/3 dell’assemblea per l’approvazione definitiva del testo. Qualora non sia raggiunta tale maggioranza, la riforma potrà essere sottoposta a referendum costituzionale se entro tre mesi non ne facciano richiesta un quinto dei membri di una Camera o cinquecentomila elettori o cinque Consigli regionali.

Nel caso dell’attuale modifica costituzionale, la riforma è stata approvata in seconda votazione con la maggioranza dei 2/3 dei membri di ciascuna camera, rendendo di conseguenza tale riforma definitiva; essa entrerà in vigore il prossimo 9 marzo.

Che cosa prevede questa riforma?

La riforma ha toccato nel particolare gli articoli 9 e 41 della Costituzione. L’art. 9 è stato modificato aggiungendo un terzo comma come segue:

[La Repubblica] Tutela l’ambiente, la biodiversità e gli ecosistemi, anche nell’interesse delle future generazioni. La legge dello Stato disciplina i modi e le forme di tutela degli animali.

È interessante notare come la legge costituzionale 1/2022 abbia modificato per la prima volta nella storia repubblicana un articolo del titolo I della Costituzione, quello contenente i principi fondamentali della Repubblica.

L’originaria versione dell’art. 9 faceva solo riferimento alla tutela del paesaggio e del patrimonio artistico. Con questa modifica, per la prima volta, la tutela della protezione ambientale assume valore di principio costituzionale, non più quindi come valore astratto e considerato solo dalla giurisprudenza (specialmente quella di diritto amministrativo).

L’art. 41, presente all’interno del titolo III che disciplina invece i rapporti economici, è stato modificato come segue (le parti in grassetto riguardano le modifiche)

  1. L'iniziativa economica privata è libera.
  2. Non può svolgersi in contrasto con l'utilità sociale o in modo da recare danno alla salute, all’ambiente, alla sicurezza, alla libertà, alla dignità umana.
  3. La legge determina i programmi e i controlli opportuni perché l'attività economica pubblica e privata possa essere indirizzata e coordinata a fini sociali e ambientali.

Come si può notare, l’art. 41 contiene delle modifiche più sostanziali, rendendo di fatto la tutela ambientale e della salute come una disciplina tutelabile a livello economico. Allo stesso il nuovo art. 41 introduce dei limiti all’iniziativa economica, se questa risulta in contrasto con la tutela dell’ambiente.

Evento epocale o ulteriore rinforzo all’ ordinamento giuridico?

Sebbene questa riforma rappresenti un passo importante nella tutela dell’ambiente, bisogna prenderla non come atto a sé stante ma come una tendenza sempre più frequente all’interno della dottrina giuridica, degli atti di soft law di diritto internazionale. La tutela dell’ambiente, come anche quella delle future generazioni, ha trovato già ampio riscontro in altre sedi.

Ad esempio la modifica della Costituzione è in linea con quanto affermato dalla Carta di Nizza dell’Unione Europea sottoscritta nel 2000, la quale all’art. 37 enuncia la tutela dell’ambiente e dello sviluppo sostenibile. Anche la tutela delle specie animali è in linea con quanto affermato dall’art. 13 del Trattato sul funzionamento dell’Unione Europea.

La legge costituzionale n. 1/2022 rappresenta quindi un ulteriore passo verso un riconoscimento sempre più esplicito della tutela dell’ambiente e dello sviluppo sostenibile. Tuttavia non bisogna pensare che questa riforma risulti superflua. Tale modifica costituzionale risulta infatti necessaria per tutelare a livello giuridico la salvaguardia ambientale e tutti i diritti connessi.

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L'Autore

Federico Quagliarini

Classe 1994, laureato in Giurisprudenza presso l'Università degli studi di Milano, Federico Quagliarini è al contempo vice-direttore di Mondo Internazionale POST nonché caporedattore per l'area Società.

Da sempre appassionato di politica e relazioni internazionali, in Mondo Internazionale si occupa principalmente di questioni legali soprattutto inerenti al diritto internazionale.

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Costituzione