La tempesta perfetta del CSM

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  Francesco Marchesetti
  24 November 2022
  4 minutes, 52 seconds

Il caso Amara e la “loggia Ungheria”

Piero Amara, ex avvocato esterno all’Eni, interrogato dalla procura di Milano rilascia dichiarazioni riguardo una fantomatica loggia massonica denominata Ungheria.

Il testimone è controverso: ha alle spalle diverse indagini per depistaggio e un processo (in cui ha patteggiato) per corruzione in atti giudiziari; inoltre il suo nome compare nel caso Palamara, come uno degli avvocati che avrebbero fatto da ponte tra l’ex presidente dell’ANM e il lobbista romano Caltagirone.

Il caso scoppia il 27 aprile 2021, quando Domani pubblica un articolo in cui si parla per la prima volta delle dichiarazioni di Amara, in merito ad un presunto favore che avrebbe fatto a Giuseppe Conte, quando era ancora un semplice avvocato. Poche ore dopo si viene a conoscenza che parte dei verbali in cui Amara parla della loggia Ungheria sarebbero pervenuti, tra l’ottobre 2019 e il marzo 2020, alle redazioni di Repubblica e del Fatto Quotidiano, e successivamente girati alle procure di competenza. Lo stesso plico di verbali finisce sulla scrivania del magistrato Nino Di Matteo, membro del CSM, che il 28 aprile 2021 riferisce al plenum del Consiglio.

Nei verbali, giunti senza alcun crisma di ufficialità, Amara fa il nome di diversi membri delle istituzioni, magistrati, imprenditori e uomini di potere, tra cui il consigliere del CSM Sebastiano Ardita. Di Matteo bolla le accuse a Ardita come calunniose, e descrive i verbali come un “dossieraggio volto a screditare l’attività del CSM”.

I corvi del CSM

Il “corvo” (ovvero la persona che ha portato i verbali fuori dalla procura di Milano) sarebbe, secondo le ricostruzioni, il magistrato Paolo Storari, che avrebbe consegnato il plico all’allora consigliere del CSM Piercamillo Davigo, con l’intento di tutelarsi da un’eventuale sanzione disciplinare dovuta all’inerzia nella prosecuzione dell’indagine.

Da ricostruire è invece la fuoriuscita dei verbali dalle stanze del CSM, per la quale è al momento indagata, con l’accusa di calunnia, Marcella Contrafatto, ex segretaria di Davigo, poi passata ad assistere un altro consigliere, il laico Fulvio Gigliotti.

Amara, intervistato per la prima volta in tv da Corrado Formigli nella puntata del 27 maggio 2021 di Piazzapulita, afferma di essersi completamente affidato a Storari nel corso dell’indagine su “Eni-Nigeria” (nella quale era indagato per depistaggio), al quale avrebbe parlato per la prima volta della loggia Ungheria, e al quale avrebbe fornito prove, sotto forma di note vocali e messaggi audio, dell’esistenza della stessa.

“Storari – dice Amara – in questa vicenda pecca solo di una ingenuità cosmica rispetto a quello che è successo, per non qualificarlo altrimenti. Conoscendo Storari, che è una persona certamente perbene, io penso che ne avrà parlato con il dottor Davigo… questo avviene nell’aprile nel 2020, quindi siamo in piena segretezza istruttoria. Era stato stabilito un percorso che prevedeva ancora diversi interrogatori. Se lo avesse fatto un avvocato, sarebbe in carcere probabilmente.”

Le conseguenze e le proposte della politica

Questa complicata vicenda ci pone davanti ad un bivio: se le dichiarazioni di Amara contenute nei verbali fossero vere, saremmo davanti ad una ferita insanabile della magistratura, che coinvolgerebbe le istituzioni su tutti i livelli; se fossero invece false, e quindi calunniose, ci dovremmo domandare: chi ha interesse nello screditare le istituzioni, e perché?

Il caso è esploso per giunta in un momento in cui si sta portando a termine un’importante riforma della giustizia, essenziale tra l’altro per accedere ai fondi del Recovery Fund, secondo gli accordi stipulati dall’Italia con l’Unione Europea.

La riforma, che la ministra Cartabia sta elaborando insieme a specifiche commissioni di esperti, dovrebbe rendere la giustizia più rapida ed efficiente, modificando le norme vigenti in merito a processo civile, penale e al funzionamento del CSM.

La spirale di scandali, da Palamara a Amara, che ha coinvolto importanti esponenti della magistratura, non accresce certo la fiducia dei cittadini nelle istituzioni giudiziarie; a questo proposito le diverse parti politiche hanno avanzato delle proposte mirate ad invertire la direzione che l’opinione pubblica sta prendendo.

Il segretario della Lega Matteo Salvini ha proposto di cambiare le modalità di composizione del CSM, che ora viene eletto in parte da un’assemblea di magistrati ordinari e in parte dal Parlamento, estratto a sorte i membri “per evitare interessi di parte e guerre tra correnti”.

La proposta di Salvini si accompagna tra l’altro ad una coppia di referendum (presentati insieme ai Radicali), che riguardano la separazione delle carriere della magistratura e la responsabilità civile dei giudici.

Dalle fila del PD invece, la proposta del segretario Enrico Letta è di inserire dei membri laici (avvocati di lungo corso e professori universitari di diritto) tra le commissioni di valutazione dell’operato dei magistrati, fino ad ora appannaggio della magistratura stessa. Le commissioni di valutazione che sono chiamate, al termine di ogni processo, ad esprimere un giudizio circa l’operato dei giudici, hanno infatti restituito un giudizio positivo nel 98,2% dei casi dal 2008 al 2016. Letta, con la sua proposta, chiede più imparzialità nella valutazione dei giudici; imparzialità che una commissione di colleghi non può garantire.

In un articolo dal titolo icastico: “I magistrati ora temono di essere giudicati davvero” (pubblicato su Domani del 25 maggio), Giulia Merlo parla di un vero e proprio “scontro tra toghe e Parlamento”, dato che alla proposta di Letta è seguita una levata di scudi da parte dell’Anm (Associazione nazionale magistrati), che ha definito l’ipotesi di inserire membri laici nelle commissioni di valutazione un pericolo per la serenità e l’indipendenza del potere giudiziario.

Fonti consultate per il presente articolo:

https://www.corriere.it/politica/21_maggio_04/cos-loggia-ungheria-5d92b468-acd1-11eb-b89d-9c2f0a2ddccd.shtml

https://www.adnkronos.com/davigo-amara-per-procura-milano-era-attendibile_2HAuGTFYvt5JJ6elSVRz0q?refresh_ce

“I magistrati ora temono di essere giudicati davvero” di Giulia Merlo, su Domani del 25 maggio 2021

https://www.ilfattoquotidiano.it/2021/05/27/loggia-ungheria-la-versione-di-amara-in-tv-e-unassociazione-a-delinquere-collaborare-una-scelta-di-vita-storari-ingenuita-cosmica/6212610/

https://www.huffingtonpost.it/entry/nuova-bufera-csm-inchiesta-su-divulgazione-verbali-segreti_it_608babcde4b05af50dc1cd28

https://www.la7.it/piazzapulita/video/piero-amara-nome-in-codice-zorro-chi-e-luomo-che-scuote-la-magistratura-27-05-2021-384040

https://www.ilpost.it/2021/05/14/riforma-della-giustizia-cartabia/

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L'Autore

Francesco Marchesetti

Studente di Lettere Moderne.
Aspirante giornalista, certo che l'informazione libera debba essere un diritto universale.

Student in Modern Literature.
Aspiring journalist, certain that freedom of information should be a universal right.

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Società

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Legge CSM Magistratura